Barney respirava affannosamente. Aveva un peso insopportabile sul petto, non riusciva a muoverlo, a muoversi. Le mani erano strette a pugno, le iridi celesti tremavano sotto le palpebre. Dalla bocca secca uscì un gemito, un richiamo, un nome. Più volte ripeté questo nome nel sonno, Robin.

Barney si svegliò di soprassalto, non ricordando cosa lo avesse intimorito e preoccupato tanto nell’incubo appena vissuto. Osservò la silhouette di Robin stesa sull’altro lato del letto per qualche secondo e poi si diresse verso la cucina. Aveva bisogno di un bicchiere d’acqua, la sua bocca era estremamente secca.  Cercò di fare meno rumore possibile nel prendere ciò di cui aveva bisogno, ma distratto dai suoi pensieri andò a sbattere contro il divano con il fianco e svegliò Robin.
-Che succede?-
Sussurrò Robin con voce stanca dall’altra stanza.
-Non ti preoccupare, sono inciampato. Torna a dormire-
Barney colse finalmente il suo bicchiere d’acqua e andò sul balcone. La vista della città da casa sua era spettacolare. Gli sembrava incredibile come New York fosse sempre viva, anche a quell’ora tarda.
Ed io? Come mai non sono là fuori a godermi la città che non dormo mai? Cosa mi ha portato ad accasarmi e abbandonare la mia vecchia vita?
 
 
Il mattino dopo, Barney e Robin si svegliarono presto, nonostante fosse Domenica.
-Buongiorno!-
La voce squillante, ma leggermente roca a causa dell’ora, di Robin, portò un sorriso sul volto di Barney. Amava svegliarsi in questo modo. Robin gli diede un bacio sulla guancia e insieme si diressero in soggiorno.  La colazione era già servita sulla penisola della cucina.
-Wow, Robin! Grazie!-
Disse Barney, subito prima di baciare la donna, che ancora non aveva smesso di sorridere da quando si era svegliato. Robin aveva sempre amato la domenica. E se una volta l’amava perché poteva dormire fino a tardi, ora l’amava perché poteva spendere l’intera giornata in tranquillità insieme a Barney.
-Grazie Robin, veramente…-
-Sai, ci sono altri modi per ringraziare una persona, oltre alle parole…-
Il volto di Barney s’illuminò di una luce mistica. Le prese la mano e la avvicinò a sé, poi la baciò intensamente, con passione.
Andarono in camera, dove il letto era ancora disfatto.
 
Quella notte Barney si svegliò ancora una volta nel sonno, stavolta a causa del caldo. Nonostante si fosse svegliato per un altro motivo, il rito rimaneva sempre lo stesso: sbattere sul divano, prendere dell’acqua, andare sul balcone. Ripensò a ciò riguardo cui aveva riflettuto la notte prima. Con Robin era felice ed era tutto ciò che desiderasse. Gli sembrava incredibile aver dubitato anche solo per un istante se quella fosse la vita per lui.
Ancora perso tra le sue riflessioni, Barney non si accorse che nel frattempo Robin gli era piombata alle spalle e aveva cominciato a osservarlo.
-Che ci fai in piedi a quest’ora?-
-Riflettevo-
-Riguardo…?-
-Noi-
-E cosa hai concluso?-
Barney si avvicinò a lei e la baciò delicatamente.
-Questo-
La stringeva forte, quasi con il timore che lasciando andare quell’abbraccio l’avrebbe persa per sempre.
Robin sorrise.