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Autore: AliAlia97    19/06/2014    1 recensioni
Ed eccomi qui...
Nuova casa, nuova città...
Ormai siamo qui da due ore, mamma sta finendo di sistemare i mobili nella nuova casa.
È bella la nuova casa é molto grande, la mia camera é la mansarda.
lá c'è molta tranquillità.
Mi piace, é celeste, la testata bianca del letto occupa praticamente tutto lo spazio di una parete.
sopra ho attaccato delle lucine e qualche foto.
Sono seduta su un divannetto posto davanti a una finestra dalle tende color panna.
guardo il giardino... Mi ricorda la mia vecchia casa, in Francia...
Qui in Toscana é tutto diverso.
Sono circondata da prati.
Gioco con una ciocca bionda dei miei capelli, mi sfugge una lacrima ripensando ai miei amici, alla mia vecchia scuola, a Matisse.
"Matisse" sussurro sgranando gli occhi azzurri.
'Non mi ha ancora chiamata, non mi ha nemmeno mandato un messaggio' penso mangiandomi le unghie.
Mi esce un altra lacrima, comincio a piangere.
Voglio tornare in Francia.
Ora che stava iniziando ad andare tutto bene...
Mi guardo il braccio, vedo i tagli, distolgo veloce lo sguardo cercando di non pensare al passato.
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ed eccomi qui...
Nuova casa, nuova città...
Ormai siamo qui da due ore, mamma sta finendo di sistemare i mobili nella nuova casa.
È bella la nuova casa é molto grande, la mia camera é la mansarda.
lá c'è molta tranquillità.
Mi piace, é celeste, la testata bianca del letto occupa praticamente tutto lo spazio di una parete.
sopra ho attaccato delle lucine e qualche foto.
Sono seduta su un divannetto posto davanti a una finestra dalle tende color panna.
guardo il giardino... Mi ricorda la mia vecchia casa, in Francia...
Qui in Toscana é tutto diverso.
Sono circondata da prati.
Gioco con una ciocca bionda dei miei capelli, mi sfugge una lacrima ripensando ai miei amici, alla mia vecchia scuola, a Matisse.
"Matisse" sussurro sgranando gli occhi azzurri.
'Non mi ha ancora chiamata, non mi ha nemmeno mandato un messaggio' penso mangiandomi le unghie.
Mi esce un altra lacrima, comincio a piangere.
Voglio tornare in Francia.
Ora che stava iniziando ad andare tutto bene...
Mi guardo il braccio, vedo i tagli, distolgo veloce lo sguardo cercando di non pensare al passato.
Mi alzo, sento il pavimento che scricchiola sotto i miei piedi, vado verso lo specchio.
ho il trucco sbavato, i capelli sciolti, sono lunghissimi, lunghi fino a metá schiena.
Mi aggiusto un po', mi lego i capelli e scendo.
Vado in cucina.
"Ciao tesoro" mi saluta mia madre.
rispondo con un sorriso forzato.
"Che c'è, non ti piace la casa?"
"No la casa é okay... Peró..."
"Peró ti manca la Francia, ma insomma non ti piace l'Italia?! Da piccola volevi tanto venirci!"
"Volevo venire in vacanza, non avrei mai pensato di trasferirmi..."
"Ma sorridi dai"
"Proprio non capisci..."
Mi alzo e vado in giardino.
davanti a me c'è un prato immenso.
Comincio a correre, più veloce che posso, corro corro...
Non mi importa di niente continuo a correre.
arrivo abbastanza lontano, l'erba bruciata mi arriva quasi alle ginocchia.
Mi butto a terra, guardo il cielo...
"Perché tutto questo?" 
Chiedo sperando in una risposta.
"Hey ti sei persa?!"
Apro gli occhi e vedo un ragazzo bruno davanti a me che mi porge la mano per aiutarmi a salire.
io senza nemmeno guardarlo mi alzo e mi pulisco i pantaloncini sporchi di terra.
Lui porta indietro la mano facendo un sorriso ironico.
"io mi chiamo Luca e tu sei..."
"Troppo impegnata per fermarmi a parlare"
camino di nuovo verso casa senza guardare indietro.
sento che lui mi segue.
"Sei nuova? Non ti ho mai vista..."
mi giro di scatto
"si sono nuova, mi chiamo Charlotte e non ho voglia di farmi prendere in giro dai tipi come te."
lui mi afferra per un braccio, vede i tagli.
"oh mio dio" sussurra guardando quasi incredulo tutte quelle cicatrici..
i miei occhi diventano lucidi e si riempiono di lacrime che cominciano a rigarmi il viso.
tiro via il braccio è abbasso la manica del maglione nero traforato.
"come é possibile che una ragazza bella come te si tagli?"
rispondo con una piccola risata continuando a piangere...
"vorrei non averlo mai fatto..." Dico con un filo di voce
"quando prendi quella stupida lametta in mano hai paura, cerchi di non arrivare al punto di tagliarti, la guardi poi peró pensi a tutte le offese che ti dicono, a tutte le promesse non mantenute, alle persone false, te la prendi con te stesso ti chiedi perché non sei bella come tutti vorrebbero che tu fossi, incominci a tagliare senza neanche accorgetene lei affonda nella tua pelle, brucia ma in quel momento non ti interessa, pensi solo a tutto quello che hai passato e continui a tagliare, vedi il sangue ma non ti importa... E poi, poi finisci così..." 
Dico facendo vedere entrambe le braccia.
lui mi guarda poi tira su una manica della sua felpa, anche lui ha qualche cicatrice mi guarda negli occhi
"so come ci si sente... Mio padre é morto un anno fa... Ma tu, tu sei cosí bella, perché mai dovresti soffrire così tanto?" 
Abbasso lo sguardo non riesco a rispondere, sto male...
lui mi prende per mano.
"vieni con me ti faccio vedere un posto."
io lo seguo, camminiamo un po' e finalmente arriviamo sotto una quercia.
guardo verso l'alto e vedo una casa sull'albero é di legno, lui sale per le scale. 
"Vieni?" mi chiede guardandomi negli occhi e sorridendomi.
io salgo con lui le scale.
"questo è il mio rifugio, vengo qui per scappare da tutto e da tutti, nessuno sa di questo posto, é il mio piccolo segreto... Hai voglia di farlo diventare il nostro piccolo grande segreto?"
io annuisco sorridendo.
"Figo" dice lui ricambiando il sorriso
"allora, hai voglia di raccontarmi la tua storia?"
io lo guardo.
"non c'è molto da dire... Sono solo una stupida ragazza che si taglia perché non si sente come tutti gli altri perché lei é diversa" 
"ma tu sei diversa."
lo guardo storto.
"sei diversa da chiunque altro, insomma, non ho mai visto un sorriso più bello del tuo."
io lo guardo e sorrido.
vedo una chitarra e la guardo.
"suoni la chitarra?" Chiedo io
"si, me la cavo..."
"ti va di suonare qualcosa per me?" 
"Va bene dai... Se tu canti però" 
"ok dai" 
lui inizia a suonare tee shirt di birdy.
"la mia canzone preferita" dico io.
poi cominciamo a canticchiare insieme.




 
  
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