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Autore: BDiz Ishida Histugaya    18/06/2014    0 recensioni
[Kingdom Hearts]
[Kingdom Hearts]Brevissima storia fatta cosė tanto per fare con protagonisti: Ventus, Xehanort e Vanitas.
Racconta del giorno in cui il primo e il terzo furono divisi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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“RIALZATI !” ordinò Xehanort al ragazzo caduto per terra morente.



Era circondato da neo shadow minacciosi e pronti a farlo a pezzi.



“Concentrati Ventus!” ordinò il maestro aumentando il numero di nemici “USA IL TUO ODIO!”.



Facile per lui dirlo, Ventus non era così, non aveva tutta questa rabbia e grinta lui era, debole.



“Sei una nullità, non ti dovevo salvare su quella spiaggia dimenticato da tutti!”



Queste parole però erano troppo, il ragazzo evocò di nuovo il keyblade e si mise in guardia.



Gli occhi gli diventarono di un color giallo folgorante e attaccò con furia due neo shadow.



Ne eliminò altri tre, sei, dieci, continuavano ad apparirne altri ma la sua energia era inesauribile.



Finì i rimanenti con una grossa DarkFiraga che oscurò tutta la zona intorno.



Diradato il fumo il ragazzo era tornato normale, calmo, pacifico come prima.



“Bravo! È questo che intendevo! Tu dovrai imparare ad usare sia la luce sia l'oscurità!”



“Ma maestro, non sono capace di uno sforzo del genere!”



“Tu ce la devi fare!” tuonò Xehanort evocando la sua arma e mettendosi in guardia.



“Attaccami!” “Ma maestro” “Non obbiettare! Attacca!”



Mal volente si rimise in guardia e iniziò ad attaccare il maestro.



Erano orribili quegli scontri che gli faceva fare, non era come contro gli shadow.



Fare del male ad una persona è tutta un'altra cosa, non ne aveva il coraggio.



Il suo maestro ce l'aveva e non esitò a massacrarlo anche quella volta.



Il ragazzo era stato scaraventato per terra, con la bocca grondante di sanque e numerose ferite.



“Devi odiare! Tu dovrai ricalibrare luce e oscurità nei mondi!”



“Ma non posso” balbettò dolorante “Non puoi cosa?! È dalla tua nascita che ti alleno!”



“Non ce la faccio, maestro aiutami ti prego!” supplicò l'allievo.



“Cavatela da solo! Ritornerò domani e non accetterò un fallimento come quello di oggi!”



detto questo scese dalla costa rocciosa che si affacciava sul mare delle Isole del Destino.



Il ragazzo cercò di girarsi sul fianco invano provando un dolore insopportabile.



Urlò a squarciagola dal dolore supplicando un aiuto ma niente.



Passarono ore, nessuno si accorse di lui, probabilmente sarebbe morto lì pensava.



Aveva avuto una vita misera e dolorosa e una fine ancora più misera lo stava attendendo.



Provò l'ultima volta a girarsi sul fianco ma le fitte gli fecero perdere i sensi.*



Buio intorno a lui, aveva molto freddo da gelare le ossa.



“è colpa tua se stiamo per morire” disse una voce profonda ma non grossa alle sue spalle.



Un ragazzo con capelli neri, occhi gialli e una divisa rossa e nera lo stava guardando.



“Non hai saputo usare il mio potere al meglio!” continuò.



L'antitesi ancora sconvolta chiese “Chi sei tu?!”



Lo sconosciuto rispose con calma e freddezza con quello sguardo di ghiaccio.



“Io sono semplicemente la tua parte oscura! Il mio nome è....................”



Ma la visione sfocò e il ragazzo si ritrovò di nuovo sulla costa rocciosa sul mare.



Il sole era alto nel cielo, significava che aveva passato la notte lì.



Si sentiva meglio, riusciva ad alzarsi in piedi ed evocare la sua arma.



“Vedo che sei ancora vivo!” disse il maestro che stava ormai ad un palmo dal naso dall'altro.



“Mi dispiace ragazzo, ma il tempo è scaduto e tu non sei riuscito nel nostro intento”



“Mi vuole eliminare?” chiese preoccupato e tremante mettendosi in guardia.



“Non proprio, ti chiedo di non porre resistenza” ma l'allievo lo attaccò.



Ovviamente non poteva fare niente ma la disperazione del ragazzo arrivò al culmine.



Stava usando entrambi i poteri : quelli della luce e quelli dell'oscurità.



“è troppo tardi usare i tuoi poteri ora, ho già deciso” disse l'altro contrattaccando.



La lama nemica si insinuò nel petto di Ven creando due luci distinte.



Un fascio di luce bianca a destra e uno oscuro a sinistra.



Ven riuscì a scorgere nelle luci una figura di fianco a lui con una maschera e una divisa rossa e nera.



 

  
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