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Autore: Sbre_28    18/06/2014    1 recensioni
Questa storia è realmente accaduta. Sara è una ragazza allegra, spiritosa e piena d'energia, ma poco studiosa. Inizia, dopo qualche giorno dal primo quadrimestre di terza media, il doposcuola per migliorare. Li conosce Carmine ed è qui che Sara non ha nient'altro per la testa....
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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Tutto è iniziato quando per la prima volta ti ho conosciuto. Eri li seduto, dietro un tavolo con i libri aperti, ero entrata con mia sorella e mia madre per iniziare il doposcuola per migliorare e passare l'esame di terza media a fine anno. Era Dicembre, faceva freddo e quell'unica stufa che c'era in camera era rotta. Nunzia, l'insegnante, chiese a te e ad altri due ragazzi, Vittorio (figlio di Nunzia) e Alfonso, di spostarvi e andare per qualche minuto nella camera da letto di Vittorio. Vi alzaste e appena passasti di fianco a me, mi salutasti con un ciao, io ti sorrisi mentre te ne stavi andando. Ci sedemmo attorno quel tavolo quadrato e mia mamma inizió a parlare di noi con l'insegnante. Ero del tutto a sfavore del fatto di andare al doposcuola, ma conoscendo più in là i compagni di studio e Nunzia, mi rassegnai ad andarci. Nunzia aveva capelli molto corti di un rosso-arancio, portava dei occhiali senza montatura ed era abbastanza robusta. Era una persona molto intelligente e acculturata dato il suo modo di parlare, respirava affannosamente a causa del raffreddore e il suo piccolo naso. Quando mia madre fini di parlare con Nunzia, se ne andò lasciandoci da sole. I ragazzi ritornarono nella stanza e si presentarono. Alfonso era un ragazzo che frequentava la prima media, aveva capelli biondo cenere e occhi azzurro scuro. Vittorio frequentava la terza media, capelli ricci e occhi castani e anche lui portava occhiali senza montatura. Poi c'eri tu, Carmine, anche tu come Vittorio e me frequentavi la terza media non nella stessa classe ma tutti nello stesso istituto, aveva occhi azzurri e capelli biondo-castano e portava un orecchino. Si sedettero al tavolo e ripresero a lavorare. Mentre Nunzia se la vedeva con mia sorella e i suoi mille compiti nella cucina, noi quattro eravamo seduti al tavolo, Alfonso alla mia sinistra, Vittorio di fronte e tu alla mia destra. Vittorio iniziò a parlare e Alfonso di seguito, tu no, eri lì che guardavi il libro di geometria con una mano tra il ciuffo e l'altra una matita ed avevi la faccia che chiedeva cosa fosse, ti domandai se potevo aiutarti in qualche modo e tu mi guardasti, quasi disperato, e mi disti di si. Presi il libro da da sopra il tavolo e iniziai a leggere il problema, intanto scarabocchiavi sul quaderno una frase "io odio al geometria". Finii di leggere e te lo spiegai ma più che altro, mente annuivi con la testa, svolgevo l'esercizio su quaderno. Quando finii il problema misi la mia firma sotto, e quando la notasti, mi guardasti sorridendo. Dopo un'oretta finisti di fare tutto e te ne andasti salutando tutti quanti, mente io aspettai ancora un ora mia sorella con i compiti. Finito anch'essa, chiamammo nostra madre che ci venne a prendere e tornammo a casa.
   
 
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