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Autore: BOOKSSECHOO    13/06/2014    2 recensioni
"Se un sogno è pieno di ostacoli significa che è quello giusto."
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La prima volta che salii su un palco, su un vero palco, fu quando feci il provino per entrare ad xfactor. Ero ansiosissima, mi tremavano le gambe, ero preoccupatissima ma allo stesso tempo felice. Con me c’erano mia madre e mio fratello Nicholas.
-Ocean entra, e sconfiggili dal principio. Sei la ragazza più brava che io conosca, e la sorella migliore che potessi avere. Ti voglio bene sorellina._ Lo abbracciai._
-Anche io ti voglio bene, Nick!_Abbracciai mia madre ed entrai._
-Buonasera._Dissi_ Feci una breve presentazione e poi dissi il brano con cui mi volli esibire: “My heart will go on” di Celine Dyon.
Feci un respiro profondo e partì la base. Sentì una fitta al cuore, la saliva si ritrasse, pensai di non riuscire a cantare, per fortuna però l’esibizione andò bene e non mi fermarono prima.
Quando la canzone finì mi dissero che mi avrebbero richiamato per darmi la risposta e così uscii.
Sorrisi a mia madre,la abbracciai e le chiesi dove fosse Nick. Lei mi rispose che era uscito e stava per ritornare. 
Ero troppo felice. Una difficoltà era stata superata e non potevo credere di aver salito già un gradino per raggiungere il mio sogno,quel sogno che pochi minuti prima sembrava così lontano ora mi sembrava vicino e soprattutto raggiungibile. Erano ormai quindici anni che aspettavo questo momento e finalmente io eri lì.
Andai un attimo in bagno per controllare il mio aspetto. I bagni erano in comune, non c’era la differenza fra i sessi, così non dovetti confondermi e andai tranquilla. Mi guardai allo specchio. I capelli ricci erano più ribelli del solito e nascondevano qualche sfumatura ramata in mezzo a quel castano scuro. La matita era un po’ colata così cercai di levare l’imperfezione con l’indice della mano destra.
-Ok,così sei perfetta.._
Mi voltai di scatto. Un  ragazzo era lì davanti a me.
-Ah,no,aspetta un attimo!_disse. Si avvicinò a me e con un dito mi strofinò ancora sotto l’occhio dove c’era la matita sbavata._ Ecco ora lo sei. Oltre a essere bella sei anche brava ma non ti montare la testa!_  I suoi occhi azzurri/blu guardavano i miei marroni con un accenno beffardo nello sguardo.
-Tranquillo, ho sempre mantenuto i piedi per terra e ci riuscirò anche questa volta._ Dissi con decisione
Sorrise. –Augurami buona fortuna per il provino._Disse
-Buona fortuna_Risposi guardandolo fisso negli occhi e sorridendo a sua volta.
Mi fece l’occhiolino e uscì. ‘Che sbruffone’ pensai.
Ritornai dove prima era mia madre, ma non la trovai. Chiesi in giro e mi dissero che era uscita dagli studi.
Aprii la porta e vidi mia madre inginocchiata per terra accasciata su mio fratello,sdraiato sul suolo, in una pozza di sangue. Piangeva. Ero frastornata, non capivo. Guardai mia madre in lacrime. Rimasi bloccata, quasi in uno stato di apatia. Mi inginocchiai e presi la mano a mia madre.
Intorno a noi c’erano delle persone. Chiamarono la crocerossa. Molti cercarono di tranquillizzarmi, altri che mi tenevano la mano dicendo ‘vedrai andrà tutto bene’, però io no, non potevo e non riuscivo a non guardare la figura di mio fratello steso a terra.
L’ambulanza arrivò poco dopo. Ero in panico, non sapevo come comportarmi, cosa dire e fare. L’unica cosa che feci fu abbracciare mia madre e cercare di calmarla. Cercai di stare forte, forte per mia madre, forte per me.. pensai che quando si fosse calmata le avrei chiesto cosa fosse successo. Provavo un dolore lancinante al petto, non era male fisico però, era qualcosa di peggiore.
Eravamo lì, nel reparto di chirurgia, mio fratello era stato operato d’urgenza, aveva perso molto sangue. Non sapevo cosa fosse successo e cosa poteva succedere. Credetti che forse era meglio sapere, dovevo sapere e con quel poco coraggio che mi rimaneva lo chiesi a mia madre.
-Mentre era fuori a fumare è stato coinvolto in una sparatoria, un pazzo ha cercato di uccidere una persona_ Con la voce bloccata_ Nicolas si è beccato il colpo per proteggere quella persona._
Non svenni perché ero seduta e forse perché cercai di mantenermi lucida. Non riuscivo a parlare. Tutto quello che volevo era piangere ed urlare, ma non potevo, dovevo essere forte per mia madre.
Stemmo ore lì, mia madre si addormentò sulle mie gambe, per un attimo mi sentii io la mamma. Mi alzai in piedi appoggiando mia madre all’altra parte della sedia e andai a bere un po’ d’acqua. Quando tornai, mi sedetti di nuovo e piansi in silenzio cercando di non svegliare mia madre e per non farla sentire peggio di quanto non stava. Avevo tutte le responsabilità sulle spalle ma questo era quello che meno mi importava, Nick si doveva svegliare e doveva stare bene.



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