Ciao a tutti e benvenuti! Questa storia sarà abbastanza lunga credo, comunque spero di riuscire ad essere fedele ai personaggi e alla storia originale (che personalmente adoro). Fatemi sapere che ne pensate con una piccola recensione se vi va! :3 -Lonelyconfusion


Era una calda giornata primaverile e la serra della Special A era ancora più luminosa del solito. Akira Todo, numero 6 in classifica, canticchiava spensierata mentre sceglieva il servizio da tè per quella giornata. Erano tornati la settimana prima da Londra, e tutto sembrava essere finalmente come prima. Pensandoci, sorrise…ancora una volta tutti insieme, esattamente come doveva essere. Mentre sollevava una tazza dalle sfumature rosate, studiandola da vicino, fu presa alla sprovvista da due mani che si posarono sui suoi fianchi. La tazza le sfuggì di mano, ma fortunatamente riuscì a riprenderla e ad appoggiarla delicatamente sul tavolino davanti a lei, prima di girarsi con gli occhi che emettevano fiamme. Non aveva bisogno di vederlo per capire chi fosse il colpevole.

“MA SEI IMPAZ-“  cominciò a urlare, ma immediatamente Tadashi la interruppe con un bacio.

Sapeva benissimo che la sua ragazza – la sua ragazza, mamma mia come suonava bene – non riusciva a respingerlo quando le loro labbra si incontravano. Era un’unione semplicemente perfetta, dolce e passionale a seconda dei casi ma sempre meravigliosa. Pian piano Akira si fece più esigente, mettendogli le mani dietro la testa e tirandolo verso di sé. Tadashi ridacchiò mentalmente: era focosa, la sua donna. Quando l’aria cominciò a mancare si separarono, annaspando. Akira lo guardò negli occhi e Tadashi sentì il cuore battere come non mai: era bellissima, con le guance arrossate e le labbra gonfie, e quello sguardo dolcissimo che riservava solo a lui. Stavano ancora guardandosi negli occhi, stretti l’uno all’altra, e non si erano accorti che nel frattempo qualcuno era entrato nella serra.

“Ehm…buongiorno ragazzi”
Akira scagliò immediatamente lontano da sé Tadashi, che cadde sulla sedia di vimini.
“Oh…ehm…b-buongiorno Ryuu….Jun….Megumi….” Akira era diventata scarlatta.
*Abbiamo interrotto qualcosa?* scrisse Megumi sulla lavagnetta di Yahiro.
“No! N-no, cosa avreste dovuto…interrompere…”
Tadashi scoppiò a ridere, non riuscendo a trattenersi. Akira era buffissima. Ma non aveva fatto i conti con la sua ragazza.
“COSA DIAVOLO RIDI TU!” disse infatti lanciandogli contro un vaso che lo centrò in piena fronte.
“Ma dov’è Kei? E Hikari?” disse Jun con il suo solito tono dolce.
“Eccomi! Sono qui!” disse Hikari sbucando di corsa.
“Oh, Hikari! Che bello vederti!” disse Akira, subito più allegra nel vedere la sua migliore amica.
“Ehm…Takishima non è ancora arrivato?” disse quella arrossendo leggermente sulle guance.
“Non ancora…” disse Tadashi, che si stava riprendendo dalla botta.
“Non ti controllo per un secondo e torni a chiamarmi per cognome, numero due?” disse una voce.
Hikari immediatamente arrossì e fece un piccolo salto sulla sedia. Poi sembrò realizzare quanto Kei aveva appena detto e urlò:
“NON CHIAMARMI NUMERO DUEEE!”
Megumi, Jun e Ryuu sorrisero e la cantante scrisse velocemente sulla lavagnetta:
*Siamo alle solite*
“E meno male” sentenziò Ryuu sorridendo.
                                                                                                            ***

Poco dopo la porta della serra si spalancò e un urlo interruppe la quiete.
“JUU-UUUUUUUUUUN!”
Inizialmente preoccupati, gli sguardi dei membri della special A si fecero dolci quando videro Sakura spuntare e gettarsi tra le braccia del suo principe azzurro, che con un’espressione felice la strinse a sé.
“Oh, ciao ragazzi!” disse poi la ragazza, accorgendosi anche di loro.
“Ciao Sakura!” dissero tutti gli altri.
“Come mai questa visita inaspettata?” disse Hikari sorridendo.
“Ma soprattutto…non dovresti andare a scuola, tu?” disse Kei con il suo solito tono acido.
“La scuola passa in secondo piano quando ci si trova davanti a questioni della massima importanza” ribattè lei con la faccia seria.
“Sono venuta ad invitarvi nella mia casa di montagna per il weekend!” aggiunse poi raggiante, mentre una gocciolina spuntava sulle teste di Kei e Akira.
“Io non posso proprio, devo aiutare i miei genitori a ridipingere la casa Domenica” disse Hikari.
“Io neanche, ho molto da fare in ufficio” disse subito Kei.
“Oh no! E voi?” disse Sakura rivolgendosi agli altri.
“Io penso proprio che verrò, ho bisogno di una vacanza!” disse Akira.
“A questo punto mi aggrego anche io!” disse Tadashi.
“Sì, perché no!” disse Ryuu sorridendo.
Megumi sembrava combattuta.
“Ei Megumi, tranquilla, inviterò anche Yahiro!”
La cantante arrossì subito per poi scrivere sulla lavagnetta
*Penso che verrò anche io*
“Jun,tu….?”  Disse Sakura con un’espressione preoccupata.
Jun la guardò per un attimo, anche lui come la sorella combattuto (ma per motivi del tutto diversi). Poi però vide la speranza negli occhi di Sakura e sorrise.
“Penso che ci sarò”.
“Oooooh sei il fidanzato migliore del mondo!” disse lei abbracciandolo.
“F-fidanzato??!?!?” dissero tutti gli altri.
“Sì, ci siamo fidanzati ufficialmente proprio ieri pomeriggio!” disse Sakura.
“Scusate ragazzi, ve l’avrei detto proprio nel corso della mattinata” disse Jun imbarazzato ma evidentemente felice.
“Ma è fantastico! Avresti dovuto dirlo prima!” disse Akira.
“Sì! Perché non cucini qualcosa di speciale per festeggiare?” disse speranzoso Tadashi.
“INGORDO!” disse la sua ragazza prima di tirargli un pugno.
“Ma perché sempre a me…” disse quello piagnucolando.

Kei nel frattempo osservava Hikari, che stava facendo i complimenti alla nuova coppia. In fondo invidiava Jun: lui e Hikari non avevano chiarito il loro rapporto, anzi non erano mai rimasti da soli dopo Londra. Quel bacio…lo sognava tutte le notti. E ogni mattina a scuola doveva trattenersi dal prenderla e baciarla lì, di fronte a tutti, fregandosene del resto del mondo. Perché tutto l’universo non esisteva per lui se c’era Hikari. Come se si fosse accorta di essere osservata, in quel momento la ragazza si girò verso di lui e i loro sguardi si incontrarono. Si fissarono per qualche secondo, persi in quel contatto, poi lei abbassò gli occhi imbarazzata. Perché doveva essere tutto così complicato? Ma non importava…era Kei Takishima, dopotutto. Aveva un piano.