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Autore: Nyarlatothep    15/06/2014    2 recensioni
La storia di un gruppo di ragazzi che, persi nel tempo, cercano una via di fuga, un qualcosa per SBLOCCARE la situazione. Pietro, Raul, Vincenzo, Giambattista e Viola. Tutti bloccati...fino alla loro morte...FORSE.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le sette e un quarto di mattina, la sveglia suonò facendo sobbalzare il protagonista della storia che vi sto per raccontare.
Era un ragazzo parecchio studioso ma aveva alcuni problemi con il suo carattere.
Questo non gli interessava più di tanto, infatti diceva sempre: ”Il proprio carattere non si può cambiare, e mai si potrà.”
Uno dei suoi VERI amici era Raul, un ragazzo che, come lui, aveva tanti problemi con il proprio carattere.
L’unica differenza è che a Raul importava dei suoi atteggiamenti sbagliati e cercava di correggerli.
Il nostro protagonista, purtroppo, litigò con una delle più care amiche di Raul, Camilla.
Lei era un po’ strana, e proprio per questo motivo litigarono.
Erano migliori amici prima, e Raul si incontrò con loro per puro caso il 21 Marzo del 2014.
Era il 9 Giugno dello stesso anno, ultimo giorno di scuola.
Il nome del nostro protagonista è Pietro.
La sveglia suonò presto, si svegliò, anche se malvolentieri.
Andò in cucina, salutò Simba, il cane, e si preparò la colazione.
Finita la tazza di latte si alzò per andarsi a preparare.
Prese il cellulare e controllò i messaggi.
Vide che c’erano circa venti messaggi di Raul con scritto cose senza senso.
Lo ignorò e cominciò a prepararsi.
La solita camicia, un bermuda e le Converse. Classica divisa.
Scese di casa verso le otto e dieci salutando le due sorelle e i genitori non sapendo che quella era l’ultima volta che li avrebbe visti.
Circa cinque minuti più tardi arrivò davanti a scuola.
Il Liceo classico Lanza.
Ricettacolo di persone di varie origini e di culture diverse.
Pietro andò dal gruppo di classe che era appostato davanti ai cancelli della scuola.
Si sentiva osservato, era inquietante.
Si girò più e più volte ma nessuno lo stava guardando.
Si avviò verso la sua classe ma non si sentiva bene, aveva paura.
Un fiato sul collo lo faceva tremare ma all’ improvviso qualcosa lo assalì.
Era Raul.
La faccia di Raul era un misto tra divertimento, soddisfazione e paura.
La paura era causata dalla faccia di Pietro.
-Giuro…che se mi salti addosso di nuovo così ti tolgo il saluto.-
-haha ok, ho esagerato.- disse Raul.
Pietro continuò ad avere una brutta sensazione, come se qualcosa di terribile stesse per accadere.
Suonata l’ultima campanella tutta la scuola risuonò di un vivace: -EVVAI!-
Gli alunni correvano verso la tanto attesa libertà e i professori guardavano incuriositi il comportamento dei loro allievi.
All’uscita Pietro e Raul si incontrarono e iniziarono a parlare di cose senza senso, come sempre.
Solo dopo qualche minuto i due amici si resero conto che delle foglie erano bloccate a mezz’aria davanti a loro.
-Che cazz…-disse Raul.
-Cosa diavolo è successo?-ribadì Pietro.
-Non capisco, è tutto bloccato, non tira un filo di vento e le persone sono immobili sui loro posti.-
Pietro e Raul si trovarono bloccati in una situazione quasi fantascientifica…sovrannaturale.
Era come se il tempo si fosse fermato e loro due fossero le uniche persone coscienti…o almeno così credevano.
-E adesso che facciamo? E’ tutto così ambiguo, impossibile. Ma…sto sognando?-
Raul tirò uno schiaffo in piena faccia a Pietro.
-No, non stai sognando.-
Pietro rimase colpito dall’azione di Raul, sembrava più serio, era preoccupato anche lui, ma il suo amico pian piano stava precipitando nell’oblio.
-CHE CAZZO FACCIAMO EH!?-urlò a squarcia gola Pietro.
-Cerchiamo un modo per sbloccare la situazione, per prima cosa andiamo a vedere se qualcuno è nella nostra situazione, poi cerchiamo del cibo e andiamo a trovare il motivo di tutto questo.-
Queste erano delle cose basilari, non ci voleva un genio per arrivarci, ma Raul aveva la calma, sapeva che in un modo o nell’altro sarebbero riusciti a sbloccare la situazione.
Pietro stava pian piano perdendo la mente.
Non era mai stato un tipo forte.
Iniziarono a camminare, non trovarono nessuno, sapevano solo che il sole stava tramontando…ed erano le due di pomeriggio.
-M-Ma che…il sole sta…-borbottò Pietro.
-Non lo so…per adesso limitiamoci ad andare a prendere una torcia, non credo che le luci si attiveranno se il tempo è bloccato.
Entrarono in un supermercato e cercarono delle torce…quando le trovarono la notte arrivò.
Il supermercato si fece buio e Pietro accese subita una torcia.
-Cazzo, non si vede niente…-disse Raul con in mano un’altra.
Cercarono l’uscita ma subito dopo i due ragazzi si bloccarono…Pietro fece cadere la torcia…e urlò…
  
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