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Autore: Jade    31/12/2004    10 recensioni
Alcuni studenti sono richiamati a scuola prima del tempo per recuperare materie insufficienti...Tra loro Malfoy, Ginny ed Harry...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1

Tutti a scuola!

Casa Weasley - 22 luglio 2004

Dalla finestra aperta della cucina, lentamente entrò un gufo che, lasciata cadere una lettera in testa a Molly Weasley, uscì da dove era entrato. La donna afferrò la lettera e la rigirò accigliata

-Di chi è mamma?- chiese Fred infilando in bocca una ciambella. Ron e Ginny la guardarono -Mamma?-

-Della scuola- Ginny quasi soffocò con la pancetta e la madre la guardò curiosa -Ginny è per caso accaduto qualcosa che non so? È indirizzata a me!- lei scosse la testa -Tu Ron? Combinato dei guai?- lui scosse la testa un pò preoccupato e così, la donna aprì la lettera curiosa. Ginny e Ron si guardarono preoccupati mentre i due gemelli pregustavano una sfuriata della madre per una volta, non diretta a loro. I quattro la osservarono impallidire poi divenire rossa di rabbia

-Mamma…-

-NIENTE!!!!!!- urlò scattando in piedi come una molla e battendo il pugno sul tavolo. Ginny trattenne il respiro e il fratello scattò in piedi pronto a correre via -NON E’ MAI SUCCESSO NULLA DEL GENERE!!! NEANCHE FRED E GEORGE HANNO COMBINATO UNA COSA DEL GENERE!!!- i due si sorrisero

-Mamma non capis…-

-GUARDA COI TUOI OCCHI!- strillò dando in mano al figlio la lettere. Ginny si alzò per leggerla e anche i due gemelli si smaterializzarono dietro al fratello. Il loro sorriso si allargò mentre le facce degli altri due si scuriva

Sig. e sig,ra Weasley,

con la suddetta lettera si avverte la famiglia che i due studenti Ronald Weasley e Virginia Weasley in seguito alla insufficienza, di fine anno, in Pozioni, dovranno raggiungere la scuola entro il 1 agosto per seguire un corso di recupero durante l’intero mese che sarà poi valutato con un test finale.

Egregi saluti

Severus Piton

Firmato e autorizzato dal preside

Albus Silente

Ginny ricadde sulla sedia, Ron, pallido come uno straccio, guardò la madre mentre le orecchie della donna avevano preso un colorito porpora. Fred e George gli batterono la mano sulla spalla

-Ahi Ahi Ronnie…Finalmente ci hai battuto in qualcosa!- e si smaterializzarono nella loro camera dalla quale provenirono risate e urla che lo fecero infuriare non poco

-Allora, come lo spiegate?- riprese la lettera la madre con ira. Ginny scoppiò a piangere e Ron sentì lo stomaco ribaltarsi -Ginny…so che tu ti impegni..- la abbracciò -Non sono arrabbiata con te…- guardò il figlio -…ma con te!- lui si segnò con le sue stesse mani

-Ma perché solo con me?! Mamma non è giusto!-

-Tu sei un pelandrone! Tu ti impegni sempre poco! Da te me lo sarei aspettato!- lui si sedette

-Allora perché sei arrabbiata?- lei si accigliò

-Riponevo fiducia- sibilò -Andate a preparare le vostre cose. E tu Ginny non piangere- la ragazza annuì. Se ne andarono di sopra e Ron le prese un orecchio. Lei sorrise divertita

-Sempre la solita furba- lei gli afferrò la guancia

-Sempre il solito idiota- e si infilò in camera a preparare il baule

Casa Dursley - 22 luglio 2004

Il ragazzo dagli occhi verdi e i capelli scompigliati, piegato sull’enorme libro di incantesimi, sentì Edvige fremere nella gabbia. Fece un sospiro e tenendo un dito sulla riga nel mezzo della pagina la guardò

-Che c’è Edvige…sto cercando di studiare se non lo vedi!- la civetta aprì le ali e beccò la gabbia. Si alzò seccato e la liberò. Si guardarono negli occhi e vedendo che non si muoveva la afferrò poco delicatamente per farla uscire. Lo beccò senza dolcezza -Edvige che vuoi dirmi? Non ho molto tempo da perdere…- fui beccato ancora con forza -AHI!- la lasciò e la richiuse nella gabbia velocemente. Si voltò e piegò la testa di lato. Un gufetto lo osservava colpito. Riguardò Edvige -Scusa Edvige…- le diede un biscotto come per farsi scusare ma la civetta gli diede le spalle -Ecco…questa ci mancava!- disse esasperato e avvicinandosi al gufo che gli porgeva la zampina. Prese la lettera e alzò le sopracciglia -Da Hogwards…ma che diavolo succede?- la aprì preoccupato che fosse accaduto il peggio -Signor Potter…con la suddetta lettera l’avvertiamo che in seguito la bocciatura in Pozioni lei dovrà trovarsi entro il 1 agosto a scuola per seguire le lezioni di recupero nella materia segnalata…saluti…Piton…firmata da Albus Silente- si battè una mano sulla fronte e si lasciò cadere sul letto -Fantastico…davvero fantastico…- un gufare conosciuto lo distrasse un attimo. Leo gli si appoggiò sulle gambe. Ron.

Piton mi ha bocciato!!!! Mamma è furiosa, Ginny con la mia stessa sorte se l’è cavata meglio di me…La mamma l’ha consolata! Devo trovarmi ad Hogwards il 1 agosto! Quel serpente…se lo trovo da solo per i corridoi lo ammazzo! Ron-disperato

Harry prese una pergamena

Idem, ci vediamo per decidere come farlo secco!

Leo si lasciò annodare la lettera poi se ne andò in fretta fuori dalla finestra veloce com’era venuto.

Casa Malfoy - 22 luglio 2004

I passi risuonavano minacciosi per i lunghi e grandi corridoi di Malfoy Manor. Seguito dalla moglie l’uomo biondo e furibondo aprì la porta delle stanze del figlio con un mezzo calcio. Il ragazzo, seduto alla scrivania si alzò in piedi spaventato dall’entrata non proprio usuale del padre

-Pa…padre cosa succ…- guardò la madre che gli fece segno di non parlare per non peggiorare le cose

-BOCCIATO IN TRASFIGURAZIONE!- gridò con gli occhi pieni di ira -DIMMI CHE I SONO SBAGLIATI ALTRIMENTI NON SO CHE TI FACCIO!-

-Io non…io credevo fosse finito bene l’anno ma se l’esame non…-

-MIO FIGLIO BOCCIATO!- gridò estraendo la bacchetta dal bastone. Gliela puntò contro -MA COME HAI…POTUTO! ALMENO VERGOGNATI!-

-Io non…-

-Lucius ti prego ascoltami- Narcissa si mise davanti -Calmanti…Non agitarti. Pro…probabilmente c’è un errore…tutti possono sbagliare…-

-Tu sta zitta! Silente non sbaglia mai! Quel vecchio idiota!- la spostò in malo modo e afferrò il ragazzo per la maglia -Fa in modo di passare l’esame senza che nessuno sappia di questo…obbrobrio se non vuoi che ti faccia passare i peggiori minuti della tua vita!- lo lasciò facendolo cadere per terra e se ne andò

-Draco- la madre si piegò su di lui e lo aiutò ad alzarsi -Draco come stai…-

-Bene- lei sorrise

-Come hai fatto a non superare l’anno in trasfigurazioni…-

-E io che diavolo ne so- la allontanò con sgarbo e afferrò la lettera. La donna se ne andò chiudendo la porta e più leggeva più stringeva gli occhi azzurri dalla rabbia

Sig. e sig.ra Malfoy

con la presente lettera comunichiamo l’insufficienza nella materia di Trasfigurazioni di vostro figlio Draco Malfoy. Si richiede la sua presenza entro il 1 agosto nella scuola di magia e stregoneria di Hogwards per partecipare al corso di recupero nella suddetta materia.

Egregi saluti

Minerva McGranitt

Firmata e autorizzata dal preside

Albus Silente

Strinse la lettera e la fece a pezzi con rabbia

-Maledetti bastardi…me la pagheranno tutti…prima o poi me la pagheranno tutti!- la gettò nel camino e puntò la bacchetta facendo prendere fuoco ai pezzettini minuscoli di pergamena (E maggiorenne e può! NdA)

Casa Paciock - 22 luglio 2004

Il ragazzo guardò la nonna scuotere la testa rassegnata

-Che dice nonna?-

-Che sei un irrimediabile asino Neville caro! Sei stato bocciato in Pozioni e Incantesimi…in una volta sola- abbassò la lettera e tolse dal naso gli occhialini dalla montatura in ferro -Prepara i bagagli, vai ad Hogwards fra una settimana per il recupero…- scosse la testa

-Po…Pozioni? Oh no…-

-Oh si mio caro. Pozioni…io adoravo Pozioni.-

-Verresti tu a fare da professoressa? No perché vedi…è il professor Piton…è lui che…mi mette in soggezione!- lei alzò le sopracciglia

-Io lo trovo un uomo molto…per bene- Neville fece un passo indietro e alzò un sopracciglio

-Come ti pare nonna…Vado a fare le valige, è meglio…- e corse fuori in tutta fretta lasciando la vecchietta a sorseggiare il suo tè con un’espressione abbattuta in viso

Casa Zabini - 22 luglio 2004

Il ragazzo lesse la lettera con cipiglio. La strappò in più parti e si poté ritenere fortunato che i suoi fossero in Francia: probabilmente suo padre lo avrebbe picchiato se fosse stato li. Preparò il suo baule in fretta e andò alla scrivania. Scrisse una breve lettera velocemente

Bocciato in Incantesimi. Vado ad Hogwards fra una settimana. A te è andata bene immagino. Blaise

Il gufo uscì dalla finestra veloce. Tornò verso sera senza alcuna risposta: probabilmente a Draco non era andata benissimo

Casa Parkinson - 22 luglio 2004

La ragazza afferrò la lettera dalle mani del padre e gridò di rabbia. La gettò a terra e la pestò con le lacrime agli occhi

-Pansy tesorino mio- la madre la abbracciò ma la ragazza la scostò malamente

-La uccido! Strega! La odio! Lo ha fatto apposta lo so!!!!-

-Pansy calmati- fece suo padre -Tu andrai ad Hogwards e ti prenderai le tue responsabilità come tutti!- lei singhiozzò

-Questa maledetta lo ha fatto apposta!!!!! Papà te lo giuro! Io non dovevo essere bocciata!!-

-Va bene ti credo ma se sulla carta sei bocciata non puoi far altro che andare. Ti farò preparare le tue cose- la ragazza calciò la lettera e uscì dalla sala da pranzo gettando per terra tutto quello che incontrava

Casa Flitt - 22 luglio 2004

Le risate del fratello maggiore si perdevano per la grande casa. Aveva appena letto la lettera e non poteva far altro che riderci sopra. Il diciassettenne fratello minore sbuffò

-Niente da ridere Alex…mamma e papà mi ammazzeranno!-

-Jhoan…mamma e papà torneranno a fine agosto. Ti copro io. Prepara le tue cose che è meglio…- scosse la testa -Sei peggio di Tiger e Goyle mi sa- il ragazzo offeso si rabbuiò

-Non esagerare fratello! Mi sento particolarmente ferito da questa tua supposizione- il fratello si alzò e uscì ridendo

-Scusami fratellino!

Casa Montague - 22 luglio 2004

Il ragazzo chiuse il baule velocemente. La madre sorrise

-Quando parti per questo viaggio?-

-Fra tre giorni mamma-

-Bene…io e tuo padre partiamo domani e mi raccomando, sta attento- gli baciò la fronte -Ci vediamo a dicembre d’accordo?- lui annuì

-Va bene mamma- sorrise -Ti scrivo al più presto…- lei annuì ed uscì. Il ragazzo prese la lettera dalla tasca dei pantaloni e la rilesse -Bocciato…Antiche Rune…che pessima cosa…-

1’ agosto 2004…

Hogwards

Ginny guardò il fratello ed Harry parlottare davanti a lei. Per tutto il viaggio non avevano fatto altro che parlare male del professor Piton e temeva che volessero combinare un gran casino per peggiorare il loro rapporto con l’uomo. Guardò a terra quando finì letteralmente addossi al fratello

-Ron!- la risata di Harry si espanse per tutto l’ingresso alla scuola. Ron lo seguì a ruota e si appoggiarono allo stipite per non cadere. Li guardò perplessa poi alzò gli occhi e si trovò dinanzi Malfoy, la Parkinson, Flitt, Neville, Zabini e Montague. I Serpeverde divennero rossissimi dalla vergogna mentre Neville corse da loro come per trovare un appiglio

-Grazie a Dio non sono solo- Ginny si coprì il viso con le mani e si nascose dietro l’amico che arrossì. Sghignazzò fino a far ridere Neville che fino a pochi minuti prima era stato l’oggetto dello scherno dei cinque Serpeverde

-Lo trovi divertente Potter?- ringhiò Malfoy avvicinandosi a grandi passi. Harry gli rise in faccia -Molto spiritoso…-

-In cosa sei rimasto fregato Malfoy? Trasfigurazioni? Noooooo….- Ron quasi si sdraiò per terra

-Chiudi la bocca Lenticchia!- si avvicinò Blaise Zabini -Voi in Pozioni vero? Lenticchia, San Potter…il deficiente…- guardò Neville -…e la principessa delle toppe!- afferrò il braccio di Ginny. Le si spense il sorriso sulle labbra trovandosi davanti a Malfoy livido di rabbia

-Non toccarla!- Harry e Ron allontanarono Ginny dai due Serpeverde che sorrisero

-Basta toccare la principessina che i due accorrono- disse Flitt -Ma così non è divertente…si sa già dove andare a parare allora!- insieme a Montague affiancarono i due amici. I quattro ragazzi Serpeverde si piazzarono davanti a loro con un ghigno particolarmente divertito e poco raccomandabile

-Tu tocca mia sorella e io ti ammazzo, Malfoy!-

-Finalmente siete qui!- la voce di Hermione fece voltare tutti

-E tu che ci fai qui Mezzosangue- lei sorrise e incroci le braccia al petto con fare seccato

-Sono stata disturbata per venire qui da voi, Malfoy…dieci idioti, tra cui te, hanno avuto la brillante idea di farsi segare e io devo…-

-HERMIONE!!!- Ginny l’abbracciò -Grazie per essere qui a salvarmi- bisbigliò -Comincia male la cosa…molto male…-

-Che succede? Come mai avete quelle facce…-

-Malfoy ha espresso la sua idea di mettere le sue manacce su Ginny- Hermione rise di gusto

-Non avrà tempo per questo il caro Malfoy- disse lei guardandolo -La sottoscritta vi farà doposcuola il pomeriggio dopo le lezioni di recupero- tutti si accigliarono e Pansy parlò particolarmente irritata

-Da te non mi faccio aiutare, piuttosto morta!- ringhiò furiosa

-No, solo ripetente del sesto anno…con Ginny- disse staccandosi l’amica dal collo

-Mio padre non lo permetterà- disse sicura

-Qui non comanda paparino tuo…ma Silente- si schiarì la gola -Tutti a rapporto in Sala Grande- e prese a camminare parlando fitto con Ginny. Harry e Ron la raggiunsero e i Serpeverde dopo essersi guardati li seguirono a distanza tra i ringhi di Malfoy e la rabbia di Pansy espressa in gridi soffocati. Silente li guardò con un sorriso

-Benvenuti- al suo fianco McGranitt e Piton -Finalmente ci siete tutti. Allora, prima di lasciarvi andare nelle vostre stanze e farvi scendere per la cene, voglio mettervi a parte di alcune cose- Malfoy incrociò le braccia al petto con un sopracciglio alzato e aria di sfida -Per prima cosa vi vogliamo avvertire che questa non è una punizione ma un modo per migliorare-

-Certamente- grugnì Pansy scuotendo la testa

-Da ridire signorina Parkinson?- sibilò Piton. Lei scosse la testa e lui annuì -Allora taccia!- lei strinse i pugni e annuì serrando le labbra

-Seconda cosa le vostre lezioni di recupero si terranno il mattino due ore. Il signor Paciock invece ne avrà una il mattino e una il pomeriggio- Neville annuì arrossendo sotto lo sguardo divertito di Malfoy -Poi, il pomeriggio, dalle sei alle otto, studierete in biblioteca sotto la supervisione di Hermione Granger che potrà togliere e mettere punti a suo piacimento-

-COSA!?!?!? Questo influenzerà le case?- Montague deglutì amaramente

-Si, se no non la capireste con le buone- disse la McGranitt. Ginny guardò l’amica, tutta eccitata dalla cosa, e sorrise divertita

-Terza cosa ragazzi miei: la colazione si terrà dalle sette alle otto e trenta. Le lezioni saranno dalle nove alle undici. Non userete le vostre Case ma una unica che dividerete. Il comportamento che terrete influenzerà i punti con cui le case partiranno…OK?-

-Sta scherzando? Mia sorella con questi quattro trogloditi Serpeverde?- Piton si accigliò e i quattro si fecero avanti ma furono fermati da un’occhiataccia della McGranitt -Preside!-

-Signor Weasley…- il preside però fu fermato da Malfoy che con cattiveria disse sornione

-Ma che problema c’è Lenticchia, mettici San Potter nel suo letto. Nessuno si azzarderà a toccarla con l’eroe senza macchia così vicino!- Ginny gli pestò un piede con forza, Ron alzò un pugno per colpirlo e Piton intervenne

-Fermi tutti, non vorrete 100 punti in meno spero- Ron si allontanò furioso con le orecchie violacee. Ginny guardò da un’altra parte mordendosi il labbro inferiore con forza e i Serpeverde sghignazzarono

-Professoressa McGranitt andate voi ad accompagnarli nelle loro stanze- disse Silente scrutandoli uno ad uno. La donna li precedette fino all’ala nord del castello e aprì una porta in legno particolarmente pesante con un tocco di bacchetta. Quello che si presentò davanti ai ragazzi era tutto meno quello che si aspettavano. La Sala Comune era particolarmente piccola e grigia. Un tavolino circolare era in mezzo alla stanza, a fianco del camino c’era una sedia dondolo, tre poltrone rosse erano messe contro la parete e una piccola libreria conteneva un centinaio di vecchi volumi polverosi. La McGranitt se ne andò

-Ma lo hanno pulito questo buco?- domandò Blaise schifato

-Con gli elfi che vivono qui non ci conterei- disse acido Malfoy infilando la mani nei pantaloni

-Che vuoi dire Malfoy?- Hermione lo guardò negli occhi con aria stizzita e lui sorrise

-Proprio quello che hai capito. Gli elfi pagati…logicamente non fanno un buon lavoro- Harry sorrise

-Dobby fa sempre un ottimo lavoro se ti riferisci a lui- Ginny alzò le spalle

-A me piace…cioè è carino…-

-Per te è una reggia Weasley, logico tu ci stia bene- Montague sorrise

-Quanto sei simpatico Montague…proprio il degno amichetto di Malfoy. Gli idioti si attraggono- sentenziò Ginny guardandoli schifata

-E tu sei proprio dolce come un angioletto pel di carota!- la mano di Malfoy si appoggiò sulla sua spalla. Si irrigidì e lui sorrise avvicinando il viso al suo -Ti faccio paura Weasley?- domandò giocherellando con la sua ciocca rossa mentre lei impietrita guardava davanti a se

-Giù le mani!!!!- Ron allontanò Malfoy con uno spintone

-Non toccarmi tu, Lenticchia- sibilò il ragazzo scostandosi una ciocca bionda dietro l’orecchio. Sul viso era dipinta un’espressione particolarmente divertita

-Ron sta calmo- Hermione gli prese il braccio -Devi stare calmo altrimenti fai il suo gioco…va bene?- le orecchie del ragazzo divennero fosforescenti -E voi Serpeverde…vi conviene tenere le mani a posto se non volete una drastica diminuzione dei punti-

-Provaci Mezzosangue- la sfidò Pansy facendosi avanti. Hermione alzò un sopracciglio e segnò un specie di termometro sulla porta di ingresso. Erano due e avevano alla base lo stemma delle due case

-Meno cinquanta punti ai Serpeverde. Una lunga striscia rossa verso il basso comparve nel termometro. Ron sorrise raggiante -Riproviamo?-

-No- disse Malfoy -Pansy chiudi quella fogna!- lei strinse i pugni

-Va bene mentre voi litigate io mi vado a preparare- e Ginny salì le scale a destra che la condussero nella sua camera. Era piccola ma per la prima volta, singola. Aveva un letto in legno, una scrivania con la sedia e si vedeva dalla finestra, la casa di Hagrid. Sistemò le sue cose poi si infilò un vestitino azzurro che Charlie le aveva regalato poco tempo prima. Scese e la discussione si era particolarmente animata. Herrmione la guardò e alzò le spalle -Vado da Hagrid- nessuno l’ascoltò e così poté andare indisturbata dall’amico. Thor le fece le feste e l’uomo l’abbracciò

-Come stai piccola Ginny?- lei sorrise

-Sto bene Hagrid, grazie- la mise seduta sull’enorme poltrona e le porse i biscotti che lei accettò un po’ titubante. Thor accoccolò la sua testa sulle sue gambe -Come stai Hagrid?-

-Bene Ginny bene, come il solito- sorrise -Ma dimmi, come hai fatto a non essere promossa in Pozioni?-

-Quel bavoso professore! Tutta colpa sua, io non ero da bocciatura! Ma mi consolo al pensiero che Draco Malfoy sia stato bocciato in Trasfigurazioni…mi immagino suo padre! Il suo caro genietto biondo bocciato!- Hagrid si corrucciò

-Si anche io immagino…- lei lo guardò

-Perché quella faccia?-

-Perché quel povero ragazzo…-

-Po…povero ragazzo!?!?!?!?! Ma è Malfoy! Quello che ha fatto la spia tutti gli anni, quello che mi quasi schiantato o quello che diventerà un Mangiamorte…Hagrid noi parliamo dello stesso ragazzo no? Lo stesso Malfoy…o siamo su un mondo parallelo?- lui scosse la testa

-Non credo che Draco Malfoy sia così cattivo come tu dici o come dicono Harry e gli altri- lei si accigliò -Io credo che si comporti così perché deve dimostrarsi degno della sua famiglia e non perché lo è davvero- Ginny addentò il biscotto

-Mmmmh…Hagrid secondo me lui lo è di natura…cattivo. Non c’è spiegazione per i suoi modi di fare se no- si guardarono

-Cambiamo discorso Ginny- lei annuì -Ho un unicorno ferito nel recinto qui fuori. Lo vuoi vedere?- lei annuì

-Si ti prego…- Hagrid si alzò in piedi, lei lasciò il biscotto sul tavole lo seguì fuori con Thor che trotterellava dietro di loro. L’unicorno con la zampa bendata si avvicinò titubante. Lei gli porse un dolcetto che aveva in tasca e lo prese in fretta allontanandosi. Ginny si appoggiò al recinto e si guardarono negli occhi

-Gli sei simpatica, guarda, ora si riavvicina- e fu infatti così. Si lasciò accarezzare e le permise di entrare nel recinto. Le afferrò il vestito e tirò dolcemente -Mi sa che faticherai ad andartene da qui ora- lei sorrise

-Se non mi svestisse…- allontanò il muso a fatica e risistemò il vestito con un sorriso -Ti porto un dolcetto dopo- gli sfiorò il corno sensibile poi uscì dal recinto -Andiamo a cena?- Hagrid annuì ed entrarono insieme nella Sala Grande. Il tavolo per i dieci ragazzi era singolo e i Serpeverde stavano da una parte mentre dall’altra stavano i Grifondoro e tutti parlavano dei proprio affari senza rivolgersi la parola-

-Era ora- fece Ron -Ma che hai fatto?- lei guardò il vestito su cui Thor aveva sbavato e che l’unicorno aveva morso -Dove sei stata?-

-Colpa mia- fece Hagrid -L’ho portata a vedere un unicorno ferito che non la voleva più lasciare- lei sorrise

-Herm dopo vieni con me a vederlo? È così carino!!!-

-Certo!- fece raggiante la ragazza. Hagrid salutò e si diresse al tavolo degli insegnanti

-Che schifo…ehi pezzente non ti è stato insegnato che a tavola non ci si viene con i vestito sporchi di qualsiasi altra attività?- domandò Malfoy con una smorfia schifata

-Mi hanno insegnato l’educazione…va bene lo stesso?- lo punzecchiò lei. Lui alzò un sopracciglio

-Un educazione pessima- fece Pansy -Ma posso capire quella poveraccia di tua madre, con tutti i mocciosi per casa che ha…- Ginny guardò da un’altra parte e sul piatto comparvero delle pietanze strane a base di verdure

-Wow…- guardò il fratello -Ron…-

-Sono andato io da Dobby…- disse il ragazzo -Se no tu te lo scordavi razza di cretina- lei gli infilò una gomitata nelle costole

-Non temere che se non avessi trovato da mangiare me ne sarei ricordata!-

-Come no, come quella voluta che sei stata male perché hai ‘sbagliato’ piatto- le mise davanti il succo di zucca

-Grazie- mangiò a mala pena quel poco che c’era nel piatto e finchè non arrivarono i dolci. Lasciò la forchetta e afferrò dei dolcetti a volontà

-Vacci piano, non ti porto da M.ma Chips- la assicurò Ron -Capito?-

-Chiederò ad Harry, non sarebbe la prima volta-

-Se evitassi di ingozzarti però…- la rimproverò

-Da che pulpito!- lo rimbaccò

-Io però non sto male!- la rimbeccò lui riempiendosi di biscotti e pasticcini il piatto. Ginny mise il muso ed Hermione venne in suo aiuto

-Ron se tu però evitassi di infierire lei starebbe benissimo. Non è colpa sua se ha uno stomaco delicato!- Ron la guardò e annuì

-Va bene hai ragione…scusa Gin- lei sorrise

-Grazie fratellone!- stava per abbracciarlo

-Ora non cominciare a fare le moine- lei si alzò -Dove vai adesso?!-

-Biblioteca-

-Ti seguo- Hermione si alzò e seguì l’amica. Quando raggiunsero il recinto con l’unicorno erano passate circa due ore. In biblioteca avevano preso alcuni romanzi e alcuni libri per il giorno seguente. L’unicorno però, non era solo: Harry e Ron, erano li che lo accarezzavano e lo rimpinzavano di dolci -Che fate qui?- domandò Hermione un po’ perplessa

-Siamo venuti per evitare che qualcuno vi importunasse troppo- disse prontamente Harry voltandosi a guardarle -Comprendete?-

-Oh si ma io ed Herm ce la caviamo benissimo- sorrise Ginny -Siamo ottime in Difesa contro le Arti Oscure!- sorrise toccando il muso dell’animale che la lecco dolcemente

-Peccato che loro lo siano altrettanto in Arti Oscure- asserì Ron alzando un sopracciglio -Volete rimanere qui per molto?-

-Si Ronnie, salvale dalle Arti Oscure…Se ci riesci si intende!- la voce strisciante di Malfoy li fece voltare -Già una volta non ci sei riuscito, credi di poterlo fare ora?- gli occhi di Malfoy si unirono a quelli verdi di Ginny che abbassò lo sguardo

-Dacci un taglio Malfoy, nessuno ti ha detto che devi entrare nella discussione privata dei sottoscritti- ringhiò Harry

-Taci Potter e pensa per te- Montague affiancò Malfoy con un ghigno cattivo

-Ci stiamo cacando sotto di paura- disse Ron sarcastico

-Stiamo superando ogni limite!- Hermione si mise trai due gruppi pronti ad una lite -Basta litigare. Non è una preghiera né una supplica ma un ordine. Malfoy porta il tuo culo purosangue e quello dei tuoi amici via di qui. Ora!- il ragazzo incrociò le braccia

-Non credo proprio Mezzosangue- Ginny guardò negli occhi l’unicorno

-Ehi…senti questi qua…che seccatura che sono mmh?- sorrise all’animale

-Ginny! Come mai tutta questa gente?- l’unicorno si allontanò da lei e andò verso Hagrid che si era avvicinato al recinto. Lo accarezzò con la sua manona -Allora? Perché tutti qui e soprattutto, perché tutto questo baccano?-

-Stiamo andando tutti via- sorrise Ginny -Malfoy aveva voglia di vedere l’unicorno-

-Ma che dici!?- la freddò lui

-Malfoy almeno reggi il gioco di chi non voleva dire ad un professore che ci minacciavi di usare le Arti Oscure contro di noi- sogghignò Ron

-Arti…Oscure? Signor Malfoy ha una spiegazione?- Hagrid guardò Ginny che guardò a terra

-Si, che questi…santarellini Grifondoro non sanno che dicono- si schiarì la gola -Noi non conosciamo le Arti Oscure- Ginny soffocò una risata che attirò l’attenzione -Problemi stracciona?- lei scosse la testa -Allora sta zitta-

-Signor Malfoy e voi ragazzi tornatevene nelle vostre camere. Non voglio discussioni di ogni sorta- Hermione annuì

-Sono d’accordo- disse Hermione

Ginny si passò una mano sugli occhi arrossati di sonno e di lacrime. Erano circa due ore che leggeva quel libro dalla copertina in cuoio. Tutti tranne Pansy che già era a letto, erano in Sala Comune a giocare a scacchi o a leggere e lei, sulla sedia a dondolo, non aveva mai staccato gli occhi dal suo libro preferito: Destino contrario. Era circa la quindicesima volta in tre anni che lo leggeva e ogni volta le faceva salire le lacrime tanto si immedesimava nella protagonista Priscilla Watson. Si alzò dalla sedia e appoggiò il libro su di essa

-Ginny dove vai?- domandò Hermione alzando gli occhi dalla nuova edizione del libro: Storia di Hogwards. -Oddio che faccia!-

-Vado in cucina a prendere qualcosa da mangiare- disse lisciandosi la gonna

-Ti accompagno- sorrise raggiante l’amica. Uscirono in fretta

-Scacco matto Harry!- ridacchiò Ron -10 a 4 mio caro amico!- Malfoy li guardò e si alzò. Afferrò il libro di Ginny e lo rigirò

-Destino contrario- disse alzando un sopracciglio -Che diavolo di libro è?- guardò gli amici che alzarono le spalle -Uno strappalacrime dato che gnola da mezzora. Schifoso e inutile perditempo…- sfogliò alcune pagine -Ci ha proprio pianto sopra!- passò le dita su alcune pagine scolorite e increspate e sorrise

-Logicamente che per te sia una perdita di tempo- si voltò e la guardò. Aveva le braccia incrociate e lo sguardo furibondo

-Ginny lascia perdere- la supplicò Hermione

-Ho lasciato perdere anche troppe volte!- ringhiò. A grandi passi lo raggiunse -Molla- gli strappò il libro di mano -Tu sei proprio un idiota-

-Come sei dolce…- la prese in giro lui

-Evita di prendermi per i fondelli Malfoy perché adesso vivi nella bambagia ma fra poco tu, se continui così, non avrai più niente dalla vita e ti sveglierai un bel giorno privo di tutto meno che del rancore con cui sei cresciuto- lui alzò un sopracciglio

-Sei una veggente ora? Sai, potresti fare dei bei soldi…-

-Sono realista Malfoy, solo realista-

-Allora, dato che ti sei arrabbiata perché ho offeso il tuo prezioso libro…dimmi di che parla così…piangiamo in due- fece scivolare le braccia lungo i fianchi e fece un sospiro

-Un Mangiamorte e una strega dalla parte del bene si amano ma si lasciano nel peggiore dei modi. Lei lo odia ma quando lui muore lei impazzisce dal dolore. Lei ha avuto un figlio da lui che non ha mai conosciuto suo padre…Il libro è un diario della donna letto dal figlio che a cinquant’anni, tre anni dopo la morte della madre. L’uomo si ritrova a leggerlo…Il finale è una riflessione sua molto triste sulla sorte di due persone che sono state divise dall’odio- si guardarono

-Molto toccante- si voltò per andare al suo posto ma lei lo colpì nel peggiore dei modi

-Se tu avessi un cuore Malfoy…a tua volta questa storia ti avrebbe colpito- si voltò furioso

-Ma tu che ne sai di me?- lei arretrò spaventata -Tu che ne sai piccola pezzente?!- le prese il braccio -Piccolo difetto da farti presente Weasley: tu, di me non sai niente, non trarre conclusioni allora- la lasciò un secondo prima che il fratello la salvasse dal mostro. Ginny lo guardò andare su per le scale e sentì la porta della sua camera sbattere pericolosamente

-Grifondoro…- Blaise salì le scale e raggiunse l’amico

-Andiamo Ginny- Hermione la portò nelle sua stanza ma quando se ne fu andata scese nella sala comune. Si sentiva un po’ triste…le spiaceva aver detto quelle cose e voleva, anche se non sapeva perché, scusarsi. Salì la scala e guardò le porte tutte uguali che le si presentavano davanti. Prese la bacchetta

-Revela!- scritte dorate si posarono sulle porte. Il nome di Malfoy era sull’ultima porta -Finite incantatem- c’era una luce da sotto la porta quindi, era sveglio. Bussò

-Avanti Blaise vieni basta che non riprendi di nuovo con la tua solita fola!- lei sorrise e aprì uno spiraglio

-Sono Ginny-

-Weasley?!-

-Si- lui arrivò in fretta ed aprì la porta completamente. Aveva un completo di raso nero e la camicia era aperta mostrando una parte di tutto quel ben di dio per cui era tanto famoso. Quasi si sentì gelosa di Pansy, ma solo per un attimo! -Senti ti devo parlare ma se mio fratello mi trova qui…- senza farle finire di parlare la portò dentro chiudendo la porta dietro di se. Aveva i capelli lunghi sotto l’orecchio per metà scompigliati come se avesse dormito

-Dimmi, ma muoviti- lei incrociò le braccia al petto

-Potresti essere un po’ più gentile Malfoy- lo rimproverò lei

-Tu sei uno zuccherino infatti!- lei fece un sospiro -Allora?-

-Per quanto riguarda quello che ti ho detto oggi…- guardò per terra -…mi spiace- lui scosse la testa

-E tu vieni qui, in camera mia, solo per dirmi questo?- lei annuì guardandolo

-Era giusto dirtelo…- si giustificò

-E io che speravo di poterci guadagnare qualcosa!-

-Gua…guadagnare qualcosa?!- balbettò lei

-Bè sai non sono uno che perdona così facilmente. Di solito pretendo sempre qualcosa in più- lei deglutì

-Io ho fatto quello che dovevo Malfoy. Poi quello che deciderai sono fatti tuoi- si avvicinò alla porta e appoggio la mano alla maniglia. Cercò d’aprire ma una suo braccio bloccava l’uscio -Non è divertente Malfoy…- bisbigliò lei

-Io lo trovo molto divertente. Se urli tuo fratello penserà, giustamente, che sei venuta di tua volontà e se non urli, mi rendi tutto molto più semplice il perdonarti- lei si irrigidì. Si allontanò da lui come una furia andando verso la scrivania

-Sta lontano. Vengo qui a chiedere scusa e tu mi tratti…in questo modo! Grazie mille!- aveva bisbigliato quella frase per paura di essere sentita e lui sorrise

-Mi piace il tuo modo di fare-

-Non è reciproco- lo rassicurò lei. Le si avvicinò e le prese un braccio. Lei guardò in basso sicura di mettersi a piangere

-Su, vattene prima che la Granger non decida di venire a vedere come stai!- lei sbattè le palpebre sorpresa. Alzò gli occhi ma lui sorrise -Ingenua- appoggiò le labbra con le sue e lei si pietrificò. Gli appoggiò una mano sul petto nudo e sentì un tale caldo alla mano che dovette allontanarla. Lui l’avvicinò a se stringendola per evitare che cadesse e con la lingua si aprì un varco, lentamente, tra le sue labbra morbide. Ginny posò le mani sulle sue braccia e spinse per staccarlo da se senza successo. Ma il bacio che si approfondiva non le lasciava scampo. Le piaceva, quel bacio le piaceva terribilmente. Spalancò gli occhi ricordandosi di chi era quello splendido bacio e lo staccò in un momento di vulnerabilità

-Sei un…io ti…odio!- e uscì in fretta prima che lui potesse riacciuffarla. Si rifugiò in camera e si accucciò sul letto con il cuore a mille -Oh che ho fatto…Malfoy…maledizioni con Malfoy!!! Dio che stupida idiota…che stupida!!!!- si prese la testa tra le mani -Sarò lo zimbello della suola per tutto l’anno se lui ne parlerà a qualcuno! Però che bello…come mi è piaciuto…quanto invidio quella vacca di Pansy…-

Ron guardò Hermione arrivare da sola in Sala Grande. Si accigliò

-Dov’è Ginny?- chiese afferrando del porridge

-Dorme ancora- disse sedendosi. Malfoy sghignazzò cercando di non farsi vedere. Harry però aveva un buon occhio…

-Perché ridi Malfoy? Cosa ti diverte così tanto?- lui alzò le spalle

-Nulla Potter- disse velocemente -Anzi, probabilmente lo vedrai tu stesso- e guardò verso l’entrata Ginny che si stava avvicinando assonnata e con una gonnellina a pieghe e una maglia rosa. Neville lo guardò accigliato mentre Harry, Ron ed Hermione la osservarono. Si sedette mugugnando un saluto e le comparve davanti una fetta di pane con la marmellata e del caffelatte

-Ginny stai bene?- domandò Ron

-Si, ieri ho finito di leggere il libro ed è venuto tardi- sembrava terribilmente rilassata, come se non fosse successo niente. Draco si accigliò e la scrutò per notare un cenno di nervosismo ma niente, non c’era niente. Vide Neville intento a scrutarlo e si infuriò

-Che hai da guardarmi Paciock? Vuoi ti spedisca all’altro mondo?- lui scosse la testa -Allora non guardarmi, mi rendi nervoso!- il professor Piton si avvicinò

-Con me, se avete finito, quelli del recupero di Pozioni- Ginny si alzò lasciando la sua colazione quasi intatta

-Sono pronta- Ron ed Harry infilarono l’ultima brioche in bocca

-Anche noi- lui annuì

-Datevi una mossa e seguitemi- Ginny abbracciò l’amica -Paciock?- il ragazzo sussultò e Malfoy ghignò. Ginny gli posò una mano sulla spalla

-Andiamo Neville- gli bisbigliò all’orecchio -Se no ci fa neri- il ragazzo annuì e lei gli prese una mano conducendolo fuori

-Draco ma che hai?- fece Pansy. Lui guardò tra le mani la brioche disintegrata. La lasciò e si pulì la mano

-Niente. Non scocciatemi!- e si alzò -Torno subito- e se ne andò in fretta. Hermione lo guardò uscire con cipiglio poi, finì di mangiare

Il professor Piton girava tra i ragazzi che silenziosamente preparavano la loro prima pozione di recupero. Mentre tutti sembravano andare bene, Neville era in panico completo. Aveva già fuso un calderone e non sembrava, per la terza volta, andare meglio

-Professore posso aiutare Neville?- domandò Ginny alzando la mano -Mi sembra in difficoltà

-No signorina Weasley, Paciock deve fare da se. Se non riuscirà, signor Paciock…- disse avvicinandosi -…rimarrà qui anche per pranzo- il ragazzo annuì pronto a piangere. Ma come si poteva immaginare, la lezione terminò che lui non aveva concluso proprio niente

-Ti porto qualcosa da mangiare va bene?- sorrise Ginny avvicinandosi

-Si grazie Ginny- lei sorrise e si diresse in Sala Grande. Il suo piatto si riempì ma non lo degnò di uno sguardo. Fece comparire un vassoio e ci mise dentro tutto quello che Neville preferiva

-Metti anche questo- Harry le porse un piatto di dolcetti. Lei annuì

-Professore porto da mangiare a Neville!- disse lei

-Signor Malfoy, la accompagni e controlli che non suggerisca nulla a Paciock- il ragazzo si alzò e Ginny smise di respirare per un attimo. Si schiarì la gola

-Vingardium leviosa- bisbigliò lei al vassoio che si alzò di qualche cm. Lo precedette abbastanza alla svelta e pregò che evitasse di parlarle ma non lo fece

-Hai un autocontrollo che mi fa paura Weasley- lei fece un sospiro

-Non so di che parli e non mi interessa minimamente- asserì lei scendendo le scale quasi di corsa. Entrò nell’aula e il ragazzo le sorrise -Ciao, come procede?- lui annuì

-Bene…andato via il professore la pozione è cominciata a risultare- sorrise. Guardò Malfoy -E lui?- lei scosse la testa

-Il professore voleva essere sicuro che non ti suggerissi…come se ne avessi bisogno- guardò il calderone -E bravo Neville- lui arrossì

-Grazie…- Malfoy si accigliò

-Muoviti Weasley, non ho tempo da perdere io- lei lo guardò

-Ecco Neville, il tuo pranzo. Ci vediamo-

-Ciao- si avvicinò alla porta -Dai Malfoy, vai- lui si appoggiò allo stipite della porta e le fece segno di passare per quel poco spazio. Lei si accigliò ma passò cercando di toccarlo il meno possibile. Salì le scale due a due

-Fermati- le prese il braccio e lei deglutì allontanandosi -Stavo dicendo, prima, che hai proprio un autocontrollo pauroso. Di solito le mocciosette con cui me la faccio, diventano rosse appena mi avvicino…perché tu no? E poi come ti è venuta la bella del libro?- lei alzò un sopracciglio

-Io con te non me la faccio Malfoy e poi, è vero che ho finito il libro quindi…per me non è successo niente- lui si accigliò

-Hai un coraggio esemplare ragazzina-

-E tu una faccia tosta che fa vomitare- strattonò il braccio che lui lasciò -Ora me ne vado a mangiare- e lo lasciò nel corridoio, solo.

  
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