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Autore: aturiel    14/06/2014    2 recensioni
Bruce Wayne non è più Batman, Batman non è più Bruce Wayne.
Ormai la paura di qualcosa corrode la sua anima fin dalle radici. Ma di cosa?
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Seconda classificata al contest "Tutti (o quasi) i sentimenti dell'uomo
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Consapevolezze

 

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Un incubo.

La vita di Bruce Wayne era diventata un incubo nero e scuro che risucchiava lento la sua linfa vitale.

Erano passati ormai anni da quel giorno.

Sì, gli anni erano passati, ma non la paura che lo soffocava.

Rivedeva ancora nei suoi incubi quella folle risata.

Sentiva ancora il proprio cuore cadere nell’abisso.

Sentiva le urla mai sopite di Rachel, nella notte.

Vedeva la pazzia dolorosa farsi strada negli occhi di Dent.

C’era sofferenza, questo sì, ma soprattutto aleggiava in lui una paura forse ancora più folle di colui che l’aveva fatta nascere.

Terribile.

Bruce Wayne se ne stava chiuso nell’ala isolata della sua villa da così tanto tempo che quasi non si ricordava il colore di un tramonto, il cinguettio degli uccelli in primavera o il candore della neve.

Provava nostalgia per tutto questo, sì, ma soprattutto provava terrore nel vederlo di nuovo.

Avrebbe voluto scomparire nel nulla, lui e la sua paura.

Ma una risata lo teneva ancora in vita: quella risata.

Gli veniva da sorridere amaro al solo pensiero: la persona che gli aveva tolto tutto lo stava facendo sopravvivere.

L’unica cosa a non farlo morire era la paura.

Il trucco scialbo, le labbra rosse, le cicatrici seminascoste, un sorriso esagerato.

Perché sei così serio?

Erano troppo terribili i ricordi.

No, forse non era quel pazzo a terrorizzarlo.

Forse la sua più grande paura era quella di ritrovarsi casualmente davanti alle macerie di quel palazzo, ormai esploso.

No, nemmeno quello lo spaventava in modo così profondo.

Forse erano semplicemente i ricordi felici e le immagini di Rachel, non la sua morte, a tenerlo relegato in quelle mura.

No, nemmeno.

Forse era stato il tradimento di Gotham? Il suo rifiuto di Batman?

No, neanche.

E allora cos’era, cos’era quell’inquietudine che serpeggiava tra le sue membra come un serpente pronto a morderlo?

Bruce Wayne lo sapeva già, in realtà.

Lui non aveva paura di Joker, della morte di Rachel, dei ricordi di lei, di un arresto da parte di quella polizia che, in qualche modo, aveva tentato di
aiutare.

No, lui aveva paura della vita, aveva paura di tornare a vivere.

Così, alla fine, Joker aveva vinto su tutti i fronti: Batman era stato sconfitto.



   
 
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