Sticks and
stones
may break your
bones...
-Ragazzi,
siete stati ultrafantasticoserrimi! Oh, sono
così emozionata che mi invento addirittura le parole!- Erano
passati dieci
minuti dalla fine dell’ennesima battaglia contro il Dr.
Eggman, e Sticks non
aveva ancora finito di elogiare Sonic e compagnia, rimasta euforica per
quello
che era avvenuto poco tempo fa –Avete visto tutte quelle
esplosioni!? E
vogliamo parlare di quel toro metallico gigantesco che avete
abbattuto?!-
-Quel “toro metallico gigantesco”, come tu lo
chiami, è un robot, un drone da
combattimento per essere più precisi- Si premurò
di correggerla Tails, le cui
orecchie non potevano accettare una terminologia così rozza,
specialmente
quando si parlava di meccanica.
-Un gallo cedrone? Amico, quello era un toro al cento per cento!!- Ma
la
ragazza tasso non sembrava aver capito, e la volpe decise di lasciar
perdere e
di farla continuare a parlare a vanvera, con la speranza che la
smettesse al
più presto.
-Rilassati, amico!- Gli diede una pacca sulla spalla Sonic, il quale
aveva
percepito lo stato d’animo del suo migliore amico
–In fondo non è ancora
abituata alla nostra figaggine, dagli solo un po’ di tempo
per abituarsi!-
Concluse dandogli un occhiolino per tirarlo su di morale.
Ma
a quanto pare Knuckles,
seduto e con le braccia muscolose appoggiate sul tavolo, la pensava
esattamente
come Tails, a giudicare dalle occhiate truci che le rivolgeva e dal
modo in cui
si scrocchiava ripetutamente le nocche, evidentemente anche lui
irritato dal
continuo parlottare di Sticks. Gli occasionali sguardi di rimprovero di
Amy dall’altra
parte del tavolo sembravano essere il motivo per cui
l’echidna, la quale non
era di certo famosa per la sua tolleranza, soprattutto riguardo i
rumori
molesti e fastidiosi, non le aveva ancora sferrato un bel montante sul
muso,
oltre al fatto che in fondo lei, per quanto potesse essere petulante,
era
soltanto una ragazzina, e non sarebbe stato molto decoroso colpirla per
uno
scatto di rabbia.
-Siete
le persone più mitiche che io abbia mai
incontrato!- Esclamò energica Sticks –Anche
perché siete le uniche che io abbia
conosciuto dopo chissà quanto tempo...- Aggiunse in seguito
con un tono più
pensieroso.
-Io vado a prendermi una boccata d’aria fresca...- Fece
Knuckles, stringendo i
denti per il nervosismo accumulato, sebbene cercasse di non farlo
notare
–Qualcuno vuole accompagnarmi?-
-Aspetta Knuckles, vengo anch’io!- Colse la palla al balzo
Tails, per poi
cercare una scusa valida per andarsene –Devo... verificare se
i bulloni del
Tornado siano avvitati bene, ultimamente dava un po’ di
problemi all’ala
destra...-
-Sembra roba forte!- Commentò Sticks entusiasta
–Posso venire a vedere come si
fa?- L’echidna e la volpe sgranarono gli occhi impauriti al
solo pensiero di
ritrovarsela ancora a lungo tra i piedi.
-Perché non rimani con me e Sonic ancora un po’?-
Li coprì Amy, pur promettendosi
mentalmente di rimproverarli per bene appena ne avrebbe avuto
l’occasione –Così
magari ci spieghi come accendere il fuoco a mani nude... Giusto,
Sonic?-
Rimarcò bene le ultime parole al riccio blu, il quale era
con la testa
completamente tra le nuvole.
-Ehm... sì, certo, perché no?-
Acconsentì Sonic, anche se leggermente
contrariato –Fantastico...- Bofonchiò sottovoce,
beccandosi una gomitata da Amy
nelle costole in risposta.
Knuckles
e Tails
camminarono per qualche centinaio di metri senza rivolgersi la parola,
approfittando di quel momento di quiete per far riposare i timpani e
per
godersi la calma che imperversava nella zona. Arrivati ad uno spazio
aperto
circondato da palme, Miles si sedette su una roccia vicina, mentre
l’echidna
cominciò a prendere a pugni il primo albero che si
trovò davanti, senza neanche
fermarsi per un attimo. Come era prevedibile, alla fine il tronco della
palma
si ruppe e crollò sul terreno, creando un fracasso che
rimbombò per alcuni
secondi. Tuttavia Knuckles non sembrava voler desistere, e stava per
avvicinarsi ad un altro albero quando fu fermato dalla volpe.
-Hai
intenzione di sradicare l’intera foresta finché
non ti sarai calmato?-
-Se avrò quella mocciosetta ancora tra i piedi credo proprio
di sì- Fu la
risposta dell’echidna, la quale raggiunse Tails e si sedette
vicino a lui,
sollevando un po’ di terra con le sue scarpe
–Voglio dire, per quale motivo
l’abbiamo addirittura portata con noi? È
così... fuori di testa!- E roteò
l’indice accanto alla sua tempia per accentuare
l’idea.
-Beh, in fondo ci è stata d’aiuto in quello
scontro col Dr. Eggman- Cercò di
giustificarla Tails -Anche se passò la maggior parte del
tempo a rischiare di
venire schiacciata da quel drone perché aveva visto qualcosa
luccicare...- Ma
dopo essersi reso conto di ciò che aveva appena detto, si
bloccò
improvvisamente.
-Hai visto? Secondo me se ci liberiamo di lei il prima possibile,
avremo meno
grattacapi a cui pensare! Come se non ne avessimo già
abbastanza, con
quell’uovo baffone e con quella lucertola senza zampe tra i
piedi!-
-E cosa dovremmo fare secondo te? Abbandonarla nella foresta?-
Spalancò le
braccia Tails, un po’ stupito dall’improvvisa
cattiveria di Knuckles.
-Perché no? Sembrava starci così bene quando
l’abbiamo trovata!- Rispose
l’echidna come se fosse la cosa più ovvia del
mondo.
-Ti ricordo che se è così “fuori di
testa” è perché a stare nella foresta
non
aveva nessuno con cui parlare!-
-Quindi sei disposto a sopportarla solo perché ha qualche
problema in testa?-
Replicò Knuckles, sputando fuori tutta la rabbia
–È solo un giorno che sta da
noi e già ne ho le tasche piene di lei! Non so te, ma per
quanto mi riguarda è
solo una rompiscatole psicopatica!- E per ribadire il concetto, si
diresse
verso la palma che aveva già puntato da prima e la
schiantò al suolo con un
solo pugno ben assestato.
-Ti senti realizzato adesso?- Fu la reazione piatta di Tails, quando un
forte
fruscio proveniente da un cespuglio poco lontano attirò la
loro attenzione –Che
cos’è stato?-
-Forse qualche animale nei paraggi...- Disse Knuckles, sebbene poco
convinto a
giudicare del tono della voce –Vado a vedere io- E si
incamminò verso la fonte
del rumore.
-Sta attento, potrebbe essere qualunque cosa- Lo avvertì
Miles.
-Tranquillo. Qualunque cosa sia, la ridurrò in briciole- Lo
rassicurò l’echidna
scrocchiando le sue nocche.
Quando
era ormai a pochi
passi dal cespuglio, uno strano oggetto gli finì dritto in
fronte, e questo
continuò a roteare imperterrito in aria per qualche metro.
Mentre Knuckles si
massaggiava il punto colpito imprecando sottovoce, Tails riconobbe
l’arma che
in quel momento stava ritornando indietro, colpendo l’echidna
stavolta sulla
nuca.
-Un
boomerang?- Commentò stupito –Ma non
sarà mica
quello di...-
-Grrrr... Chiunque tu sia, comincia a dire le tue ultime preghiere!-
Sbottò
Knuckles su tutte
le furie, infuriato per il modo con cui era stato poco dignitosamente
colpito.
Menomale che non c’era Sonic nei paraggi, altrimenti avrebbe
dovuto subire le
sue frecciatine almeno per una settimana o due. Strappando bruscamente
le
foglie, rimase sorpreso nel constatare che dietro il cespuglio
c’era soltanto
Sticks, con le lacrime agli occhi e raggomitolata su se stessa.
-Ma
cosa...- L’echidna abbassò i pugni, un
po’
imbarazzata nel vederla in quello stato.
-Sticks! Co-come hai fatto a raggiungerci?- Domandò Tails,
anche lui
altrettanto a disagio.
-N-non sono affari vostri!- Rispose Sticks, con la voce rotta dal
pianto.
Sonic
ed Amy stavano osservando con un misto di curiosità e paura
il fantoccio
costruito con tronchi e foglie quasi completamente identico a Sticks,
ora
accasciato al suolo, ancora scossi per essere stati fregati
così facilmente da
una più piccola di loro. Amy era un po’
più preoccupata rispetto al riccio blu,
dato che si era affezionata al tasso più di tutti e la
considerava ormai una
sua amica, e si chiedeva dove potesse essersi cacciata. Alla fine fu
proprio
Sonic a rompere il silenzio, cercando di stemperare la tensione con una
delle
sue battutine.
-Bè, in effetti mi sembrava fin troppo silenziosa!-
-Senti,
Sticks... Io non...- Knuckles cercò di
giustificarsi, ma venne bruscamente interrotto.
-Lasciami in pace!! Lo so che mi detesti!- Urlò
spintonandolo ripetutamente di
malo modo –Tutti mi detestano!-
-Non dire così...- Provò a consolarla la volpe,
cercando di calmare la ragazza
tasso.
-Andatevene via!! Se non mi volevate tra i piedi lo dicevate subito
invece di
farmi fare la figura della stupida!!- E prima che qualcuno potesse
replicare
aggiunse rapidamente –E non dite che non lo pensate! Ve lo si
legge negli
occhi...-
Tails
e Knuckles erano
consapevoli di essere dalla parte del torto, quindi non replicarono
alle giuste
osservazioni di Sticks; era stata una vigliaccheria da parte loro non
affrontare la questione di petto, e la realizzazione di ciò
fece vergognare
soprattutto l’echidna, che si limitava a tenere lo sguardo
fisso sul terreno
senza avere il coraggio di alzarlo per vedere l’espressione
ferita e furiosa
della ragazza tasso. Nemmeno Miles, il quale di solito aveva sempre un
piano di
riserva pronto all’uso, non sapeva cosa dire o fare per
rimediare al grosso
guaio che avevano combinato. Sticks avrebbe voluto urlare loro molte,
tante
cose cattive, ma una parte di lei voleva perdonarli, affezionatasi
troppo
velocemente in così poco tempo. Da un lato il suo amor
proprio la spingeva a
tornarsene nella foresta per non rivederli mai più, ma
dall’altra la paura
della solitudine la induceva a restare con loro; non voleva ritornare a
passare
le giornate a dormire con un occhio solo per il timore dei numerosi
pericoli notturni
della foresta, a rischiare la propria incolumità in ogni
secondo e soprattutto
senza nessuno con cui parlare. Alla fine tuttavia prese una decisione,
dirigendosi di corsa nel cuore della foresta senza guardarsi indietro,
per evitare
rimorsi. Tra la volpe e l’echidna cadde un silenzio tombale,
per evitare di
sentirsi ulteriormente male per la faccenda.
-Cosa
possiamo fare, Knuckles?- L’interessato non
rispose alla domanda di Tails, con gli occhi chiusi in una sorta di
meditazione,
ignorando completamente il suo amico –Insomma, non possiamo
stare semplicemente
qui a far nulla!-
-Hai ragione- Fece come risvegliandosi da uno stato di trance -Tu
chiama Sonic
e Amy, io vado a cercarla-
-Cosa!? Non puoi andare da solo, rischieresti soltanto di perderti!-
Tails
fermò l’echidna, subito scattata in avanti
–Verrò con te, in fondo è anche
colpa mia quello che è successo- Aggiunse determinato.
-Se noi due non dovessimo ritrovare la via del ritorno siamo spacciati.
Invece
se chiami sia Sonic che Amy non solo ricopriremo un’area
più vasta, ma sarà
anche più facile uscire da quella giungla labirintica-
L’osservazione piuttosto
acuta di Knuckles convinse Tails, sebbene non fosse del tutto lieto di
lasciare
il suo amico a cavarsela da solo.
-Come vuoi- Tuttavia sapeva che l’echidna non avrebbe mai
cambiato idea tanto
facilmente –Ma non essere troppo impulsivo, ok?- Ma non
riuscì a finire la
frase, che Knuckles si era già diretto a tutta
velocità verso la stessa
direzione di Sticks.
Mentre
correva Sticks aveva
preso numerose deviazioni, cancellando qualsiasi traccia che potesse
far
risalire a lei, e fermandosi soltanto quando non aveva ormai
più fiato in
corpo. Scrutando la zona circostante alla ricerca di un posto dove
riprendere
le forze notò un albero più alto e dalla
corteccia più spessa rispetto a quelli
circostanti, e ci si arrampicò sopra con la stessa maestria
e dimestichezza di
una scimmia, sistemandosi su un ramo alla ricerca di un posizione
confortevole.
Dopo numerosi tentativi infruttuosi, alla fine si sdraiò di
pancia, con le
braccia sul mento e le gambe penzolanti, e cercò di
sonnecchiare un po’, ma il
ricordo di quello che era successo poco tempo fa la costringeva a
rimanere
sveglia; non era stato affatto facile andarsene via, ma in fondo
sentiva di
essere un pesce fuor d’acqua in quel gruppo: si era accorta
degli sguardi
complici che si scambiavano di tanto in tanto e delle battutine
sarcastiche
dette per gioco, e di come invece la guardassero sempre come se fosse
una bomba
ad orologeria o uno strano animale alieno, nel migliore dei casi. Solo
la
riccia rosa si era dimostrata più amichevole nei suoi
confronti, ma anche lei
diverse volte le rivolgeva le stesse occhiate perplesse dei suoi amici,
occhiate che ogni volta la ferivano come la prima. Tuttavia le aveva
sempre
ignorate, cercando sempre di convincersi di esserle solamente
immaginate. Non
poteva farci niente se era così, perché ogni
volta che diceva qualcosa di
strano veniva sempre trattata così? Perché solo
lei doveva venire ostracizzata
dal gruppo?
-N-non
è g-giusto...- Balbettò
per la rabbia, piangendo a dirotto –Io l-li odio... Non li
voglio più fra i
piedi... Meglio rimanere da sola piuttosto...-
Non
poteva non ammettere
che in fondo li ammirava: ognuno di loro era speciale e sapeva di
possedere
caratteristiche fuori dal comune. Da quando li aveva visti in azione
non ci
aveva pensato due volte prima di aggregarsi a loro, affascinata e allo
stesso
tempo onorata di essere al loro fianco; ma adesso si era pentita della
sua
scelta, e se potesse ritornare indietro nel tempo non rifarebbe lo
stesso
errore. Tuttavia la ferita continuava a bruciare, e non aveva idea di
quando
avrebbe smesso di far male, né se avrebbe potuto ignorare il
dolore da essa
causato.
All’improvviso
sentì un rumore
di passi provenire in lontananza che interruppe il suo turbinio di
pensieri, e
si preparò estraendo il suo fidato boomerang, vigile e
attenta ad ogni
movimento. Al rumore di passi si aggiunse quello di un respiro
ansimante, e da
lontano si poteva scorgere una grossa figura avvicinarsi sempre di
più.
Aguzzando la vista, alla fine Sticks riuscì a vedere
chiaramente Knuckles farsi
strada tra le foglie con molta fatica. Nel vederlo provò
dapprima contentezza,
seguita subito dopo da una forte rabbia. Solo adesso che se
n’era andata si
interessavano a lei? Perciò fece finta di non averlo visto,
tornando nella sua
posizione iniziale e sperando che non la notasse. L’echidna
per riprendere
fiato si appoggiò proprio sul tronco dello stesso albero in
cui si era fermata,
e la ragazza tasso cercò di farsi il più piccola
possibile per non essere
individuata.
-Maledizione,
non ricordo più la direzione da cui sono
partito...- Parlò ad alta voce Knuckles tra sé e
sé, e dal tono Sticks riuscì a
cogliere un lieve accenno di paura –Qui gli alberi sono tutti
uguali!- E
irritato diede un pugno all’albero, facendole mollare la
presa e cadere come
una noce di cocco.
-CI POTEVO RIMETTERE LA PELLE! MA TIRI PUGNI OGNI VOLTA CHE SEI
ARRABBIATO?!-
Gli urlò contro Sticks, presa alla sprovvista dalla reazione
dell’echidna.
-Sticks? Sei tu o è solo
un’allucinazione?-Domandò Knuckles, tastandole il
viso
come per accertarsi che non fosse un miraggio.
-Sono veramente io! Ma si può sapere che ti prende!?- Adesso
era la ragazza
tasso a guardarlo strano, finché l’echidna non
riacquisto un po’ di contegno.
-Non puoi immaginare per quanto tempo abbia corso per cercarti!
Comunque adesso
che ti ho ritrovata dobbiamo solo capire come uscire da questo
posto...- E fece
per prenderle la mano, ma lei la ritrasse subito, ancora furiosa con
lui e i
suoi amici.
-Io non vengo da nessuna parte! La mia casa è qui e non ho
intenzione di
muovermi!!- E per ribadire il concetto, si arrampicò di
nuovo sull’albero,
alzando il mento sdegnata.
-Andiamo, io non volevo veramente dire quelle cose, ero arrabbiato...-
Provò a
spiegarle, pur notando la sua indifferenza -...come sempre
d’altronde- Terminò
sconsolato, sedendosi e poggiando la schiena sul tronco.
-Arrabbiato o no, hai detto la verità: rimango sempre una
“rompiballe
psicopatica”- Disse giocherellando con una foglia staccata
dal ramo su cui si
era seduta.
-Ascolta, tutti quanti abbiamo dei difetti... Guarda me per esempio: mi
innervosisco per un nonnulla, e sono tutto muscoli e niente cervello!-
L’autocritica di Knuckles fece ridacchiare Sticks
–O sbaglio?- Aggiunse anche
lui con una risatina gioviale.
-Un pochino...- Ammise Sticks.
-Oppure Sonic! Ha sempre qualche battutina sarcastica nei confronti di
tutti, e
certe volte è così irritante che vorrei
sferrargli un pugno dritto su quel
visetto compiaciuto!- Proseguì con foga leggermente
eccessiva, per poi
riprendersi –Ma in fondo gli voglio bene. Penso che senza
quelle
caratteristiche non sarebbe lo stesso riccio che ho conosciuto...
Capisci dove
voglio arrivare?-
-Ehm... Che a volte sono i difetti a rendere speciale una persona? O
che prima
o poi Sonic si beccherà un occhio nero?- Azzardò
la ragazza tasso pensierosa.
-Entrambe! Soprattutto la seconda!- Rispose Knuckles ridendo a
più non posso
–Scherzi a parte, mi dispiace per averti offeso.
Anch’io ho vissuto per molto
tempo da solo, è stato sciocco da parte mia non comprendere
il tuo stato
d’animo - Continuò poi con sincerità.
-Tutto a posto, sta tranquillo- Accettò lei le scuse,
sorridendo ora molto più
sollevata –Ora usciamo di qui, ho una fame... Vi ho fatto
pure saltare il
pranzo!-
-Il problema è che credo di essermi perso... Dovunque mi
giri vedo solo foglie,
liane o tronchi!-
-Amico, ma sai con chi stai parlando? Conosco questo posto meglio delle
mie
tasche!- E saltò dal ramo, sedendosi sulle sue spalle
–Ti guido io, tu segui
solo le mie indicazioni! Chiaro?-
-Signorsì signora!- E partì alla carica,
trascinandosi una Sticks molto più
allegra di prima, che cacciava piccoli gridolini di gioia.
Alla
fine tutti e quattro
tornarono a casa sani e salvi, potendo così riprendere la
vita di tutti i
giorni. Sticks fu accolta a braccia aperte dai suoi compagni, e
Knuckles e
Tails si beccarono una bella tirata di orecchie da Amy, e per
festeggiare (e
anche per recuperare il pranzo saltato) Sonic offrì
chili-dog a tutti dalla sua
scorta privata. Così, seduti sul divano a guardare la TV, i
quattro si
gustavano il loro pasto in piena e totale relax.
-Questi
chili-dog sono buonissimi!- Commentò la ragazza
tasso, che se ne era divorata tre di seguito in meno di un minuto.
-Nessun piatto al mondo può eguagliare i chili-dog, come
dico sempre!- Fece
Sonic lusingato, lisciandosi gli aculei con fare saputo.
-Eccolo che ricomincia...- Sbuffò
esasperato Knuckles mentre osservava il programma in
maniera
disinteressata.
-Andiamo Burly Knucky, non fare il musone!- Cercò di
risollevargli il morale
Sticks, scuotendolo un po’ per ravvivarlo.
-Burly Knucky?- Ripeté l’echidna sconcertato,
cercando di ignorare le risate
trattenute di Tails ed Amy, e soprattutto cercando di reprimere gli
istinti
omicidi causati dalla vista di Sonic che sghignazzava come un matto.
-Oh, questo soprannome verrà scritto sul tuo epitaffio, Burly Knucky!-
Lo
sbeffeggiò Sonic, che faceva fatica a respirare per le
risate, finché non
ricevette senza preavviso un pugno che lo mandò K.O e lo
fece sdraiare sul
pavimento.
Se
Tails ed Amy si erano
precipitati verso il riccio blu per accertarsi che stesse bene,
Knuckles e
Sticks ne approfittarono per potersi allungare di più sul
divano, completamente
incuranti di quello che succedeva alla loro sinistra.
-Se
gli hai fatto qualcosa giuro che ti ammazzo
Knuckles!!- Gli gridò Amy fuori di sé, mentre
Tails cercava di far rinvenire il
suo amico sventolandogli davanti un chili-dog.
-Cavoli, non ti ho neanche visto sferrarlo, sei stato rapidissimo!-
Commentò la
ragazza tasso sinceramente impressionata.
-La sua faccia è così grossa, non potevo
mancarla- Rispose l’echidna con
nonchalance –E comunque mi piace il tuo soprannome.
Però dillo quando siamo
solo noi la prossima volta, altrimenti qui qualcuno ci lascia le penne-
E col
pollice indicò Sonic, che sembrava più morto che
vivo.
-Ok, Burly Knucky- Gli sussurrò, stringendosi più
vicino a lui e posando la
testa sulle spalle come fosse una piccola sorellina.