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Autore: Despicable Meggs    16/06/2014    11 recensioni
Abbiamo in nostri agenti preferiti dell'NCIS, abbiamo Tony e Ziva che litigano, McGee che gioca al computer, Abby pazza come al solito, Gibbs che cerca di mantenere un po' di decoro. Il direttore che comanda e Ducky e Palmer che parlano con i cadaveri.
Ma quale sarà la storia? A deciderlo sarete voi! Entrate e leggete nelle note dell'autrice cosa succederà in questa FF!
Piccolo esperimento che volevo fare da tempo, spero vi piaccia! :D
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Timothy McGee, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

"Tony" disse Ziva entrando in salotto con un enorme sorriso sulla faccia.

Sollevò lo sguardo dal giornale che stava leggendo e guardò Ziva. Lo stava fissando e aveva una mano sull'enorme pancia.
Tony capì quello che stava succedendo, si alzò in piedi e andò verso Ziva.

"Ci siamo?" chiese emozionato.
"Ci siamo" affermò lei senza mai perdere il sorriso.

Tony la baciò con grande passione e con una mano le accarezzò il ventre. A quel gesto anche Ziva appoggiò la sua mano su quella di Tony.

"Era ora" commentò lui.
"Finalmente vedremo la nostra piccolina" aggiunse dando un altro piccolo bacio a Ziva.
"Uh" esclamò Ziva appoggiando la testa sulla spalla di Tony.

Lui istintivamente la sorresse e iniziò a massaggiarle la schiena, sapeva cosa stava succedendo.

"Una contrazione, amore?" le chiese.
"Si, piccola però" rispose lei.
"Ok... Siediti sul divano. Io prendo la tua borsa e avverto Gibbs. Poi andiamo all'ospedale" le disse Tony.

La lasciò un attimo da sola e andò in camera. Mentre prendeva tutto il necessario chiamò Gibbs al cellulare.

"Capo, sono Tony. Potete venire tutti in ospedale? Ziva sta per partorire" disse Tony.
"Certo. Ci vediamo là tra poco" rispose Gibbs.

Dopo essere saliti in macchina Tony guidò verso l'ospedale. Di tanto in tanto Ziva aveva delle contrazione e Tony le tenne sempre la mano.
Rimasero per lo più in silenzio emozionati e impazienti di vedere la loro bambina.

Una volta arrivati in ospedale, mentre i medici visitavano Ziva, Tony ne approfittò per chiamare sia Senior che Eli.
Erano già in città da una settimana, erano tornati a Washington più o meno alla data di scadenza della gravidanza. Non volevano perdersi la nascita della loro nipotina.

Fece appena in tempo ad arrivare Gibbs che Tony fu chiamato in sala parto. I medici dissero che Ziva era già a buon punto e Tony non voleva perdersi un attimo del parto.

"Capo, dovrebbero arrivare qui anche Eli e mio padre. Puoi informarli tu di tutto?" chiese Tony.
"Tranquillo DiNozzo, penso a tutto io. Tu occupati di tua moglie e fatemi avere una bella nipotina" disse Gibbs dandogli una pacca sulla spalla.

Sua moglie. Si, anche se era strano sentirlo dire, Ziva era diventata sua moglie non molti mesi prima.
Avevano fatto una piccola cerimonia con solo pochi amici e parenti.

"Grazie capo" rispose Tony andando da Ziva.

Quando entrò vide che le cose stavano procedendo. Le contrazioni di Ziva dovevano essere aumentate perché sembrava soffrire abbastanza in quel momento.
Tony non ci pensò e andò a sedersi sul letto di modo che Ziva potesse appoggiarsi a lui.

"Sono qui tesoro" disse dandole un bacio sulla guancia.
"Facciamo nascere la nostra bambina?" aggiunse prendendole entrambe le mani.
"Si... Facciamola uscire. Permesso per stritolarti le mani e romperti le ossa" gridò Ziva in preda al dolore di una contrazione.
"Accordato, non ho scelta" rispose lui.

Ci vollero diverse ore ma alla fine Ziva diede alla luce una bellissima bambina. Stremata si appoggiò a Tony e pianse per la gioia.
Anche Tony era emozionato, baciò sua moglie e aspettò che i medici portassero la bambina.

"Hey, ce l'hai fatta" le disse asciugandole le lacrime.
"Ce l'abbiamo fatta" lo corresse lei ridendo.

"Congratulazioni" disse il medico dando la bambina in braccio a Ziva dopo averla lavata e avvolta in una copertina.
"Benvenuta, amore" sussurrò Ziva mentre le accarezza il volto con un dito. Tony le prese la piccola mano e le diede un bacio. Era perfetta, un angelo.
"Che nome le diamo?" chiese il medico.

Ziva guardò Tony e lui sapeva cosa fare.

"Ci dia un attimo, torno subito" disse uscendo velocemente dalla stanza. Corse in sala d'aspetto dove tutti, ormai arrivati da tempo, aspettavano notizie.
Appena lo videro saltarono tutti in piedi.

"Papà! È nata mia sorella?" chiese Alexander correndo in contro a Tony.

Alexander era il loro primo figlio. Era il piccolo miracolo che avevano avuto otto anni prima. Era sopravvissuto ad una minaccia di aborto e ad un parto prematuro.
Era nato in anticipo e i medici avevano detto che avrebbe potuto avere dei problemi. E invece no, era perfetto sotto ogni punto di vista. Ed era il bambino più affettuoso che avessero mai visto.

Quel giorno, mentre Ziva stava partorendo, lui era in giro con entrambi i nonni a fare spese nei negozi del centro.
E non appena avevano ricevuto la notizia aveva iniziato a dare di matto dicendo che voleva vedere la sorella.
E finalmente il momento era arrivato.

"Alex, vieni qui da papà" disse Tony aprendo le braccia.
"Si è nata, aspetta di vedere il suo fratellone" aggiunse.
"Che bello!" esclamò abbracciando Tony.
"Vieni con me, abbiamo bisogno del tuo aiuto per una cosa" gli disse Tony.

Poi si rivolse a tutti gli altri dicendo "Tra dieci minuti facciamo entrare anche voi, date solo un attimo a Ziva per sistemarsi".

"Amore della mamma" disse Ziva vedendo Alex entrare e correre verso di lei.
"È mia sorella?" chiese cercando di guardare la bambina che Ziva teneva tra le braccia.
"Si e ti dobbiamo chiedere una cosa" rispose Ziva mentre Tony metteva Alex seduto sul letto.
"Che nome vorresti darle?" chiese lei.

Tony e Ziva avevano deciso che sarebbe stato Alex a decidere il nome della sorella. Lui desiderava tanto avere una sorellina o un fratellino ma per Ziva, dopo la prima difficile gravidanza e il complicato parto, non era stato facile rimanere incinta di nuovo.
Quando avevano scoperto di aspettare il secondo bambino Alex impazzì di gioia.

"Posso scegliere io?" chiese.
"Si, campione. Puoi scegliere tu" gli disse Tony.
"Ok... Allora... A me piacerebbe Emma. A voi piace?" chiese lui non togliendo lo sguardo dalla sorella nemmeno un momento.

Tony e Ziva si guardarono e annuirono, il nome piaceva anche a loro.

"Ed Emma sia. Segni pure questo come nome" disse Tony al medico.
"Alex, cosa ne pensi se tu porti a far conoscere Emma ai nonni mentre i dottori aiutano la mamma a sistemarsi? Poi entrate tutti qui?" propose Ziva al figlio.
"Vuoi dire che posso prenderla in braccio?" chiese lui felicissimo.
"Si. Fai solo molta attenzione, è piccola" si raccomandò Ziva.

Alex prese la sorellina e sotto gli occhi attenti di Tony camminarono fino alla sala d'attesa dove tutti aspettavano.
Non appena videro Alex si precipitarono tutti da lui.

"Ragazzi, vi presento Emma DiNozzo" disse Tony.
"È la mia sorellina" disse Alex entusiasta.

Tutti la guardarono ed entrambi i nonni la presero in braccio. Quando, in gruppo, entrarono nella stanza di Ziva era Eli ad averla tra le braccia.

Si avvicinò a Ziva e le diede delicatamente la bambina. La guardò negli occhi fiera di sua figlia e le diede un bacio sulla fronte.

"La mia Ziva, mi hai dato due bellissimi nipoti. Cosa potrei chiedere di più?" le disse.
"Ti voglio bene" aggiunse.
"Anche io, papà" rispose Ziva.

Da quando, otto anni prima, si erano rappacificati Eli era diventato un'altra persona. Andava a fare visita alla famiglia almeno due volte all'anno e adesso era in procinto di lasciare la sua carica da direttore del Mossad per trasferirsi in America.
Voleva passare il resto della sua vita con la sua famiglia. Con Ziva, Tony e i nipoti. Inaspettatamente aveva scoperto che persino l'agente DiNozzo e il padre invadente erano belle persone e adesso non poteva pensare alla sua famiglia senza di loro.
L'anno prima li aveva persino invitati tutti in Israele per festeggiare Hanukkah.

Senior stava invece parlando con Tony, non poteva credere di essere diventato nonno per la seconda volta.
Era stato grazie a Senior che Tony e Ziva avevano potuto comprare la loro nuova casa. Dopo che Ziva aveva partorito Alexander le cose non erano state facili subito, avevano dovuto passare tempo in ospedale perché il bambino era prematuro e non avevano avuto molto tempo per sé stessi.
Ma Senior sapeva che avevano bisogno di una casa più spaziosa, dove potere crescere tutti i figli che volevano fare e così si era dato da fare e, chiedendo qualche favore a degli amici che avevano le mani in pasta nel settore immobiliare, gli aveva comprato la casa dei loro sogni.

Era proprio vero, i bambini possono cambiare le persone. Due padri che per anni hanno commesso un errore dietro l'altro con i figli ora erano in grado di fare la cosa giusta.

"Junior, congratulazioni" disse Senior abbracciando il figlio.
"Questa bambina sarà la principessa di casa e sembra che il nostro Alex sia già stregato da lei" aggiunse.
"Grazie papà. Ora sono due, questo vuol dire che dovrai venire qui più spesso" disse Tony.
"Questo vuol dire che dovrò delegare più di quanto non faccia già. Al diavolo il lavoro, mi voglio godere i miei nipoti finché non sono troppo vecchio" commentò lui.

"Uno come te non sarà mai vecchio abbastanza per non poter passare tempo con i nipoti" intervenne Ziva.
"Ziva, tesoro. Lascia che ti faccia le congratulazioni come si deve" disse andando verso di lei e abbracciandola stando attento a non fare male alla piccola.
"Grazie" rispose lei.
"Ti ho già detto che sei stupenda anche dopo ore di travaglio" aggiunse.

Ziva rise e pensò che padre e figlio erano proprio uguali, sempre pronti a flirtare.

"Tony" disse il padre di Ziva.
"Eli" rispose Tony. Finalmente aveva acconsentito a farsi chiamare per nome da Tony. Dopo che lo aveva visto con Ziva diventare padre per la prima volta aveva capito che era completamente diverso da come lo aveva giudicato.
"Congratulazioni. Sembra che riusciate a fare solo bambini perfetti voi due" commentò Eli.
"Con una donna perfetta come Ziva..." rispose Tony.
"Allora, quando ti trasferirai a vivere qui?" aggiunse.

Era strano da pensare, ma anche Tony voleva avere Eli vicino. Voleva che i suoi figli crescessero con entrambi i nonni e in più sapeva che a Ziva faceva piacere vederlo.

"All'inizio del prossimo anno quando mi dimetterò ufficialmente dal Mossad" rispose lui.
"Bene, anche Alex non vede l'ora. Chi lo avrebbe mai detto che vedersi due volte all'anno sarebbe stato troppo poco. Una volta avrei preferito..." iniziò Tony.
"Non andare oltre, Tony. Sono ancora capace di picchiarti, se voglio" ridacchiò Eli.

"DiNozzo!" intervenne Gibbs con uno scappellotto.
"Tenere la bocca chiusa e non dire stupidaggini ti riesce difficile?" aggiunse passando oltre i due uomini e andando da Ziva.

In quel momento aveva dato la bambina in braccio a McGee ed Abby. Gibbs si avvicinò e le diede un bacio.

"Congratulazioni per la seconda volta, piccola" bisbigliò.
"Sarai occupata ora, con due bambini" aggiunse.
"Si... Ma non abituarti troppo ad avere Dorneget al posto mio. Intendo tornare presto" rispose lei.
"Prenditi tutto il tempo che vuoi, il posto sarà sempre tuo" le disse.
"Alex, dimmi. Sarai bravo e aiuterai la mamma?" aggiunse rivolgendosi al bambino che sedeva sul letto di fianco a Ziva.
"Sissignore! E dobbiamo ancora finire la casa delle bambole che le stiamo costruendo" rispose il bambino.

Alexander e Gibbs avevano sempre avuto un ottimo rapporto. Da quando era nato Gibbs era come un terzo nonno per lui e spesso passavano del tempo assieme, soprattutto durante la seconda gravidanza di Ziva.
Quando avevano scoperto che era una bambina, Alex aveva insistito perché Gibbs costruisse una casa per le bambole e aveva chiesto espressamente di poter aiutare.

"Certamente! Magari qualche pomeriggio vieni a casa mia, così facciamo riposare la mamma e finiamo la casa. Cosa ne pensi?" propose.
"Penso che sia un'idea fantastica!" esclamò felice.
"Hai due bambini meravigliosi, Ziva. Complimenti" le disse Gibbs.
"Grazie" rispose lei abbracciandolo.

"Oh Ziva!" disse Abby ad un certo punto.
"Questa bambina è troppo bella. Viene voglia di mangiarla, non è vero Tim?" aggiunse.
"Mangiarla no, ma la terrei in braccio tutto il giorno" rispose lui mentre osservava Emma.
"Magari vieni a farmi da baby sitter quando non vorrà dormire o avrà le coliche, che dici?" lo prese in giro Ziva.

Lui la guardò sconvolto.

"Ehm... Si... Magari qualche volta, cioè..." iniziò imbarazzato.
"Tranquillo Tim, scherzavo" disse Ziva guardando Abby e ridendo.
"Però Ziva, lo sai che potrai lasciarla a me ogni volta che vorrai! La zia Abby adora tutti i suoi nipotini" disse accarezzando la mano della bimba.

Dopo più di un'ora di visita, durante la quale le infermiere avevano sistemato sia Ziva che Emma tutti i visitatori, tranne Tony e Alexander furono cacciati via.
L'orario di visita era finito da un pezzo e si stava creando troppa confusione.

Tony sedeva di fianco a Ziva mentre Alex era in piedi davanti alla culla intento a fissare Emma.

"Ottimo lavoro, Ninja" le disse Tony.
"Grazie, sederino peloso. Ma io l'ho solo spinta fuori, oggi. I lavoro l'abbiamo fatto insieme" puntualizzò lei.
"Eh, che dire. I miei geni sono perfetti" iniziò Tony subito fulminato da Ziva.
"Mai quanto i tuoi amore" si affrettò ad aggiungere.

Rimasero un attimo in silenzio a fissare i loro figli. Alex guardava la sorellina e rideva di tanto in tanto nel vederla muoversi.

"Non è perfetta la nostra famiglia?" chiese Tony.
"Lo è, nulla può superare la perfezione di questo momento" rispose Ziva prendendo la mano di Tony.

Si baciarono non curandosi del fatto che Alex fosse nella stanza. Tony lasciò la mano sul volto di Ziva, le accarezzò la guancia e poi iniziò ad accarezzarle i capelli.

"Tony..." disse Ziva molto rilassata.
"Così mi farai addormentare" aggiunse.
"Era quello lo scopo, amore mio" disse lui sorridendo.
"Non posso, tra un po' Emma vorrà mangiare e inizierà a piangere" rispose lei.
"Non fa nulla... Ora riposati e ti sveglio quando lei ti reclama. Ci siamo io e Alex per qualsiasi cosa" insistette lui.
"Si mamma, ci penso io a mia sorella. Tu dormi" intervenne Alex.

Ziva sorrise, orgogliosa del figlio.

"Visto amore, tutto sotto controllo. La squadra DiNozzo vigilerà sulla nuova arrivata" le disse Tony.
"Ora riposa un po'... Chiudi gli occhi, Zee" aggiunse.
"Ok..." rispose lei.
"La mia Ninja stanca, che mi ha fatto diventare papà di nuovo" le bisbigliò.

Ziva sorrise provando a rispondere, ma quello che uscì furono parole confuse. Era davvero stanchissima e si addormentò all'istante.

Esattamente una settimana dopo erano già a casa con la loro bambina.
Era sera, erano seduti sul divano mentre Emma dormiva e Alex guardava la televisione.

Tony teneva Ziva accoccolata su di lui e la osservava mentre, di tanto in tanto, osservava la loro piccolina dormire poco distante da loro.
Fotografò mentalmente quell'istante, quel momento di vita familiare sperando che le cose non cambiassero mai, che fossero sempre insieme in ogni momento.

E così fu.
Quando Emma fece i suoi primi passi erano tutti con lei. Ziva faceva il video mentre Tony la incoraggiava a riprovare ogni volta che cadeva.

C'erano tutti quando Emma disse la sua prima parola.
Era mattina e stavano facendo colazione, Ziva imboccava la bambina mentre Alex e Tony mangiavano.
Nessuno fu sorpreso nel vedere che la prima parola di Emma fu proprio "Alex".
Il bambino infatti passava la metà del suo tempo a ripeterle il suo nome nella speranza che fosse la sua prima parola.

C'erano tutti il giorno in cui Alex segnò il goal vincente alla partita di calcio. Tony era così orgoglioso che portò tutti fuori a cena per festeggiare.

C'erano tutti il giorno in cui Tony ricevette finalmente una medaglia per i risultati ottenuti al lavoro.
Era la prima volta in cui andava a ritirare una medaglia che non era di Gibbs.
"Papà, sei il mio eroe" gli disse Emma osservando la medaglia.

C'erano tutti il giorno del primo saggio di danza di Emma.
Da quando la bambina aveva scoperto che Ziva aveva fatto ballo quando era piccola, aveva voluto farlo anche lei.

Ziva guardavo lo spettacolo e Tony le stringeva la mano. Poteva vedere la sua emozione, vide una lacrima scenderle sul volto mentre applaudiva la figlia alla fine della sua esibizione.
"Amore" le disse Tony sorridendole.
"Non trovi che sia bellissima? E c'è anche mio padre oggi" rispose lei.
"Ho visto amore, ne sei felice vero?" disse lui
"La mia bambina sta avendo tutto quello che non ho avuto io. Certo che sono felice" rispose Ziva.

C'erano sempre stati tutti, in ogni momento. Come ci si aspetta da una famiglia che si ama.
E anche ora che i loro figli non vivevano più in casa con loro, Tony e Ziva non potevano fare a meno di pensare a quanto fossero stati fortunati nel trovarsi e nel creare una famiglia così bella.
Emma era al college, Alex viveva con la sua ragazza ma questo non voleva dire che non riuscissero a vedersi tutti i week end.

Sfogliando un album di foto Tony trovò una foto che ritraeva tutta la famiglia all'NCIS. Alex aveva ancora otto anni ed Emma era appena nata. Doveva essere stata scattata poco dopo che Ziva aveva lasciato l'ospedale.
Tony la prese, la incorniciò e l'appoggio sopra il caminetto perché per lui e per Ziva nulla era cambiato dal quel momento.
Erano sempre loro quattro insieme, il tempo che passava non era un problema. Ci sarebbero sempre stati.



The End








Note dell'autrice:

Prima di tutto scusate, oggi ho avuto da fare e aggiorno più tardi del solito XD
Ed eccoci alla fine! XD
Come vedete non è un finale come i miei soliti, soprattutto perché di sicuro di questa storia non ci sarà un seguito... La volevo finire così, perché secondo me tutto quello che doveva succedere è successo XD

Beh allora? Vi aspettavate quello che è successo o sono riuscita un po' a sorprendervi!? :D
Magari qualcuno si aspettava un capitolo solo Tony e Ziva ma volevo fare una cosa più generale per includere tutti :) spero approviate!
In fondo il TIVA family c'è stato LOL
E non volevo fare il solito finale in cui vediamo il bambino di cui si è parlato nella storia... Così ho pensato e se Tony e Ziva avessero già avuto il primo figlio e stessero aspettando il secondo!? XD

Questa volta nessuna domanda tranne: vi è piaciuta? Spero di si :)
Prima di salutarvi faccio un grande ringraziamento a tutti!
Davvero le vostre idee sono state tutte fantastiche e senza di voi questa storia non esisterebbe!
Scusate se non vi cito uno per uno ma siete davvero tantissimi che avete commentato e voglio che sappiate tutti che ho adorato tutte le vostre recensioni XD
Non so se e quando rifarò una FF così, a domande e suggerimenti vostri. Non perché non mi sia piaciuto, anzi è stato super divertente! Però non è stato facile per nulla ad essere sinceri e ci vuole un bel po' di tempo :)

Btw sono felice di annunciarvi che da lunedì inizierò una nuova storia! XD
È in cantiere da un po', spero vi piaccia :)

Quindi: grazie ancora a tutti e a presto.
La Meggie passa e chiude!
Baci :3

  
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