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Autore: Aliceinwonderland1995    16/06/2014    2 recensioni
Questo è il sequel della one shot "bisogna amare prima se stessi"
Tratto dalla storia:
"Non importa quanto siamo orgogliosi, non importa più del passato, non importa delle sofferenze, delle lacrime, delle giornate chiusa in camera, quando chi ami torna da te, tu ti lasci andare. Gli dai nuovamente il tuo cuore, accetti il rischio di farti ferire di nuovo. Ma forse è proprio questo l'amore, accettare di rendersi deboli"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era la cosa più bella e pulita che avessi mai provato nella mia vita. Sai cosa significa trovarti davanti a una persona e renderti conto che da quel momento in poi nessun’altra potrà più contare allo stesso modo per te?
Ecco, per me era questo Harry. La cosa più bella e pulita che avessi mai avuto in tutta la mia vita. Erano passati due mesi, due mesi da quando me n'ero andata da casa sua, sputandogli in faccia tutto ciò che pensavo di lui, tutto ciò che pensavo di noi. 
Ricordo che quando uscii da casa sua faceva freddo, Londra in inverno diventa insopportabile, ero infreddolita ed ero a piedi, la mia mente era assente, il mio cuore era rimasto dentro insieme a lui. Me ne sono ritornata a casa, a piedi, lui non mi ha fermata, non mi ha cercata, non ha tentato di tenermi con se, non ha cercato di parlarmi, mi ha vista andare via e non ha mosso un dito, non ha fatto un passo, non ha preferito parola. 
Ancora oggi penso che sia questo ciò che voleva, che io andassi via, perché lui non aveva il coraggio di dirmelo. E sapeva che se non l'avesse fatto lui, prima o poi l'avrei fatto io.
Erano passati due mesi, l'avevo lasciato e con lui avevo lasciato anche il suo casino di vita. Quella vita che mi sembrava così assurda, quella vita che non capivo, un modo che girava troppo velocemente per me, non sarei mai potuta abituarmi a quel mondo, e io lo sapevo,ma quando t'innamori non capisci più nulla, pensi solo che lui è ciò che vuoi, che con lui puoi farcela, pensi che il gioco valga la candela e allora ti butti, ci provi, ma non puoi cambiare, non puoi far parte di un mondo che non fa per te, che non ti appartiene, che ti è del tutto estraneo.
Non passava giorno in cui non mi fermassi a pensarlo, era in tutto ciò che facevo, in tutto ciò che dicevo. 
Le mie amiche mi dicevano che dovevo smetterla di pensare a lui, che era ora di andare avanti, e io ci provavo! Ma ogni sera quando tornavo a casa prendevo la sua felpa, quella felpa che ha ancora il suo odore, quella felpa che gli ho sfilato tante di quelle volte prima di fare l'amore. 
Mi sentivo vuota, semplicemente.

Era un giorno come tanti a Londra, piovoso e freddo. Mi strinsi nel mio cappottino nero, faceva davvero troppo freddo e io avevo dimenticato sciarpa e guanti. Sarei potuta morire di ipotermia da un momento all'altro. Entrai nel mio bar preferito, quel bar dove tante volte io e Harry ci eravamo fermati a bere un caffè o a mangiare qualcosa, ci piaceva perché i fotografi li non ci trovavano mai. Avevo bisogno di un caffè per riscaldarmi. 
Mi indirizzai verso il mio solito tavolo, ma notai che era occupato, un ragazzo era seduto li e mi dava le spalle, lo scrutai con sguardo attento e capii che non poteva essere che lui.. Harry! Le sue spalle erano sempre le stesse, forti e possenti, quelle spalle che avevo impresso nella mia mente, quelle spalle che tante volte avevo sfiorato mentre facevamo l'amore. Mi bloccai, pensavo a cosa fare, volevo andare via ma volevo anche rivederlo, così restai ferma, immobile. Lui si girò e mi sorrise, mi sorrise come solo lui sapeva fare. Mi sorrise capito? Mi sorrise dopo quello che era successo, dopo quello che aveva fatto. Non ricambiai il suo sorriso, mi voltai e andai via. Uscì veloce dalla porta, cercando di arrivare a casa il prima possibile, chiudermi in camera e piangere, piangere come una stupida. Correvo veloce, finché due braccia forti non mi fermarono 
"Reb" 
Non volevo girarmi, non potevo cedere adesso, non potevo e non volevo. 
"Sei sempre bellissima" mi disse piano 
Mi girai nervosa e gli diedi uno schiaffo, non so perché lo feci ma ne sentivo il bisogno. Me ne pentii subito ma ormai non importava, ero già diretta verso casa.
"Ok questo me lo meritavo" senti dire ad Harry 
Arrivai a casa e mi buttai sul letto. Non volevo fare altro che sfogare tutto con le lacrime. E così feci, piansi, piansi come non avevo mai fatto. 
Come aveva potuto guardami e sorridermi? Dopo come ci siamo lasciati, dopo ciò che è accaduto! Mi chiedo come sia possibile.

Una settimana dopo 
Mi ha chiamata tantissime volte e mi ha lasciato vari messaggi, non ne ho letto nemmeno uno. Non voglio avere più niente a che fare con lui. 
Mi stavo preparando per andare a una festa, Jenna mi aveva praticamente costretta, mi aveva detto che dovevo trovarmi un ragazzo e smetterla di pensare a "quell'Harry", così lo chiamava. Così stavo cercando di accontentarla. Dovevamo andare a una festa in una famosa discoteca, in realtà c'ero andata spesso con Harry, ma non ci andavo dall'ultima volta che ero andata con lui. 
Jenna arrivò puntuale come sempre e io scesi cercando di mostrarmi il più felice possibile.
Quella festa mi stava uccidendo, tutto li mi infastidiva, la musica, le persone, l'alcol. Volevo solo andare via. Stavo seduta su un divanetto, da sola, mentre guardavo la mia amica strusciarsi con un completo sconosciuto. 
Decisi di andare via, avvisai la mia amica e uscii da quell'inferno. Lasciai la macchina a lei e mi ritrovai costretta a tornare a casa piedi, l'ideale per me che avevo un tacco 15.
Tolsi le scarpe e mi incamminai. Mentre a fatica cercavo di arrivare a casa una macchina si accosto vicino a me, non ho mai avuto così tanta paura in vita mia, volevo correre ma le gambe sembravano bloccate, paralizzate. Il finestrino si abbassò e il volto di Harry uscì fuori, pensai che sarebbe stato meglio fosse stato un qualche maniaco.
"Che fai sola, a piedi, alle 4 del mattino?" Disse arrabbiato 
"Da quando ti interessi di me Harry?" dissi nervosa 
Continuai a camminare, ignorandolo, lui mi seguiva a bassa velocità.
"Sali, ti do un passaggio"
"No"
"Rebecca, sali"
"Nemmeno per sogno"
"D'accordo" disse spegnendo la macchina e scendendo, mi prese di penso mentre io urlavo 
"Mettimi giù" 
"Non fare la bambina" 
Mi sistemò sul posto del passeggero,mi mise la cintura e chiuse lo sportello.
Si mise alla guida e parti, nessuno parlava, io ero nervosa e non avevo intenzione di rivolgergli parola, lui non sapeva cosa dire, aveva la sua solita espressione nervosa. Era bellissimo.
"Come stai?" 
Non risposi 
"Rebecca, parlami"
Non risposi 
"Scusami, per tutto" disse infine. Sembrava davvero sincero ma ormai non mi fidavo più di nessuno. 
"Le tue scuse non mi interessano"
"Ho sbagliato Rebecca e lo so! Ho sbagliato! Sono stato un coglione ma non avevo scelta. Avevo bisogno di stare solo, avevo bisogno di capire cosa provavo. E adesso so cosa provo, ti amo! E aspetta non parlare" disse mettendomi una mano in bocca e continuando "so che adesso è assurdo che io venga qui e ti dica che ti amo! Ma è così. Ti penso sempre e pensavo tu fossi andata avanti e così non volevo più tornare. Ma quando ti ho vista al bar, nel nostro bar, ho pensato che forse non era tutto perduto. Ok ho sbagliato al bar, mi sono comprato come un cretino. Come se non ti avessi ferita. Ma non sapevo cosa fare, eri li davanti a me dopo due mesi. Quando te ne sei andata io volevo fermarti, ma poi ho pensato a me! Sono stato egoista e lo so, ho pesato alla mia felicità, pensavo di poter stare bene senza te, ma me ne sono pentito dopo nemmeno una settimana. Solo che a quel punto non sapevo più cosa fare. Mi manchi come potrebbe mancarmi l'aria. Ti amo Reb, di un'amore necessario. Mi manca vederti la mattina con i capelli arruffati , mi manca fare l'amore con te, mi manca litigare con te, mi mancano le tue crêpes la mattina, mi manca la tua mano che stringe la mia, i tuoi occhi che mi guardano felici dopo che ti ho comprato qualcosa di bello, mi manca il modo in cui ridi. Tutto in te è sincero, perfino il modo di vestire e di pronunciare le parole. Perfino il modo di respirare. Mi piace come mi tratti, perché tu quando mi guardi vedi me, vedi Harry e non c'è mai stata cosa più bella. Mi piace il fatto che non ti controlli, non ci riesci e credi che sia un male, invece è meraviglioso, sei un fiore selvatico, uno di quei fiori che non si può cogliere ma solo guardare. E adesso sono qui che ti guardo, e sei sempre più bella ed è da quando sei salita in macchina che penso di baciarti. Ma non so se tu potrai mai perdonami. E se non lo farai capirò. Mi perdonerai mai Reb?" disse infine.
Io rimasi in silenzio, sapevo solo di star per piangere e pensai solo a quanto dannatamente bello fosse. 
"Dimostrami che posso fidarmi di te" dissi sicura
A quel punto eravamo già arrivati davanti casa mia
"Giuro che da oggi in poi non farò altro che dimostrarti quanto ti amo! Lo farò ogni giorno della mia vita. Perché sei l'unica donna di cui ho bisogno, l'unica che abbia mai desiderato" affermò guardandomi negli occhi 
"Ti amo Rebecca"
"Non posso"
"Cosa?" Disse perplesso 
"Non posso dirti di amarti anch'io. Non hai idea di come sono Stata Harry! Non lo sai, non può capire. Chiusa in camera, con la tua felpa, a sognarti, ogni volta, ogni giorno. Mi sono sentita come un naufrago in mezzo a un immenso oceano. E non c'eri tu, pronto a salvarmi. Ero sola! Sola a combattere contro i miei sentimenti, contro la tua immagine vivida nella mia mente. Harry, non ho più intenzione di stare così" 
"Lasciati amare da me"
Poi non disse più nulla e mi baciò. Ecco cosa fece, un bacio lento e dolce. Le sue labbra mi erano mancate, ne avevo bisogno, mi erano necessarie. Poi si staccò e mi accarezzò il viso. Abbassai lo sguardo e aprii lo sportello. 
Lo guardai dritto negli occhi 
"Questa volta non deludermi" dissi piano 
"Non lo farò, amore mio, ma più!" 
Sorrisi debolmente, ero felice e confusa.
"A domani?" Chiese lui
"A domani" dissi muovendo il capo 
Chiusi lo sportello e mi indirizzai verso casa. Mi sedetti sul divano, troppe cose accadute tutte insieme. 
Non importa quanto siamo orgogliosi, non importa più del passato, non importa delle sofferenze, delle lacrime, delle giornate chiusa in camera, quando chi ami torna da te, tu ti lasci andare. Gli dai nuovamente il tuo cuore, accetti il rischio di farti ferire di nuovo. Ma forse è proprio questo l'amore, accettare di rendersi deboli. 

Ciao a tutti:)
Ok, prima di tutto ringrazio mary_jolie_pitt! È stata lei a darmi questa fantastica idea:) questa storia è infatti il sequel di una delle mie prime storie, cioè "bisogna amare prima se stessi"! Volevo concluderla in modo più dolce e felice. Così ecco il continuo. Spero vi sia piaciuto leggere questa storia e spero recensiate:) 
Un bacio enorme:* 
A presto :)
  
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