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Autore: Yellow Canadair    19/06/2014    9 recensioni
Altro ospite di grido qui sulla Broadway! Le luci sono ancora puntate sul palco di Dressrosa e il suo residente più illustre, Donquijote Doflamingo, viene invitato a New York dal buon David per discutere delle ultime vicende che l’hanno visto protagonista! Dichiarazioni esclusive e vortici di piume rosa confetto attendono gli avventori! Sotto gli occhiali di Doflamingo ci sono davvero degli occhi? Per diventare membro della Flotta dei Sette bisogna per forza somigliare in maniera imbarazzante a qualche animale? Chi fermerà la musica? L'aria diventa elettrica? Leggete e scoprite, cari visitatori!
La storia non contiene spoiler, né di Dressrosa né di Punk Hazard!
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donquijote Doflamingo
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ospiti al David Letterman Show'
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Late Show, 19.06.2014, Broadway, New York.

 

L’Ed Sullivan Theatre era gremito di gente, a quest’ora della sera: New York scintillava nella notte e c’era un gran via vai di auto eleganti e taxi sulla Broadway Avenue. Persino sui marciapiedi non c’era spazio neppure per far cadere uno spillo, e decine e decine, forse centinaia di persone di tutte le età aspettavano ansiose che gli ospiti del giorno uscissero dal teatro, speranzose di autografi e fotografie.

Ma non solo striscioni: spiccavano magliette e bandiere con un curioso jolly roger tondo e sorridente.

I pochi fortunati all’interno del teatro, nella grande sala, attendevano trepidanti che le luci si accendessero sul palco, lasciato vuoto dal conduttore David Letterman per la pausa pubblicitaria tra un ospite e l’altro.

Le luci della regia d’improvviso illuminarono il palco e alla scrivania comparve un uomo alto, biondissimo, abbronzato e avvolto in un vaporoso cappottino di piume rosa confetto che ondeggiavano ad ogni suo movimento.

Metteva in ordine i fogli di David Letterman sparsi sulla scrivania e ridacchiava leggendo le battute scritte dal presentatore e dagli autori.

Il pubblico trattenne il fiato per un attimo, sorpreso. Poi scoppiò in un tripudio di applausi, fischi d’ammirazione, sventolavano bandiere e striscioni.

Donquijote Doflamingo si alzò in piedi e raggiunse il centro del palco, sollevando le mani ad accogliere e fomentare tutta quell’entusiasta confusione a lui destinata.

-Fufufu!- ghignò. -Grazie a tutti, signori!- e si passò eccitato la lingua sulle labbra.

La folla si scisse lasciando passare David Letterman, che raggiunse il Flottaro sul palco.

-Signori… la presentazione è quasi superflua… Doflamingo della famiglia Donquijote!- e strinse la mano al biondo. -Uno dei migliori antagonisti dell’opera! Complimenti! Dove vuoi sederti?

-Il tuo posto va benissimo. Regia? I riflettori su di me, grazie.- ordinò l’uomo accomodandosi alla grandissima scrivania di Dave e muovendo sinuosamente le mani; i fari, come ipnotizzati, ruotarono lievi su loro stessi andandosi a concentrare sulla sua figura.

Frugò tra le carte e nei cassetti e trovò una scatola di cubani.

-Posso offrirti un sigaro, David?- domandò al presentatore.

-Grazie Don.- rispose Dave prendendone uno. -Dunque, ora che la saga di Dressrosa è entrata nel suo vivo…-

-Non rivelare nulla, lo è solo in Giappone, molte gentili signorine non sanno che fine ho fatto fare ai protagonisti…- ammiccò verso il pubblico.

-Non anticiperò nulla.- promise il presentatore. -Sei stato il protagonista di numerose scene che hanno fatto molto discutere, più che sul tuo potere… ecco, appunto.-

Doflamingo aveva mosso teatralmente le dita e David Letterman ora volteggiava in aria, ad un paio di metri dalla poltroncina. Il presentatore rideva e cercava di non guardare in basso.

-Ohohoh!- rise. -Oh my God! Adesso potresti mettermi giù?-

-No. Continua a parlare.- ordinò Doflamingo.

-Bene…- tossì. -Hai fatto discutere, diversamente da molti personaggi che sono al centro dell’attenzione per il potere che hanno o che si pensa abbiano, soprattutto per il tuo carattere molto teatrale. Ce ne puoi parlare?-

Doflamingo, stanco del fatto che al centro dell’attenzione non ci fosse più lui ma Letterman, lo depositò di nuovo sulla poltroncina.

-Ho cominciato a scuola. Scoprii che stare al centro dell’attenzione era tremendamente… eccitante.- e si leccò le labbra.

-Facevi le imitazioni dei professori?- azzardò Letterman. -Molti cominciano così.-

-No. Mettevo in dubbio quello che dicevano. Era molto più appagante. Mi sedevo sulla cattedra, dando loro le spalle…- scavalcò la scrivania e si sedette su di essa, davanti al pubblico, accavallando le lunghe gambe. -E smontavo pezzo per pezzo ogni loro stupida argomentazione.-

Nello studio era calato il gelo.

-Se io ti faccio fare un giro con i miei occhiali- propose Letterman sfilandosi la propria montatura rotonda. -Tu ti togli per una volta gli occhiali da sole?-

-Fufufu!- si scompisciò Doflamingo. -E perché dovrei?-

-C’è chi ritiene che tu da sotto non abbia gli occhi.-

L’affermazione provocò una sghignazzata che fece rotolare il biondo sulla scrivania e per poco non lo fece cadere all’indietro.

-Ma chi le mette in giro queste voci?- si riuscì a capire tra le risa.

-Li togli o no?-

-No, certo che no! Se credono che per spostarmi usi un radar, sono liberi di farlo.-

-Nemmeno a me?- insistette l’americano.

Doflamingo ci pensò e poi sussurrò: -Lontano dalle telecamere.

-Affare fatto.

I due si misero di spalle lasciando il pubblico trepidante a guardarli mentre si calavano dietro la scrivania.

Letterman riemerse dopo alcuni secondi.

-OH MY…!- esclamò.

-Nessun commento! Sai cosa potrei costringerti a fare.- lo minacciò il pirata.

-Posso almeno dire che…-

-Quello sì.- concesse l’ospite.

-Gli occhi ci sono, signori!!-

Il pubblico applaudì, felice di aver svelato quell’arcano mistero che competeva con i Cento Anni di Buio.

-Fufufu…- continuò a sghignazzare Doflamingo, per poi ritornare serissimo e dire: -David, dove ti sei seduto?-

Letterman si era accomodato alla propria scrivania, lasciando libera la poltroncina degli ospiti. Brutto errore.

-Vuoi il mio posto?-

-Voglio il mio posto.- rispose il flottaro.

Così David si spostò sulla poltroncina e Doflamingo dietro alla scrivania, anche se era troppo alto e fu costretto ad appollaiarsi sulla sedia.

-Dunque, Dave…- interloquì il Fenicottero, che ormai aveva preso le redini della trasmissione. -Ho saputo che qualche tempo fa hai annunciato il tuo ritiro, ma è tutto falso, vero? I soliti “rumors”, come li chiamate qui.-

-No no, è tutto vero.- confermò Letterman mettendosi comodo sulla poltroncina. -Mi serve del tempo da dedicare a mio figlio, alla mia famiglia…-

-Hai annunciato il tuo ritiro, ma sono i soliti rumors, vero?- ripetè il biondo.

Letterman guardò verso Paul Shaffer dell’orchestra, e notò che stava sudando freddo, e che la sua tastiera suonava senza che lui la toccasse qualcosa di molto simile alla colonna sonora de “Il Padrino”.

Il conduttore mangiò la foglia e disse in fretta: -Già, è tutto falso. Non mi ritiro, continuerò a condurre il Late Show.-

-Saggia decisione, Dave.- si consolò l’ospite, lasciando libero Shaffer e smettendo di far suonare la tastiera. -Eravamo preoccupati. Soprattutto tre ragazzi delle alte sfere che vorrebbero venire qui in una delle prossime puntate. E uno di loro ti avrebbe volentieri incenerito, se gli avessi negato questo piacere…-

-Mi stai minacciando?- fece Letterman.

-Non mi permetterei mai.- rispose affabile il flottaro.

-Torniamo dopo la pausa pubblicitaria!- annunciò Letterman. -A tra poco, con Donquijote Doflamingo!-

 


Le luci si riaccesero e di nuovo c’era l’uomo di tre metri e rotti seduto scomposto alla scrivania del conduttore, il soprabito di piume posato sullo schienale della sedia e David Letterman accomodato tranquillamente sulle poltroncine destinate agli ospiti.

-Tutto a posto, Don? Hai trovato i distributori?- s’informò Dave.

-No, in realtà no. Mi ci ha portato Stefani.-

-Stefani…? Oh, Lady Gaga!- esclamò il conduttore. -Aspetta, tu conosci Lady Gaga?

-Fufufu!- sghignazzò soddisfatto l’ospite. -E secondo te quella donna da dove ha arriva?-

-Aspetta, questa la devi spiegare a tutti… come fai a conoscere Lady Gaga? Sei di un universo narrativo diverso!-

-Seggio di Fiori, una decina d’anni fa. Ma aveva altre ambizioni, e l’ho lasciata andare. La nostra è una famiglia, non certo una gabbia.- spiegò l’uomo.

-“Io non sono reale, io sono teatro…”- citò David, ricordando una delle frasi più celebri della cantante che era stata ospite lì proprio quel giorno.

-Fufufu, me l’avrà sentita dire chissà quante volte!- si rallegrò Doflamingo.

-Ma quindi… sarebbe possibile saltare da un universo all’altro?-

-Ti interessi di traffico di schiavi, Dave?-

-No, no, decisamente no.- rispose il presentatore disorientato.

-E allora non domandare mai più di questa faccenda.- sorrise serafico il flottaro; si alzò dalla sedia stendendo le lunghe gambe mentre la band di Paul ricominciava a suonare.

-Donquijote Doflamingo, signori e signori! Grazie Don!- lo congedò il padrone di casa.

-Ricordate di passare per la Casa d’Aste!- salutò il Fenicottero.

 

 

 

 

 

Dietro le quinte…

Ta-daaaan! Non me ne vogliano i fan di Lady Gaga! Qui si scherza! Si gioca! :D e l’avvertimento “nonsense” non è solo per scenografia! Onestamente non sono del tutto soddisfatta di questa puntata, anche se ho letto e riletto ed errori non ne ho trovati… voi avete l’occhio più acuto del mio? Ho mandato Doflamingo o David OOC? Perché sì, anche David Letterman può riportare casi di OOC, ma spero non qui. Che ne dite?

E soprattutto, Doflamingo fa riferimento ai prossimi ospiti; chi indovina di chi si tratta vince un biscotto!

Come per le precedenti puntate (con Barbabianca, Barbanera e Shanks) preciso che questa non è una fanfic intervista, essendo queste vietate dal regolamento. Si tratta semplicemente di un pirata che va in visita da un amico, e parlano tra loro. Seppur modesta, c'è una trama.

Grazie per aver letto!

Yellow Canadair

 

  
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