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Autore: The_Last_Smile    18/06/2014    4 recensioni
Dal testo:
- la morte non è la fine, quest’ultima è come una bellissima canzone che parla della nostra vita-.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New York, 1914.
Cara Annabelle,
La mia permanenza nella vostra dimora
non può andare avanti. Ho preso
l’impegnativa decisione di seguire il mio istinto
e di cominciare una nuova vita all’insegna della probità.
Vorrei spostarmi in Italia e alloggiare lì per qualche anno.
Che cosa farò dopo? Solo il cielo lo sa.
Manda i miei più cari saluti a Gilbert.
Grazie di tutto,
Jhosephine.



L’aria del bosco era fredda e umida, con alberi immobili e qualche spruzzo di nebbia si dilatava tra gli alberi rendendo quell’ambiente lugubre, scenario adatto a quello che avrei fatto da lì a breve.
Non ricordavo più com'ero finita in quella situazione; della mia vita precedente ricordavo poco, erano passati troppi anni dall’ultima volta in cui avevo toccato vero cibo.
Camminavo con circospezione, in silenzio, in attesa di un respiro, di un movimento, o magari del suono delicato di un cuore pulsante di sangue caldo. Poi dopo diversi minuti lo sentii.
Era bellissimo. Sentii un cuore battere con un ritmo lento, calmo, ed io sembrai quasi danzare sopra quelle note melodiose. Mi avvicinai, era una guardia forestale. Una figura imponente, nettamente superiore a quella mia, ma non servì a intimidirmi. Mi accostai vicino al suo furgone e inscenai uno smarrimento.
Quando si accorse di me, mi puntò contro la sua potente torcia, aggrottò le sopracciglia e avanzando mi chiese - cosa ci fai qua ragazzina?! È pericoloso girare di notte ! -. Sorrisi beffarda e un secondo dopo sfoggiai i miei canini. L’uomo mi guardò, affascinato con ancora la torcia in mano, ma quando percepì cosa stava per accadere cominciò a tremargli la mano con cui teneva l’oggetto. Si voltò, con quella che a me parve una lentezza assoluta, e cominciò a correre sempre più forte.
Salii su un albero e con gli occhi seguii il suo correre affannato, non sarebbe andato molto lontano.
Quando l’uomo si fermò, era ancora in mezzo alla boscaglia ed io su di lui, sopra un albero.
-avanti!- gridò nel terrore.
-non ho paura di te! – continuò a urlare mentre sventolava la torcia accesa di qua e di là per trovarmi.
Poi la torcia si spense e quello per me fu come un segnale. Scesi lentamente dall'albero e mi avvicinai a lui. Riuscivo a vederlo nel buio, aveva gli occhi sgranati e guardanti il vuoto, il sudore freddo e tremava. Adoravo quella sensazione, l’istante prema di uccidere, quella sensazione che carica te e qualsiasi altra cosa di adrenalina. L’istante prima di porre fine a un’insignificante vita. Ma non era più tempo di giocare. Fu un attimo. Lo presi per il petto, stramazzò per terra ed io penetrai i miei canini nella sua carne. Quando ebbi finito ripresi la mia passeggiata; il corpo sarebbe stato cibo per lupi.
- Jhosephine – disse una voce maschile calda e conosciuta.
Era comodamente seduto su un albero, ma non alzai neanche lo sguardo, mi limitai a fare un lieve sorriso e a salutarlo.
- Gilbert, cos’è? sentivi la mia mancanza? – chiesi mentre lui si avvicinava a me.
- Non sia mai… volevo solo vedere la magnifica Jhosephine in azione -.
Risi – avanti dimmi, cosa ti porta qui? -.
- assolutamente nulla, volevo solo fare visita a una mia vecchia amica – confessò.
I suoi occhi azzurri mi guardarono, quasi come avevano fatto anni fa, anni in cui io non potevo fare a meno di lui e lui non poteva fare a meno di me. Scostai lo sguardo, era stupido ricascarci adesso. Anche perché diversi anni dopo la mia fuga, se così possiamo chiamarla, si era sposato.
- tua moglie, come sta? – chiesi calciando i sassolini dal sentiero.
- abbastanza bene, capricciosa come sempre – disse sorridendomi.
Passeggiammo per diversi minuti in silenzio quando Gilbert non lo interruppe:
- non sei stanca del silenzio? Cioè, non vorresti qualcuno con cui condividere tutto questo? -.
Ci ragionai qualche secondo – ora che mi ci fai pensare non so più cosa sia meglio… - gli lanciai una veloce occhiata – sono andata via da te e Annabelle sostanzialmente per cominciare una nuova vita ma adesso sembra che stia nuovamente tornando sui miei passi… -.
-perché non torni da noi? Saremmo felici di riaverti in casa Stell – disse fermandosi.
- scusa, ma la mia decisione resta quella presa cento anni fa, ci sono troppi ricordi che vorrei cancellare -.
- allora potresti farti una famiglia qui – disse schioccando le dita.
Sospirai.        
-Perché sei così convinto che mi manchi una famiglia? – chiesi io.
-Semplicemente perché ti vedo spenta, non parli mai con nessuno… promettimi che ci penserai – mi chiese con espressione preoccupata.
-Ci penserò – dissi sorridendogli.
-Io adesso devo andare, verrai al ballo? -.
-Ma è fra quattro mesi! Può accadere di tutto entro quattro mesi. – dissi fingendomi sconvolta.
Sorrise e mi abbracciò. Mi baciò la fronte e disse – stai attenta, ci vediamo tra qualche mese -.
Ricambiai il sorriso e lui si allontanò nella direzione opposta alla mia.
Sbuffai: quello che Gilbert ignorava era che creare altri come me non era così facile. Bisognavano insegnamento e disciplina. Un uomo trasformato da pochi giorni se lasciato allo sbaraglio diventata così pericoloso da dover essere eliminato all’istante. Per non parlare di quanto fosse difficile trasformare una donna. Questo pallino che mi aveva messo in testa Gilbert era davvero fastidioso. Volevo una famiglia, ma avevo paura delle conseguenze. Per non parlare del ballo. Mi rifiutavo assolutamente di andare a un ritrovo di antiche e potenti famiglie da sola. Non avrei avuto una famiglia potente e nemmeno antica, ma almeno avrei avuto una famiglia…
Rimuginai per diversi giorni e diverse notti, ma alla fine decisi. Avrei trovato una famiglia. Magari non avrei avuto qualcuno da poter chiamare papà o mamma, ma se c’era una cosa che avevo imparato vivendo da vampiro era che famiglia è dove c’è armonia, quindi avrei dovuto farmi degli amici umani… e quale posto migliore se non la scuola per farsi degli amici?
Avevo fisicamente diciassette anni, quindi potevo ancora permettermi di andarci.
 

*ANGOLO SCRITTRICE*
Buonsalve a tutti! Sono tornata con una nuova storia e questo non sarebbe successo se non avessi sognato ancora una volta cose strampalate XD Spero solo che vi piaccia. Alla prossima!
 

  
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