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Autore: Elja    17/06/2014    3 recensioni
«Sei solo uno stronzo!» gli gridai tirandogli uno schiaffo. Non gli diedi nemmeno il tempo di rispondere che mi girai e mi avviai verso casa mia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Da oggi la mia vita la scelgo io

a Rebecca e Martina, che mi sono state vicine tutto l'anno e che mi hanno fatta sorridere


C’era parecchia gente in quel parco, quel pomeriggio. Tutti avevano assistito alla mia sfuriata, chi con sguardi del tipo: “oh mio Dio, questa è pazza” e chi del tipo: “oh mio Dio, speriamo che scoppi una rissa”.
Tornando a casa ripensai a quello che era successo poco prima.
Ero entrata nel parco da sola, per aspettare Melany. Mi sedetti sulla prima panchina libera che avvistai e cominciai a guardarmi intorno. Venni attirata da una coppietta di fidanzati dall’altro lato del parco. Il ragazzo aveva qualcosa di familiare, ma non ci feci molto caso.
Continuai ad osservarli, fino a quando capii perché quel ragazzo mi sembrava tanto familiare.
Vidi Lucas, il mio ragazzo, attaccato come una sanguisuga ad una ragazza random, che non avevo mai visto prima di quel giorno.
Mi alzai di scatto, ripetendo ad alta voce le parole che lui stesso mi aveva detto la mattina: «”Amore, oggi devo aiutare mia nonna a fare i lavori, ci vediamo domani, ok?” La nonna, certo… “Sai che ti amo, vero?” bastardo!»
Mi avvicinai a lui e alla ragazza. Quando Lucas mi vide, divenne pallido. Era stato beccato sulla scena del crimine, colto in flagrante, con le mani nel sacco.
Gli andai vicino, molto vicino. Le nostre facce distavano solo pochi centimetri, e dissi: «Amore mio, sai cosa?»
Lui degluitì, e io continuai.
«Sei solo uno stronzo!» gli gridai tirandogli uno schiaffo. Non gli diedi nemmeno il tempo di rispondere che mi girai e mi avviai verso casa mia.
 
Ero ormai davanti casa mia, quando sentii una voce chiamarmi dietro di me: «Allison! Allison, ti prego aspetta!»
Mi girai, e vidi Lucas che mi correva incontro con il fiatone.
«Allison, ti prego. Posso spiegarti!» gridò ancora.
«Cos’hai da spiegare, eh? Che sei uno stronzo? Che sei un bugiardo? O che sei solo uno stupido ragazzino immaturo?» sputai.
«Per favore, voglio scusarmi…»
«No, sono io che devo scusarmi. Devo scusarmi per essere stata talmente stupida da starti dietro. Addio Lucas, non farti più vedere.» entrai in casa e sbattei forte la porta alle mie spalle.
Mi lasciai cadere a terra e cominciai a piangere.
Era solo uno stronzo, avrei dovuto capirlo prima. Ma ormai era troppo tardi.
 
Avevo passato una settimana a piangermi addosso, quando un giorno mi chiesi: “Perché devo stare a piangermi addosso per colpa di uno stronzo?
Così mi alzai dal letto, mi guardai allo specchio e dissi: «Dai oggi in poi, basta lacrime, da oggi, voglio essere felice. Tutto si risolve, prima o poi. E se non lo decide il destino, lo decido io: da oggi la mia vita la scelgo io.»
  
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