Scioccata.
Questa era l’espressione di Alejandro.
Scioccata e delusa.
Insomma, dopotutto era pur sempre sua!
Heather, al suo sottospecie di rimprovero, si era portata una mano in fronte, sconsolata.
“E’ cresciuta ormai!” Aveva detto, prima di salire in camera da letto.
Alejandro l’avrebbe raggiunta dopo. Era troppo impegnato a darsi dei piccoli pugni in fronte, ripetendo:”Stupido, stupido!”
E mentre il latino girava attorno al divano del salotto, una figura esile dalla pelle abbronzata scese le scale, stanca.
A quella presenza l’argentino si girò, incrociando gli occhi smeraldo della figlia.
Lei lo guardò alzando un sopracciglio:”Papà, ma lo sai che ore sono!?”
Alejandro la guardò male.
“Sono tuo padre. Decido io cosa devo fare.”
La spagnola alzò gli occhi al cielo. Poi si avvicinò al padre circondandogli il collo con le esili braccia, e gli scoccò un bacetto sulla guancia.
“Non sarai ancora arrabbiato solo perché ho baciato Peter…”
L’argentino assottigliò gli occhi.
“E’ figlio di Duncan! Capisci!? Le nostre famiglie non possono essere compatibili!”
Amanda abbassò lo sguardo, fintamente dispiaciuta.
Alzò gli occhi, fintamente lucidi.
“Ma… tu e la mamma non mi sembravate tanto compatibili…”
Alejandro sgranò gli occhi.
Sapeva che la figlia, era venuta a conoscenza della storia con la moglie, ma non poteva paragonare la sua storia con Heather a quella con Peter.
“Basta così per stasera Amanda. Stai pure con Peter. Spero solo che Fernando non si metta con Emma.”
L’argentina rise, poi salì le scale soddisfatta.
Lo spagnolo andò in camera da letto, trovando la moglie con le braccia incrociate appena sotto il seno e un sorrisetto soddisfatto.
Alejandro si buttò a peso morto sul letto accanto ad Heather, che intanto si era chinata su di lui, facendo ricadere i capelli corvini dolcemente sul viso del marito.
“L’hai perdonata, no?”
Il latino la guardò divertito.
“La mia, si chiama strategia, amor.”
Heather alzò un sopracciglio, non muovendo un muscolo e lasciando che le dita del marito le mettessero i capelli dietro le orecchie.
Quest’ultimo le si avvicinò, fino a sentire il suo respiro sul collo, e le mise le mani sul collo perlaceo.
Lei lo lasciò fare, e mentre le loro labbra entravano in contatto, non poté fare a meno di pensare a quanto la sua vita fosse…
                                                                                   
 
                                                                              Perfetta.
 
  
 
 
 
 
Angolo autrice
Ispirazione? Con la canzone “I wish” di Cher Lloyd.
Dio se mi piace *^*
Io mi riparo sotto il tavolo, così potete azionare i fucili in pace… ^^
Ciao <3
Marty