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Autore: _Silence    18/06/2014    1 recensioni
Liam e Nicole si sono incontrati per caso in un bar.
Liam andava al California quando aveva i suoi soliti grovigli di pensieri in testa.
Nicole scappava sempre lì quando il suo ragazzo la picchiava.
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-Penso che stiamo sprecando le nostre vite.- l'aveva buttata così, non sapeva se stesse parlando per se stesso o in generale, l'aveva buttata e un fondo di verità c'era, lo sapeva.
-E' andato.-
-Guarda che ha combinato la tua amichetta, Harry.- Jane è un'amica di Harry, una ragazza che conosceva ai tempi in cui viveva ancora con i suoi, era una sua vicina, ed Harry ne parlava come fosse la ragazza più buona a questo mondo, ma non con Liam.
-O andiamo, Liam. Non è mica caduto il mondo se Jane ti ha lasciato.-
-Prova a camminare senza avere sotto i piedi il suolo e poi ne riparliamo.-
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rum.






Liam andava sempre al California bar, era sempre seduto al solito sgabello e prendeva sempre la solita birra alla spina.

Aveva lo sguardo perso quella sera, la mente piena di pensieri e nessuno a cui parlarne, quella non era la “serata”; lui e i suoi amici avevano stabilito un giorno della settimana chiamato “lights off”: quel giorno tutto si fermava e si spegneva restando immutato fino al giorno dopo.

Non lo aveva mai detto ai suoi amici che andava più di due sere al California, ma fondamentalmente non sa nemmeno lui perché.

Era un periodo così, non sapeva che gli prendesse; la sua testa era un groviglio di pensieri, lui e Jane si erano lasciati e l'unica cosa che sapeva era il bisogno di quella birra.

Si sentiva solo lui, sentiva la mancanza di Jane, voleva i suoi abbracci e i suoi baci, voleva che lo tranquillizzasse e che riempisse il suo vuoto.

-V-vorrei un bicchiere di rum.- alzò lo sguardo e lo spostò verso destra a guardare quella ragazza che aveva appena parlato, non poteva avere più di vent'anni. Aveva attirato la sua attenzione con quel tono basso e quel suo lieve balbettare nel momento di chiedere quel bicchiere di rum.

Voleva guardarla, vedere i suoi lineamenti, ma non poteva perché aveva i tratti coperti dai capelli, che nonostante non fossero tanto lunghi le coprivano lo stesso il viso che teneva inclinato verso il basso a fissare l'ondeggiare del liquido.

Era maledettamente curioso, la sua voce aveva un tono così rancoroso, sembrava dire “senza” dire realmente quanto grigio ci fosse nella sua anima.



Nicole, è così che si chiama, ha i capelli a caschetto ondulati e biondi; è francese e qui, in Inghilterra, a Liverpool non si trova così bene come l'inizio.

Studia matematica, è innamorata dei numeri lei.

Ha un ragazzo, ma per adesso non vuole ricordarlo perché stavolta ha proprio esagerato, pensa mentre si tasta con le dita il labbro spaccato. Forse avrebbe dovuto prendere un succo; ora che stava bevendo il suo rum la lieve ferita le bruciava. Era tanto tempo che non la toccava in quel modo, si era comportata bene, e lui l'aveva premiata non picchiandola e comportandosi bene anche lui. Ogni volta si ripeteva sempre la stessa storia: la picchiava, la lasciava piangere da sola, si pendiva, facevano sesso i lui le diceva che non l'avrebbe fatto mai più , ma non era mai così. E se l'avesse rifatto anche quando Nicole avrebbe avuto il coraggio di tornare a casa per affrontarlo?

Era uscita per disperazione, per far finta che lui non esistesse per qualche ora, ma non poteva perché c'era quel maledetto filo che la teneva legata a lui;era duro ammetterlo, ma era innamorata.

-Tutto bene?.- non era uno dei migliori modi per iniziare la conversazione, ma a Liam quella domanda sembrava così azzeccata. Si era avvicinato così tanto che gli sembrava che la ragazza stesse piangendo, anche se in cuor suo sperò di no.

Nicole aveva alzato il viso, guardò per diversi minuti il suo interlocutore, mentre ancora nella sua testa si ripeteva quel tono dolce e preoccupato, ma poi pensò che ossessivo com'era Philip poteva anche averla seguita e se avesse visto la scena si sarebbe così ingelosito da far scoppiare una rissa per nulla, così prese borsetta e cappotto e scappò via.


Erano passati diversi giorni da quello strano scambio di sguardi e Nicole ancora ricordava la voce di quel ragazzo, così rilassante anche se era visibilmente preoccupato per lei, che nemmeno conosceva. Anche Philip, al suo rientro quella sera era preoccupato, ma era la solita paura di essere stato denunciato.

-Ti fa ancora male?.- stava per accarezzarle il labbro spaccato dove ormai c'era la crosticina, ma era sempre lì.

-No, Philip.- si scostò e sospirando era andata ad aprire il frigo per prendere qualcosa da mettere a tavola, ma si rese conto che dovevano andare al supermarket, chiuse il frigo e andò a sedersi in uno sgabello, ben lontana da lui.

-E allora che ti prende? Ti ho chiesto scusa.- l'aveva raggiunta e la teneva ferma con una mano sul fianco, mentre con l'altra le accarezzava il viso ed era così contro senso perché quella sul fianco esercitava pressione mentre l'altra l'accarezzava.

-Non è questo il punto.-

-Non mi vuoi più?.- e stringeva sempre più, ma adesso con due mani.

-Mi fai male.- cercava di liberarsi, era tutto inutile, le lacrime incominciavano a far capolinea sulle sue guance ed incominciava a bruciale la gola.

-Lo sai che ti amo, Nicole.- le faceva quasi paura quando le diceva di amarla, non le piaceva il tono che usava, le incuteva rabbia, ma anche tenerezza e forse aveva più paura di se stessa che di lui. Come faceva a trovare tenerezza in quel tono?Come faceva ad amarlo?

-Non stringermi.- era una richiesta spasmodica la sua, non voleva anche quei segni sul suo corpo, ogni volta che si guardava le veniva da piangere e ne aveva abbastanza.




Quella, finalmente, era la serata “lights off” e Liam aveva compagnia al California.

-Ci vuole questa uscita di gruppo dopo un'intera settimana di stress.- sbuffò Zayn prima di bere un sorso della sua birra. A Liam non cambiava poi così tanto, era un giorno si un giorno no al bar, ormai aveva sviluppato una sorta di ossessione per la ragazza dai capelli corti e ondulati. Era bella da star male, aveva visto i suoi occhi così poco, erano verdi e così dannatamente tristi e per un attimo,quella volta, stava per dare retta all'istinto che gli diceva di abbracciarla e stringerla e lasciare che piangesse sopra la sua spalla.

Ormai viveva nella speranza di incontrarla un'altra volta, voleva solo sapere il suo nome e sentire un'altra volta la sua voce.

-Sapete che penso?.- stavolta era stato proprio Liam a parlare per un motivo non del tutto definito, ma aveva solo voglia di parlare.

-Sei strano forte.- aveva detto Lou prima che tutti facessero silenzio e lo lasciassero parlare.

-Penso che stiamo sprecando le nostre vite.- l'aveva buttata così, non sapeva se stesse parlando per se stesso o in generale, l'aveva buttata e un fondo di verità c'era, lo sapeva.

-E' andato.-

-Guarda che ha combinato la tua amichetta, Harry.- Jane è un'amica di Harry, una ragazza che conosceva ai tempi in cui viveva ancora con i suoi, era una sua vicina, ed Harry ne parlava come fosse la ragazza più buona a questo mondo, ma non con Liam.

-O andiamo, Liam. Non è mica caduto il mondo se Jane ti ha lasciato.-

-Prova a camminare senza avere sotto i piedi il suolo e poi ne riparliamo.- non capivano, non capivano assolutamente. Lui e Jane erano stati insieme due anni e adesso? Lei aveva preferito un adone tutto muscoli e niente cervello, uno che aveva conosciuto in vacanza a Miami, uno che non sarà in grado di fare le sue stesse pazzie d'amore, uno a cui magari importava solo di scoparsela.

E si era alzato, stufo di essere preso in giro perché si era ridotto così per una donna, era di nuovo seduto al suo sgabello e aveva ordinato un'altra birra alla spina.

-Rum, voglio del rum.- si era girato di botto al suono di quella voce, era la sua e ne era certo. Aveva pianto, lo sapeva e lo vedeva, era distrutta, aveva gli occhi gonfi e le labbra gonfie e una crosticina sul labbro inferiore.


Philip aveva osato toccarla senza il suo permesso.

Non piangere, Nicole. Stiamo solo facendo l'amore.” le aveva sussurrato all'orecchio tra un gemito e l'altro.

Non voleva più pensarci, stavolta aveva proprio esagerato, non voleva più stare in quella casa.

-Stai bene?.- e di nuovo quella voce, di nuovo quel tono preoccupato, ma rassicurante, di nuovo i suoi occhi.

-No.- si era limitata a sussurrare prima di stringerlo in un abbraccio per poi scoppiare di nuovo a piangere sulla sua spalla, e non le importava il pensiero di Philip geloso, non le importava più, basta.





E' notte fonda e bo, io vi posto la mia os su Liam.

E' in porto da taaanto tempo, l'ho iniziata a scuola qualche mese fa, figuratevi. LOL

ma non vi importa, lo so.

Ok, basta.

Smetto di rompervi, ciao, notte, recensite.

Love.

  
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