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Autore: SaraRocker    17/06/2014    7 recensioni
Dopo la seconda guerra magica, il trio dei miracoli tornerà ad Hogwarts. Sembra improvvisamente giunto il tempo per potere finalmente sguazzare nella pace creatasi, ma Hermione non ci riesce. C'è qualcosa che la segue, una luce misteriosa, una persona che le manca come l'aria.
Estratto cap.3
"Fred, cosa è successo?" gli domandò infine Hermione, squadrandolo con attenzione. Indossava gli abiti dell'ultima volta, quando era morto. Eppure, era completamente diverso dal corpo privo di vita che aveva visto: il suo volto era pulito, quasi brillante. Non vi era più alcuna ruga di espressione, per quanto piccole ed appena accennate fossero state.
Lui deglutì a vuoto, sedendosi di fronte a lei e ragionando su quale fosse il modo migliore per rispondere. Infine, accennando un sorriso amaro, parlò.
"Sono morto, suppongo."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Love Until We Bleed...
 
capitolo 1











Dedico questa storia a mia sorella, sperando che le piaccia ♥









































Si mosse a passo svelto in direzione di quella luce pallida di fronte a lei. Non era la prima volta che la vedeva: da quando era iniziata la scuola -un mese prima-, quella bizzarra luce grigia la seguiva in ogni dove, attraverso tutto l'istituto, arrivando persino nel suo dormitorio. Eppure, solo lei sembrava accorgersene. Una volta, poche settimane prima, l'aveva notata proprio in biblioteca, oltre un immenso scaffale. Aveva immediatamente richiamato Ronald e Harry -entrambi decisamente annoiati e sull'orlo di addormentarsi-, ma quando i due si erano voltati, non avevano visto nulla.

"Non c'è niente, Herm." le aveva mormorato Harry, guardandola confuso, aggrottando la fronte preoccupato. 
"Probabilmente il troppo studio ti fa male" era intervenuto subito dopo Ron, tornando ad appoggiare la testa sul tavolo, nuovamente intento a riposare "Quest'anno ci saranno gli esami, ma non dimenticare che mancano ancora nove mesi" aveva poi aggiunto il rosso, prima di chiudere gli occhi ed abbandonarsi a quello che lui amava chiamare 'momento di riflessione' -cioè un pisolino pomeridiano marchiato Weasley, perfettamente attribuibile ad ogni luogo e/o situazione-. Hermione si era limitata a scuotere il capo, mentre notava la luce allontanarsi sempre più, per poi concentrarsi nuovamente sui libri.


In quella situazione -doveva ammetterlo- aveva davvero creduto che quella visione, come sempre lontana, pallida e sfuggente potesse essere effettivamente stata causa dell'eccessivo stress da studio: quell'anno scolastico non era certo da considerarsi tra i migliori. Stavano frequentando il loro ultimo anno ad Hogwarts dopo quella che era ormai conosciuta come 'la battaglia magica in cui Lord Voldemort era stato definitivamente sconfitto', ergo, era difficile per chiunque -studente o professore che fosse- ricominciare. Tutti, anche lei, avevano subito perdite. Hermione aveva abbandonato i propri genitori in Australia, privandoli dei ricordi riguardanti lei stessa pur di mantenerli in salvo. Lupin e Tonks erano morti, così come Piton, Dobby, Tiger e...

Hermione smise di pensare, deglutendo a vuoto. Doveva andare avanti, ma non ce la faceva. Come poteva farlo se non riusciva neppure ad ammettere che lui fosse morto, che il ragazzo per cui aveva una cotta dal quarto anno fosse stato ucciso?
Si morse il labbro, per tornare poi a concentrarsi sulla luce che, sempre così pallida ed iridescente -quasi fuorviante- continuava a muoversi di fronte a lei. La ragazza corrucciò lo sguardo: non si stava semplicemente muovendo, stava fuggendo. Lei la rincorreva, e quest'ultima si allontanava, quasi per farle dispetto. Serrò le mani in due pugni, il viso contratto in un'espressione frustrata, per poi fermarsi. Nuovamente si arrese di fronte all'idea di catturare quel bagliore tenue, e presto rimase avvolta dal completo buio che quella notte aleggiava dentro Hogwarts. Restò immobile al centro del corridoio fino a che non avvertì un corpo sbatterle contro. Per poco non perse l'equilibrio.
"Mezzosangue!" esclamò Malfoy, il ragazzo che si era scontrato con lei "Finalmente ti ho trovata! La McGrannit mi lancia un centinaio di maledizioni se torno nel suo ufficio senza di te!"
Hermione ruotò gli occhi al soffitto esasperata. Essendo prefetto, era costretta a fare la ronda ogni notte, ma non era questo ad infastidirla. Era invece la presenza di Draco Malfoy, altro prefetto, nonchè -per l'appunto- suo compagno di ronda ad innervosirla particolarmente. Non andavano d'accordo, e probabilmente sarebbe stato così per sempre, non che alla strega dispiacesse.
"Mi era sembrato di vedere qualcosa in fondo al corridoio, Malfoy. A te no?" tentò di domandargli lei, sperando in una risposta affermativa; le bastava la conferma di non essere pazza.
"No. Probabilmente sono solo stupide visioni da grifonpolli" rispose il serpeverde, non potendo evitare almeno un minimo di scherno, ma la ragazza non vi fece troppo caso, limitandosi a sospirare ormai abituata alle frecciatine del ragazzo.
"Bene, allora ha-" si interruppe Hermione, notando nuovamente la luce apparire. Era sul fondo del corridoio, immobile, completamente ferma. La osservò rapita, mentre il biondo non riusciva a spiegarsi l'improvvisa interruzione della riccia.
"Ehi, Grang-" "La vedi?" lo interruppe lei, sussurrando. Draco osservò confuso la ragazza, non capendo a cosa si riferisse. La sola cosa visibile attorno a loro era la punta della bacchetta del serpeverde, brillante della luce chiara tipica di un 'lumos'.
"Di che diavolo parli?"
"Non... Non la vedi?" gli domandò confusa Hermione, voltandosi verso il biondo, per poi indicare la chiara luminosità sul fondo della stanza, apparentemente invisibile ad ogni studente eccetto lei. Il biondo seguì con lo sguardo il punto indicato dalla ragazza, ma tutto ciò che poteva intravedere era un buio sempre più profondo e celato. Scosse il capo.
"C'è una luce!" affermò la grifondoro con decisione, voltandosi nuovamente verso il corridoio, vedendo quella figura luminosa ancora là "Non puoi non vederla! E' alta e... Grande, bianca, soffusa e-" "Stai delirando, Granger, ok?" la interruppe lui. Immediatamente, Hermione sussultò. Magari ciò che vedeva non aveva l'iridescenza tipica di un fuoco fatuo, ma era comunque lì, proprio a pochi metri di distanza da loro. Una tenue luminosità, quasi rilassante.
"Non c'è nulla. Ora torniamo dalla preside, così potrò andare a letto e potrò dimenticarmi questa tua spiacevole uscita di testa." sancì il ragazzo, passandosi una mano sul viso e massaggiandosi le tempie stressato. Non solo era costretto a sopportare le deludente compagnia della Granger -che non si concedeva neppure per una palpatina...-, ma ora questa doveva anche delirare! Probabilmente non aveva sofferto ancora abbastanza.
Dall'altra parte, la ragazza si limitò ad annuire, trovandosi costretta a dare ragione a Malfoy. Lei sembrava davvero la sola in tutto l'istituto a vedere quella misteriosa presenza, e questa doveva essere la prova di una sua qualche bizzarra follia. Sospirò arrendevole mentre, accompagnata dal biondo serpeverde, si allontanava in direzione dell'ufficio della McGrannit, fingendo di non vedere più quella luce che, invece, spiccava ancora con chiarezza sul fondo del corridoio.


 
***


Un colpo improvviso fece sussultare Hermione, la quale, tranquillamente seduta al tavolo della propria casata nella Sala Grande, alzando lo sguardo, vide l'ultima persona che si sarebbe mai potuta immaginare.

Era mattina e tutti gli studenti si erano riuniti per fare colazione. La ragazza, essendosi svegliata molto presto -come di suo solito-, aveva finito di mangiare ormai da parecchi minuti, ed aveva iniziato a ripassare per la materia che li aspettava l'ora successiva: rune antiche. Ron e Harry la affiancavano apprensivamente, nonostante loro fossero decisamente più interessati al cibo, piuttosto che alla lezione che li aspettava. La riccia stava ripassando l'ultimo paragrafo quando, d'improvviso, un colpo sul tavolo la fece distrarre. Alzò lo sguardo confusa, incontrando di fronte ai suoi occhi un grosso tomo dall'aspetto decisamente antico: le pagine che si intravedevano ai lati erano di un colore giallastro, mentre la copertina, in rigida pelle scura, era decorata da rifinimenti in cuoio. Dopo avere ammirato a lungo il libro che le spiccava di fronte, fece scorrere il proprio sguardo verso l'alto, fino a che non incontrò il volto del ragazzo che, proprio la sera prima, aveva assistito al suo folle inseguimento della 'luce'.
"Malfoy?" domandò confusa Hermione, la quale era decisamente stupita di vedere il biondo lì, così vicino al 'nemico'. Anche Harry e Ronald, nel frattempo, avevano alzato lo sguardo, incontrando, con parecchia sorpresa, il profilo di Draco. Il biondo annuì, per poi sorridere schernitore in direzione dei due ragazzi.
"Weasleiuccio, Sfregiato." li salutò con un cenno del capo, prima di voltarsi verso la ragazza "Granger, questo è per te." disse severo, indicandole il libro che aveva portato con sé. La ragazza sgranò gli occhi, per poi sussultare leggermente. Malfoy le stava facendo un regalo? Quel ragazzo che solo la sera prima le aveva dato della pazza?

Sì, forse era impazzita totalmente.

"C-Che cos-" "Non pensare che sia un pegno d'amore o altro, mezzosangue." la interruppe subito lui disgustato, notando gli atteggiamenti goffi e sconclusionati di lei "Io repello te, e tu repelli me. davvero, ricambio." ribadì dunque il biondo con una nota di sarcasmo nella voce "Semplicemente, ieri non eri esattamente in forma e ti ho portato questo, direttamente da Malfoy Manor. Tienilo se vuoi, non mi interessa." proseguì il ragazzo, spingendo verso la ragazza il grosso libro scuro, avvicinandolo a lei abbastanza da permetterle di leggerne il titolo: 'Luci: guida all'universo magico'. Immediatamente, Hermione lanciò un'occhiata diffidente a Malfoy, prima di porgli una domanda che le ronzava nella mente da parecchio.
"Perchè?"
"Beh, dovremo fare la ronda insieme per tutto l'anno, e non amo avere alle calcagna una pazza che vede 'luci'. Lo faccio per la mia sanità mentale, mezzosangue."
Quella risposta risultò estremamente soddisfacente -e veritiera, vista l'espressione del ragazzo- alla grifondoro, la quale si limitò ad annuire ed accettare quella sorta di regalo prima che la serpe scomparisse al proprio tavolo. Solo allora Harry e Ron si accostarono al libro per accertarsi di cosa si trattasse.
"Luci? Di nuovo, Herm?" le domandò il moro in modo eccessivamente -a parer di lei- apprensivo. Aveva gli occhi verdi attraversati da un bagliore di preoccupazione,  e lei si sentì immediatamente in colpa per esserne la causa. Annuì, però, sapendo di non potere mentire al proprio migliore amico.
"Ieri sera" esordì, abbassando lo sguardo sul libro di antiche rune, che fece chiudere con un colpo veloce "L'ho rivista. Però... Fuggiva da me. Ho tentato di inseguirla, ma si è allontanata. Allora ho chiesto a Malfoy se la vedesse, ma lui-" "Ha negato, dico bene?" intervenne Harry, posandole una mano sulla scapola. la riccia annuì afflitta. Si sentiva completamente incompresa. I più -persino i suoi amici, nonostante non lo ammettessero a voce- non le credevano. La sola che si era dimostrata aperta di fronte ciò che le era apparso d'innanzi, era stata Luna, la quale aveva iniziato a parlare di creature dette 'Gracchispanti' fatti di luce stessa, nati per fare impazzire le persone. Hermione, di fronte quella teoria, aveva annuito, fingendosi concorde, ma la verità era che non vi era alcun Gracchispante al mondo, e la so-tutto-io più potente della propria generazione lo sapeva bene. La ragazza sospirò, per poi alzarsi.
"Sarebbe il caso che mi avviassi in classe, voglio prendermi i posti migliori"
Harry annuì, per poi tornare alla propria colazione, mentre la grifondoro usciva dalla Sala Grande, imbracciando il grosso tomo donatole da Malfoy. Desiderava delle risposte, e per la prima volta decise che non le sarebbe importato affatto di perdere qualche ora di lezione, a patto che la verità venisse a galla.


Hermione si era seduta a terra, abbandonando la schiena contro la parete in fredda pietra della torre di astronomia, non sentendo alcun fastidio dovuto al tipico freddo invernale -grazie alla sciarpa ed il maglione-. Aveva accavallato le gambe in un gesto tipicamente femminile e, dopo essersi acconciata i capelli in uno chignon tenuto fermo da una matita infilata frettolosamente tra i ricci scomposti, aveva aperto il libro ed iniziato a leggere. Non vi era un indice da seguire, ma semplicemente una storia narrata. Si chiese più volte se ciò che le avrebbe portato a conoscere il voluminoso tomo le sarebbe tornato utile e se, nel caso fosse accaduto, si sarebbe dovuta sentire in dovere di ringraziare quel dannatissimo furetto di Malfoy, ma presto smise di rifletterci, completamente concentrata in quella lettura che l'aveva lentamente assorbita.

"Le luci sono forze particolarmente delicate, in bilico tra nullità ed effettiva esistenza. Non molti sanno cosa esse siano o per quale motivo esistano. Spesso sono semplicemente frutto di  menti giovani, bloccate tra realtà e sogno, e questa è anche una delle ragioni per cui così pochi sono in grado di vederle. Ci sono persone che confermano di avere avvistato 'luci di forme nette', cioè qualcosa di reale, che si è palesato d'innanzi a loro, ma la verità è che nessuno ha mai potuto confermare simile possibilità.
Non è possibile studiare le luci se non in modo principalmente teorico, in quanto avvicinabili solo da pochi"


Hermione prese una pausa, concludendo quel piccolo trafiletto in corsivo, quella sorta di introduzione ad un tomo di -minimo- mille pagine. Sospirò; l'inizio certamente non era stato dei migliori: parlava di quelle luci che lei tanto era certa di vedere come di allucinazioni fittizie. Eppure, nonostante il triste prologo, continuò comunque a leggere, affidandosi totalmente al libro.
Passarono i minuti e le ore, e presto la ragazza  superò le cento pagine, senza mai fermarsi. Dovette attendere altrettanto tempo, prima di trovare un capitolo -in particolare- che attirò la sua attenzione. In alto, al centro della pagina ruvida e giallognola, spiccava un titolo scritto in grassetto corsivo: 'Interviste ed avvicinamenti'.
Istantaneamente, sorrise. Probabilmente, quello che si apprestava a leggere si sarebbe rivelata come la parte fondamentale di quella sua ricerca. Non voleva più essere scambiata per pazza dai suoi amici, da Malfoy e -persino- da se stessa. Necessitava di conferme, un modo per avvicinarsi a quella luce dalla forma familiare che la incantava sempre. Doveva assolutamente proseguire le proprie ricerche. Sistemandosi un ricciolo dietro l'orecchio destro, tornò a concentrarsi sul libro, questa volta con più enfasi che in precedenza. Lesse l'introduzione, formata da un paio di righe dattilografate in fretta, e poi passò ad una prima, quanto importante -a detta dello scrittore- intervista.

'E' vero, signor Roberts -nato babbano, dedusse subito Hermione- che lei ha avuto un incontro con una luce?'
'Sì, verissimo'
'E potrebbe rivelarci come è potuto accadere?'
'Si tratta di timori. Le paure ci impediscono solitamente di avvicinarci alle luci. Infatti, inzialmente, quando ero intento a seguirle, queste sembrava quasi che fuggissero da me. Solo dopo ne ho compreso la ragione: la curiosità che ci spinge a cercare una simile creatura, è spesso piena di fondamenta fatte di timori. Una volta affrontati questi, puoi avvicinarti. Se ti avvicini spaventato, allora spaventerai anche loro'
'E cosa c'era oltre la luce?'
'Non lo ricordo'


Quella risposta fece corrugare la fronte alla riccia, la quale si morse il labbro inferiore confusa. Voltò pagina, incontrando una nuova intervista. Ne lesse la fine, trovandola con il medesimo finale. Per quale ragione queste persone non ricordavano chi c'era oltre la luce?
Girò il foglio. Lì vi era l'ultima intervista rimasta, anch'essa finiva allo stesso modo. Il viso della riccia, da euforico e deciso, divenne preoccupato e lontano. Cosa doveva fare? 
Fece scorrere il proprio sguardo per l'intero foglio, fino ad arrivare sul fondo di esso, nel quale erano riportate poche righe scritte dall'autore.

'Vi sono ragioni per cui questi uomini non hanno memoria della luce? Probabilmente.
Esistono teorie, comunque, in grado di farci comprendere meglio. Come detto all'inizio del libro [pag.4], le luci sono entità viventi in un oblio in bilico tra esistenza e non-esistenza. Una volta che un mago viene in contatto con una luce, questa torna ad esistere, ma se il mago, lentamente, perdesse coscienza della scoperta e non desse sufficiente importanza alla luce, questa morirebbe, annegando in sé stessa, perendo orribilmente. 

Una volta data ad una luce la possibilità di brillare, non la si può più annandonare, od essa sparirà, portando con sé la memoria di chi l'aveva conosciuta.'


Così andava a concludersi il piccolo paragrafo che Hermione aveva appena letto. Non le servì altro. Serrò il grosso tomo, facendogli produrre un suono sordo, che rimbombò per le pareti della stanza. Si alzò poi con calma, sistemandosi la sciarpa, ed esibendo un sorriso colmo di soddisfazione e certezza. L'ultima frase che aveva letto le aveva fatto dedurre un particolare dirguardante le luci, dal libro non totalmente descritto.

La luce che lei vedeva era un fantasma, tanto debole da non avere ancora con certezza un mondo in cui esistere.




































 
Ehi, salve a tutti! So benissimo di avere all'attivo un altro centinaio di long, ed oltretutto tutte provenienti da sezioni diverse, ma non potevo attendere oltre! Avevo in mente questa fanfiction da un po', ed alla fine non ho resistito. Questa sarà una fremione (nonostante non abbia resistito a mettere Draco, lo amo troppo ahah) molto particolare. Infondo, Fred è morto (che tristezzaaaaa), ma beh.... State a leggere, e fatemi sapere! 

A seconda delle vostre recensioni penserò se proseguire o meno :)
arrivederci (?) a tutti!
  
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