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Autore: Edward_Son 2    15/06/2014    4 recensioni
Un confronto tra Belle e Hook.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Killian Jones/Capitan Uncino, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Da quando la biblioteca è stata riaperta e Belle vi ci si era insediata, il numero di frequentatori di quel posto pieni di libri era aumentato.
La causa di questo fenomeno non  stava solo nel fatto che a dirigerla vi era una avvenente ragazza . Era ovvio che la presenza di una giovane cosi dolce e sensibile  invogliasse a entrare in quella libreria.
Ma c’era dell’altro.
Curiosamente, ci veniva anche gente che i libri non li avrebbe mai toccati neanche con i guanti.
Gente come Hook.
 
Quel giorno, proprio lui varcò la soglia dello stabile. All’interno apparentemente non c’era nessuno. Sul bancone troneggiava una pila di libri, altri accanto alla scrivania. La proprietaria doveva essere tra gli scaffali, sicuramente.
Entrò a passo deciso fino a raggiungere il tavolo e attese. Si guardò in giro.
Era una biblioteca molto ben organizzata.  I vari scaffali erano divisi per genere, e per ognuno di loro vi era una alta quantità di tomi inerenti ad essi.
Era ben fornita, davvero.
Come la bibliotecaria, del resto. Pensò cosi mentre la vedeva arrivare.
Quel giorno indossava una camicia chiara e dei jeans che, a parere del pirata, fasciavano divinamente le sue gambe.
“Hook” lo apostrofò quando lo vide appoggiato al bancone.
“Belle” rispose lui con un sorriso malizioso.
“ Come mai qui? Non sei il tipo da…libri.” Gli disse, sincera.
“No, ma ero curioso.” Rispose. E sorrise.
Belle sbuffò. Era in cerca di rogne?
“Bè la verità è questa: Emma mi ha mollato per una giornata con Ruby e Ariel e io…mi sento solo.” Disse con aria drammatica.
“Oh…povero Hook.” Disse con ironia la ragazza.
“E poi perché volevo parlarti. Capire il perché.”
Belle non disse niente. Assunse un aria interrogativa.
“Perché tu abbia deciso di stare al fianco di una…di un uomo del genere.”


Stava per dire bestia, e la ragazza lo avrà sicuramente capito. Ma si era corretto subito.
Belle lo guardò non sapendo cosa pensare. Perché questa curiosità? Non era…ovvio il perché?
Prese uno sgabello e ci si sedette sopra, accavallando le gambe.
“Semplicemente? Perché lo amo.”
“Dovevo immaginarlo: ma tu immagino sappia cosa ha fatto, nella sua lunga esistenza,vero?”
Belle annuì seria.
“Si, lo so. Non sono cose piacevoli ma ora è cambiato. Come sarai cambiato tu Killian Jones”
Già. Rimaneva pur sempre un pirata, un fuorilegge, e anche lui aveva una fedina comportamentale non esattamente linda.
“Quando ho incontrato sua moglie, Milah, lui veniva considerato il codardo del villaggio, mi aveva detto. Voleva un uomo diverso.”
“E quando è venuto sulla nave, ancora umano, era terrorizzato. Rivoleva la moglie indietro.”
Belle ascoltava interessata. Sapeva già molte cose del passato del marito ma sentirsele dire aveva un altro effetto.
“Io lo schernii. Lo  umiliai.” Disse non riuscendo a guardare Belle negli occhi. Si vergognava del suo passato, nonostante la sua aria tronfia, molto di ciò ancora tormentava le sue notti.
“E lui ha deciso di braccare il precedente oscuro.”
Hook annuì.
“Quando tornò, era cambiato. Era diverso. Senza pensarci troppo uccise Milah, davanti ai miei occhi. E mi mutilò la mano sinistra. Giurai vendetta, lo avrei ucciso appena se ne fosse presentata l’occasione.”
“Per come la penso…era solo una persona disperata. Arrivata al limite e probabilmente la perdita di Bae è stata la stoccata finale.”
“Tu quindi dici che non era un codardo?”
“No, semplicemente ha rivisto le sue priorità. Ha deciso che sua moglie e figlio fossero più importanti.”
Forse Belle aveva ragione. D’altronde se la situazione fosse stata opposta e magari Emma fosse stata in pericolo, lui che avrebbe fatto?
“Infatti se visto…ha lasciato cadere Baelfire nel portale, anni fa.”
“Sai vero cosa stai dicendo? Non hai idea del tormento che si porta dietro”
“Poteva evitarlo, ma forse per lui il potere è più importante” disse il capitano.
“Oh no…su questo ti sbagli. Sai? Da quando è diventato L’Oscuro non ha fatto altro che trovare un modo per ritrovare il figlio. Se questo non è amore…” disse convinta
Hook scosse la testa.
Non c ‘era niente da fare. Qualsiasi cosa le dicesse aveva ottimi argomenti da ribattere. Chissà forse era davvero tanto cambiato da riuscire a meritarsi una donna cosi.
Sospirò.  “ Sai cos’è la cosa che mi da più fastidio?”
“cosa?”
“Che non riesco a farti cambiare idea, qualsiasi cosa dica.”
“Perché, invece di rinvangare il passato, non provi a conoscerlo meglio?”
“E come, scusa?” chiese stupito.
“Bè conoscendo l’uomo che è diventato.Che è oggi. Un uomo si forse a tratti misterioso ma capace di azioni di buon cuore.” Disse ed era sincera.
“Ci penserò. Magari uno di questi giorni faremo una chiacchierata.”
                                                “Era quello che volevo sentir dire.” Disse Belle sorridendo.
Poi Hook guardò l’orologio appeso al muro. “Bè è ora che vada. Sono già in ritardo.” Disse per accomiatarsi.
“E’ stato…un piacere parlare con te. Sono serio.” Disse prima di voltarsi e andarsene.
Belle si accinse a sistemare i nuovi libri arrivati quando avvertì un rumore.  Come qualcuno che urtava o faceva cadere qualcosa.  A passo deciso si diresse verso la fonte del rumore, decisa  a scoprire cosa fosse.
Che fosse entrato qualche ladro? Ma non avrebbe avuto seno: un ladro in una biblioteca? C’erano libri di valore si ma non a tal punto da dover rubare.
Notò un ombra muoversi alla sua destra e la seguì. Per scoprire, con sorpresa, che era…
Rumplestiltskin.
“Rumple? Dovresti essere al negozio.” Disse sospettosa.
Lui, invece, cercava di mantenere la sua posa di algida compostezza, in realtà sapeva benissimo di essere nei guai fino al collo.
“Mi stavi, per caso, spiando?” chiese alla fine sua moglie.
Lui si irrigidì.
“Spiarti, Belle? e perché avrei dovuto farlo?” chiese cercando di mantenere un timbro di voce sicuro.
“Ah non lo so dimmelo tu…” rispose mentre una mezza idea le stava venendo in mente.
Lo guardava di sbieco. Sicuramente si stava arrabbiando.
“ Te lo chiedo ancora: perché mi stavi spiando, neanche fossi uno stalker?”
“Perché…non lo sopporto.” Disse, enigmatico come sempre.
Lei alzò le soppracciglia, in una smorfia di incomprensioni.
“C’è gente…sbaglaita che ti ronza attorno. E non lo sopporto” ammise alla fine.
“Ah! Lo sapevo!  E immagino anche chi faccia parte della “gente sbagliata”” disse mentre mimava le virgilette con le dita. Aveva inoltre alzato un po’ la voce, attirando l’attenzione dei clienti che avevano iniziato ad affluire nella biblioteca.
Lui non rispose. Non voleva passare per patetico.
“Si tratta di Hook, vero?” disse infine.
Rumple sospirò.
Belle raddolcì lo sguardo. Come era facile capirlo!
“Perché è venuto qui? Non mi piace che ti giri attorno. E non mi piace che insinui certe cose.” Ammise.
“Ci avrei scommesso. Lo sai, vero, che so difendermi da sola? E che quello che lui dice per me non conta? Conosco il tuo passato molto meglio di lui. Non devi essere cosi iperprotettivo…” gli disse, sorridendo.
“Non ci riesco, Belle. E più forte di me. E poi…ti stava squadrando.” Brontolò
Lei quasi ridacchiò prima di avvicinarsi a lui.
 
“Sai, dovrei essere molto arrabbiata ma non ci riesco.”
Lui le sorrise e le sfiorò il viso in una carezza delicata.
“Tu e Bae siete le cose migliori che mi siano capitate. E che sono riuscito a rovinare lo stesso. Non voglio più fare questo errore. “ Disse, sincero.
Lei per tutta risposta lo abbracciò.
“Lo so che non lo farai. Lo so.” Poi lui la attirò più a sé e la bacio. Lei allaccià le braccia sulle sue spalle e rispose con enfasi al bacio del marito.
Lo sentì accarezzarle la schiena, con movimenti lenti per poi portare una mano tra i suoi setosi capelli. Lei sorrise sulle labbra del marito.
Si staccarono per riprendere ossigeno e lui accarezzava il viso della moglie.
“E comunque, quei jeans sono troppo aderenti”
Belle, che aveva appoggiato la testa sul petto dell’uomo, ridacchiò.
“Bè ma, se vuoi, potrei cominciare a mettermi minigonne, qualche volta, anche per venire al lavoro, che ne dici?” proferì Belle, con ironia.
Lui sbiancò.
“Che non sono per niente d’accordo.” Le disse prima di baciarla ancora. SI dovettero staccare perché qualche cliente suonò sul campanellino nel bancone. Era reclamata.
“Devo…andare” disse lei col fiato un po’ corto.
“Va bene…vorra dire che questo discorso lo continueremo stasera…” disse con malizia.
“Rumple!” gli rispose di rimando, fingendosi scandalizzata.
Lui sorrise.

Poi, con nonchalance, uscirono insieme da quei corridoi. Era ancora un po’ accaldata, e dopo essersi rasettata la camicia, e ricomposta, Belle andò al bancone per servire il primo cliente.

Rumplestiltskin, invece, con una perfetta disinvoltura uscì dalla biblioteca, salutando con un cenno del capo i nuovi arrivati. Nessuno osò domandare perché quei due fossero usciti insieme da quegli scaffali zeppi di libri.
Non sarebbe stato salutare.


Eccomi qua! Spero che questa breve storia vi piaccia. Sempre graditi consigli e critiche costruttive!
Alla prossima!
Ciao!!!
  
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