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Autore: Panda01    17/06/2014    1 recensioni
La guerra è ormai finita, Sasuke è tornato a Konoha e ha ripreso la sua quotidianità. Finchè un giorno, di ritorno da una missione, un avvenimento bizzarro e misterioso lo costringerà a fare i conti con il passato e con i suoi sentimenti.
Dal primo capitolo:
Il giovane vide accanto a sè la borsa degli strumenti che ogni ninja, degno di quel nome, portava appresso, si affrettò a prenderla e a cercare l'oggetto che avrebbe dato risposta a tutti gli atroci dubbi che gli stavano bombardando la mente: uno specchio.
Con timore porto l'oggetto all'altezza del viso, alzò lo sguardo lentamente, sembrava quasi aver paura di ciò che avrebbe visto. Prese coraggio e finalmente guardò lo specchio e ne vide l' immagine riflessa: chi diavolo era quel marmocchio?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Il dolce cinguettio degli uccellini lo svegliò e un gradevole profumo di fiori di ciliegio lo accolse, aprì gli occhi ancora impastati dal sonno e la luce abbagliante del sole lo accecò.

La testa gli scoppiava, non ricordava cosa fosse successo il giorno precedente, ma sopratutto non aveva la più pallida idea del perché si fosse svegliato in un grande prato verde pieno di fiori di ogni colore e specie. Si guardò intorno, ma non scorse alcun ciliegio nelle vicinanze, probabilmente il profumo che aveva sentito era stato solo il frutto della sua immaginazione e dello stordimento.

Sasuke Uchiha, almeno il suo nome lo sapeva.

Dopo che la grande guerra ninja vide vittoriosa l'alleanza degli shinobi e che Madara ed anche Kaguya furono sconfitti una volta per tutte, lui era tornato al suo villaggio natale.

Inizialmente aveva faticato molto per riguadagnarsi la fiducia dei propri concittadini, che ovviamente temevano un suo nuovo tradimento, ma alla fine c'era riuscito, era tornato ad essere uno shinobi rispettato da tutti e ritenuto persino affidabile, era tornato ad essere uno shinobi di Konoha.

Cercò di concentrarsi, ma il suo sforzo fu ripagato solo con l'arcuirsi del dolore, riuscì a recuperare solo alcuni frammenti della giornata precedente: il ritorno dalla missione assegnatagli, la sosta in una piccola locanda, una anziana signora dall'aria gentile e una tazza di tè caldo.

All'aggravarsi dell'emicrania, Sasuke alzò la mano per portarsela al capo dolente, ma appena la vide rimase pietrificato, i suoi occhi si spalancarono tanto che sarebbero quasi potuti cadere fuori dalle orbite, fissò quelle dita dall'aspetto così diverso dal solito, quasi non fossero le sue, come se fossero una parte aliena al suo corpo, poi spostò lo sguardo anche sull'altra mano e la sua espressione iniziale di stupore si trasformò in una di evidente preoccupazione.

Cercò di alzarsi in piedi, ma il suo corpo intorpidito gli impedì di muoversi come voleva. Le sue gambe tremavano, il cervello comandava loro di muoversi ma queste si rifiutavano di eseguire qualsiasi ordine.

Il ragazzo si accorse di non portare più i suoi soliti abiti, ma al loro posto indossava un paio di pantaloni neri ed una semplice maglietta bianca con al centro uno strano scarabocchio che probabilmente doveva rappresentare un panda.

Ma la cosa bizzarra e preoccupante non era il disegno stampatovi sopra, ma piuttosto il fatto che sarebbe potuto entrarci due, se non tre volte in quegli strani vestiti, tanto erano grandi.

Altri ricordi gli balzarono in mente all'improvviso, i suoi abiti erano stati rovinati a causa della missione e la gentile signora gli aveva offerto alcuni vecchi vestiti del proprio figlio, Sasuke aveva perso la sua sacca con il ricambio e così si era ritrovato a dover accettare la sua gentile offerta e si era messo quegli abiti, ma non li ricordava talmente enormi.

Il giovane vide accanto a sè la borsa degli strumenti che ogni ninja, degno di quel nome, portava appresso, si affrettò a prenderla e a cercare l'oggetto che avrebbe dato risposta a tutti gli atroci dubbi che gli stavano bombardando la mente: uno specchio.

Con timore portò l'oggetto all'altezza del viso, alzò lo sguardo lentamente, sembrava quasi aver paura di ciò che avrebbe visto. Prese coraggio e finalmente guardò lo specchio e ne vide l' immagine riflessa: chi diavolo era quel marmocchio?

 

 

 

  
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