L'angelo nero d'una nuvola abbatte,
le speranze di fuggire della luna.
Le ultime, sue, quando cerca d'estrapolare un varco,
per tornare al respiro d'un cielo blu.
Lotta e s'ingloba, si scosta
e ritenta, goffa e impacciata
stende i suoi fianchi bianchi.
E rotola su fuligginose membra
di nuvole, ch'ancora la perseguitano,
e gettan ancore di fumo
e lamelle d'inchiostro in essa.
Luna, luna che ancora
fai il tuo gioco, e t'innamori
ingenua della cupa atmosfera.
Volteggi senza tregua,
perpetua, su d'una Terra
ingombra e ostile per te, perché?
Quieta lasci vincere la notte,
che oggi ha rubato il cielo tuo.