Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: irwin_wife    14/06/2014    1 recensioni
"Ma guardati. Ridi, scherzi, ti diverti. Fai facce buffe e battute stupide. Ridi fino a farti uscire le lacrime. Parli ad alta voce e sorridi ad ogni piccola cosa. Sembri davvero il ritratto della felicità, ma lo sei davvero?"
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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~Tre.

Austin pov's.
Il rumore assordante della sveglia inizia a suonare e non si interrompe fino a che non la centro con un cuscino e cade dal comodino, rompendosi. Mi sgrano gli occhi e controllo l'orario guardando l'orologio al mio polso. Manca un quarto d'ora alle sette.
 Apro la porta della mia camera, e vado a sbattere contro quella del bagno. Tipico. Entro in bagno e prendo il mio spazzolino, schiaccio il tubetto del dentifricio e faccio uscire il contenuto sulla spatola dello spazzolino. Mi metto in bocca l'affare e mi lavo i denti.
Prendo la piastra e la spazzola e inizio a piastrarmi con calma i capelli, facendo attenzione a non bruciarmeli. Non sopporto di avere i capelli ricci.
Fatto ciò vado in cucina, apro il frigo e prendo un succo di frutta e il latte. Verso il latte in una scodella e il succo in un bicchiere. Faccio scorrere l'anta della dispensa e prendo la scatola di cereali. Apro la scatola e verso i cereali nella scodella insieme al latte. Prendo un cucchiaio dal lavello e faccio colazione.
Finito di mangiare preparo la colazione a mia mamma, mettendo le cialde nella macchina del caffè e preparando qualche biscotto al cioccolato sistemati su un piatto.
Ritorno in camera mia per vestirmi. Prendo i jeans di ieri e una t-shirt bianca con un emoticon gialla dall'armadio. Metto gli ultimi libri che erano rimasti sopra la scrivania dentro la cartella e ci metto dentro anche l'astuccio. Raggiungo mamma che si è alzata in cucina e le do un bacio sulla guancia salutandola. Mi infilo le scarpe ed esco di casa avviandomi verso scuola.
Cammino per dieci minuti e poi mi trovo davanti a quell'enorme edificio grigio. Solo a me la scuola mette tristezza?
Entro a scuola e cammino lungo il corridoio, la mia classe è l'ultima a sinistra. E' la più piccola e sporca, perchè essendo l'ultima spesso i bidelli si dimenticano di pulirla. Sono sempre il primo ad entrare in classe e a ripassare i compiti fatti per stare più attento in classe. Qualche minuto dopo la classe si riempie di studenti, e poco dopo entra la professoressa di italiano e la lezione inizia.
La campanella che suona avverte che la prima ora è andata. E così inizia la seconda, con matematica e la terza con inglese.
-Scusi se interrompo la sua lezione, Austin potresti venire un momentino fuori.-
Dice la professoressa di italiano entrando in classe e interrompendo la lezione di inglese. Io annuisco e la seguo fuori dalla classe.
-Austin, ti ho proposto come tutor. Lo so che può sembrarti una cosa stupida ma i tutor vengono pagati e conoscendo la tua situazione economica mi è sembrata una grande idea. In più tu sei il mio studente migliore.-
Inizia a parlare solare la prof.
-Grazie prof., lei è un angelo. Grazie mille, sul serio.-
Rispondo ringraziandola. Mi brillano gli occhi, non poteva darmi notizia più bella, sono stra felice. Quando posso dare una mano a mia mamma a portare a casa i soldi sono sempre contento, indipendentemente da quello che devo fare per guadagnarli.
La prof mi sorride di nuovo mentre io torno in classe.

Helen pov's.
-Papà non ho bisogno di un tutor.-
E' da quando sono tornata a casa da scuola che non fa che dirmi che avrei bisogno di un tutor, ma io il baby sitter non lo voglio.
-Ma ti sarebbe di grande aiuto.-
Controbatte lui.
-Papà non vado poi così male a scuola.-
Sbuffo.
-Hai tre materie sotto che devi recuperare.-
Continua. Ineffetti è vero. Ho sotto matematica, francese e scienze. Ma non voglio un tutor, non sopporto l'idea di avere qualcuno che mi dice quello che devo fare e quello che non devo. Mi da una rabbia.
-Comunque, che tu lo voglia o meno, ho già chiamato la scuola e ti hanno già assegnato un tutor. E' dell'ultimo anno, ti sarà d'aiuto vedrai.-
Conclude con aria di uno che sa quello che dice. Ma non è giusto, perchè ha fatto tutto senza avvisarmi? Non lo trovo corretto, avrebbe dovuto parlarmene prima. Alzo gli occhi al cielo e mi arrendo all'idea di avere un tutor. Daltronde ormai ha già fatto tutto e discutere con mio padre non servirebbe a niente. Basterà solo mettere le cose in chiaro fin da subito e far capire al mio futuro tutor chi è che comanda.. io.
Mi alzo da tavola e vado in camera mia. Apro il libro di antologia e mi porto avanti con i compiti. Finita antologia chiedo Jucy se mi può passare matematica e lei come al solito mi risponde inviandomi le foto dei compiti. Lo so che non è corretto ma io e la matematica non andiamo proprio d'accordo, al contrario ha un ottimo rapporto con Jucy. Quindi perchè non aprofittarne?
Una volta finito di copiare i compiti di Jucy, decido di andare a correre un po' al parco. Mi cambio, e mi metto dei pantaloncini neri e una canottiera verde. Prendo il marsupio e ci metto dentro il mio mp3, scendo le scale e mi metto le scarpe da ginnastica. Cerco di farmi una coda decente, ma dei ciuffi biondi continuano a scendermi davanti agli occhi. Mi ficco le cuffiette nelle orecchie e prima di uscire di casa urlo che sto andando a correre.

Austin pov's.
E' ora di andare a lavorare al bar. Esco di casa afferrando il mio solito zainetto e dopo aver girato l'angolo arrivo al bar. Entro e vedo Scott in fondo al locale che parla con un cliente abituale, mi sembra che si chiami Ryan. Entro nel bagno e mi cambio mettendo la solita maglietta, finchè mi cambio noto che qualcosa sta cambiando nel mio fisico. Si incominciano a vedere gli addominali, finalmente. Credo che andrò più spesso in palestra.
Esco dal bagno allacciandomi il grembiulino nero e mi metto dietro al bancone. Dopo pochi minuti che lavo i bicchieri lasciati sopra ai vari tavoli del locale, vedo una ragazza in pantaloncini corti neri, ha una canottiera verde e le cuffiette nelle orecchie. E' così.. bella. 
Si avvicina al bancone per ordinare e io mi avvicino.
-Mi puoi dare una bottiglietta d'acqua per favore?-
Dice senza neanche guardarmi, è intenta a controllare la play list del suo mp3.
Cerco nello scaffale sotto il bancone e quando la trovo gliela porgo.
-Grazie.-
Dice tirando fuori dal marsupio i soldi per pagare la bottiglia, poi se ne va. Il tutto senza neanche guardarmi. Ci sono rimasto un po' male.. ma la rivedrò, me lo sento.
                                 SPAZIO AUTRICE:
Allora, come potete vedere l'ho fatto più lungo questa volta e più avanti vado più lunghi saranno i capitoli -amatemi-
Grazie a tutte quelle persone che seguono la storia e grazie mille a quelli che la recensiscono.
Vi amo, il caso è chiuso.. bye Nene :3

  
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