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Autore: Echelon_Nana    14/08/2008    2 recensioni
E se il famoso telefilm Roswell non si concludesse con la terza serie?
Genere: Sovrannaturale, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Anno 2005. New Mexico,Roswell. Era una calda giornata di settembre e per le strade c’erano poche persone: chi passeggiava allegramente,chi guardava le vetrine,chi si avviava verso un locale o verso un bar. Il locale più conosciuto di quel luogo era sicuramente il Crashdown posizionato di fronte ad un altro edificio,l’UFO center,che,rispetto agli anni precedenti,aveva un alone oscuro,ma ormai la gente del luogo non si soffermava più di tanto ad osservarla: infatti da 2 anni l’edificio aveva quell’aspetto. Il Crashdown invece era pieno di decorazioni di pupazzetti verdi e portava come sempre la navicella spaziale nella parte centrale dell’edificio. All’interno c’era un uomo che poteva aver sì o no più di 40 anni e che attendeva impaziente le cameriere sbrigare i tavoli.L’uomo con voce stanca disse: “ma è possibile che dobbiate metterci tutto questo tempo? Voglio personale veloce e qualificato! Ah! Qualche anno fa non ne avevo di questi problemi” In quell'istante il suo volto divenne pensieroso ed allo stesso tempo triste,ma poi tornò serio e riprese il suo lavoro. A qualche tavolo di distanza c’erano le uniche due persone presenti momentaneamente nel locale che facevano colazione: uno indossava un cappello beige con una divisa abbinata e sulla parte sinistra del giaccone portava una stellina da sceriffo mentre la donna aveva capelli castano chiaro ed occhi azzurri molto profondi lo fissava con un sorrisino strano. Jim Valenti e Amy de Luca si erano fidanzati ufficialmente in questo arco di tempo,ed infatti Amy era anche andata a vivere a casa di Jim,che intanto aveva riavuto il posto da sceriffo.
Lui la guardò e disse “oggi dovrei tornare prima…se vuoi cucino io” e le sorrise.
Lei guardandolo ricambiò il sorriso ma disse “no non ti preoccupare…stasera volevo farti una sorpresa!”.
A quelle parole Jim rimase stupito e chiese curioso “bene…allora posso sapere di che sorpresa si tratta?”.
Allora Amy lo guardò e fece un sorrisetto malizioso e poi gli rispose “eh no mio caro Jim Valenti! è una sorpresa! Lo scoprirai direttamente stasera” gli sorrise,fece l’occhiolino e riprese a mangiare.
In quello stesso momento,fuori il Crashdown,si fermò un furgoncino bianco con una serie di buchi di pallottole e una carrozzeria penosa. Insomma era un furgoncino ridotto abbastanza male. Dal furgoncino uscirono due ragazzi,potevano avere una 20ina d’anni compiuti. Uno aveva i capelli castano chiari,occhi castani ed un fisico palestrato. Aveva una maglia ed un pantalone nero,mentre l’altra era mora con occhi castani e non molto alta ed indossava un jeans con una maglia rossa. I vestiti di entrambi erano strappati ed erano inoltre sporchi come se avessero corso un pericolo. Entrambi si avviarono verso il Crashdown come se conoscessero il luogo e vi si catapultarono dentro.
Sentendo il campanellino messo sulla parte superiore della porta,Jeff Parker si voltò per accogliere i clienti,ma nel vederli lasciò cadere il block notes a terra e urlò “Liz! Max!”
A quell’urlo i presenti si voltarono verso i due giovani entrati dalla porta.
Liz guardò il padre e sorrise e disse dolcemente “papà!” ed entrambi si abbracciarono.
A quell’urlo Nancy Parker si affacciò per vedere cosa fosse successo ed alla vista della figlia esclamò “Oh mio Dio! Liz! Sei proprio tu? Non sai quanto ci sei mancata” e corse verso la figlia stringendola in un abbraccio,mentre Jeff salutava anche Max.
Quando poi anche Nancy ebbe salutato Max,Jeff chiese ai ragazzi “dove siete stati per tutto questo tempo? Dai! Raccontateci! Com’è andata la luna di miele?”.
I due ragazzi si guardarono stanchi.
Liz era sul punto di rispondere quando Nancy la interruppe e disse “dai Jeff sono appena tornati da un lungo e…– guardando gli abiti dei due aggiunse -…tortuoso viaggio! Facciamoli riposare!”
A quelle parole,Jeff guardò la moglie e “va bene!” disse dispiaciuto.
I ragazzi allora si stavano per dirigere verso il retro del locale quando una voce attirò la loro attenzione verso di sé.
“Dov’è mia figlia?”
I ragazzi si voltarono. Amy de Luca era in piedi che guardava fissava i ragazzi aspettando una risposta mentre tamburellava le dita insistentemente sul tavolo ed a quella visione,Liz ricordò quel tamburellare delle dita che faceva anche Kyle un paio di anni fa,in conseguenza alla manipolazione mentale di Tess.
Intanto una voce rispose “su,Amy,i ragazzi sono stanchi non mi sembra questo il momento di…”
“No…devo avere una risposta” lo interruppe la voce di Amy de Luca.
Continuava ancora a scrutare i ragazzi in cerca di una risposta che però sembrava non arrivare fin quando Liz non parlò dicendo “lei ha tutto il diritto di chiedermi dov’è vostra figlia…ve lo direi se lo sapessi,ma non lo so”.
A quelle parole,Amy spalancò ancor di più gli occhi ed il tono della sua voce si fece più severo dicendo “che cosa intendi dire?” tuonò Amy.
A quella domanda,Liz abbassò il capo non sapendo come rispondere.
Poi Max si schiarì la voce e disse “signora De Luca…- ed in quell’istante l’attenzione di Amy si spostò su Max – Liz intendeva dire che noi non sappiamo dov’è vostra figlia” disse sempre più dispiaciuto
Allora Amy guardandolo disse “questo lo avevo capito Max…ma spiegatemi! Perché?”.
“E’ scomparsa…insieme agli altri…”.
In quel preciso istante tutti si girarono verso la persona che aveva parlato. Liz se ne stava con gli occhi bassi,poi quando sentì lo sguardo della signora De Luca addosso,li alzò e ripetette ciò che aveva detto:
“è scomparsa...con gli altri...è per questo che non lo sappiamo”.
Ci fu un minuto di silenzio. Amy De Luca fissava sconvolta Liz senza parole. Aprì la bocca con l’intenzione di dir qualcosa ma subito dopo la richiuse.Lo sguardo dei Parker allora si spostavano da Liz a Max e viceversa,entrambi senza parole.
Intanto Amy si accasciò su una sedia lì vicino e rispose con tono esterefatto “non ci posso credere! Mia figlia dispersa! Dove?”
.Ma a quella domanda non vi fu risposta ed Amy si lasciò andare ad un pianto disperato,mentre Jim si avvicinava a lei e la consolava. Liz guardava Amy con amarezza: non avrebbe mai voluto dar un dispiacere ad una persona,soprattutto se questa era Amy De Luca,la madre della sua migliore amica.
A rompere il silenzio ci fu una voce che disse “…suppongo che anche mio figlio Kyle sia scomparso…?” disse Jim Valenti senza lasciar trasparire ciò che provava
Ed a quella domanda ci fu un cenno del capo dei due ragazzi.
“…bene…ho capito…- disse Jim amareggiato poi – adesso avete bisogno di riposare…è stato un lungo tragitto…e a quanto vedo non siete messi tanto bene…parleremo in seguito” e con un cenno del capo di congedò.
I due ragazzi si diressero nel retro seguiti da Nancy,che osservò i due ragazzi salire sconsolati le scale abbracciati,dirigersi verso la camera di Liz e chiudere la porta. Nancy capì dallo sguardo di Liz tutto il suo dispiacere,sapeva come si sentiva la figlia ed era inoltre rammaricata nei confronti di Amy De Luca. Liz intanto,entrata in camera,cominciò a guardarsi intorno. La sua stanza era uguale a come l’aveva lasciata 2 anni fa. Max guardava la stanza incuriosito e si soffermava sulle foto lì presenti,di cui alcune che ritraevano Liz all’età di 5 anni o Liz all’età di 16 anni,poi c’erano altre foto miste di Liz con Maria,di loro due insieme,ma ci fu una foto che lo colpì più di tutte: la foto ritraeva un gruppo di amici sorridenti ed uniti. La prima persona sulla sinistra era lui seguito alla sua sinistra da Liz. Poi osservò le altre figure di Kyle,Maria,Michael e Isabel con dispiacere: loro erano gli amici scomparsi. Max non aveva la minima idea di dove potessero essere e si soffermava sui loro volti,poi distolse lo sguardo da questi e la sua attenzione si concentrò sulla figura posta tra Liz e Maria,che Max guardò con un certo disprezzo: Tess nella foto era sorridente e sfoggiava un vestito viola. Max ricordava bene che quella fu la sera in cui si baciarono,inconsapevoli della presenza di Liz. A quel pensiero,Max si voltò verso Liz che intanto stava aprendo la finestra che portava sul terrazzo e respirava l’aria che proveniva dall’esterno. Sorrise. Poi tornò a fissare la foto e si fermò in maniera particolare sulla figura accanto ad Isabel: Alex. Max si sentì ad un certo punto prendere dalla tristezza: Alex era morto circa 3 anni prima a causa della ragnatela creata da Tess con la sua manipolazione mentale ed anche se,Liz gli aveva ripetuto più volte che non era stata colpa sua,egli comunque si sentiva in colpa,dopotutto Tess era un’aliena e lui era il re,quindi la colpa ricadeva su di lui,ma allo stesso tempo tante volte si era ripetuto che lui non poteva farci niente se Tess era stata allevata da un assassino,poi si fermò. Non voleva fare ancora questi pensieri. E non era nemmeno il momento. Voltandosi non vide Liz e con aria interrogativa si chiese dove fosse; intanto Liz era fuori sulla sedia a pensare a quante volte c’era stata seduta,a quante volte aveva pianto lì sopra e a tutte le volte che lì sopra scriveva il suo diario. Pensò. Il diario lo diede al padre in modo da farlo leggere anche alla madre di Maria e per poi bruciarlo nel deserto. In quell’istante si chiese se il padre lo avesse bruciato,ma a quella risposta non ci fu domanda,poi sentì una voce chiamarla
“Liz…”
Questa si alzò dalla sedia e voltandosi vide Max affacciato alla finestra della sua stanza,gli sorrise.
Questo continuò dicendo “sarai stanca…vieni a riposare”.
Liz allora si diresse verso Max che l’aiutò ad entrare ed insieme si diressero verso il letto guardandosi,vi si poggiarono lentamente e,stanchi,si addormentarono quasi subito,abbracciati.
  
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