La battaglia là fuori infuria, come un cavallo imbizzarrito del quale il fantino ha perso le redini.
Nessuno sa più chi vince, chi perde.
Per voi l’unica speranza è sopravvivere.
Nel senso letterale della parola.
George ti sta vicino, senti il suo corpo accanto al tuo e pensi a quanto gli vuoi bene e a quanto soffriresti se solo lo perderesti in questa guerra. Adesso capisci: l’unica speranza e obiettivo per te è salvare George e riuscire a proteggerlo dalla battaglia. Non c’è un’altra via, un’altra scelta.
È questo il tuo compito: proteggerlo.
Nient’altro.
Ad un certo punto sbuca da chissà dove Percy e tu lo aiuti a combattere il gigantesco troll che vi si para davanti.
Si capisce che anche per lui, come per te, l’unico obiettivo è proteggere la famiglia, a costo della vita.
Solo in quel momento capisci quanto tu in realtà, nonostante gli scherzi, le prese in giro e gli insulti, gli voglia bene, e quanto, per quel periodo di tempo nel quale la sua mente era offuscata dalle idee del Ministero, ti sia mancato.
Tutto di Percy ti mancava, per questo eri furioso con lui.
Avevi capito quanto significava per te tuo fratello, durante quel periodo, e per questo eri arrabbiato: non volevi scoprirlo in quel modo.
Percy e il suo periodo al Ministero avevano fatto affiorare la parte di te più profonda e sensibile, che nemmeno tu sapevi di avere.
E questo ti aveva confuso; prima credevi che nella tua mente ci fossero soltanto scherzi, una carriera luminosa davanti e tanti soldi ma, con un semplice puff, tutto questo svaniva per lasciar spazio alla nostalgia.
Anche per questo Fred combatteva: per non provare di nuovo quei sentimenti nei confronti di persone a lui care, che potevano morire durante quella guerra.
Senti Harry e Ron che ti si affiancano e, anche se Harry non ha più una famiglia, capisce i tuoi sentimenti e ti dà il tempo, insieme a Ron, di abbracciare tuo fratello.
Percy è molto imbarazzato, lo si legge in faccia, ma ricambia la stretta con vigore.
Anche a lui sei mancato.
La scuola sta cedendo.
Il grosso ponte e l’atrio con le clessidre dei punti casa sono ormai distrutti e voi dovete allontanarvi dal castello, o correre in Sala Grande dove i Mangiamorte stanno attaccando gli studenti e gli insegnanti.
Vedi davanti a te Hermione, Harry e Ron.
"Il Trio d'Oro"
Pensi, che corrono giù per le scale alla ricerca della tua famiglia.
O di quello che ne resta.
Anche tu, George e Percy vi affrettate ma, improvvisamente, un altro grosso troll sradica le fondamenta della sala sopra di voi e un gigantesco pezzo di muratura cade vicinissimo a voi tre.
Scappate, come se fosse l’unica via per la sopravvivenza ed è così.
Senza il minimo preavviso, Percy fa una battuta.
Ma la cosa più strana è che questa fa ridere.
E ridi.
Ridi di cuore alla prima battuta decente di tuo fratello.
Ridi anche per alleviare la tensione di quegli attimi.
Ridi a causa della faccia di Percy, quando ha visto che tu eri veramente divertito dalla sua battuta.
E dici:
-Hai fatto una battuta, Perce!-
A quel punto un muro si stacca dalla struttura portante e ti crolla addosso.
Vedi George che guarda la scena inorridito e, più in là anche il Trio d'Oro osserva cosa ti sta capitando, con la stessa espressione dipinta sul volto.
Ma non ti accorgi di Percy.
Si è buttato addosso a te, per scostarti dalla frana della muratura, ma adesso è lui che sta per morire.
Vedi la scena al rallentatore:
Tu sotto il pezzo di muro.
Percy, terrorizzato, si scaraventa addosso a te e ti scosta di lato.
Il muro cade e si frantuma su tuo fratello.


Su tuo fratello.



SU TUO FRATELLO!!!


Ci metti qualche secondo a realizzare che cosa è successo.
Poi corri.
Ma dalla parte opposta.
-PERCY!!! PERCYYYYYYYY!!!!-  gridi, come se non ci fosse un domani.
Ma tuo fratello giace a terra, sulle rovine, con ancora quell’espressione terrorizzata di prima che lo facesse.
Che ti salvasse.
Poi piangi.
Piangi come se questo fosse l’ultimo attimo di vita prima della morte e come se tu dovessi esprimere tutto il tuo dolore.
Le lacrime sgorgano dai tuoi occhi alla mantella di Percy, immobile sotto di lui.
George ti si avvicina, anche lui piangendo, e ti abbraccia.
Tu non lo respingi ma rimani fermo immobile.
E urli.
Urli come se ti stessero cruciando.
Ma il dolore per aver perso tuo fratello è più grande di quello che ti può infliggere una Maledizione Senza Perdono.
È gigantesco.