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Autore: Hypnotic Poison    14/06/2014    8 recensioni
Il Dipartimento Speciale di Investigazione era un reparto riservato dell'Agenzia di Intelligence per la Pubblica Sicurezza. Dislocato lontano dal palazzo del quartier generale, era uno di quei reparti di cui tutti sapevano, ma che nessuno conosceva davvero.
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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A Game of Masks

A game of masks













Capitolo uno: Special Division of Investigation.



Il palazzo era così vistoso che ormai la gente non ci faceva più caso; le alte vetrate e la sfilata di persone che entravano ed uscivano a qualsiasi ora catturavano brevemente l'attenzione di chi vi passasse per la prima volta, ma era così anonimo nel suo essere imponente che nessuno ci si soffermava più del dovuto.
Quella era la sua funzione.
I piani più bassi erano occupati da normali uffici, studi legali ed editori. Era ai piani più alti che si trovava il divertimento.
Il Dipartimento Speciale di Investigazione era un reparto riservato dell'Agenzia di Intelligence per la Pubblica Sicurezza. (*) Dislocato lontano dal palazzo del quartier generale, era uno di quei reparti di cui tutti sapevano, ma che nessuno conosceva davvero. Si veniva scelti dopo un'accurata selezione, ed in pochi potevano discutere la loro vera occupazione. Era un lavoro difficile, stancante ed anche emotivamente provante; ma, per chi vi era portato, valeva tutta la pena.
Il lavoro sul campo era la parte più avvincente, quella che tutti speravano di affrontare e per cui accettavano l'incarico, ed ovviamente quella che accadeva il meno spesso, visto quanto doveva essere accuratamente pianificata. Il Dipartimento Speciale, in fondo, trattava solo casi particolari; quelli per cui, ad esempio, serviva l'appoggio dell'Intelligence straniera.
Ryo Shirogane, Agente Speciale di Prima Classe, lavorava per il DSI da quasi un anno come agente di supporto della CIA; la sua doppia cittadinanza nippo-americana gli facilitava infatti le cose. Non erano in molti a voler lasciare gli Stati Uniti per collaborare con gli altri paesi, ma a lui era piaciuto aver la possibilità di tornare nella sua seconda casa per un'occupazione che gli era sembrato meno stressante che lavorare per la prima agenzia di spionaggio al mondo.
Non che il lavoro che avesse ora fosse tanto più rilassante, ma a lui pareva diverso; ed aveva il bonus di averci guadagnato in grado di comando.
Come ogni mattina, puntuale come un orologio svizzero, alle otto e cinquantacinque passò il tesserino tra le colonnine scanner situate all'ingresso, che emisero un flebile bip aprendo i cancelletti automatici. La massa di persone che si affrettava lungo i corridoi si divideva tranquillamente in due gruppi; quelli che senza indugio si recavano agli uffici al piano terra o agli ascensori di destra, e quelli che, esibito ancora il tesserino davanti ad un altro scanner, prendevano i due ascensori di sinistra, gli unici collegati ai piani più alti.
L'importante era non dare nell'occhio, era la prima regola che veniva insegnata i primi giorni in cui ci si trovava sul posto, ma muoversi in mezzo agli altri come se tutto fosse normale; perché lo era, almeno per loro. E per Ryo, i cui capelli biondi erano facilmente distinguibili tra la folla di teste scure, quella era una regola fondamentale.
Le porte dell'ascensore si aprirono con un tintinnio sull'ingresso dell'ultimo piano, in cui si trovava il suo ufficio, ed il familiare odore di caffè e fogli di carta gli invase le narici. Erano ormai le nove, e la giornata doveva incominciare.
Si incamminò lungo il corridoio, facendo dei cenni con il capo alle facce che riconosceva; era un po' un'abitudine quella di stringere amicizia soltanto con le persone con cui si lavorava a più stretto contatto, lasciando gli altri a livello di una semplice conoscenza. Le relazioni interpersonali erano già abbastanza difficili senza doverci aggiungere anche la sicurezza nazionale.
Alla sua destra sfilavano le scrivanie degli altri agenti, alla sinistra le porte di vetro degli uffici dei ranghi più alti e le stanze di riunioni, ognuna affidata per consuetudine ad ogni squadra – e lui stava marciando dritto verso l'ultima, a tre porte dal suo ufficio, dove sapeva che lo stava aspettando una tazza di caffè nero bollente ed una lavagna piena degli ultimi risultati delle indagini.
Erano ormai otto mesi che lavoravano a quel caso, e gli erano sembrati gli otto mesi più sfiancanti della sua vita; o forse dopo già due anni non si era ancora abituato al ritmo di vita giapponese. Il fatto era che comunque, dopo appostamenti e intense ricerche, ancora non erano riusciti a sbrogliare il filo della matassa e ad avvicinarsi ai soggetti interessati.
Si sfregò la fronte, imponendosi di pensare positivo; erano vicini, lo sapeva. Doveva solo avere pazienza; in fondo, aveva con sé la squadra migliore.


L'ufficio del capo era decisamente molto più grande di quelli di tutti loro, ma era così che doveva essere, no? Comparato a quello del suo capo alla CIA, era notevolmente ridotto – ma agli americani piaceva fare tutto in grande, e lui non era certo nella posizione di negarlo.
Osservò il fascicolo che gli era stato dato, scorrendo con gli occhi sulle foto e le informazioni catalogate in un carattere troppo simile a quello della stampante per appartenere a quel decennio.
Sono una banda di trafficanti di armi,” esordì Keiichiro Akasaka dalla sua poltrona nera, le mani dalle lunghe dita intrecciate sulla scrivania “La banda Deep Blue, così si fanno chiamare. Sono giapponesi, ma collaborano con i russi da qualche anno. Sappiamo che stanno progettando varie vendite di grosse armi illegali con pezzi grossi di qui, ma ancora non siamo riusciti ad incastrarli.”
Shirogane sfogliò le spesse pagine del file: “Altre informazioni al riguardo?”
Tutto quello che sappiamo è lì dentro,” Akasaka fece un cenno con il capo “E' per questo che ti affidiamo il caso. Vuoi sempre la stessa squadra?”
Il biondo annuì: “Certo. Hanno lavorato bene sul caso dei narcotrafficanti, non vedo perché dovrei cambiarle.”
Vogliamo solo i migliori, in fondo. C'è pressione anche dalla tua parte, Ryo, prima riusciamo a risolverlo, meglio sarà.”
Mi metto subito al lavoro.”
Rapporto completo ogni settimana sulla mia scrivania.”


Non appena aprì la porta di vetro, un lampo di capelli biondi gli roteò davanti agli occhi seguendo il movimento di una poltrona girevole.
Buongiorno capo!” Purin Fon, la più giovane tra gli Agenti Speciali della sua squadra, lo salutò con un sorriso, le gambe stese sopra il tavolo di legno scuro. Attorno a lei, le altre quattro componenti.
Ryo le osservò una ad una, richiudendosi la porta alle spalle e poggiando la valigetta a terra, mentre ripassava con la mente i file di ognuna che gli erano stati lasciati sulla scrivania due anni prima, al suo primo incarico.
In piedi, poggiata al muro con le braccia incrociate, stava Zakuro Fujiwara, sua coetanea, un corpo snello, capelli neri e penetranti occhi blu che giustificavano il suo passato da modella, in grado di parlare quattro lingue e dalla straordinaria capacità d'osservazione.
Dall'altra parte della stanza, Retasu Midorikawa, ventotto anni, grandi occhioni blu nascosti da un paio di grandi occhiali tondi che le davano un'aria ingenua, perfetti a nascondere la sua caparbietà ma che forse non stupivano quando si veniva a sapere che era un genio dei computer dalla memoria fotografica.
Seduta al tavolo, la schiena dritta ed una tazza di tè fumante davanti, era Minto Aizawa, ventotto, piccola e testarda, le cui origini di buona famiglia le assicuravano contatti quasi ovunque, e che sembrava saper gestire qualsiasi tipo di contesto con tenacia ed una sana dose di sarcasmo.
Accanto a lei, Ichigo Momomiya, fiammanti capelli rossi e testardaggine da vendere, era stata la prima tra loro ad essere reclutata circa un anno prima dell'arrivo di Shirogane, ed aveva sempre tenuto il controllo della situazione.
Ed infine, la “piccola” Purin, abilissima nei travestimenti e nelle acrobazie, esuberante e sempre pronta a lanciarsi nella mischia in caso di intervento.
Ci sono novità sul caso?”
Abituate ai modi bruschi e diretti del loro superiore, le cinque si voltarono verso la grande lavagna bianca appesa al muro, piena di scritte, frecce, e grandi foto.
Non molto rispetto alla scorsa settimana,” rispose Retasu.
Ryo si sedette a capotavola, appoggiando i gomiti sul tavolo: “Da capo, allora.”
Con un sospiro, Zakuro si staccò dal muro, avvicinandosi alla lavagna: “Banda Deep Blue, composta dagli otto ai venti uomini, di prevalenza russi. Sono in circolo da circa quattro anni, trafficano armi illegali di grossa taglia, anche queste russe. Si sospetta che siano un braccio regionale di un'organizzazione più grande con sede in Europa. Per quello che a noi interessa, i soggetti più importanti della Deep Blue sono due,” fece un cenno alle due foto in centro “Pai Hayashi, giapponese, probabilmente il capo. Le notizie su di lui risalgono ad otto anni fa, poi probabilmente è passato definitivamente dalla parte russa. È ricomparso in Giappone nove mesi fa, in coincidenza con l'inizio delle nostre indagini. L'altro, Kisshu Fukazawa, è il suo braccio destro.”
Abbiamo nomi, foto, possibile che non riusciamo ad intervenire?”
Ichigo si strinse nelle spalle: “Non ci sono prove concrete. Non abbiamo registrazioni, numeri di telefono da intercettare; quando li seguiamo in pubblico, si fanno trovare solo in luoghi molto affollati come caffè o centri commerciali, e non si comportano in modo sospetto. Immagino che sappiano di esseri ricercati dalle maggiori agenzie del mondo, sono molto cauti.”
Shirogane sospirò, passandosi una mano tra i capelli: “Sono otto mesi che ci lavoriamo, dovremmo essere più avanti di così.”
Be', potremmo avere un asso nella manica,” Purin si scambiò uno sguardo con le colleghe, prendendo un foglio da una carpetta che aveva tenuto vicina tutto quel tempo ed andando ad attaccarlo alla lavagna con un magnete “Li abbiamo tenuti sott'occhio duranti i weekend di questi ultimi mesi, ed abbiamo riscontrato una costante. Molti sabati sera vanno al Pure Water, un locale nei quartieri alti.”
L'uomo alzò un sopracciglio: “Quando pensavate di dirmelo?”
La biondina ghignò: “Era il modo per augurarti un buon lunedì, capo.”
Shirogane non disse niente, si alzò per andare a controllare la nuova foto mentre Retasu scribacchiava i dettagli più importanti con un pennarello nero.
Abbiamo delle telecamere all'interno?”
Minto annuì, girando pigramente il cucchiaino nella tazza: “C'è qualche telecamera di sicurezza, ma tra le luci ed il fumo non hanno una grande risoluzione, e non coprono a dovere l'intera sala. Quel posto è enorme.”
Retasu la guardò: “Lo conosci?”
Ovvio che lo conosco, è uno dei posti più in da frequentare nel weekend.”
Ichigo alzò gli occhi al cielo: “Okay, Minto, illuminaci.”
La mora voltò la sedia girevole: “Il Pure è a Ginza, e per entrarci c'è la selezione. Ci sono due piani, entrambi molto ampi; al primo si balla e c'è il bar, il secondo è riservato per chi prenota i tavoli. Dal secondo è possibile vedere la pista, ma là sopra non ci sono telecamere. Un buttafuori controlla le scale del secondo piano, serve un braccialetto o uno stampo, qualunque cosa si siano inventati la sera. Da quanto ne so, c'è solo un'entrata principale per l'intero locale.”
State pensando anche voi quello che penso io?” esclamò eccitata Purin.
Ferme, ferme,” Shirogane alzò una mano “Le operazioni interne sotto copertura vanno organizzate per bene, e non vi ho ancora detto di sì.”
Zakuro accennò ad un sorriso: “Abbiamo l'intera settimana, mi sembra più che sufficiente.”
Ichigo annuì: “Se ci pensi, è la soluzione migliore. Potremmo avvicinarli, ed addirittura installare delle microspie, se agiamo con cautela.”
Le nuove cimici super-piccole di Taruto hanno appena passato il test,” intervenne convinta Purin “E' l'occasione giusta per testarle sul campo!”
Ragazze,” Ryo le riprese con voce seria “Vorreste cortesemente tranquillizzarvi? Voglio tutte le informazioni possibili su questo locale, fotografie, piante. Non vi mando dentro alla cieca.”
Non è mica la nostra prima volta, Shirogane-kun.”
Non mi interessa.”
Come sei carino a preoccuparti per noi,” lo prese in giro Minto con un ghigno, a cui il biondo rispose con un'occhiataccia.
Fai poco la spiritosa, e vedi di darti da fare, o ti rispedisco alla polizia postale. Voglio tutto entro domani.”
Io vado a parlare con Taruto-chan!” prima che gli altri potessero replicare, Purin era schizzata fuori dalla porta, diretta al laboratorio di munizioni ed accessori.
Lasciala fare,” Zakuro parlò con calma, rivolta a Ryo “Lo sai che quei due si piacciono.”
Lui scosse la testa, raccogliendo i vari fogli sparsi sul tavolo e la tazza di caffè che ancora non era riuscito a bere: “Mettiamoci al lavoro.”
Uscirono anche loro dalla sala, le ragazze dirigendosi direttamente nelle loro scrivanie lì davanti, Ryo tre porte più a destra nel suo ufficio, in cui si barricò dentro per potersi rilassare cinque minuti con il liquido caldo prima di dover iniziare la solita trafila di telefonate.
Shirogane è sempre una gioia il lunedì mattina,” commentò sarcastica Minto mentre aspettava impazientemente che il suo computer si accendesse, facendo ridere le altre tre.
Se dovremo preparare la missione, sarà una settimana di inferno,” concordò Retasu “Ci farà ripetere il piano venti volte.”
Magari Ichigo dovrebbe aiutarlo a calmarsi.”
Chiamata in causa dalla mora, Ichigo arrossì, facendole una smorfia: “Stupida.”
Zakuro e Retasu si scambiarono un'occhiata divertita, e la prima infilò il telefono tra l'orecchio e la spalla, digitando velocemente sulla tastiera del computer: “Guardate che le sue minacce non sono vane.”
Minto scrollò le spalle, ma prese anche lei la cornetta, seguita poco dopo dalla rossa. Dimenticato era il poco relax del weekend appena trascorso, fisso in mente era lo scopo da raggiungere: la squadra μ era entrata in azione su quello che era stata addestrata a fare.















(*) Public Security Intelligence Agency (PSIA): è l'agenzia di intelligence nazionale del Giappone, amministrata dal Ministero della Giustizia, ed ha incarichi di sicurezza interna e spionaggio contro minacce. Per più info, cliccare qua.







Salve a tutti :D Nuova long senza arte né parte, primo tentativo di AU. Sono un po' emozionata, a dire il vero, non sono un'amante del genere ma quando la Musa coglie bisogna ascoltarla. Sto ancora studiando e vorrei avere un buon numero di capitoli di scorta tra un aggiornamento e l'altro, e voi ormate mi conoscete e sapete che io e le scadenze fisse non andiamo d'accordo. Prometto di impegnarmi, ma prima il dovere, e poi le vacanze, e poi le Mew Mew. ^_^ A dire la verità volevo aspettare di avere almeno cinque capitoli pronti prima di pubblicare il primo, ma è un sacco che è qui che mi aspetta, ieri sera ho trovato il titolo e quindi...
Questo ovviamente è solo un prologo/primo capitolo, quindi eventuali domande dovranno aspettare pazientemente. Cercherò di essere il più veritiera possibile. 
Spero che questo nuovo progetto vi possa interessare. Bacioni a tutti, vostra
Hypnotic Poison.



   
 
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