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Autore: Diotyma    16/06/2014    0 recensioni
Haiku da mare, sul mare.
Attraverso gli occhi di una che vive la spiaggia come un ergastolo e ci deve andare perché trascinata.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Unica cosa
A me sopportabile
Questi colori

Azzurro e blu
Le nuove sfumature 
Qui inventate

Con acqua verde
Ed etere celeste 
Gioco del sole 

Però il resto,
Quello che le popola,
Vacanziero inferno

Inferno vero
Diviso in gironi
Caldo, tremendo 

Girone uno
Girone dei tamarri 
Presenze eterne

Rayban abnormi
Mutande strabordanti
Strani idiomi 

Poi girone due.
Pargoli schiamazzanti.
Intoccabili.

Sempre invocanti
Il loro sacro dio
Gelato o Mamma.

Misto di moccio
Moccio sabbia sudore
Urla tribali

E girone tre
Venditori ambulanti
Non via d'uscita

A salvagenti
In forma di papera
Anelli parei

A collanine
Braccialetti e borse
A cd, occhiali 


Inguardabili.



Esalo un "no"
E tento la tecnica
Del cadavere

Girone quattro
Di gente incolore
Massa informe

I meno peggio
Ci sono persone così 
Calme, normali

Da essere anche 
Banalmente urtanti
Forse sono io.

Pazzia da spiaggia 
Premestruo permanente
Non è l'ambiente.

Non è l'ambiente
In cui la mia specie sta
Bestemmie spente.

Imprecazioni sommesse
Mentre sto sognando
Ora, qui, un eremo.

Bosco montano.
Piana mongolica, steppa.
Pascolo pecore

Ma il corpo è qui
Si scioglie, investito
Punto da raffiche

D'impenitenti
Granelli di sabbia
E di salmastro

Questa schifezza 
In ogni orifizio
E il mare guarda.

Il gran calore
Mi abbraccia stritolante 
Liquido giorno.

Deve finire.








  
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