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Autore: fantasy01    15/06/2014    1 recensioni
Una nuova avventura rinascerà grazie ai figli dei Draconiani. I ragazzi avranno a che fare con l'amore, l'amicizia, la scuola come tutti i mortali ma dovranno anche fare i conti con un nuovo nemico e nuovi problemi...l'era dei draghi sembrava finita ma in realtà è appena iniziata....
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Meddy
Sembrava passare tutto liscio senza che strani imprevisti ci colpissero, anche se non lo davano a vedere i genitori erano preoccupati. Oltre al fatto che non avevamo la sfera e che così eravamo scoperti agli occhi del male c'era anche il fatto che maffy non tornava a casa: ieri sera aveva detto che stava a dormire da un'amica e poi ora non tornava da scuola,  sempre se c'era andata.
Oggi pietro è andato in biblioteca a studiare...cosa molto strana perché di solito studiavamo sempre insieme però ha detto che aveva bisogno di alcuni libri allora ho fatto finta di niente.
L'unico problema è quella presenza oscura nel mio petto che mi fa agitare da capo a piedi quando penso a quello detto da Lilith. Era forse gelosia? Lo squillo di un cellulare nella mia stanza mi fece riscuotere dai miei pensieri. Ma quel cellulare non era il mio.-È di pie. Probabilmente lo ha dimenticato qua prima. La chiamata è da....Lilith! Come fa ad avere il suo numero!!- schiacciai il pulsante per rispondere ma non dissi niente, la voce della ragazza arrivò immediata.
-Pietro sono qui fuori dalla biblioteca che ti aspetto esci.-e poi riattaccò.
Ecco che il senso di oppressione tornava.
Presi le chiavi della moto di mio fratello e mi precipitai in biblioteca.
Trovai Lilith lì davanti in attesa di Pietro...il MIO Pietro.
-hei tu che ci fai qui?- mi chiese non appena le arrivai affianco.
-aspetto il mio ragazzo, no perché sai con una come te nei paraggi non si può mai stare tranquilli!-le sputai in faccia quelle parole con così tanta cattiveria che neppure io mi riconoscevo.
-Vieni con me che ti devo parlare.-e la trascinai in un vicolo abbandonato lì vicino. -Non osare neanche guardare il mio ragazzo capito?!-le sbraitai fuori di me.
-allora, prima cosa cerca di calmarti. E seconda non l'ho chiamato io è stato lui a volermi conoscere. Perciò ora non fare la bambina viziata e torna a casa!-mi rispose tranquillamente lei.
-Io non sono una bambina viziata!-urlai a squarciagola e senza che me ne accorgessi le mie mani erano ricoperte da fiamme.
-oh finalmente l'hai fatto era da stamattina che tentavo di capire se eri tu quella che cercavo. Bene ora che hai sfogato i tuoi poteri potremo combattere ad armi pari.-
E come in un incubo le sue mani presero fuoco, come le mie, solo con delle fiamme nere e sulle spalle comparvero enormi ali piumate dello sesso colore delle fiamme.
-tu chi sei?-gli domandai impaurita, mentre mi allontanavo.
-non ti interessa, sappi solo che ne tu ne la tua famiglia siete al sicuro...- e scoppiò in una risata malvagia e possente.-ah e tranquilla il tuo ragazzo non starà con te in eterno prima o poi troverà un'altra e posso solo dirti che sarà molto presto questo momento.-poi svanì nell'ombra come un cumulo di polvere al vento.
Non potevo immaginarmi senza Pietro, lui era tutto per me. Salii sulla moto e tornai a casa.
Appoggiai le chiavi della moto esattamente dove le avevo trovate per evitare che Mattia mi beccasse e corsi in camera, non feci in tempo a chiudere la porta che le lacrime già sgorgavano copiose dai miei occhi.
Perché? Perché quell'essere ce l'aveva con me?
Non capivo. E più non capivo più piangevo. Alla fine stremata dal troppo piangere crollai in un sonno senza sogni, buio e spaventoso come le ali di Lilith.
-Meddy! Meddy! Svegliati!- aprii gli occhi e  davanti mi comparse l'immagine dolce e preoccupata di pie ma poi ripensai a Lilith e mi girai dall'altra parte -vai via! Non ti voglio vedere!- trattenni a stento le lacrime.
-perché cos'ho fatto?-mi chiese. In modo dolce.
-da quando in qua si va in biblioteca a studiare e si aspetta una ragazza per conoscerla meglio mentendo alla propria fidanzata!?-gli urlai tutto d'un fiato.
Lui abbassò lo sguardo e chiuse gli occhi. Quando li riaprì erano carchi di lacrime.
-scusa avrei dovuto dirtelo, avevo solo paura di ferirti. Ho sbagliato, perdonami.-mi rispose dolcemente con gli occhi fissi sul pavimento.
-ci penserò ma ora vattene, devo cambiarmi-e mi alzai dal letto. Lui si prese su e uscì dalla stanza. Ricominciai a piangere. Quel pianto non era solo per il tradimento ma anche per la paura. Paura di morire o uccidere. Paura per le vite che mi stavano più a cuore.
Qualcuno bussò alla porta della mia camera. La aprii asciugandomi le lacrime.
-giù c'è una ragazza che ti aspetta- mi disse Nicolò appoggiato allo stipite della porta per fare il playboy, non appena lo toccai rischiò di cadere così scoppiai a ridere. -dille che non voglio vederla- gli risposi pensando a Lilith. -dice che ha voglia di vederti, perché le sei mancata-cosa poteva volere da me ancora quella ragazza o qualsiasi cosa fosse -due minuti e scendo-risposi sbuffando. Chiusi la porta e mi cambiai.
Quando scesi le scale, però, non trovai Lilith bensì lei...
Appena mi vide il suo sguardo si accese era bellissima e pura come sempre. Indossava un paio di jeans, corti e chiari e sopra una maglia grigia che arrivava più su del l'ombelico e un po'larga con sotto un paio di all-star alte, rosse con strappi e borchie.
Aveva una cascata di capelli lisci e biondi con due occhi neri come carbone. Era magra e alta, al braccio portava sempre borse firmate, come quella della Liu-jo che aveva in quel momento.
-Meddy da quanto tempo! - e mi volò addosso abbracciandomi.
-Rebby mi sei mancata! Ma quand'è che sei tornata da Milano?-
-poche ore fa. Hanno trasferito mio padre qui e siamo tornati e stavolta rimarrò.-
Lei era Rebecca la mia migliore amica delle medie. Dopo aver superato l'esame di terza media si era dovuta trasferire a milano poiché avevano spostato suo padre là.
-oh Rebby non sai quanto avessi bisogno di te in questo momento-le dissi in lacrime.
-oh certo che lo sapevo-sentii sussurrarmi, ma sembrava più che altro che avesse pensato ad alta voce così non ci feci caso.

Rebecca
Mi faceva male doverle mentire ma ero obbligata a farlo, se avessi parlato avrei messo a rischio la sua vita già abbastanza incasinata: lei e i suoi amici sono i figli dei draconiani e cioè mezzi draghi con poteri speciali, un demone l'ha presa di mira, la sorella del suo ragazzo è scappata con un tipo poco raccomandabile e per di più non ci mettiamo la scuola e gli altri problemi da adolescenti...praticamente un disastro poverina.
-hai del tempo per poter parlare ho bisogno di te?- mi disse con la faccia da cane bastonato.
-certo tutto quello che vuoi, tanto i miei sono già andati al lavoro- una bugia, io avevo sempre vissuto da sola, o almeno lo facevo da quando mi avevano fatta andare lì.
- ok, allora vieni-e mi trascinò in camera sua.
-cosa c'è che non va?- le chiesi in modo apprensivo anche se già lo sapevo.
-Tutto-mi rispose lei e mi raccontò tutto quello aveva saputo e che era successo.
-lo so mi prenderai per pazza ma le cose stanno così.- concluse il racconto.
-no invece ti credo, se sei tu a dirmelo ti credo.-inventai sul momento
-grazie! Tu si che sei una vera amica!-
Uno schifo ecco come mi sentivo per tutta la vita non avevo fatto altro che mentirle e avevo il vago presentimento che presto avrebbe saputo tutto, quando sarebbe successo di certo mi avrebbe odiata...



grazie per leggere la mia storia e grazie a quelle misere due persone che la seguono e le altre che la commentano. Spero che il capitolo vi piaccia. Non fatevi l'abitudine ad averne così spesso perchè potrebbero passare anche due settimane senza che ne pubblichi. recensite in tanti. baci. fantasy01
  
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