Nonsense:
non
c’è categoria
più azzeccata per questa quasi-Drabble.
Da
leggere
come stream of consciousness(flusso di coscienza)di un ragazzo sulla
propria
vita o ciò che ne resta.
Il mio
nome è Ash.
Ash come
cenere,
cenere
come ciò che resta di me.
Di me
resta un fantasma che tutti dicono vivo.
Vivo
immobile
da tanti anni,
tanti
anni che ormai ho perso il conto.
Il conto
in un bar per un gelato.
Gelato
è
il mio cuore che ormai quasi non batte.
Batte, e
mi ribatte in testa il frastuono dell’incidente.
Dell’incidente
non so altro.
Altro
problema è che non ho più alcun ricordo.
Ricordo
solo una cosa:
Il mio
nome è Ash.
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Mi
rendo
conto che è scritta in modo particolare e in uno stile
assolutamente
alternativo…rileggendola mi sembra quasi di essere davanti a
“mistero e
malinconia di una strada” di De Chirico: nella struttura
c’è qualcosa si sfasato
e anormale, come è anormale ciò che questa
drabble vuole raccontare: una vita
vissuta a metà.
Grazie
per
aver letto e, se commenterete, grazie in anticipo…
P.S.
adoro le ring-compositions...