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Autore: Nahash    18/06/2014    2 recensioni
Per il suo compleanno, Kise, decide di sfidare Aomine uno contro uno, per rifarsi delle numerose perdite subite.
Cosa accadrà? Chi dei due verrà sconfitto sta volta e sopratutto, si limiteranno solo a giocare una partita?
[Aokise]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note: Salve a tutti, oggi ho deciso di omaggiare Kise per il suo compleanno *^* Ho pensato di festaggiarlo con una bella storiella Aokise, così è contento ad avere vicino il suo Aominecchi ùwù
Spero che vi possa piacere e perdonatemi se c'è qualche errore >__>
 
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Fu una terribile sconfitta quella subita dal biondino giocatore della Kaijo.
 
Era passato molto tempo, ma tra una cosa e l'altra non era riuscito ancora a incontrare Aomine, così da riuscire a batterlo. Sì, Kise era a tutti i costi deciso a volerlo battere, almeno in un one on one ─ lui non si arrendeva mai, era volenteroso e decisamente combattivo, almeno per quello che riguardava il più abile giocatore della Touou.
Fu così che si decise a mandare un messaggio a Daiki, convinto che, almeno il giorno del suo compleanno lo avrebbe assecondato.
 
Aominecchi ti aspetto per una one on one oggi pomeriggio.
 
Così recitava l'appuntamento che apparve sul display del cellulare di Aomine. Quando questo lo lesse alzò un sopracciglio di rimando.
Come gli era venuto in mente di sfidarlo così improvvisamente?
«Assurdo!» Esclamò appena sussurrando quella parola, mentre sulla labbra cominciò a incresparsi un sorriso.
Era quello che gli piaceva di Kise, la sua determinazione, in un certo senso quella sua grinta, quella voglia di continuare ad andare avanti a tutti costi, di volerlo battere, lo affascinava, ma sopratutto gli dava ancora una speranza.
Daiki, con lui, riusciva a giocare a basket, anche se le sue uscite le reputava seccanti.
Prima di rispondere, visualizzò la data sul display e sospirò.
«Ah già...» Aveva notato che era il giorno del suo compleanno e non poteva dirgli di no, non quel giorno, non al biondo ─ in fondo Aomine aveva un cuore gentile.
 
Va bene, dimmi a che ora.
 
Quella sembrava avere tutta l'aria di un appuntamento, anche se nessuno dei due lo aveva concepito a quel modo.
 
Aominecchi, ci vediamo alle quattro, al solito campo.
 
Quel messaggio non era così tranquillo come sembrava, alla fine della frase Kise aveva messo una faccina dalle sembianza gattesche, come a volergli far intendere che era davvero emozionato all'idea.
 
Le quattro del pomeriggio arrivarono presto, Kise non era più nella pelle e Aomine, stranamente era riuscito ad arrivare puntuale.
«Aominecchi! Sei già arrivato» Kise arrivò subito dopo, aveva fatto una leggera corsetta che tradì la sua impazienza di incontrarlo ─ anche se ormai, non sapeva più se era per batterlo a basket o semplicemente per rivederlo ancora una volta, senza contrattempi o attimi che si susseguivano tra una partita e l'altra.
«Non avevi detto alle quattro?» Chiese l'altro interdetto.
Kise, dal canto suo, rispose con un cenno affermativo della testa, sorridendogli come faceva di solito, ma poi il suo sguardo si fece tagliente e felino.
«Allora, Aomenicchi... sei pronto a perdere?» Gli disse mettendosi subito in posizione, prendendo a palleggiare con la palla che si era portato dietro.
«Non credo proprio.» Rispose fiero e beffardo colui che, quando giocava, sembrava più una pantera che un essere umano.
«Staremo a vedere.» Kise era convinto, era convinto delle sue capacità, oltre al fatto che amava e odiava perdere contro Aomine, perché gli lasciava una sensazione agrodolce lungo l'anima.
Non appena vide Daiki avvicinarsi a lui, cambiò subito registro, dandogli le spalle e facendo muovere la palla in modo tale che l'altro non potesse afferrarla. Lo dribblò così da riuscire a passare. Aomine volle regalargli qualche momento di gloria, facendolo arrivare a canestro, ma quando lo vide, alzarsi in aria, pronto per schiacciare, spiccò con un balzo, stoppando la palla e facendola capitolare giù in terra.
«Maledizione!» Kise imprecò a denti stretti, mentre con i piedi toccava terra e con gli occhi intravide Aomine scattare per recuperare la palla.
Daiki, ora controllava il gioco, mentre Kise gli si era parato davanti per marcarlo.
«Non ti lascerò passare, Aominecchi!»  Lo sfidò con un sorrisetto a mezza bocca, un ghigno, e uno sguardo che non preannunciava nulla di buono ─ gli occhi di Kise, in quel momento diventavano magnetici, era sempre così, quando lui voleva a tutti i costi portare a casa un risultato, i suoi occhi diventavano oro vero, infiammato da quella passione che lo ardeva dentro.
Aomine cercò di sviarlo un paio di volte, Ryōta era riuscito a stopparlo fino a quel momento, quando si vide smarcare senza alcun ritegno.
Aomine portò a termine il primo punto e sul suo volto, Kise poté osservare un sorrisetto soddisfatto.
«Ancora sicuro di potermi battere?» Lo provocò con quella sua solita espressione beffarda dipinta sul volto.
Kise non si fece scoraggiare, ripartì alla carica e riprese il possesso della palla, rubandola ad Aomine con un solo gesto, forse copiando una sua mossa.
«Certamente Aominecchi» Gli sorrise malizioso nella sua direzione, per poi correre a canestro, strappando così il pareggio.
 
Quella partita fu davvero intensa ed emozionante per i due, giocarono fino al tramonto.
Erano praticamente distrutti, entrambi con il fiatone, non si erano risparmiati affatto, ma , purtroppo, come al solito a vincere era stato Daiki, ma questa sua vittoria non lo aveva rattristito come le altre, perché, Kise oltre ad essere un vero avversario, non mollava mai.
«Uffa, Aominecchi, mi hai battuto ancora una volta!» Si mise a ridere appena, mentre si passava il braccio sulla fronte, forse a causa del sudore che non decideva a fermarsi.
«Avevi forse dubbi Kise?» Disse Aomine, avvicinandosi a lui, che se lo ritrovò estremamente vicino quasi da fargli spalancare appena gli occhi.
Non riuscì a dire null'altro, ammaliato dalla prepotente bellezza del suo vecchio compagno di squadra.
Kise lo baciò sulle labbra cercando subito il contatto con lui, che non arrivò a tardare, sembrava che il biondo avesse aspettato quel momento da chissà quanto tempo.
«Aominecchi...» sussurrò appena il suo nome, mentre le sue guance avevano preso gli stessi colori aranciati e rossastri del tramonto.
«Auguri, Kise.» Lo disse a fior di labbra, per poi cimentarsi nuovamente in un bacio.
Avrebbe voluto ringraziarlo, per quegli auguri tanto particolareggiati e sommessi, ma gli era stato impedito, visto che l'altro lo aveva baciato nuovamente ancora una volta; mentre l'altro non smetteva di sorridere.
 
Kise avrebbe ricordato quel meraviglioso compleanno per tutta la sua esistenza,non aveva minimamente immaginato che l'altro sarebbe stato mosso da un tale impeto, sopratutto perché, aveva sempre pensato che i suoi sentimenti non fossero ricambiato e finalmente, invece, tutto si era risolto al meglio ─ non avrebbe più dovuto celarli in fondo al suo cuore.
 
 
   
 
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