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Autore: slytherin_394    17/06/2014    2 recensioni
Ricordo ancora il giorno in cui è iniziato tutto questo, o almeno la prima volta che è accaduto di fronte ai miei occhi.
E' già passato un anno...
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Ero sconvolta, mio caro lettore.
Avevo visto un sacco di film horror. Ne avevo spesso parlato con mio fratello, ma avevo sempre pensato fosse una storiella inventata, fino a d'ora.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo ancora il giorno in cui è iniziato tutto questo, o almeno la prima volta che è accaduto di fronte ai miei occhi.

All'epoca avevo solo 16 anni.

Ora ne ho 17, è già passato un anno...

 

Avviso rivolto ai passeggeri del volo lk147, ripeto avviso rivolto ai passeggeri del volo lk147. Il vostro aereo ha avuto qualche difficoltà durante il volo ed è dovuto atterrare nella città più vicina alla città di partenza. Ritarderà dunque per lavori di manutenzione. L'attesa è di tre ore.

Sbuffai seccata e incrociai le braccia contrariata, la ragazza accanto a me si massaggiò gli occhi, sospirando

-Tutto okay ?- chiesi poi preoccupata per lei

Annuì lentamente per poi guardarmi bene

-tu invece? -

-Devo sgranchirmi un po' le gambe- risposi guardandomi attorno

Mi alzai e mi girai sempre verso la ragazza che adesso armeggiava con la borsa in cerca di chissà che cosa

-Sto andando al negozio, vuoi qualcosa Chiara?- le chiesi

L'interpellata mi guardò e parve pensarci un po' su, poi annuì -qualcosa da mangiare, se sono kitkat è meglio Alessia- disse ridendo mentre prendevo i soldi

 

Mi chiamo Alessia.

I miei genitori mi hanno permesso di fare una vacanza studio di due settimane in Inghilterra.

Durante tutta la durata sono stata all'interno di un college con un gruppo numeroso di persone che non avevo mai visto prima in vita mia, bé a parte una, Chiara. Chiara è la mia migliore amica: la considero come una sorella più piccola, e a volte è timida, impacciata e insicura di se.

Ha i capelli lunghi e lisci a scalare marroni e anche gli occhi marroni.

Io invece ho i capelli castani, lisci e mossi alle punte, e gli occhi verdi.

Comunque mentre giravo per l'enorme sala grigia dell'aeroporto sentì una signora lamentarsi debolmente, dicendo di stare poco bene e i parenti che l'aiutavano. Raggiunsi uno dei tanti negozietti che si trovano negli aeroporti e passai per gli scomparti che mi interessavano: presi un libro in inglese per me e dei kitkat più due bottigliette d'acqua. Pagai e tornai dalla mia compagna di viaggio.

Le due ore passarono velocemente e mentre io divoravo letteralmente il libro, Chiara guardava qualcosa mangiucchiando dei kitkat e ridacchiando a bassa voce per non dare nell'occhio. Presi il cellulare, che mi era sembrato vibrare, dalla tasca dei jeans e vidi l'orario, le 16.00. Constatai che mancava ancora un'ora all'arrivo dell'aereo, così mi assicurai che avevo tutto pronto.

Guardai il mio gruppo stanco morto seduto o sdraiato, alcuni persino a terra. Non tutti avevano avuto la fortuna di trovare dei posti liberi ma la mia attenzione fu richiamata quando notai la signora che avevo sentito dire di stare male poco lontano da noi. Aveva un aria malaticcia, era pure sovrappeso perciò pensai che era a causa della sua conformità fisica, ma aveva qualcosa di lugubre. La pelle era pallida e si notavano bene le vene violacee/blu che pulsavano sulle braccia. Seguii la donna come incantata, questa accasciò la testa su una spalla e parve addormentarsi. Rimasi comunque a fissare quella figura, avevo una brutta sensazione a riguardo. Era come se un campanello d'allarme stesse suonando nella mia testa, dicendomi di fare attenzione. Dopo cinque minuti avevo perso la pazienza, mi ero tranquillizzata e comunque la signora non pareva affatto pericolosa così decisi che mi sarei concentrata di nuovo sul mio libro.

 

Se avessi volto lo sguardo dalla figura cinque secondi prima penso che adesso non sarei qui a poterti raccontare questo, mio caro lettore o mia cara lettrice.

O le cose non sarebbero andate come mi sono andate. Adesso starai pensando “Ma è impossibile, questa è pazza”

Eppure io credo che tutto sia stato scritto in precedenza, che la tua strada è già segnata qualunque cosa tu faccia. Ma che anche una minima differenza esterna abbia la sua importanza e questo porta a cambiare tutto.

 

Dunque : stavo girando lo sguardo quando notai con la coda dell'occhio che la donna si era mossa appena. Riportai velocemente lo sguardo sulla figura, attenta mentre il mio corpo si irrigidiva. Sai come quando devi affrontare un'interrogazione su cui non ti senti preparato al massimo e vai nel panico appena la professoressa ti guarda, facendoti venire anche un dolore lancinante alla pancia. Quella era la sensazione che avevo in quel momento. Una bambina seduta li accanto, penso fosse la nipote, si avvicinò alla donna, quel poco che basta per farsi sentire. Mormorò qualcosa e la donna sembrò rispondere a sua volta, anche se aveva ancora la testa china. Ad un certo punto però notai che alzò a testa di scatto, proprio quando la nipote si era girata, tornando a giocare con le bambole e dandole le spalle.

Fissai sconvolta la scena : la donna si era letteralmente buttata sul corpo della bambina, ed ero sicura di aver visto che l'aveva morsa.

Vidi subito dopo alzarsi due figure : una donna e un uomo, assieme ad un altro bambino. Possibilmente i genitori più il fratellino. L'uomo andò a bloccare la donna che emetteva versi e si muoveva, agitandosi, cercando di dimenarsi.

La gente accanto a loro li guardava preoccupati mormorando a bassa voce, mentre tre uomini avevano raggiunto la famigliola, per prestare aiuto.

Mi arrivò per prima la voce della donna -John ti prego tienila!- aveva chiesto con voce strozzata al marito mentre stringeva tra le braccia il corpo esanime della figlia. Il vestitino bianco con le fantasie macchiato di sangue rosso brillante.

-Mamma calmati! Mamma!- mormorava l'uomo rivolto a quello che rimaneva di sua madre.

Altri versi e mugugni della donna atterrata.

Senza smettere di fissare la scena incredula portai un braccio sulla gamba di Chiara, colpendola abbastanza forte da richiamare la sua attenzione e abbastanza piano da non farle male.

-Cosa?- chiese una volta tolta le cuffie dalle orecchie con voce un po' infastidita. Quando notò cosa stava succedendo sentì il suo corpo irrigidirsi per il panico.

-Prendi la borsa e prepara la valigia per essere mossa velocemente- mormorai senza voce mentre mi apprestavo a fare lo stesso senza smettere di fissare incredula.

-Papà, Papà attento!- aveva urlato il bambino in lacrime -Papà sta cercando di morderti!- urlò all'uomo che a quanto avevo capito si chiamava John

Sfortunatamente John non fu abbastanza forte o veloce e la madre lo morse alla spalla senza tanti giri di parole.

L'uomo si accasciò a terra urlando dal dolore e dimenandosi, la faccia contratta e macchiata di sangue, così come la camicia. La madre, nel frattempo, si era alzata tranquillamente, avventandosi su uno dei tre uomini.




Angolino dell'autrice
Ehii grazie mille per aver letto questa storia.
Inizio col dire che questa è la mia primissima storia horror e sopratutto seria. ho avuto molti dubbi su come è venuta perché non sò se sia abbastanza. Se ci sono errori o ho dimenticato qualcosa scusatemi, anzi recensite per farmi sapere. Spero vi sia piaciuta.
Penso di aver detto tutto per adesso, al prossimo capitolo :) 
_Safira_

  
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