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Autore: Joyt_    16/06/2014    3 recensioni
Violetta Castillo è una ragazza di 16 anni che ha sofferto molto per la morte del padre, ma grazie alle sue amiche è riuscita a ritrovare un po’ di felicità nonostante il grande dolore.
Leon Vargas è un ragazzo di 18 anni che inizia il suo percorso allo Studio per dare più possibilità alla sua carriera. È un ragazzo che sembra sicuro di se, senza problemi, ma dietro tutto questo troviamo un ragazzo che ha sofferto molto dopo la perdita di un importante familiare.
I due ragazzi si conosceranno grazie alla passione della musica e anche se all’inizio ci sarà un “odio” reciproco, poi il sentimento sarà ben diverso da quel che si pensa.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 : Un Leon diverso

Violetta camminava avanti e indietro per la stanza. Era tesa e in pensiero per Francesca. La ragazza stava parlando con Marco che le aveva chiesto se potevano parlare. Aveva paura che la sua amica ricadesse nei suoi sentimenti, ma non poteva permettere che soffrisse ancora. Lo bussare della porta la fece risvegliare dai suoi pensieri e, dopo aver consentito di entrare, Roberto entrò tutto euforico. “C’è una sorpresa per te, Vilu. Tua madre al telefono.” Violetta afferrò l’aggeggio spontaneamente. Era troppo felice in quel momento di sentire la madre. -Mamma! Come va?- -Piccolina mia! Tutto bene. A te come va?- -Tutto bene mamma.- -Ho una bella notizia da darti- -Dimmi sono curiosa- rispose la ragazza euforica. –Tra una settimana ritorno.- -Che bello mamma! Non vedo l’ora, e poi mi manchi tanto.- - Anche tu mi manchi, piccola mia, ma ci vedremo presto.- Detto ciò restituì il telefono a Roberto e incominciò a esultare e ad urlare per tutta la casa. “Vilu, ma che ti prende?” La voce squillante di Francesca la fece spaventare. “Fran! Ma che ci fai qui?” “Olga mi ha fatto entrare. E poi mi hai detto tu che dovevo venire appena avrei finito di parlare con Marco” Rispose l’italiana divertita e scioccata allo stesso tempo. “Hai ragione. Andiamo in camera.” Rispose Violetta avviandosi in camera. “Allora… com’è andata?” “Diciamo bene.” Rispose Francesca sospirando. “Cosa vuol dire ‘diciamo’?” “Marco si è lasciato con Ana e mi ha chiesto se aveva ancora una possibilità con me.” Tu hai risposto di no, vero Fran?” Francesca non rispose e abbassò il capo. “Francesca rispondimi!” Esclamò Violetta altamente spaventata dalla possibile risposta dell’amica. “Violetta, non gli ho risposto di si e non gli ho risposto neanche di no. Gli ho detto che ci avrei pensato.” Rispose Francesca con voce tremante. “Francesca, sai più di me quanto hai sofferto e non voglio che ricadi negli stessi errori. Tu lo amavi, lui no.” Rispose secca Violetta. Infondo la stava aiutando e le stava dicendo la verità. Marco la aveva usata, solo usata. Non la amava e lei era riuscita anche a dimenticarsi di lui, ma rivederlo è stato un colpo al cuore. “Hai ragione Vilu. Gli dirò di no appena lo rivedrò.” Rispose sicura Francesca, ma allo stesso tempo con un po’ di rammarico. “Rimani a dormire con me?” Chiese Violetta con una punta di speranza. “Va bene. Anche perché abbiamo molto da parlare io e te.” “Francesca, non dirmi che è quello che pensò io.” Rispose la Castillo già sapendo a cosa si stesse riferendo. “E’ quello che pensi tu, mia cara Vilu. Ho visto gli sguardi che vi lanciate tu e il messicano.” Il cuore di Violetta iniziò a battere ad un ritmo forsennato al solo pensiero di Leon. “Fran, mettiti bene in testa che io con quello li non ci voglio avere niente a che fare.” “Davvero? Se non ci vuoi avere niente a che fare allora oggi avresti potuto benissimo allontanarlo e tirargli uno schiaffo, ma non lo hai fatto.” Rispose la mora con un sorriso soddisfatto mentre Violetta era stata colta di sorpresa dall’affermazione dell’amica. Aveva ragione. Poteva allontanarlo ma non lo ha fatto. “Francesca, ti scongiuro cambiamo discorso non ho voglia di parlare di quello sbruffone. Piuttosto, mi spieghi perché oggi parlavi così vivacemente con Federico?” Francesca era diventata rossa come un pomodoro al ricordo dell’italiano e un sorriso gli spuntò sul volto. “Non è stato niente di che Vilu. Lui mi è venuto incontro e mi ha voluto conoscere. Quando ha scoperto che anche io ero italiana è stato tutto più facile. E poi abbiamo molte cose in comune.” “Ti piace.” “Non è vero! Lo conosco da così poco non posso dire che mi piace! Si, è molto carino ma non mi piace.” “Invece si.” Rispose divertita Violetta. “Invece no.” E tra un’affermazione e una negazione, le due ragazze si ritrovarono a fare a cuscinate e sfinite crollarono in un sonno profondo.

Violetta si stava avviando allo Studio da sola perché Francesca era dovuta passare a casa per prendere l’occorrente. Oggi avrebbe avuto un altra lezione con Leon. Da una parte era contenta perché il ragazzo sapeva ballare molto bene e le avrebbe potuto insegnare molto, mentre dall’altra era contraria a queste lezioni per il semplice fatto che il messicano era molto sicuro di se e questo non piaceva molto alla ragazza, ma si sentiva terribilmente attratta dagli occhi verde scuro del ragazzo. Fin dal primo momento poteva scorgere qualcosa di triste e cupo e voleva scoprire meglio cos’era. “Buongiorno Vilu.” La ragazza troppo assorta nei suoi pensieri non si accorse che era arrivata allo studio e ricambiò subito il saluto del suo amico Maxi. “Sai, ho saputo che stai prendendo lezioni con Leon, il bravo ballerino.” “Ti prego Maxi, non ricordarmelo.” “Finalmente ce l’ho fatta!” Esclamò Francesca mentre entrava con il fiatone dovuto alla corsa. “Fran! Calma! Sei con dieci minuti in anticipo, non c’era bisogno di tutta questa corsa.” “Violetta sai come sono fatta e non voglio arrivare in ritardo neanche di un secondo.” Violetta rise divertita mentre l’amica stava ancora riprendendo fiato. “Senti Vilu, ieri ti avevo chiesto se mi potevi portare lo spartito, ce l’hai con te, vero?” “Certo un secondo solo che controllo dentro la borsa.” Mentre la ragazza rovistava dentro la borsa, un bigliettino cadde a terra. “Questo è il numero di telefono di Leon, giusto?” Chiese divertita Francesca mentre mostrava il bigliettino appena raccolto alla Castillo che alzò di colpo il viso. “Si, e se vuoi lo puoi tenere tu.” Rispose Violetta con noncuranza, ma Francesca senza ascoltarla lo rimise dentro la borsa e appena alzò il viso la sua espressione era alquanto sconvolta. “Violetta guarda.” La ragazza rispose hai comandi e appena vide ciò che le si parò davanti la gola le divenne terribilmente secca e lo stomaco diventò pesante. Leon che entrava abbracciato insieme a Ludmilla, la ragazza più popolare e insopportabile di tutto lo Studio. “Io ho Pablo alla prima ora, tu che hai?” Chiese Francesca cercando di cambiare discorso vedendo che la sua amica era diventata bianca cadavere. “Io ho lezione con Leon. E sono contenta, almeno me lo tolgo subito dai piedi.” Rispose la castana visibilmente irritata e non lasciò neanche il tempo di rispondere all’amica che si diresse immediatamente dentro gli spogliatoi per cambiarsi.

“Buongiorno zuccherino.” Leon entrò pimpante dentro l’aula senza ricevere alcuna risposta dalla ragazza. “Cos’è, ti hanno tagliato la lingua?” “Perché dovrei salutarti? Decido io chi salutare o no.” Rispose freddamente Violetta mentre iniziava a riscaldarsi. “Uh. Sei più acida di ieri. Allora dobbiamo cambiare anche il soprannome… Miss Acidità!” Ecco che ricomincia pensò Violetta già sapendo come sarebbe andata a finire. “Iniziamo?” Chiese impaziente. “Va bene, miss acidità.” Rispose divertito il messicano con la solita aria da sbruffone. Dopo una decina di prove, il ragazzo mise in pausa la musica, sorpreso dal fatto che la ragazza non riusciva ad andare per niente a tempo. “Mi spieghi che ti prende? Non sei riuscita ad andare a tempo per niente?” chiese il ragazzo preoccupato e serio. “Riproviamo?” “No finche non mi dici che ti prende.” “Perché eri abbracciato a Ludmilla prima?” Il ragazzo sorrise soddisfatto e divertito. La ragazza era gelosa ed era contento. “Sei gelosa?” chiese con strafottenza. “Assolutamente no, ero solo curiosa.” “E’ stata lei a chiedermi se poteva entrare con me e io gli ho risposto che non c’erano problemi, infondo è una ragazza molto carina.” Violetta arricciò il naso irritata per il bel complimento fatto sulla bionda. “Se inizi a farci conoscenza credo che cambierai idea su di lei.” Leon scosse il capo divertito e fece ripartire la musica e questa volta la ragazza riuscì ad andare a tempo e finirono la coreografia esattamente come il giorno prima, con i corpi incollati l’uno contro l’altro. Si incastravano perfettamente come due pezzi di puzzle. Rimasero a guardarsi incantati. Leon stringeva con un braccio la vita di Violetta e con l’altro si avvicinò ad accarezzare la guancia. La pelle della ragazza era delicata e morbida e i polpastrelli del messicano erano lisci e caldi. “Perché i tuoi occhi sono cosi spenti Violetta?” Chiese sussurrando il ragazzo. “E perché i tuoi sono tristi Leon? Perché non riesco a vedere i tuoi bellissimi occhi verdi accesi?” Chiese anche lei sussurrando senza interrompere il contatto visivo. “Non capiresti.” “E chi l’ha detto che non potrei capire?” “E’ complicato, Violetta, e poi non sono qui per raccontarti i miei problemi.” “E’ per questo che ti comporti così?” “Cosi come?” Chiese confuso Leon. “Insomma sei così… sicuro di te. Cerchi di nascondere il vero te cosi, vero Leon?” Il messicano sospirò profondamente. “Come fai a capire?” Chiese mentre avvicinava il viso a quello delicato della ragazza che iniziò a sentire caldo per la vicinanza. “Anche tu soffri, vero?” “E’ molto difficile, Leon.” “Parla.” “Leon, neanche io sono qui per raccontarti i miei problemi.” Affermò Violetta. “Allora andiamo avanti, voltiamo pagina.” “Io non posso voltare pagina.” “Neanche io, ma possiamo farlo insieme.” Leon si avvicinò ancora di più al viso della ragazza, ma il suono della campanella che annunciava la fine della lezione li fece staccare bruscamente. “I-io vado.” Balbettò Violetta. Leon si avvicinò alla ragazza e le depose un bacio sulla guancia. “A domani.” Rispose Leon con un sorriso vero mentre Violetta usciva dall’aula. Quella ragazza lo rendeva strano, ma stava molto bene in sua presenza e decise che voleva starle vicino in qualsiasi modo senza rompere il loro rapporto.

Angolo autrice: Buonasera ragazzi!!! Mi scuso per il terribile e lunghissimo ritardo, ma ora che è finita la scuola spero di avere più tempo xD Ricapitoliamo: Vilu parla con la madre che le annuncia il ritorno e poi abbiamo Francesca e la storia di Marco. Violetta è contraria all’idea di Fran e le fa cambiare idea. Dopo c’è il discorso delle due ragazze con i ragazzi. Il mattino allo studio abbiamo la scena dell’entrata di Leon con Ludmilla che da molto fastidio a Violetta (Lo sappiamo che sei pazza di Vargas vai tranquilla xD) e infine abbiamo la lezione dei nostri due piccioncini dove troviamo la nostra cara Vilu molto gelosa di Ludmilla e iniziamo a scoprire un Leon “nuovo”. Ringrazio chi segue la storia e mi scuso ancora per il grandissimo ritardo. Alla prossima e grazieeee !!! xD :P

  
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