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Autore: Raven Callen    18/06/2014    3 recensioni
Randall Boggs è un grande spaventatore.
Il migliore, si può dire, anche se combatte quotidianamente per il primo posto con l'arrogante James P. Sullivan, suo acerrimo rivale sin dall'università.
Questa schermaglia continua lo infastidisce, ma è qualcosa con cui è abituato a convivere, ormai.
***
Ecco una colossale What if, dedicata alla mia dolce MiticaBEP97.
Buona lettura
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James P. Sullivan, Mike Wazowski, Randall Boggs
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: se non avete visto entrambi i film (Monster Inc. e Monster University) potreste non capire certi passaggi o riferimenti. E potrebbero esserci degli eventuali SPOILERS.



 
Storia dedicata a MiticaBEP97 perchè l'aspettava da tanto tempo (Mitica, lo sai, io ci metto secoli per rispettare una scadenza, però alla fine arrivo sempre ^^) e perchè la mia passione per Randall Boggs è stata risvegliata proprio da lei, quindi se lo merita abbondantemente.
Ah, e anche perchè mi aveva chiesto (non a me, ma io ho voluto esaudire quel desiderio) di trovare un assistente migliore di Fungo. Spero di esserci riuscita.
Spero che la shot sia di tuo gradimento.



















Randall Boggs è un grande spaventatore. 
Il migliore, si può dire, anche se combatte quotidianamente per il primo posto con l'arrogante James P. Sullivan, suo acerrimo rivale sin dall'università.
Questa schermaglia continua lo infastidisce, ma è qualcosa con cui è abituato a convivere, ormai.
Il titolo di "miglior spaventatore" cambia proprietario quasi ogni settimana.
E' da un mese e mezzo, tuttavia, che Boggs riesce a tenerselo stretto, il titolo, lavorando sodo e impegnandosi al massimo delle sue abilità.
Queste sono soddisfazioni, come l'aver potuto assistere alla costante espressione truce e furiosa del rivale. 
Perchè, alla fine, Sullivan è come un bambino che fa i capricci e tiene il broncio quando le cose non vanno come vuole lui. 

Il successo di Randall, però, è dovuto in buona parte al suo assistente.
Mike Wazowski. Una piccola palla verde occhiomunita. 
L'essere meno spaventoso del pianeta, a vedersi. Ma non è l'aspetto che rende Wazowski tanto prezioso.
La verità è che Mike è un genio. Le sue conoscenze e abilità tattiche sono sorprendenti, lo sono sempre state perfino per lui che lo conosce da quasi una vita.
Non è solo un libro di nozioni ambulante - grazie tante, anche Randall conosce a memoria i libri di mostrologia - ma possiede l'incredibile capacità di elaborare tattiche e strategie, di progettare, di organizzare...
Mike Wazowski, reduce da una vita di umiliazioni e prese in giro, è ambizioso, è caparbio e brillante.
Affamato di quella gloria che gli è stata negata per tutta la vita.
Questo è uno dei motivi per cui Randall è ben lieto di spartire con il suo migliore amico la notorietà. Glielo deve.
Se sono arrivati tanto in là, per metà è merito suo.






 
- Ehilà, sono Randy Boggs, studente in spaventologia. -
- Mike Wazowski, anche io in spaventologia. -
- Bene Mike, prendi pure il letto che preferisci, voglio lasciarti la prima scelta. -


- Randy, che è successo? -
Non era normale tornare in camera e trovare il proprio compagno di stanza ricoperto di crema e glassa.
- Alla festa qualcuno mi ha urtato e i cupcakes mi sono finiti in faccia... - risponde Randy, sconsolato, ripulendosi la guancia sinistra.
Mike gli porge un fazzoletto e lo aiuta a togliersi la crema dalla faccia.
- E' un peccato, sembravano deliziosi. - prova a consolarlo, ma è un tentativo tanto maldestro che ha solo l'effetto di deprimere di più l'amico.
- Ora tutta l'Università starà ridendo di me... Non riuscirò mai ad entrare nel gruppo dei più fichi... - Un sospiro, il geco è sull'orlo delle lacrime.
Non vorrebbe piangere, i mostri veri non piangono. Le nullità piangono, ma lui si sente così insignificante...
- Ehi, guarda che non è importante far parte dei più popolari. Le capacità che un mostro possiede, che tu possiedi, sono molto più importanti di una qualsiasi apparenza. Sul serio, Randy, guardami! Tutti quei gradassi mi prendono in giro continuamente, primo tra tutti quel Sullivan. Eppure a me non importa della loro opinione. Perchè io so di essere migliore di loro e sono qui per dimostrarlo a tutti! E quando raggiungerò il mio obbiettivo dovranno tutti ricredersi. -
Randall sorride, sinceramente colpito dalle parole infervorate di Mike.
Sarà l'ottima capacità discorsiva oppure il modo in cui il suo occhio brucia di determinazione, oppure per quell'aria da guerriero che non si arrende mai, ma Randall alle sue parole ci crede. Ci crede come non ha mai creduto a nessun altro e si riscopre ad ammirarlo, vorrebbe avere la sua stessa forza d'animo. Vuole essere come lui, con lui.
Forse Mike ha ragione. Forse ha davvero ragione.
- Grazie Mike. -
- Ma figurati, per così poco. -


- Randy... saresti disposto ad unirti agli Ozma Kappa? -
- Cosa? Perchè?! -
Il geco indietreggia di un passo, spaventato dall'improvvisa proposta. E Mike gli legge negli occhi la paura, sospira, sa cosa teme e perchè lo teme. Sa che convincerlo non sarebbe stato così facile.
- Ti prego, Randy! E' la mia unica possibilità di rientrare nel corso di Spaventologia! Sai cosa significa per me. -
- Lo so, ma... non ce la farai mai a vincere contro i ROR, non con quella squadra! E' impossibile. -
- Ma io ci devo almeno provare! E noi vinceremo, vedrai. Dammi solo una possibilità, una sola. -
Ed eccolo di nuovo lì, quello sguardo di fuoco e decisione, sguardo che sembra così certo, così sicuro. 
E' una scommessa contro il destino, una scommessa che Mike può permettersi di fare, perchè non ha più niente da perdere. Ma lui? Lui rischierebbe molto, moltissimo, se accettasse.
E ha paura, così paura di fallire e perdere tutto anche lui...
E' davvero disposto a giocarsi tutto?
- Ci sto, Mike. Ci sto.... -





 
***














Randall nutre - ha sempre nutrito, sin da quando l'ha conosciuto - una sincera avversione verso J. P. Sullivan, mostro sbruffone dal pelo a pois.
Non lo sopporta, come non ha mai sopportato i bulletti con il complesso di superiorità che all'Università si divertivano a prendere di mira i tipi come lui.
Però non lo odia. Non come Mike. Il suo migliore amico sembra covare un forte odio per Sullivan. 
Randall davvero non può biasimarlo: in fondo è a causa sua se il mostro verde fu cacciato dal corso di Spavento all'esame di metà semestre, il primo anno.
Anche Sullivan fu espulso, certo, ma poi il rettore Tritamarmo fu costretta a riammetterlo grazia ad un'intercessione di Sullivan Senior, anche se con la minaccia dell'espulsione definitiva se avesse fallito anche il più insignificante  e secondario degli esami.
Era da allora che era sbocciato l'odio.
Da lì e dalla competizione serratra tra Mike e Sullivan, di nuovo membro dei ROR, alle Spaventiadi. 
E il fatto di trovarselo come "collega" sul posto di lavoro non aveva giovato gran che... 



 
- James P. Sullivan. -
- Mike Wazowski... - il verde squadra con sospetto e diffidenza l'enorme mostro peloso che ha appena messo a soqquadro la sua stanza.
Quel tipo non sembra curarsi minimamente dello scompiglio e del disordine che ha causato, probabilmente non gli interessa neppure.
L'unica cosa che vuole Mike è che quel tipo e il suo maiale se ne vadano al più presto. 




Mike gli ha raccontato di quell'incontro, in uno dei tanti improperi contro il rivale di sempre, e Randall ricorda di aver sentito un brivido di paura - si, di paura - scendergli lungo la schiena.
Il fatto che i nemici di sempre abbiano rischiato di essere gli amici di sempre lo fa tremare.
E' egoistico, ma non può fare a meno di essere grato che tra James e Mike, ai tempi, non sia nato null'altro che una profonda avversione reciproca, degenerata negli anni.
In caso contrario... chissà cosa sarebbe potuto accadere. C'erano moltissime probabilità che la loro conoscenza non sarebbe diventata amicizia in ogni caso - con due caratteri così diversi ci sarebbe stato sempre attrito, sarebbero esplosi in breve tempo - ma una piccola, infinitesimale possibilità che diventassero amici, migliori amici, c'era stata. Minuscola, insignificante, ma sufficiente per spaventarlo a morte anche ora che il passato era passato e non sarebbe mai potuto cambiare.
Randall trema a quel pensiero e prega che nessuno inventi mai una macchina del tempo.
Se Mike fosse diventato amico di "Sulley", lui che fine avrebbe fatto?
...
Non ci vuole pensare, eppure a volte quei ragionamenti lo attaccano a tradimento.
L'avrebbe ignorato? L'avrebbe deriso come tutti gli altri? L'avrebbe odiato? E perchè mai? Dopotutto era stato proprio Mike a far scoprire al geco il suo talento, no? Non avrebbe avuto motivo di detestarlo...




 
- Ma sei scomparso! -
- Scusa... non posso farlo in classe, mi prenderebbero in giro...-
- No, è una cosa fantastica! Dovresti sfruttarla! -
- Davvero? -
- Si, ma togli gli occhiali, spiccano troppo.- 




 
***











Randall è un mostro in gamba. E' intelligente, astuto, silenzioso. Ormai padroneggia perfettamente il suo potere mimetico e ne va molto fiero.
Non parla mai tanto, tranne che con Mike. E anche con lui, non gli piace esagerare.
Non è mai stato un gran chiacchierone, è una cosa nota.
E non si unisce mai alle uscite dei suoi colleghi per andare a bere un goccetto e festeggiare il suo nuovo successo.
Tutti pensano fosse dovuto a quella timidezza adolescenziale tipica dei ragazzi intelligenti e occhialuti come lui era. Una stupidaggine, perchè lui, timido, non lo è mai stato. Mai.
Forse era stato pavido, un tempo, e tendeva sempre a scomparire. Ma non era certo per timidezza.
In verità lui ha due segreti che quasi  nessuno conosce. E non può davvero farli trapelare.
Chi ha dei segreti non può permettersi di bere...




 
1 * 






Il più oscuro che avesse mai avuto, quello che si sarebbe portato nella tomba, risaliva alla sua adolescenza.
Nella finale delle Spaventiadi, all'Università, aveva imbrogliato.
Non per se stesso, ma per Mike. Aveva manomesso i parametri di spavento del Simulatore, regolandoli al minimo, così che bastasse un niente per fargli ottenere il massimo del punteggio.
Randy si era sentito un vigliacco, ma era per il bene del suo amico.


 
Non ce la farà mai a vincere. Non è spaventoso, non è qualcosa che si può cambiare. Mike ha quelle sembianze e, per quanto talentuoso sia, non può farcela.
Randall l'aveva visto allenarsi con lui, la sera precedente e un peso gli era atterrato sullo stomaco. 
Wazowski, da solo, non ce l'avrebbe mai fatta, non fa paura neanche un po'. E Randall ha  dovuto architettare un piano per convincere tutto il resto dell'Università dell'esatto contrario.




- Mike, sei stato incredibile! -
- Ma come hai fatto?! -
- Wow, grandioso! -
- Lo so, sono stato fenomenale.-
Randall vede il suo occhio brillare di gioia e per metà si sente felice per l'amico. Dall'altra un sentimento strano si forma in lui. Paura. Timore. Non deve scoprire il suo trucchetto, mai.
Accanto al simulatore, completamente invisibile, fa tornare normali le impostazioni del Simulatore, per non lasciare nessuna traccia.
Poi ricompare a fianco del suo amico.
- Congratulazioni, Mike, sapevo che ce l'avresti fatta! - sorride, cercando di apparire il più entusiasta possibile. Il suo piano ha funzionato a meraviglia.




Mike Wazowski non l'aveva mai scoperto.
Fargli superare tutti gli esami pratici del corso, da lì fino al diploma, era stata una fatica titanica. Ma Randall c'era riuscito. Nessuno aveva mai sospettato nulla.
L'aveva fatta alla Tritamarmo, ai professori, ai compagni, a tutti. Anche a Mike.
"E' per il suo bene" si è sempre ripetuto "E' per il suo bene".
Perchè Randall ha bisogno di Mike come Mike ha bisogno di Randall, anche se il mostro verde questo non lo sa. Non ha poi molta importanza, ormai. Non è che debba saperlo...








 
2 *




Un'altro segreto è che Randall è un inventore. O qualcosa del genere. Forse sarebbe meglio il termine "ideatore".
Se ne sta giornate intere, quando non lavora, chiuso in casa su fogli pieni di calcoli, appunti, note. La sua scrittura è sottile, affilata e piccola. Quasi in grado di scomparire, come lui.
Riesce a far stare in un solo foglio centinaia e centinaia di parole.
Gli piace farsi domande, cercare sistemi per rendere più efficente, più vantaggioso - migliore - quello che lo circorda. Non è che ci riesce sempre al primo colpo, ma è troppo testardo e sognatore per arrendersi davanti a certi insignificanti ostacoli.
Ultimamente sta lavorando ad un dubbio che gli è salito da qualche tempo.

Era partito tutto da una domanda, poco prima che si riappropriasse del primo posto in classifica.

 
E se le urla non fossero più sufficienti, un giorno?

In quel momento il tintinnio familiare che contraddistingueva l'avanzamento al primo posto nella classifica l'aveva distratto.
Aveva gioito, aveva esultato insieme al suo aiutante migliore amico e si era quasi permesso di unirsi al gruppo per festeggiare. Quasi.
Però poi quel dubbio era tornato, giorno dopo giorno, sempre più insistente.

E se spaventare i bambini divenisse troppo difficile?

Cercava di scacciarlo, lavorando con più impegno. I risultati, sul lavoro, si vedevano. 
Stava declassando Sullivan con meno difficoltà del solito.
Mike non si era accorto di niente, stava corteggiando Celia, l'addetta alla reception: Mostro carino, senza ombra di dubbio. 
Randall ricorda di aver procurato al suo amico due posti per il ristorante più chic della città, quando aveva saputo la notizia. 
Così Wazowski si sarebbe divertito e non avrebbe scoperto i suoi tormenti.
Non che affrontarli da solo fosse servito a gran chè.

 
E se non riuscissimo più a produrre l'energia sufficiente per la città? E se ci fosse una crisi energetica? E se la fabbrica fallisse?
Che ne sarebbe di noi?

Era cominciato così, la sera in cui quelle domande erano diventate troppo insistenti e preoccupanti e lui per un'attimo ci si era soffermato sul serio.
Che sarebbe successo? Come poteva impedirlo?
Era rimasto oltre l'orario di chiusura nel reparto Spaventi, da solo.
Aveva anche provato ad attivare una porta per continuare a lavorare - per fare esperimenti,  trovare una soluzione e, nella peggiore delle ipotesi, per accumulare un po' di energia in più. 
Non era andata molto bene, visto che non aveva molta dimestichezza con il quadro comandi.
Lui era intelligente, brillante, ed era riuscito a richiamare una porta bianca, un colore così candido, e c'era quasi riuscito. Poi però aveva commesso un errore e il gancio che avrebbe dovuto posizionare la porta nella sua postazione - non era la sua solita postazione, non voleva che lo sospettassero nel caso il suo proposito fosse sfumato - aveva mollato di botto la presa, riducendo il pannello di legno in tante schegge, riempiendo l'ambiente di un suono secco e ridondante.
Era scattato l'allarme e lui era fuggito.
Dopo quell'incidente si era deciso a parlarne con Mike. Gli aveva mostrato una scheggia bianca con qualche fiorellino rosa e per poco lui non aveva avuto un tracollo.
Per calmarlo, spiegargli la situazione, convincerlo ad aiutarlo nei suoi progetti ci era voluto un po', ma per fortuna erano in casa Wazowski e nessuno li avrebbe sentito.
L'aveva convinto, con fatica, ma ce l'aveva fatta. 


 
- Mike, ti prego. E' qualcosa di davvero importante per me. -
- Randy, questo piano è una follia, non funzionerà mai! -
- Ci devo almeno provare! Forza, Wazowski, non eri tu a dirmi che bisogna fare almeno un tentativo prima di mollare? Ma senza il tuo aiuto non ce la potrò mai fare! -


E l'aveva quasi supplicato, con uno sguardo determinato che sperava comunicasse la sua tenacia in quello strambo progetto.
Mike aveva scosso il capo, sbuffato un po', poi aveva accettato di aiutarlo. Chi, se non il  suo migliora amico, avrebbe mai potuto imbarcarsi insieme a lui in una simile azione clandestina?
Randall aveva riso in silenzio davanti a quei brontolii, trovandolo davvero buffo.



 
***





E si sono ritrovati così, quasi ogni sera, a rimanere oltre l'orario di lavoro.
E' diventata un'abitudine. Dopo aver controllato che non ci sia più nessuno, Mike attacca a sproloquiare su quanto sia rischioso, su cosa avrebbero passato se li avessero beccati, o più semplicemente - cosa che accadeva sempre più spesso, di recente - sui suoi progetti per il week-end. Intanto manovra il quadro comandi.
Randy si è fatto spiegare bene come funziona, per quelle serate in cui Wazowski usciva con la sua fidanzata e lui voleva continuare a sperimentare.
Durante quelle sere, che poi diventano notti inoltrate, può permettersi di analizzare le porte, i bambini e tutto il resto con molta più calma.
I fogli di appunti hanno cominciato ad aumentare esponenzialmente, invadendogli la casa.
Ha scoperto molte cose e ha cominciato a lavorare ad un certo progetto...
L'Estrattore di Urla. E' una grande invenzione, avrebbe permesso di estrarre il massimo possibile di urla direttamente dai bambini. Non ci sarebbero stati più fallimenti, nessuna porta da distruggere o Spaventatori incompetenti. La Fabbrica avrebbe reso al massimo e non ci sarebbero stati problemi di carenza energetica.
Però... c'è qualcosa che non lo convince. Per far funzionare tutto bisogna "rapire" i bambini... e poi non sa che effetto avrebbe avuto la sua macchina su di loro, cosa sarebbe successo dopo che avrebbe estratto gli urli. 
E' necessario sperimentare su una cavia, ma stranamente l'idea lo turba un po'.
E non riguarda il fatto che i bambini siano nocivi per i mostri. No, c'è dell'altro...
Il progetto è terminato da un pezzo, ma ancora non si decide a iniziare l'assemblamento.
Che ci sia un altro modo per risolvere il futuro problema?
Spera di si.


 
***




La risposta viene una sera, La sera, in cui Mike e Celia sono a festeggiare il loro anniversario.
E Randall è contento per loro e cede quasi alla tentazione di seguirli per i festeggiamenti.
Poi però declina, non vuole fare il terzo incomodo, e rimane con la scusa di dover consegnare alcuni documenti.

Non appena se ne sono andati tutti, raggiunge la postazione e richiama una porta.
Questa arriva silenziosamente.
E' dipinta di viola, viola con delle note musicali su un pentagramma come decorazione. Particolare, Randall non ricorda di aver mai visto una porta decorata così...
Con un sospiro la apre ed entra.

Quello che successe la dentro non riesce a ricordarselo con chiarezza.
Sa solo che quando Mike rientra a casa - da solo, per fortuna - Randy è seduto sul divano di casa Wazowski, agitato e sconvolto.
Prima ancora che il suo migliore amico possa parlare, Boggs parla.
- Non sono nocivi... -
- Amico, di che parli? -
- I bambini, non sono nocivi... -
Mike si allarma subito.
- Non dirmi che ti sei fatto toccare da uno di loro? Santo Minotauro, è un disastro! Te l'avevo detto di stare attento! Per Medusa, ora siamo davvero nei guai! -
Randall non ascolta una sola parola dell'ennesimo sproloquio.
- Mike, non sono nocivi per i mostri, anzi! E' successa una cosa pazzesca! La bambina ha riso e tutta la fabbrica si è illuminata! Come con le urla ma dieci volte più potente! E' incredibile, è...-
- Frena, frena, frena! Vuoi dire che una bambina è entrata nella fabbrica?! Dimmi che l'hai riportata in camera sua e che è tutto risolto, dimmelo! -
Mike quasi lo supplica, terrorizzato, ma Randy non fa in tempo a rispondere che la porta della camera da letto si apre piano.
La bambina li sta guardando, curiosa e un po' timida. Dai capelli scuri, che le coprono un po' il viso, emergono due occhio verdi e curiosi.
E guardando quegli occhi - così vivi e curiosi, così simili ai suoi - che Randall decide che i progetti dell'Estrattore di Urli finiranno dritti nell'Inceneritore quella notte stessa.
- Mike, ora so come risolvere il problema energetico. -


















Angolo del Corvo: 


Salve, salve a tutti.
Eccomi qua, ad entrare in questo nuovo Fandom. Oddio, spero di non aver scritto una schifezza.
Come avete potuto sicuramente notare, ho scritto una colossale "What if" in cui, beh, la storia dei nostri beneamati va un po' diversamente.
In primis, quando Sulley e Mike vengono "buttati fuori a calci" dal corso di Spavento, ho fatto intervenire Papà Sullivan che fa riammettere il figlio (dopo una bella lavata di capo al suddetto, si intende) perchè Sullivan in MU mi ispira troppo il classico sbruffone con un padre famoso che crede di poter fare tutto ciò che vuole.
Come Logan Reese di Zoey 101, solo più antipatico..  Scherzo! Io adoro Logan Reese ^^ 
Comunque, dopo questo avvenimento, Mike si fa in quattro per partecipare e vincere alle Spaventiadi, scommettendo la sua riammissione con la Tritamarmo, eccetera eccetera...
Al posto di Sulley, tornato nei ROR, c'è Randall. A convincerlo ci vuole un po', però - siccome nel frattempo sono diventato amici più stretti di quanto non sia accaduto nel film - alla fine accetta e partecipano.
A parte la prima gara (in cui riescono a classificarsi anche senza la squalifica di una delle squadre partecipanti) procede tutto come nel film. Loro vincono, Mike scopre come sfruttare le capacità di ognuno, ecc...
Poi c'è il momento di sconforto dopo la festa-scherzo dei ROR in cui è Sullivan a tirare la corda (e non Randall). Randall si deprime, pensa di abbandonare la squadra, ma Mike li porta alla Fabbrica, si rinvigoriscono, tornano in pista.
Fin qui è abbastanza lineare, no?
Bene, nella gara finale, così come è stato lampante per Mr mostro-blu-a-pois-lilla, anche Randall capisce che Wazowski, povero caro, non riuscirà mai a vincere, perchè non fa paura, ma manco un po'. (La prima volta che l'ho visto io, mi sembrava un tuorlo d'uovo con le gambe. E un tuorlo d'uovo non farà mai paura, a meno che tu non ne abbia fatto indigestione)
Così, fa come Sulley, manomette il Simulatore. Solo che Randy non è scemo, è previdente, e fa in modo di cancellare ogni prova del suo piano. Infatti nessuno lo scoprirà mai.
(chiamasi strategia)
Va detto anche che qui il suo mimetismo ha fatto molto comodo. Ma se c'è riuscito un colosso come Sullivan a cambiare le impostazioni del Simulatore, senza farsi vedere, con quelle zampone.... per Boggs deve essere stata una sciocchezza.
L'unica cosa che mi dispiace è che il Grande Spavento (così come lo chiamo io) ai danni di quei povero adulti, in quello che sembra un campeggio estivo, è venuto meno. (E' stata una cosa epica, davvero fantastica. Ho dovuto eliminarla per esigenze di trama, ma mi è dispiaciuto moltissimo)
Quindi, Sulley si diploma, Randall si diploma, Mike anche, con qualche difficoltà e qualche aiutino da parte del suo, ora, migliore amico mimetico.
Poi i nostri protagonisti cercano lavoro alla Monster Inc (che partano dal basso oppure, laureati, vengano assunti direttamente come Spaventatori poco importa)
Qui diventano in fretta i numeri uno, i migliori. Sullivan e Boggs combattono quotidianamente per il primo posto (che, rispetto al film, è comunque una cosa molto più equa) e nell'ultimo periodo sta vincendo Randall (alèè, finalmente il riscatto!)
Qui Sulley non è mai cresciuto, non è maturato a causa del suo scontrarsi con Mike, non ha dovuto collaborare con il verde, quindi è rimasto uno sbruffone decisamente odioso e capriccioso (dai, non posso averlo pensato solo io quando, in MU, dopo l'espulsione, tiene il "broncio" a Mike).
La storia prosegue con i dubbi di Randall (io penso che l'idea dell'Estrattore di Urli gli sia venuta con il tempo, facendosi delle domande), l'iniziata attività "clandestina", tutte cose che ricordano il film ma fatte con uno spirito nuovo, più candido.
Perchè qui Randy non è pieno di odio e rancore, è più sereno: ha un buon amico, il riconoscimento che merita, soddisfazioni... ha tutto quello che nel film desiderava.
Però è inquieto, e incappa negli stessi dubbi e negli stessi progetti, però in modo più positivo e costruttivo.
Infatti quelle serate passate a lavorare in segreto servono a ben altra cosa.
Per chi non l'avesse notato, la porta bianca a fiori rosa è quella di Boo. Un piccolo omaggio e un modo per evitare di farla mai giungere a Mostropoli, in questa what if perlomeno.
Non sarà lei la bambina che giungerà lì, non questa volta.
Tornando a Randall, Mike qui lo aiuta. Perchè nonostante la boria, è un buon amico. (mica come un certo assistente di quart'ordine.. *tossisce* Fungo.. *tossisce*)
Ed ecco il finale.
Randall, che ancora sta cercando di ideare la sua invenzione, fa un incontro che gli cambierà la vita.
La porta con le note musicali è un omaggio a MiticaBEP97 perchè lei ama la musica (quella vera) e adora Randall. Spero le sia piaciuto ^^
Comunque, Randall ha incontrato una bimba. Una bimba timida, con due occhioni verdi come i suoi. (e che, nel mio immaginario, da ragazza si tingerà i capelli di viola, con varie sfumature) 
Questa piccola - che ha molte cose in comune con il geco, anche caratteriali. Ho voluto creare una bambina su misura per Randy - ha toccato Randall, dimostrandogli che i bambini non sono tossici, e ha riso, facendogli scoprire qualcosa di importante. E se l'è portata a casa, ma sempre con discrezione, perchè Randall è così v.v
Il finale... beh, è a libera immaginazione, ognuno può immaginare come preferisce il proseguimento della vicenda.
Può anche essere che ci scriverò su un sequel, ma non garantisco niente. Deve venire l'ispirazione, senza quella io posso fare ben poco v.v

Le analisi sui personaggi non le faccio, quello è compito vostro v.v
Io ho detto anche troppo e ora lascio a voi le recensioni v.v
Kiss

*si tramuta in un corvo e vola via*

 
The Raven
 
  
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