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Autore: la_fenice    16/06/2014    0 recensioni
Racconto tutto questo, perchè questi sono i giorni della nostra vita.
Quelli che nemmeno il male più grande potrà mai cancellare.
Noi siamo la storia, nei nostri piccoli e grnadi gesti, nei rimpianti e dei momenti felici.
C'è chi sopravvivere, c'è chi vive come se questo fosse il suo ultimo giorno. C'è chi insegna ad amare, a vivere, a passare oltre. C'è un posto che chiami casa.
C'è la persona. La persona a cui appartieni e a cui appartini. C'è la persona che ti ha deluso, c'è quella che si è sacrificata per amore, c'è il codardo, e quello che per il troppo male ha preferito dimenticare.
E' così in ogni storia. C'è il diverso, che si sente diverso senza rendersi conto che anche gli altri si sentono così.
Racconto tutto questo versando una lacrima, perchè io sto parlando di vita vissuta, e ogni volta che la mia mente formula una frase io la rivivo.
questa è la storia di quattro spericolati Malandrini, di Lily, di Scarlett, di Alice, di Frank, di Severus.
Una storia che non è mai stata raccontata.
Inizio così: questi sono i giorni della nostra vita.
Genere: Fluff, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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THESE ARE THE DAYS OF OUR LIVES

LA FAVOLA CHE E’ FINITA MALE

 
Questa è la fine che conosci
i piani che avevamo in mente sono falliti
non siamo nient'altro che lotte grida e lacrime

siamo arrivati ad un punto che non posso tollerare
sono arrivata al limite, non posso essere tua
non sono più di un minuto di cammino

non possiamo allontanare il dolore
non possiamo trovare un bisogno di restare
ho lentamente realizzato che
non c'è niente dalla nostra parte

fuori dalla mia vita, fuori dalla mia testa
fuori dalle lacrime che non possiamo negare
abbiamo bisogno di inghiottire tutto il nostro orgoglio
e lasciare tutto questo casino dietro di noi
fuori dalla mia testa, fuori dal mio letto
fuori dai sogni che abbiamo fatto, non sono buoni
dì loro che sono stata io a renderti stupido
dì loro che la favola è finita male
 
trovati qualcun altro da prendere in giro
lasciami e non guardarti indietro
io non ti seguirò
non lasciamo niente in sospeso
è solo la fine della nostra storia

non possiamo allontanare il dolore
non possiamo trovare un bisogno di restare
non ci sono più conigli nel mio cappello
che possano rimediare a questa situazione

fuori dalla mia vita, fuori dalla mia testa
fuori dalle lacrime che non possiamo negare
abbiamo bisogno di inghiottire tutto il nostro orgoglio
e lasciare tutto questo casino dietro di noi
fuori dalla mia testa, fuori dal mio letto
fuori dai sogni che abbiamo fatto, non sono buoni
dì loro che sono stato io a renderti triste

 
 
Lily corse via con le lacrime che ancora le solcavano il viso.
Correva cercando la via più breve per raggiungere il dormitorio e chiudersi dentro.
Si sentiva a disagio, perché aveva sempre provato pudore a piangere davanti agli altri.
Ma in quell’istante -che lei veramente sperava non esistesse, che fosse solo un incubo- sapeva di avere totalmente ragione.
Ogni volta che qualche suo amico cercava di andare a chiederle cosa aveva, lei correva sempre più forte.
Le lacrime calde che le solcavano il viso ormai erano troppe per essere nascoste.
Si sentiva tradita, stupida, ingenua,.. ma anche molto sola.
Entrata nella sua camera, si chiuse dentro e si tuffò sul letto.
Risentiva le sue parole risuonarle nella testa, senza volerla lasciare in pace. Ogni volta, si ripetevano solo quelle due parole, e risuonavano sempre più forti. Ogni volta, era come ricevere la maledizione Cruciatus. Un dolore sordo la colpiva alla pancia e al cuore, mozzandole il fiato e alimentando le lacrime.
Si teneva la testa, e tentava di non gridare.
“Sporca Mezzosangue”. Non erano solo quelle due parole, quella disperazione che buttava fuori solo in quel momento era ciò che non aveva voluto fare per tutto l’anno. Era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Rivide la scena, un’altra volta.
James disse qualcosa a Sirius, che sembrava quasi capire la rabbia che il suo amico tentava di nascondere.
<< Expelliarmus >> mormorò James, facendo volare via la bacchetta di Severus.
<< Levicorpus>> disse ancora, sollevandolo e appendendolo all’albero più vicino. Poche volte aveva visto Potter così. Sì, avevano sempre fatto scherzi scemi a Severus, ma mai in un modo così cattivo e umiliante per la solita vittima.
James era arrabbiato, e Lily non ne capiva il motivo. Corse verso Severus e Potter, urlando a quest’ultimo << Lascialo, stare, idiota!!>>
Gli amici Serpeverde di Severus  urlarono
<< Piton, ti fai difendere da una ragazza?>>
Lui si girò verso di lei, guardandola negli occhi e le urlò
<< Vattene, sporca Mezzosangue.>>
Lily si irrigidì. Nei suoi occhi non vedeva un barlume di umanità, né di amicizia. Quegli occhi le erano totalmente indifferenti.
 
Lily scappò via, non riuscendo a sentire James che urlava arrabbiato << Cosa cazzo le hai detto?>> facendolo cadere e volteggiare nell’aria con gesti calcolati per fargli colpire più rami possibile.
 
La loro favola era finita male.
Scoppiò di nuovo a piangere, per poi calmarsi e  pensare. Quello non era Sev, né Severus. Quello che l’aveva fatta stare male era Piton.
Non era la prima volta: da mesi si rivolgeva a lei con tono sprezzante quando i suoi amici lo potevano vedere, per poi scusarsi quando lei andava a pretendere le scuse.
I gufo erano alle porte. “Ora basta” si disse.
Rimase chiusa nel dormitorio per tutto il pomeriggio, rifiutando chi voleva entrare e non volendo cenare.
Pensava di saltare le lezioni del giorno seguente, specialmente perché avevano 2 ore di Pozioni con le Serpi.
Si mise nel letto, cercando di prendere sonno. Le palpebre le si chiudevano per il troppo piangere, ma il sonno, ne era sicura, sarebbe tardato molto ad arrivare.
James non era mai stato più arrabbiato. O almeno, Sirius non l’aveva mai visto più arrabbiato di così.
<< Ramoso, calmati, dai. Mica ti hanno rotto la scopa…>>
<< Felpato, no!! Hanno fatto di peggio!! Mocciosus ha insultato Lily!! L’amore della mia vita e mia futura moglie!!! Non può passarla liscia!>>
<< Sarei totalmente d’accordo con te, Ramoso, ma ci siamo già beccati due settimane di punizione durante i GUFO e abbiamo rischiato che la McGrannit ci togliesse il Quidditch giusto prima della finale.. meglio non rischiare. La gatta (soprannome della McGrannit) ha occhi ovunque…>>
Si fermò, pensando.
<< Ah, sì, e poi ci sono i GUFO, dove hanno già mille motivi per bocciarci anche se siamo tra i migliori del corso. A Luma non è piaciuto lo scherzo di sostituire il bezoar con caccabombe trasfigurate durante la lezione sui veleni..>> James riuscì a ridere.
In quel momento Scarlett Banks –amica di Lily e sorella adottiva di James Potter- entrò a passo spedito in sala Grande, dirigendosi verso di loro.
<< Cosa avete fatto a Lily?>> chiese, con un tono che non era particolarmente pacato.
<< Mocciosus l’ha deliberatamente chiamata “sporca mezzosangue” dopo che James aveva escogitato la vendetta perfetta per punirlo del fatto che fa passare “alla sua bella Lily” ore nel bagno di Mirtilla Malcontenta a piangere>> intervenne Sirius.
Scarlett li guardò. Poi disse a James
<< Fratellino, non è che andresti tu a convincerla ad uscire? Non ci lascia entrare in dormitorio>>
<< Ti ricordo che Lily mi odia>> commentò lui
<< E allora lascia l’amore della tua vita a disperare…>>
James saltò subito in piedi e corse fuori dalla sala, senza nemmeno finire di cenare
<< Ma che pluffe, James dovrebbe innamorarsi di qualcun altro!!>>
<< Mah, se lo dici tu..>> mormorò Scarlett. Trovava Sirius decisamente seccante e arrogante, e i due erano come i cani e i gatti. Uno l’opposto dell’altra.
 
James corse nel suo dormitorio, andando a prendere la sua scopa.
Aprì la finestra, e cavalcò il suo unico amore oltre a Lily – la sua Nimbus 1000- fino alla finestra del dormitorio delle ragazze.
Lì la vide.
Era bella come un angelo.
I capelli rossi le incorniciavano il viso, che pallido sembrava illuminare più della luna stessa.
Le sue labbra erano incurvate in un sorriso. Quella bocca era perfetta. Avrebbe voluto riempirla di baci, ma James sapeva che il suo era un sogno irrealizzabile.
Era impossibile che Lily gli si rivolgesse in modo diverso da un giorno all’altro.
Era lui che, forse, avrebbe dovuto cambiare.
Sul dipinto gli si dipinse un ghigno malandrino.
Forse fu proprio quello, oltre al grande coraggio Grifondoro, a dargli la forza per fare quella pazzia.
Si tuffò contro il vetro, rompendolo in mille pezzi. Uno di quelli gli ferì la guancia, procurandogli un taglio.
Lily si svegliò di colpo, prima ancora convinta di trovarsi in un sogno, poi sempre più scandalizzata per il fatto che non stava sognando.
<< POTTER!!! Che cavolo ci fai qua dentro?!!?>>
<< Questo>> rispose lui. Lanciò un “Alohomora” alla porta per permettere alle altre ragazze di entrare nel proprio dormitorio.
<< Non ti pare un po’ egoista chiuderti qua dentro non permettendo alle altre di dormire?>> disse stuzzicandola.
<< Non ti pare un po’ da pazzi entrare nel nostro dormitorio sfondando una finestra, rischiando di farti male o di rompere la scopa?>> rispose lei.
<< Mia cara, per te questo è altro…>>
<< Senti, Potter, vattene. Oggi non è decisamente il giorno giusto per snobbarmi e prendermi in giro..>>
Alzò il volto, e James vide quei due bellissimi occhi verdi lucidi. Non poteva piangere. E chiunque l’avrebbe fatta piangere se la sarebbe vista con lui.
<< Ascolta..>> disse lui << Hai degli occhi troppo belli per lasciare che si rovinino piangendo>>
L’aveva davvero detto? Che stupido che era. Ora Lily si sarebbe infuriata solo di più…
Invece lo guardò con mezzo sorriso sul volto.
<< Grazie>> mormorò lei.
Si asciugò le lacrime.
<< Voi malandrini sapete sempre tutto… non è che sai un posto dove possa stare tranquilla senza che nessuno mi veda?>>
<< Ovvio>> le rispose lui. E sorrise. Il sorriso più bello, quello che una persona sta vicino a quella che veramente ama.
<< Ho il posto perfetto. In realtà è il posto perfetto per chiunque..>>
Uscirono tenendosi per mano sotto il mantello dell’invisibilità.
Un muto e silenzioso accordo che nessuno avrebbe mai saputo ci fosse tra di loro.
 
HELLO!!!
Sentite, perdonatemi.
E’ la mia prima fanfiction.
Ci saranno un sacco di errori, perdonatemi.
Accetto tutte le critiche.
P.S. per ora non sarò molto attiva…
Mi dispiace!
A presto
La Fenice
 
  
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