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Autore: BrokenArrow    14/06/2014    9 recensioni
Aveva bruciato un sole solo per poterle dire addio e non era nemmeno riuscito a dirle la cosa più importante di tutte. L'unica cosa per cui era certo valesse la pena vivere. Sperare.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Rose Tyler-" 

Tra gli innumerevoli rimpianti che attanagliavano la sua anima, quello era stato il peggiore di tutti. E il ricordo di lei era anche peggio: riaffiorava inaspettatamente, esigendo di essere sentito, provato. La rivedeva in due innamorati che ballavano la vigilia di Natale, incuranti di nessuno all'infuori di loro stessi, nel suo giubbotto dimenticato in un angolo del Tardis, nei fiori che portavano il suo stesso nome. Quel nome. Così doloroso eppure così bello. Il nome che gli provocava sempre una fitta ai suoi cuori, ma anche il nome per cui continuava a combattere e ad andare avanti. Anche senza di lei. Rose. La sua Rose. Ancora viva, ma morta nel suo mondo. L'aveva persa per sempre. Aveva bruciato una supernova solo per poterle dire addio e non era nemmeno riuscito a dirle la cosa più importante di tutte. L'unica cosa per cui era certo valesse la pena vivere. Sperare. Una vita da umano anche per l'ultimo Signore del Tempo. Era questo che si era accorto di desiderare da quando lei era entrata nella sua vita. Una vita ordinaria, vissuta giorno dopo giorno. Una vita impossibile che lui non avrebbe mai potuto avere. Non con lei. L'unica donna per cui quelle tre parole sarebbero state degne di essere pronunciate ad alta voce. Lei sapeva, ne era certo, e questo gli era sempre bastato. Ma quella volta era stato diverso. Sarebbe stata l'ultima, l'ultima volta che avrebbe visto quei grandi occhi color nocciola, così innocenti e curiosi, e quell'enorme sorriso contagioso che aveva ricomposto i pezzi dei suoi due cuori e colmato quel vuoto che, per quanto viaggiasse nel tempo e nello spazio, era l'unica cosa che non l'abbandonava mai. "Ti amo", le aveva detto lei, tra lacrime che non poteva fermare. Le sue ultime parole per lui. Quanto avrebbe voluto allungare una mano e asciugarle le guance bagnate, spazzare via il dolore che sgorgava dai suoi occhi. Non potevano toccarsi, sfiorarsi, sentire il calore confortante della propria pelle a contatto con quella dell'altro. Vederla soffrire così e non poter fare niente era stata la peggiore delle torture. L'unica cosa che aveva da offrirle era la sua debole immagine e le sue parole. Mai in tutti quegli anni si era sentito così impotente. Così, sebbene lei già sapesse, questa volta aveva sentito il bisogno disperato di dirglielo. Di ricambiare quelle parole che sentiva dentro di sé come una verità innegabile. Di lasciarla andare nel migliore dei modi possibili, con la certezza indiscussa dell'amore profondo che provava per lei. Ma ormai era stato troppo tardi. Troppo tardi per tutto. La sua mera immagine era svanita prima del tempo e con lei anche Rose. Non avrebbe mai dimenticato quell'ultimo frammento di lei, i suoi occhi sconvolti e disperati, come se qualcosa dentro di lei si fosse spezzato in modo irreparabile e definitivo, come una rosa dal gambo reciso, destinata ad appassire per sempre. Era stata tutta colpa sua. Era stato lui ad averla portata nel suo mondo, era stato lui ad averla spezzata, come una tempesta che travolge con sé ogni cosa al suo passaggio, compresa una piccola rosa innocente. Persino alla fine, quando ormai tutto sembrava perduto, lei aveva scelto lui, ancora una volta. Ma quanto si sbagliava se credeva di aver potuto scegliere. Era stato il destino a farle incontrare il Dottore e il destino aveva condotto lui da lei. E alla fine la rovina era arrivata per entrambi. Aveva bruciato un sole e con esso anche quelle tre parole. Il suo ultimo addio. A cosa gli serviva avere due cuori se non era stato nemmeno in grado di trattenere la donna che amava? Se tutto ciò che era in grado di fare era perdere le persone che amava ogni volta?
  
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