17/06/2014
7 recensioni너 아님 안돼
Nessuno può disturbare Yoongi mentre sta scrivendo il testo di una canzone. Il minimo rumore potrebbe fargli perdere la concentrazione, rovinando quello che sarebbe potuto essere un capolavoro.Dato che, anche con le minacce peggiori i membri del gruppo l’avrebbero disturbato comunque, il compositore si era trovato un posto tranquillo, una saletta privata di un piccolo bar la cui proprietaria l’aveva autorizzato ad usarla a suo piacimento in cambio di una copia autografata dell’ultimo album.
La compagnia di un caffè e del silenzio era sufficiente a creare l’atmosfera giusta perché la mente di Yoongi cominciasse a vagare liberamente in cerca delle parole giuste per esprimere ciò che provava.
Tuttavia, quel giorno il ragazzo non riusciva proprio a concentrarsi, i suoi occhi fissi sulla sedia vuota di fronte a lui e la mente che continuava a rievocare l’immagine di Hoseok che entrava silenziosamente dalla porta e si sedeva lì senza dire una parola, aspettando che Yoongi smettesse di scrivere.
Hoseok non voleva distrarlo, gli bastava solo stare con lui. La sua espressione concentrata era adorabile, e l’atmosfera che si creava era così placida e tranquilla che non c’era bisogno che i due parlassero; era così la loro relazione, perfetta, senza dire una parola.
Solo Hoseok era a conoscenza del posto segreto di Yoongi, e anche se quest’ultimo non sapeva come, la cosa non sembrava disturbarlo. La prima volta che era apparso in realtà era spaventato: sapeva che Hoseok, soprattutto se in coppia con Taehyung , era la persona più rumorosa e molesta da avere intorno.
Non si aspettava certo che il ragazzo gli portasse un frullato e si mettesse ad osservarlo senza parlare. Hoseok aveva paura di essere di troppo, ignaro di essere l’ispirazione principale del suo hyung.
Ma il silenzio tanto bramato pesava ora gravemente sulle spalle di Yoongi ora che nessuno era lì quando alzava la testa a sorridergli in modo rassicurante. Il ragazzo si passò le mani tra i capelli e rimise il suo blocco e la penna in ordine nella tracolla per poi andarsene.
Quando Hoseok andava a trovarlo di solito lo riaccompagnava al dormitorio con la sua macchina.
Ora Yoongi era da solo, con la pioggia. Con un lungo sospiro si incamminò tirandosi a malapena su il cappuccio. Non poteva farci nulla, da quando Hoseok si era allontanato da lui le sue giornate erano diventate dello stesso colore del cielo in quel momento. E detestava ammetterlo ma era il suo primo amore e voleva che fosse anche l’ultimo. Lo odiava? Ma poteva odiarlo, dato che lo amava?
E se non potevano stare insieme, doveva dimenticarlo, doveva andare avanti. Ma non voleva.
Non voleva incontrare nuove persone. Nessuno sarebbe mai stato per Yoongi quello che era Hoseok; lui portava il sole nella sua vita, illuminava le sue giornate. E ora che se n’era andato, pioveva ogni giorno.
La pioggia aveva anche i suoi effetti positivi: non si poteva distinguere le gocce di pioggia dalle lacrime. Odiava piangere quando intorno c’era qualcuno che conosceva, e nascondersi tra la folla di gente che correva per strada era l’ideale.
Quando Yoongi rientrò nel dormitorio calò il silenzio. Sembrava che una nuvola lo avesse seguito fino all’interno dell’edificio. La sua felpa blu scuro era diventata blu notte per colpa dell’acqua, i suoi capelli appiccicati alla fronte e gli occhi gonfi e arrossati. Lo sguardo di Yoongi era perso nel vuoto, e quando si sollevò si fissò involontariamente sulla prima cosa che aveva davanti: Taehyung seduto in braccio ad Hoseok sul divano. Quest’ultimo fissò il ragazzo sulla porta a bocca spalancata. Aveva davvero una pessima cera; non era in gran forma recentemente ma questa situazione stava raggiungendo il limite.
Non ce la faceva a vederlo stare così male, voleva parlargli, ma Yoongi sembrava sfuggente. Aveva chiesto a Jimin di parlargli e di consolarlo ma a quanto pare non si apriva con nessuno.
Hoseok aveva seriamente paura, perché di certo qualcosa non andava e se non ne avesse parlato con nessuno avrebbe finito per stare sempre peggio.
Era incredibile quanto Yoongi facesse per il gruppo: era distrutto, ma continuava a scrivere e registrare.
E quando saliva sul palco era Suga, e riacquisiva la sua energia; ma quando scendeva era Yoongi, e scompariva per ore chissà dove.
Ed ora il mondo era scomparso attorno a lui ed erano rimasti gli occhi di Yoongi incatenati nei suoi, carichi di dolore. Il più grande riusciva a sentire le lacrime ricominciare a formarsi dietro i suoi occhi e sentì l’urgenza di sparire di nuovo, chiudendosi a chiave nel primo bagno vicino.
Hoseok fece scendere Taehyung dalle sue gambe più o meno gentilmente e chiese a Namjoon se ci avesse parlato, sperando che almeno il leader sapesse qualcosa, ma a quanto pare Yoongi voleva affrontare il suo dolore da solo.
Stava arrotolato contro la porta del bagno a versare tutte le lacrime che si erano riformate, che erano ogni volta di più.
Dove ho sbagliato? Si ripeteva in continuazione. Forse non sono abbastanza per lui. Forse non l’ho reso felice. Taehyung lo rende felice. Con Taehyung sorride sempre. Forse volevo troppo.
Hoseok, dall’altra parte della stessa porta, sentiva il suo cuore spezzarsi sempre di più a ogni singhiozzo di Yoongi. Aveva l’orecchio premuto contro il legno e gli occhi chiusi, bloccando le lacrime che si stavano formando. Non voleva essere la causa dei pianti di Yoongi. Voleva esserne il rimedio. Doveva essere lui a bloccare le lacrime, non a farle scorrere.
Pensava di non amarlo. Pensava che non fosse una cosa seria. D’altronde Taehyung era la sua cotta da sempre, e appena aveva mostrato interesse nei suoi confronti non aveva esitato a lasciare Yoongi per lui.
Non realizzava cosa aveva lasciato. Non realizzava i sentimenti che provava nei confronti del più grande.
Era felice con Tae, ma la costante sensazione di vuoto si era fatta fastidiosa.
«Hyung!» la voce di Taehyung echeggiò nel corridoio risvegliando sia Yoongi che Hoseok dai loro pensieri. «Sei qui! Ti ho cercato ovunque!»
Hoseok finse uno sbadiglio e si stropicciò gli occhi, come per motivare le sue lacrime e farle sparire velocemente. «S-sì…avevo bisogno del bagno, ma penso sia occupato»
Yoongi era terrorizzato. Hoseok l’aveva sicuramente sentito piangere. Si sciacquò velocemente la faccia ed uscì, ma si girò talmente in fretta che nessuno dei due ragazzi ebbe l’occasione di incrociare il suo sguardo.
«Adesso è libero» disse voltando loro le spalle con la voce leggermente rotta per poi allontanarsi verso la camera condivisa con Jimin e Jungkook. Voleva solo sparire, di nuovo.
Hoseok non poteva più sopportare questa situazione. Stava male lui e stava peggio Yoongi. Non sapeva cosa voleva esattamente ; non poteva negare di essere felice con Taehyung, aveva desiderato stare con lui per così tanto tempo che sembrava quasi un sogno.
Ma lui non amava Taehyung. Lui amava Yoongi.
***
A/NOmo, cosa ho appena scritto? °^° La mia prima storia sui Bangtan è una YoonSeok . Non ci posso fare niente, per quanto io shippi V-Hope e Yoonmin finisco sempre per scrivere una storia tra i miei bias ;-;
Che poi tra l’altro io shippo Suga *il mio ultimate* con tutti (
Ispirata da Gotta Be You delle 2NE1 (https://www.youtube.com/watch?v=zdKTgwffmdo)
Che dite, lo scrivo un sequel? (Che ho già in mente tbh) Fatemi sapere ^^
Intanto mi faccio perdonare per questa cosa con un po' di Yoonseok c:
saranghaeyo~~
saracaua