CAPITOLO 2
“STA ATTENTA E GUARDA DOVE METTI I PIEDI!”
Uscii da suola senza calcolare Ricky.
Non volevo nè vederla
nè tantomeno sentire la sua voce. Mi incamminai verso casa,
mi misi le
cuffiette a tutto volume e nascosi la mia espressione con il cappuccio
della
felpa. La mattina avevo ascoltato un testo della cantante Demi Lovato e mi era piaciuta davvero
tanto, così decisi
di ascoltare un’altra sua canzone.
“THIS IS WHAT HAPPENS WHEN TWO WORLDS
COLLIDE”
“Questo
è quello che succede quando due mondi
si
scontrano” questa canzone era stupenda. La sua voce era
stupenda. Mi faceva
sentir bene, quasi come se fino ad ora non fosse successo niente, come
fino ad
ora fosse andato tutto liscio…
Avevo lo sguardo basso e non riuscivo a vedere nessuna
delle facce dei
passanti.
“Hey! Sta attenta a dove metti i piedi! Imbranata!” una ragazza con tacco 15 vestita molto bene con i capelli color rosso scuro e qualche boccolo qua e là mi e portava un paio di occhiali stile mosca che nascondevano il suo viso e mi era venuta addosso macchiandomi la mia felpa preferita con il caffè.
“Oddio! Scusami davvero, io.. io.. perdonami davvero, è solo che stavo parlando al telefono e mi ero girata un secondo e non ti ho vista..” era davvero dispiaciuta..
“Senti.. lascia stare eh? Tanto il danno lo hai già fatto!” dissi scocciata.
“ Aggressiva la ragazza eh?” alzò un ciglio e con un fazzoletto cercò di pulirmi la felpa. Io la stavo guardando con un’espressione perplessa, come se non avessi capito il senso di quella frase, non ero aggressiva, ma solo un po’ scocciata
“Facciamo una cosa, io ti pago la tintoria perché è giusto così!” disse con tono deciso.
“No guarda.. lascia stare, davvero.. “ gli risposi
“Non insistere e vieni a prendere un caffè con me, io il mio l’ho buttato addosso ad una persona e ne ho bisogno di un altro” scoppiammo a ride.
“Ok. No dai sul serio, non voglio disturbarti” stavo ancora sorridendo.
“sono io che ti ho disturbata e ora voglio farmi ripagare!” era decisa
“va bene, ma non più di dieci minuti” dissi e lei fece sì con la testa
Per tutto il tragitto nessuna delle due spiccicava parola. Ero in imbarazzo così incominciai un discorso generale..
“Io non so nemmeno come ti chiami..” la guardai e capì che era in difficoltà.
“Em.. hehe.. io mi chiamo Demetria.. Te?”
“Demetria? Carino come nome! Io mi chiamo Becky” non so perchè ma anche se non conoscevo per niente quella ragazza, già mi stava simpatica!
“Ti piace il mio nome?!?!?” mi chiese scioccata
“Em.. si. Beh è un bel nome! Perchè non dovrebbe piacermi?” era evidente che non gli piaceva essere chiamata con il suo nome.
“Io lo odio il mio nome, ma per fortuna ne ho altri due se non tre!” stava sorridendo. Aveva il sorriso più bello del mondo!
“ Waw! E ti lamenti? Io ne ho uno solo e devo farmelo bastare per tutta la vita! Eee sentiamo questi nomi..” ero curiosa di sapere
“tu non hai il diritto di lamentarti! Il tuo nome è bello! Comunque, il mio nome completo è Demetria Devonne Lovato, ma puoi chiamarmi Demi” Anche se non le piaceva molto il suo nome, ne andava fiera di chiamarsi così, aveva una faccia soddisfatta del nome che portava.
“ Però… carino!” la guardavo e sorridevo.
Finalmente arrivammo allo Starbucks. Era enorme, aveva tre piani di edificio e c’era un sacco di gente che non si poteva entrare.
“Odio tutta questa fila” disse sbuffando e andò verso il retro del bar dicendo: “Vieni con me, sbrigati!” io la segui senza fare un fiato perché si vedeva che era una ragazza che sapeva il fatto suo.
Affrettai
il passo per riuscire a starle
dietro, appena girai l’angolo non la vidi più e mi
guardai intorno..
“Qui
su, muoviti!” bisbigliò la ragazza,
stava salendo le scale d’emergenza. Le salii anche io.
“Ma
dove stiamo andando?” le chiesi confusa.
“Fra
poco lo vedi! Abbi pazienza!”
mi rispose con un sorrisetto scherzoso
“va
bene!” dissi salendo le scale a chiocciola.
Demi
bussò la porta con strategia come se
quei colpetti fossero un codice, ero al quanto confusa. La porta si
aprì e
finalmente vidi cosa c’era. Era il terzo piano dello
Starbucks. Era immenso ed
era completamente diverso da come era il piano terra. Non era per
niente
affollato, anzi, c’erano addirittura alcuni tavoli liberi.
“demi?”
la chiamai
“si,
dimmi!”
“perché
noi siamo potute entrare e fuori c’è
la fila per poter bere anche un po’ d’acqua quando
qui ci sono addirittura 4-5
tavoli liberi?” chiesi ancora più confusa.
“
mettiti a sedere ora ti spiego” mi rispose
sedendosi. Venne il cameriere per dirci ove dovevamo sederci
incamminandosi al
nostro tavolo, mentre lo seguivamo, tutti mi guardavano straniti e
sorpresi
della mia presenza e io li guardavo reciprocamente allo stesso modo.
“Ecco
il vostro tavolo, fra poco torno per le
ordinazioni” disse il cameriere dandoci i menù,
devo dire che era davvero
carino quel ragazzo, era alto con i capelli color carota le lentiggini
e gli
occhi azzurri mare tendenti al verde.
Si, era davvero carino!
“va
bene Clark” disse Demi. Io la guardai
scioccata.
“Tu
lo conosci? Cioè, voglio dire..” dissi
imbarazzata, non volevo farle capire che mi sapeva carino
“si,
certo! Beh, diciamo che dopo tanto tempo
che vieni qui conosci tutti, e comunque tranquilla..” si
sporse verso di me facendo
leva sui gomiti e facendo cenno di avvicinarmi a lei “anche a
me sa carino”
scoppiò in una risata adorabile e io risi con lei..
“insomma, ti piacciono le mie canzoni?” mi chiese,
io non capivo dove volesse
arrivare, la guardai ancora una volta confusa.
“a
meno che io non sia diventata matta, dal
volume alto delle cuffie prima si sentiva il ritornello di
“tow world collie”
era quella no?” mi chiese alzando un ciglio
“em,
si er….” Alzai lo sguardo verso di lei e
senza finire la frase con gi occhi sgranati feci una faccia perplessa.
“OCCAZZO!
Tu.. tu.. questo.. il tizio alla
porta.. gli occhiali.. questa gente.. DEMI! Ma come ho fatto a non
accorgermene? Scusa io.. io.. beh si in effetti ti avevo già
vista ma no..”
continuavo a balbettare senza un senso
“hahahahaha
calmati becky! Sei buffa quando
balbetti e sei diventata tutta rossa!” sorrideva divertita, e
io arrossivo
sempre di più.
“
mi sento così stupida! Cioè, chi non
conosce demi lovato? Una ragazza così affascinante che ha
interpretato molti
personaggi di programmi per ragazzi? Beh a quanto pare solo
io!” stavo
gesticolando e non mi fermavo più.. demi mi guardava e ogni
tanto soffocava una
risata
“perché ridi? E
dai su non ridere” ad un certo punto finiì
di blaterare e ci guardammo negli occhi e dopo
qualche secondo
scoppiammo a ridere entrambe.
“signorina
Demi, per lei il solito?” il
cameriere venne talmente silenziosamente che quando iniziò a
parlare mi
spaventai
“si
Clark, grazie.”
“e
per la signorina qui presente? Cosa prende
lei?”
“em?
Non so… “ ero nell’imbarazzo della
scelta.
“Clark,
portagli quello che ho ordinato anche
io, è il più buono che c’è,
per me” mi guardò e sorrise.
“va
bene signorina demi, glielo porto
immediatamente” disse il cameriere andandosene.
Spero non ti dispiaccia se ho
ordinato al posto tuo, ma
volevo che assaggiassi il mio caffè preferito e che lo
bevessi insieme a me”
disse demi