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Autore: Ixumy    14/06/2014    0 recensioni
In questa raccolta di OneShot ho voluto parlare di un anno particolarmente movimentato passato in una delle peggiori scuole superiori della regione.
Tra insegnanti incapaci, compagni viziati e snob, bidelli con manie di protagonismo o ossessivi compulsivi e la consapevolezza di non poter passare l'anno, come si può sopravvivere un anno intero con due amici contati se non facendo casino?
Queste sono storie vere. Ho cambiato solo i nomi per la privaci (e perché sul sito viaggia anche mia madre. Vista la sfiga che ho potrebbe anche leggere. Insomma, io sono Ixumy anche in queste storie.)
Genere: Demenziale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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AttenzioneIn questa storia sono costretta a parlare del delicato tema religioso. Se qualcuno è particolarmente sensibile a questo tema, per evitare rabbia e offese, è consigliato di non leggere. Voglio comunque specificare che non c'è nessun genere di insulto da parte mia, anzi spiego solo il mio punto di vista e quello della (purtroppo) insegnante di italiano di quell'anno. Era lei, singolo elemento, ad avere un problema, non voglio fare di tutta l'erba un fascio.
Detto questo, buona lettura =)
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La causa della mia bocciatura, la principale causa, è stata una donna. Una singola donna. La rincarnazione del male in persona.
Capelli biondi e ricci, occhiali storti, occhi del verde più brutto che si possa immaginare (e io amo il verde) e occhi vispi, cattivi come mai ne ho visti.
QUESTA donna, signore e signori, è la prof di Italiano e Storia che ho purtroppo avuto per tutto quell’anno. LEI è stata la mia condanna e la mia grazia. Condanna perchè ho perso un anno di vita in quella scuola orribile a schivare i suoi attacchi, grazia perchè per lei ho perso solo un anno e non cinque o sei.
Ma andiamo per ordine, non voglio anticipare altre cose.
La prof di Italiano, quando sono arrivata io, aveva avuto già dei problemi per il suo modo di fare che le avevano causato la sospensione della cattedra.
Cosa faceva? Fermava gli studenti che non le stavano simpatici. E qualunque persona non avesse le sue stesse credenze non le piaceva.
Ora: ci sono un’infinità di religioni e credenze: buddismo, cristianesimo, Induismo, Islamismo ed ebraismo sono le più comuni, senza contare le altre credenze e religioni politeiste (per esempio la religione politeista dei giapponesi.)... Inoltre è pieno di gente agnostica o atea. Immaginate quante persone non credono nel cristianesimo in una scuola. Ecco perchè era stata sospesa dalla cattedra: lei era una cristiana convinta. Se non credevi a quello che credeva lei potevi anche morire, tanto era meglio se non nascevi. (Sue testuali parole.)
Aggiungo un’altra piccola parentesi prima di creare litigi e cose simili, perchè è l’ultima cosa che voglio fare. Io sono Atea, credo pienamente nella Scienza e sono affascinata incredibilmente dalle scoperte che ci sono ogni giorno. Inoltre le religioni mi incuriosiscono molto, perchè fanno capire molto della mentalità delle persone che vi credono. Insomma, è tutto così affascinante da impedirmi di odiare qualsiasi genere di religione. Tra l’altro, non mi importa molto se uno è ebreo, cristiano o indù... Ogniuno ha i propri pensieri. A me importa la persona di per se, il suo carattere, il suo modo di fare. Non tenterei nemmeno di far cambiare loro idea sulla religione da seguire, è una loro scelta. Quindi non mi piace nemmeno che uno mi costringa a credere in uno o più dei che io non vedo come veri.
E’ un po’ come se io iniziassi a mangiare solo legno convinta che faccia bene al fisico più di qualsiasi altro alimento insultando e picchiando chiunque non segue questa mia idea. Insomma, mi odiereste anche voi.
Chiudo questa parentesi sperando di avere spento le torce, che qualcuno forse era già pronto ad accendere, con una rinfrescante e piacevole pioggia (o doccia, dipende da cosa preferite.)
Comunque questa donna trattava veramente male le persone che non credevano nel Cristianesimo, e con male intendo che arrivava a lanciarci dietro oggetti vari. E ci dava insufficienze a random.
MA tutto questo è successo dopo un “piccolissimissimo” fatto accaduto qualche tempo dopo l’inizio dell’anno.
 
Periodo d’interrogazioni di storia. Passa una mia compagna che fa un’interrogazione spettacolare, con tanto di sue ricerche accompagnate da pagine e pagine di appunti. Un’interrogazione spettacolare e interessante, almeno da 9.
Questa ragazza qui credeva nella resurrezione, mi pare fosse induista, e la prof lo aveva scoperto pochi giorni prima, quando la mia compagna aveva chiesto di fare le ore di alternativa al posto di fare religione. Inoltre portava in testa un foular per una malattia che non è stata a spiegarmi, comunque le aveva causato la caduta di quasi tutti i capelli. Insomma, era già abbastanza depressa e io l’avevo presa in simpatia, perchè ogni tanto riuscivo a farci due chiacchiere amichevoli.
Comunque, la prof sorride, prende il libretto e glielo ridà indietro. Questa ragazza stava sorridendo soddisfatta, ma appena ha letto il voto ho visto i suoi occhi riempirsi di lacrime.
Le aveva dato 4 e mezzo.
Giustamente, chiede il perchè di quel voto.
Lei, con un bellissimo sorriso che GIURO avrei voluto spiaccicarglielo sul tavolo, dice «Cosa credevi, che quella fosse un’interrogazione da sufficienza? Tutto quello che mi hai portato è sbagliato, falso e scritto in brutta calligrafia.»
Poi mi sono persa un pezzo perchè ero concentrata a guardare la ragazza piangere in silenzio, derisa da tutta la classe. Quando ho ricominciato ad ascoltare, stava dicendo una cosa del genere.
«Tutto questo lavoro è assolutamente inutile. Sei solo una nullità, non saresti dovuta venire in questa scuola. Anzi, in qualsiasi scuola falliresti. Forse saresti brava solo per fare le pulizie, visto quella roba che porti in testa.»
A quel punto non ci ho più visto.
Io non ho mai insultato in vita mia un’insegnante. MAI.
A parte lei.
La maggior parte dei termini non ve li dico in parte perchè non li ricordo bene, in parte perchè sono veramente troppo scurrili e non  voglio che questa storia venga cancellata, poichè spiega varie cose di quell’anno infame (tra le quali il perchè delle mie sospensioni, il perchè di quella libertà con tutti quegli scherzi e perchè ho deciso di cambiare scuola.). Vi dico solo che la discussione è finita in insulti e minacce urlate da parte di quella donna e di insulti e commenti detti a bassissima voce da parte mia, mentre cercavo di difendere quella povera ragazza da classe e insegnante.
Verso la fine mi dice una roba tipo «Non voglio vederti per il resto della giornata!»
Io rispondo «La cosa è assolutamente reciproca. Peccato che io spero di non vederla più fino alla fine dei miei giorni.», prendo la mia borsa di scuola e me ne vado al bar.
Sono rimasta lì tutto il giorno a cercare di sbollire la rabbia, inultimente.
Era l’ennesima volta che non ero riuscita a farmi gli affari miei e sapevo bene che, come quasi tutte le volte, solo io sarei rimasta fregata, mentre chi avevo cercato di aiutare, o perlomeno difendere, non mi avrebbe ringraziato minimamente.
Così è stato. Il giorno dopo nessuno mi ha ringraziato. Neanche quelli seguenti.
Come se non fosse bastato, il giorno dopo sono stata chiamata in presidenza. Il preside mi ha dato una lettera per i miei genitori.
Sospensione di tre giorni con obbligo di frequenza, passati nel cortile della scuola a giocare a Pokèmon sul DS. Insomma, almeno un lato positivo dei fatti c'è stato anche quella volta. (I miei non ne sanno nulla.)
Quando sono ritornata a lezione, un giorno con la prof di italiano alla prima ora, la mia accoglienza mi è stata data dal cancellino per la lavagna in ferro e stoffa arrivato in testa. Me l’aveva lanciato quell’infame della prof.
Il preside, ne nessun altro mi credeva. Nessuno della classe si osò nemmeno una volta a difendermi.
Ho dovuto passare il resto dell’anno così, in una situazione talmente assurda da avere persino un chè di comico:
La prof entra, tutti si alzano in piedi e io mi nascondo sotto il banco a nascondermi dagli oggetti che mi lanciava, rispondendo con dito medio e un commento tipo «Mi hai mancata, *****!» (usate la vostra fantasia per l’insulto finale, li ho usati tutti.).
Tempo dopo abbiamo fatto la verifica di storia, io avevo studiato un mese intero gli argomenti, ho compilato tutto alla perfezione. Una verifica da 10.
Mi arriva un 4-.
Quando le faccio notare che era tutto giusto e che lei mi aveva corretto cose che non andavano corrette, con tanto di libro di storia per fare confronto, lei mi dice «Quindi?»
Arrabbiata da quella risposta le dico «Quindi non mi merito un 4, ma almeno un 9 al 10.»
E lei che mi risponde? La cosa che più mi fece salire il nazismo di tutto l’anno. «Oramai il mio voto l’ho dato. Se non ti va bene, ti annullo la verifica e vale come 0.»
Lo stesso faceva con qualsiasi interrogazione e verifica sia di italiano che di storia.
Avevo già la media del 3 di francese, irrecuperabile anche studiando 24 ore su 24 per me. Inoltre, in pochissimo tempo, le medie di italiano e storia sono scese al 4 o al 5 in maniera irreparabile.
Davano un massimo di due debiti. Io avevo almeno tre materie sotto, sicuro come il fatto che l’acqua allo stato liquido è bagnata.
Quel giorno è iniziato il delirio più totale.
In quel giorno ho capito che non avrei MAI passato l’anno, neanche provando sette o otto volte.
Quella scuola era tempo sprecato per me.
Quindi, se dovevo sprecare tempo, era meglio farlo in modo divertente.
Morale della favola? Sapere di essere sicuramente bocciati a cinque mesi dalla fine della scuola è maledettamente divertente.
--------Angolo autrice-------
So che questa storia è più lunga delle altre, spero solo di non avervi annoiati.
Voglio confessarvi, qui in questo angolino, che quello è stato un anno veramente burrascoso, quasi insopportabile.
Ho dovuto iniziare a portare la frangia più lunga del solito per coprire i lividi che mi provocavo quando ero più stanca del solito e non riuscivo a schivare gli attacchi della prof. Per fortuna, le forbici le ho sempre evitate. Inoltre c’è una cosa che prima non vi avevo detto: purtroppo ho dovuto anche imparare a difendermi sin dalla seconda media, poichè spesso venivo malmenata. Il mio primo combattimento, due contro uno, non è stato piacevole. Due bulli mi hanno fatto sputare sangue. Avevo difeso una mia “amica”, che non mi ha mai ringraziata. Sono uscita vita e vegeta grazie all’intervento del preside.
Anche quell’anno di superiori, per un motivo o per l’altro, partecipavo a delle risse. Non ho mai attaccato per prima se non con un motivo più che serio. Una rissa avvenuta in classe è stata causata da questa situazione che avevo involontariamente provocato litigando con la prof di italiano, che non cambiava molto per i miei compagni non cristiani. Anche loro si sono ritrovati ad avere 4 a manetta, con conseguente rimando a fine anno. Ma almeno loro non dovevano schivare oggetti volanti ogni inizio lezione.
Da quella rissa ne sono uscita con un occhio nero mascherato con pesante trucco. Non era il primo. Non sarebbe stato l’ultimo.
Se vi state chiedendo se l’ho mai detto ai miei genitori: non tutto. Ho detto loro che le insufficienze erano causate da lei, e mio padre chiese un colloquio. Mi credette quando la vide. Aveva capito che era una persona falsissima, quindi non si sono arrabbaiti quando ho detto che sarei stata bocciata e che volevo cambiare scuola. Non ho mai detto degli attacchi volanti o delle risse per non farli preoccupare.
Ma tranquilli, le ho fatto causa una volta uscita dalla scuola. Quella donna non ha più il permesso di avere una cattedra. ;) Non mi piaceva l'idea che qualche altro studente facesse la mia stessa fine solo per un'insegnante con evidenti problemi mentali.
Alla prossima storia, che sarà sicuramente più allegra di questa.
Un abbraccio a tutti
Ixumy
  
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