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Autore: Spiritromba    17/06/2014    5 recensioni
Una casa in mezzo al bosco... tre amiche... una sorella con la passione delle farfalle... una farfalla del color del sangue...
Tratto dal testo:
MORIRETE ENTRAMBE DI UNA MORTE ATROCE
PERCHE' NESSUNO PUO' RESISTERE A ME, SOPRATTUTTO COLORO CHE HANNO UCCISO LA MIA FARFALLA.....
LILY
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le ragazze si erano stabilite in quella casa da poco.

In quei giorni i loro genitori non c’erano, per via di un’ improvvisa chiamata di lavoro, percio’ una di loro ( Alicia ) aveva pensato di invitare la sue migliori amiche Kay e Hanna per un’uscita fuori porta.

 

<< Ma ai vostri genitori non l’avete detto? >> avevano chiesto entrambe le madri delle due ragazze.

 

<< Certo, e i miei genitori stanno in vacanza tutti i giorni! Non dovete preoccuparvi. >> aveva mentito Alicia.

 

<< Ah, bene... ma non uscirete di casa, vero? >>

 

<< No, ce l’hanno detto anche i nostri genitori... >>

 

Cosi’, inventando una sfilza di bugie e menzogne, Alicia era riuscita a convincere i genitori delle due amiche che non sarebbero uscite di casa neanche per idea. Fu un grosso sbaglio invitarle.

La sorellina di Alicia si chiamava Lily. Era piuttosto gracile e non amava uscire di casa. Percio’ dovettero fare un sacco di storie per convincerla ad andare con loro nel bosco, alla fine promettendole due lecca-lecca alla fragola e quattro al limone, il suo gusto preferito.

Appena uscirono di casa, la mattina presto, decisero di percorrere un sentiero abbandonato da tempo e poco battuto che si inoltrava nella profondita’ del bosco, da cui era difficile raggiungere molti centri abitati.

Adoravano i posti sperduti, anche se potevano trovare sorprese indesiderate

( orsi, vipere, lupi...).

 

Mentre si erano fermate un attimo per bere e lasciare a Kay il tempo di scrivere l’ennesimo messaggio alla madre per rassicurarla che lei stesse bene, non si accorsero che Lily si era allontanata da loro.

La bambina stava cacciando farfalle con il suo retino che le era stato regalato per il compleanno da zii e cugini. Cacciarle era la sua passione. Aveva portato anche lo schiacciamosche e ora ne stava facendo una vera e propria strage.

Ad un tratto scorse in un angolo una farfalla rosso sangue che succhiava tranquillamente il nettare da un fiore.

 

<< Bella, bella, sarai perfetta inchiodata alla bacheca di mio padre... >>

 

Stava per calare il velo funebre della rete sulla testa della farfalla, quando

quella si sposto’ indietro infastidita e fece una giravolta in aria.

Tutte le farfalle, grandi e piccole che c’erano intorno, si voltarono verso Lily, formando una grande cupola su di lei che le copriva tutto il corpo. Anche le farfalle che poco prima erano state uccise, si sollevarono da terra formando con le altre parte di quella prigione che comincio’ a ruotare vorticosamente attorno alla bambina che strillava:

 

<< AAAAAAH!!!! Basta, lasciatemi stare!!! >>

 

Le farfalle la graffiavano, la pungevano, mentre la cupola rotante che facevano attorno a lei diventava sempre piu’ piccola, sempre piu’ piccola.

E alla bambina cominciava a mancare l’aria. Poi rovino’ a terra facendosi sempre piu’ pallida, piccoli graffi la coprivano da capo a piedi...

 

<< Lily, dove sei, Lily! >> 

 

la chiamavano le altre, ignare del pericolo che questa stava correndo.

La trovarono stesa su un fianco con un colorito terreo che sembrava uno zombie. Attorno a lei le farfalle gialle che ruotavano instancabilmente al corpo di Lily.

 

<< Maledetti insetti! >>

 

Kay prese il retino da terra e comincio’ a prendere mucchietti di farfalle, pestandole a terra. Poco dopo si unirono Hanna e poi Alicia, che riuscirono a rimuovere buona parte di quegli insetti assassini che stavano, a poco a poco, 

uccidendo Lily.

Ad un certo punto, Alicia si accorse della farfalla rossa che stava staccata dalla cupola a girare su se stessa. Cosi’ capi’ tutto. Ma certo, e’ lei il capo..., penso’ sorridendo. Bastera’ che schiacci lei, e poi sara’ tutto finito...

Sembro’ che lo schiacciamosche si abbattesse sulla farfalla a rallentatore.

L’insetto si volto’ piano, ma era ormai troppo tardi. 

Fini’ appiattita sulla roccia.

Un grido straziante si prolungo’ in tutta la foresta. Le ragazze furono costrette a coprirsi le orecchie con le mani. Gli animali che si trovavano nelle vicinanze scappaono via spaventati, a rifugiarsi nelle loro tane.

Alicia aveva commesso il piu’ grande errore della sua vita. Una vita che presto avrebbe potuto perdere.

 

 

 

 

 

Si accorsero subito che chi stava urlando non era niente altro che Lily, che mentre gridava teneva in mano la farfalla rossa, piangendo.

 

<< MAMMA MIA, FALLA SMETTERE! >>

 

Urlo’ Hanna, cercando di coprire con la voce quel grido agghiacciante che fuoriusciva dalle labbra di Lily.

 

<< NON SO COME FARLO! >>

 

Le rispose di rimando Alicia, che avanzava lentamente verso la sorella con una mano, mentre si copriva un orecchio con l’altra.

 

<< ADESSO BASTA, LILY! LILY! >>

 

Le diceva squotendola.

La piccola smise di colpo. Due calde lacrime solcavano le sue guance pallide.

 

<< La farfalla. E’ morta. >>

 

Disse a bassa voce.

 

<< Cosa? >>

 

<< La farfalla... >>

 

<< Lily, sei sicura di stare bene? >>

 

Kay tocco una spalla alla bambina, facendola voltare verso di lei.

 

<< C’e’ qualcosa che non va? >>

 

<< ...e’ morta >>

 

<< Oh, su andiamo! Secondo me sta fingendo! Sono tutte lagne! >>

 

Hanna, che era la piu’ sensibile delle tre, si carico’ sulle spalle Lily, prendendo insieme alle altre la via di ritorno.

 

<< Forza Lily, adesso vedrai che torniamo a casa... >>

 

<< Farfalla... >>

 

<< Non sarebbe meglio portarla in ospedale? Magari ha solo la febbre... >>

 

Sussurro’ Kay ad Alicia.

 

<< Macche’, sono tutte stupidissime storie per persuaderci a tornare in citta’...

e poi non ho voglia di accompagnarla giu’ in paese, pensa che per arrivarci ci vogliono tre ore e mezza con la macchina, e quattro con l’autobus... >>

 

Proprio in quel momento, Lily alzo’ su la testa in direzione della sorella e sussurro’:

 

<< Assassina...assassina... >>

 

 

Quella sera decisero di organizzare un piccolo pigiama-party, con lotta dei cuscini e gioco della bottiglia. Avevano chiamato un paio di ragazzi che avevano conosciuto in paese , Max e James, che sarebbero venuti da loro all’ ora di cena, e se ne sarebbero andati verso le undici.

Le ragazze avevano preparato una cena da favola. Molte cose le avevano prese a un fast-food, mentre il resto l’avevano cucinato loro, con l’aiuto di un valente libro di cucina.

Loro mangiarono allegramente, scherzando e ridendo con i ragazzi, mentre la piccola Lily non aveva toccato cibo. Hanna le si avvicino’ lentamente.

 

<< Forza, mangia qualcosa, piccolina... vuoi del pollo al limone? Delle patate fritte? Oppure vuoi che ti scaldi lo stufato di ieri sera? >>

 

<< ...farfalla... >>

 

<< Ti porto a letto? >>

 

Lily annui’ piano.

Hanna la prese in braccio e la porto’ in camera sua. Le aveva appena rimboccato le coperte e dato un lieve bacio sulla fronte, quando sua sorella sali’ le scale e, infastidita, la accarezzo’ distrattamente.

 

<< Domani, se continui con questa messa in scena giuro che ti riporto in citta’ in macchina. >>

 

Detto questo, spense la luce della stanza e chiuse la porta.

<< Assassina...muori... >>

 

Sussurro’. I suoi occhi brillarono nel buio.

 

 

<< Ciao! Alla prossima! >>

 

Le tre amiche salutarono i due ragazzi che si allontanavano in macchina su una stradina stretta e tortuosa. Era stata una bella serata, non c’era che dire.

Si erano tutti divertiti parecchio, a parte forse Hanna che continuava a lanciare occhiate al piano di sopra, dove si trovava la camera di Lily.

Mentre giocavano al gioco della bottiglia, Max le aveva toccato una spalla, chiedendole quale fosse il motivo di tanta preoccupazione per quella 

“ bambinetta asociale “ come l’aveva chiamata lui.

La ragazza gli aveva risposto con un’ occhiataccia, e la risposta che Lily le sembrava un po’ scossa dell’accaduto di quella mattina, ripeteva frasi senza alcun senso come “ farfalla...morta...“ oppure “ la farfalla...l’hai uccisa “.

Max le rispose che non c’era niente da preoccuparsi, e che spesso, dopo accaduti del genere, le persone mormoravano frasi sconnesse e non rispondevano.

Ma nonostante quello che le aveva detto Max, Hanna non si sentiva affatto sicura. Di certo Lily aveva qualche terribile segreto che non era in grado di conoscere o rivelare. 

Anche quando si misero a giocare a rubamazzetti, continuava a guardare insistentemente il piano di sopra, tanto che la dovettero richiamare piu’ volte perche’ prestasse loro attenzione. Proprio lei che era tanto brava a giocare a carte, ora si faceva battere piu’ che facilmente dalle altre due

 

<< Ma perche’ presti tanta attenzione a quella stupida? Guarda che non e’ mica morta! >>

 

Nonostante cio’, teneva sempre d’occhio le scale, nel caso Lily fosse scesa perche’ avevesse bisogno di qualcosa.

 

<< Oh-oh! Ma ci sei? >>

 

Kay stava facendo roteare un dito attorno al suo naso. 

 

<< Ah, forse sono solo stanca... >>

 

Hanna finse uno sbadiglio.

 

<< Gia’. Forse e’ meglio per tutte andare a dormire, e’ piuttosto tardi... >>

 

Il cellulare segnava le ventitre’ e quarantacinque.

Si infilarono il pigiama, si tolsero il trucco e infine si misero sotto le coperte.

Si erano addormentate da poco, quando il pendolo segno’ mezzanotte 

Din, Don, Din, Don... in lontananza, se si ascoltava bene, si poteva distinguere nitidamente il suono del campanile del paesino piu’ vicino.

Ma... c’era qualcosa di strano in quel rintocco. Il signore che aveva affittato loro la casa, aveva detto che l’orologio del villaggio, a quell’altezza, non si sentiva neanche un po’. E poi... quel vecchio pendolo di famiglia si era rotto parecchi anni prima...

Le ragazze cominciarono a tremare.

 

<< Oddio... ma chi ce l’ha detto di andare in un posto sperduto dove le farfalle uccidono e i pendoli si mettono a funzionare un giorno si’ e l’altro 

no? >>

 

Addirittura Kay, che era la piu’ coraggiosa delle tre, nascose la faccia sotto la trapunta a cuori.

Ad un tratto, sentirono dei rumori strani. Degli insoliti fruscii e rumori di cose che sbattevano e ali che fremevano e si muovevano velocemente.

Alicia sposto’ lo sguardo dal viso delle compagne al vetro della finestra. E quello che vide le raggelo’ il sangue. 

Farfalle. Le stesse che quella mattina avevano aggredito Lily, facendola impazzire. Erano tutte ingiallite, e sembravano morte.

 

<< Oh...mio...dio... >>

 

<< AAAAAAAAAAAAAAAARGH!!!!!!!!!! >>

 

Un urlo raggelante, proveniente dal piano di sopra, spavento’ a morte le tre ragazze.

 

<>

 

Kay prese la mano di Alicia e si fiondo’ fuori dalla camera.

Hanna le segui’ a ruota, quando, nel corridoio, si fermo’ subito. Lily era in piedi su un gradino della scala, gli occhi vacui che sembravano scrutare il vuoto.

 

<< Forza, Lily, vieni qui che ti porto in salvo! Quegli insetti stanno entrando dentro, se non ci muoviamo non ci sara’ piu’ scampo!!! >>

<< ...farfalla... >>

 

<< Lily? Stai... >>

 

<< MUOOORIIIIIIII!!!!! >>

 

Lily si lancio’ contro la ragazza. In un attimo, il suo corpo sembrava essersi trasformato nella versione ingrandita della farfalla rossa che l’aveva attaccata quella mattina. Gli occhi diventarono enormi bulbi neri e vacui, sulla sua schiena spuntarono due protuberanze rosse, le unghie smaltate si trasformarono in terribili artigli affilati, i dentini da latte diventarono una chiostra di canini affilati che cominciarono ad addentare il morbido collo di Hanna. La ragazza urlava, mentre quel mostro che un attimo prima era una candida bambinetta bionda la stava massacrando.

Non c’era piu’ speranza per lei, che stava morendo dissanguata.

Poi tutte le farfalle si gettarono su un’ Hanna urlante, lasciando di quello che un attimo prima era un corpo martoriato, un raccapricciante scheletro biancastro.

Mentre tutto cio’ si svolgeva nel corridoio, le ragazze guardavano attonite da una fessura della porta. Alicia non aveva voluto vedere quando le farfalle avevano ammazzato la sua amica, poiche’ molto probabilmente sarebbe impazzita. 

Kay aveva gli occhi fuori dalle orbite, e un leggero velo di sudore la copriva da capo a piedi.

 

<< Alicia... >>

 

<< Aaah! Guarda! >>

 

La ragazza stava indicando lo specchio nel bagno. Su di esso era apparsa una scritta fatta col sangue:

 

 

MORIRETE ENTRAMBE DI UNA MORTE ATROCE

PERCHE’ NESSUNO PUO’ RESISTERE A ME, SOPRATTUTTO COLORO CHE HANNO UCCISO LA MIA FARFALLA........

 

LILY

 

<< Mio dio, ma questo e’ peggio di un film dell’orrore! >>

 

Gridava Kay mentre cercava di respingere l’orda di farfalle che stava cercando di forzare la porta. Ella vide per un attimo l’amica pensierosa.

 

<< Alicia, cosa cavolo stai facendo! Invece di pensare, aiutami! >>

 

La ragazza si volto’ lentamente verso di lei. Aveva gli occhi colmi di lacrime.

 

<< Uccidimi... >>

 

Kay la guardo’ sbalordita.

 

<< Ma...sei pazza?! Aiutami! >>

 

<< No, dico sul serio! Se mi ucciderai forse tutto questo sara’ finito...  >>

 

Kay scosse la testa. Per un attimo stacco’ la presa dalla porta.

Un orda di farfalle gialline, coperte del sangue di Hanna, proruppe nella stanza. Dietro agli insetti troneggiava l’enorme figura della farfalla rossa.

Aveva una voce metallica.

 

<< Noooon faaaarti uccidere dalllla tuuua amiiiichetta! Soono iooo quiii peer faaarlooo... >>

 

A quel punto, le ragazze urlarono e si gettarono contro la finestra chiusa. 

Kay, cadendo, si slogo’ una caviglia.

 

<< Aspettami, aspettami Alicia! Sono meno veloce di te! >>

 

Poi inciampo’ irrimediabilmente su una radice sporgente dal terreno. Alicia cerco’ di tirarla su, ma fu tutto inutile. In questo modo sarebbero state mangiate vive dalla farfalla gigante prima di accorgersene.

Cosi’, la ragazza abbandono’ Kay sulla strada, e prese a correre a perdifiato.

L’ultima cosa che vide fu la farfalla rossa che succhiava dalla testa di Kay con la spiritromba, e l’espressione colma d’odio della ragazza prima di morire, che l’avrebbe perseguitata fino alla fine dei suoi giorni...

 

 

 

 

Adesso Alicia e’ vecchia.

Quella volta riusci’ a salvarsi dalla morte disperdendo le sue tracce e camminando senza sosta verso un telefono a gettoni, dove chiamo’ i soccorsi del villaggio, arrivati solo all’alba.

Dopo quell’accaduto, impazzi’. La sua vita non aveva piu’ senso. Tutti la evitarono per quello che raccontava. Le venivano spesso attacchi nervosi, durante i quali dovettero chiamare piu’ volte i soccorsi. Si sposo’, ma suo marito presto fece divorzio. E poi le farfalle. Appena ne vedeva una impazziva completamente. Una volta aveva picchiato sua figlia, perche’ per la festa della mamma le aveva regalato una farfalla rossa che aveva fatto all’asilo. Un’altra, invece, aveva visto nel bosco un gruppetto di farfalle gialline, e aveva urlato per due minuti.

 

Una sera si sentiva vecchia, stanca. Sentiva di dover dire addio al mondo.

Si accascio’ sul divano. In quel momento, senti’ un rumore di ali che fremevano e sbattevano contro la sua finestra. Farfalle. Ma non le venne il panico come le altre volte. Apri’ la finestra e le fece entrare. Quelle, inspiegabilmente, le girarono attorno ai capelli come per salutarla dopo tanto tempo. Dietro di loro c’era la farfalla rossa. E Kay. Ma non era lei.

I suoi occhi erano orbite vuote, il suo corpo sembrava essere ricoperto di un sottilissimo strato di pelle. Indossava la stessa camicia da notte che aveva quando la farfalla aveva preso la sua anima. Era identica, tranne numerosi strappi e tracce di sangue. La osservo’ allibita.

 

<< Tu non mi hai mai salvata. >>

 

Disse Kay con un tono severo e spettrale.

 

<< Se ci avessi provato sarebbe stato inutile >>

 

La abbraccio’. Aveva la constistenza delle cose morte.

 

<< Hanna? >>

 

Le sussurro’ in un orecchio.

 

<< Hanna non e’ mai esistita. Ora nessuno si ricorda piu’ di lei, e la sua tomba non e’ da nessuna parte >>

 

Alicia annui’ debolmente.

 

<< Forrzzaaaa, vieeniii cooon noooiiiii! >>

 

Dopo aver pronunciato quella frase, ad Alicia sembrava che il lato di bambina della farfalla avesse vinto su quello di insetto. Gli occhi mostruosi ed enormi, totalmente vacui, avevano quasi assunto un colorore cristallino. Gli artigli affilati non sembravano poi tanto lunghi.

 

<< SI’, VOGLIO VENIRE CON VOI! >>

 

Urlo’. Abbraccio’ Kay, e Lily copri’ entrambe con le sue ali rosse, quasi per proteggerle.

Intorno a loro, le farfalle ruotavano felici attorno a quell’abbraccio funebre.

Lily affondo’ gli artigli nella carne di Alicia. Quella non fece un lamento.

E cosi’, tutto si dissolse in un turbinio di farfalle gialline.

 

Da quella sera, nessuno ebbe piu’ tracce di Alicia.

Alcuni dissero, che la mattina seguente fossero state trovate delle farfalle biancastre che svolazzavano attorno ad un grumo di sangue nel suo salotto.

Dopo la sua morte, numerosi abitanti dei paesini attorno alla casa che aveva affittato in vacanza, dissero di essere stati assaliti da tre farfalle rosso sangue e da diverse farfalline gialline. Poi seguirono numerose morti inspiegabili e cadaveri ritrovati sulle strade di montagna. Tutti i testimoni degli avvenimenti

morirono mesi dopo inspiegabilmente.

L’unica che forse si ricordava ancora di quella notte dove era iniziato tutto, era la vecchia casa abbandonata in mezzo al bosco.

Non se ne sarebbe scordata mai.

Mai.

Di Alicia, Kay, Hanna e Lily.

Dello scheletro bianco in mezzo al corridoio. Delle tre farfalle rosse che si aggiravano in mezzo al bosco.

 

ANGOLO AUTRICE: Buongiorno a tutti! Spero che vi sia piaciuta la mia storia! Per chi non lo sapesse, il nome della farfalla rossa e’ spiritromba ( ovvero la proboscide che serve alle farfalle per succhiare il nettare dei fiori ).

Questa e’ la mia prima storia su questo sito, quindi commentatela e leggetela

per favore! :D

 

 

 

  
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