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Autore: PervincaWrite    14/06/2014    3 recensioni
Jane, ragazza introversa ma determinata, conosce casualmente una ragazza di nome Amber. Tra le due c'è subito un forte legame, talvolta incline a vacillare. Jane, comunque, non immagina che quella ragazza possa cambiarle in mondo drastico la vita e il suo modo di essere.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Quella mattina il vento riempiva le strade della piccola cittadina. Jane uscì di casa, con le cuffie nelle orecchie e il suo vecchio cappello azzurro. I suoi capelli corvini erano perfettamente intonati ai suoi occhi verdi che le facevano ammirare il mondo, la bellezza in ogni piccola cosa. Ma quel giorno il suo sguardo si posó su un qualcosa in particolare. O meglio, su qualcuno. 
Salì sull'autobus giallo come ogni mattina e si sedette su un sedile imbrattato di scritte a pennarello, in fondo alla vettura. Guardava fuori dal finestrino e passava il dito sopra al velo ghiacciato di condensa che vi si era formato sopra, facendo dei disegni o scrivendo frasi di alcune canzoni. Era assorta nei suoi pensieri più profondi ma il rumore degli sportelli che si aprirono attiró la sua attenzione. Entró, in quel momento, una ragazza. Ma non una qualsiasi. Una bella ragazza. Aveva capelli rossi e corti; i suoi occhi erano verdi come quelli di Jane e anche lei aveva un cappello di lana. Improvvisamente la rossa si diresse verso la ragazza e si sedette di fronte a lei mentre masticava una gomma alla fragola. Poteva sentirne l'odore. 
- Beh, mi passi una cuffietta? - chiese improvvisamente la rossa.
Jane, colta alla sprovvista esitó prima di rivolgerle la parola. Era davvero bella così da vicino. 
- Ehm.. Io.. Dovrei sapere almeno come ti chiami, no? 
- Amber. 
- Ciao, Amber. Io sono Jane e sto ascoltando i Pink Floyd. Ti piacciono?
- Sì, passa una cuffia. 
Jane gliene porse una che la rossa mise subito nell'orecchio. Rimasero ad ascoltare varie canzoni del gruppo insieme, fino a quando arrivarono alla fermata. Jane per tutto il tempo cercava di non incrociare lo sguardo di Amber per non sentirsi osservata o in imbarazzo, questa infatti aveva uno di quegli sguardi magnetici che sembravano spogliarti completamente.
- Io devo scendere, è la mia scuola questa. - annunció Jane.
- Anche la mia. - rispose Amber.
- Non lo sapevo..
- Ora lo sai. 
- Scendiamo insieme?
- Okay. 
Scesero dal bus e si incamminarono nel cortile della scuola. Era gremito di ragazzi e foglie secche che volavano ovunque. Tra le due si instaurò un duro silenzio; la rossa sembrava provare indifferenza nei confronti dell'altra. Jane provó a rivolgere la parola ad Amber poichè in qualche modo l'affascinava, voleva sapere di più sul suo conto.
- Cosa ti piace fare? - chiese la mora, spezzando il ghiaccio tra le due.
- Cantare. Ho una band.
- Ma è stupendo.
- Sì, peccato manchi un posto dove esibirci.
- Mio padre ha un locale. Potrei chiedergli di farvi esibire là.
- Sul serio lo faresti? Neanche ci conosciamo e già mi proponi una cosa del genere.
In effetti Jane era stata un po' impulsiva ma voleva fare di tutto pur di rivedere presto Amber, non voleva lasciarla andare subito.
- Un'opera buona puó essere fatta per qualsiasi persona, in ogni momento.
- Beh, allora ti ringrazio tanto. 
Così dicendo la rossa se ne andó, svanì nell'oscurità del corridoio della scuola. Jane rimase sola. E iniziò a pensare.
Cosa le stava succedendo? Quella ragazza l'affascinava ma non poteva essere una cotta. Insomma, era una ragazza, non un ragazzo.
Strinse gli occhi come per riprendere coscienza di sè e si incamminó silenziosamente verso l'aula, in fondo al corridoio sulla sinistra. Le lezioni passarono in fretta e come ogni giorno ignorò quella massa di idioti dei suoi compagni, tipici paladini e rappresentanti dell'idiozia adolescenziale. Passavano la maggior parte del loro tempo a seguire la massa, ascoltare musica commerciale, bere, fumare. Insomma, a perdere la loro identità diventando una pecora del solito gregge.
Verso la fine delle lezioni, a pochi minuti dal suono della campanella di uscita, Amber rintracció la classe di Jane. Infatti, appena quest'ultima uscì dall'aula si ritrovò la rossa proprio davanti che l'aspettava con un biglietto in mano. 
- Amber? Che ci fai qui? - chiese perplessa Jane appena la vide lì fuori. 
- Ti aspetto. 
- Devo tornare a casa, non posso intrattenermi. - si scusò Jane mordendosi il labbro inferiore. Ci teneva davvero a passare ancora un po' di tempo con lei.
- Non ci vorrà molto. 
- Okay, allora dimmi.
- Ecco - disse porgendo il biglietto a Jane - questo è il mio numero di telefono. Appena possiamo ci rivediamo per il fatto della band, okay? Puoi darlo anche a tuo padre se serve.
- Certo, conta pure su di me, Amber. 
Jane le sorrise e la salutò. Continuò ad attraversare il corridoio e si sentì felice. Felice di aver incontrato una persona nuova e che sembrava davvero gentile e simpatica con lei. 
Il resto della giornata Jane lo passò in casa, nella sua camera. Cercava di studiare ma le mancava la voglia e la forza. Perdeva tempo a mangiare, a cantare e ad usare il telefono. Aveva il biglietto di Amber proprio sopra la scrivania. Si decise a prenderlo e a scriverle ma fu interrotta dal telefono di casa che squillava. Diamine, pensò. Corse nell'altra stanza e rispose. Era Mark, il suo migliore amico. 
- Pronto? 
- Jane.
- Mark, ciao.
- Posso venire ora da te? Disturbo?
- Certo che no, anzi, io neanche ho voglia di studiare e non ho la minima intenzione di farlo.
- Okay, sono da te tra dieci minuti. 
E così passarono il pomeriggio insieme, giocando ai videogames.
Poi all'improvviso Jane raccontò a Mark di Amber.
- Oggi ho conosciuto sull'autobus una ragazza, è davvero bella.
- Oh, e come si chiama?
- Amber.
- Che bel nome. Ma che scuola fa?
- La nostra.
- Allora devi farmela conoscere domani!
- Ma certo.
Jane fu contenta del fatto che Mark la volesse conoscere, magari potevano diventare tutti e tre dei buoni amici.
- Perfetto, allora. Ti è sembrata simpatica? Che impressione ti ha fatto?
- Mi sembra una tipa un po' particolare a dire la verità ma sì, è simpatica.
Jane e Mark si guardarono sorridendo, speranzosi di riuscire a incontrare Amber l'indomani. La ragazza si sentiva davvero felice ma non sapeva ancora che tutto questo si sarebbe guastato in meno di ventiquattro ore.
  
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