Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Cygnus_X1    19/06/2014    9 recensioni
[SOSPESA]
Zrythe non ha mai avuto una vita facile.
Quando aveva tre anni il suo pianeta è stato invaso e lei rapita e venduta come schiava dai razziatori. Per quindici anni questa è stata la sua esistenza, ma non si è mai spento in lei il desiderio di rivalsa. Ha giurato che sarebbe fuggita e si sarebbe vendicata, e sta solo aspettando la sua occasione, alimentando in segreto quegli strani poteri che si è resa conto di possedere.
Quindi, quando Ryan, un ragazzo con dei poteri simili ai suoi, le propone di portarla con sé, Zrythe accetta senza pensarci due volte. Presto però si trova al centro di un gioco pericoloso, un gioco in cui le pedine in campo sono molte più che lei e la sua vendetta...
[Soft Sci-Fi/Space Opera]
Genere: Azione, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 photo rift_zpsbw1tjprc.jpg
 


 


 
——[Prologo]——




 

M



i chiamo Zrythe.
Vengo da Adiannon, ma non ne ho praticamente ricordo. Ho nella mente solo poche immagini confuse e sfocate. Ho diciotto anni, di cui quindici passati come schiava dei Serket. Mi hanno rapita sotto gli occhi di mia madre che non avevo ancora tre anni, e da allora sono stata loro.
Da quindici anni il mio unico pensiero è la fuga. Ho provato in tutti i modi, ma ho sempre fallito. E intanto si avvicina inesorabile il mio ventesimo compleanno.
Da quando Eileen mi ha detto tutto, io ho preso una decisione. Ho fatto una promessa sul suo ultimo sorriso, sul ricordo che ho di lei e che mi porterò sempre dietro. Ho promesso che entro i vent’anni sarei stata fuori di qui. Anche per lei, che non ce l’ha fatta.
Loro pensano che mi chiami Reet. Quando, dopo avermi afferrata per un braccio, trascinata nell’astronave  e costretta ad assistere alla devastazione del mio pianeta natale, mi hanno chiesto come mi chiamavo, il mio terrore e la mia voce sottile di bambina di neanche tre anni, e il loro pessimo accento, hanno fatto capire che mi chiamavo Reet, ed è così che mi hanno registrato. È per questo che sono sopravvissuta così a lungo senza rassegnarmi. Io non sono quello che loro pensano, io non sono loro.
Io sono Zrythe, non Reet.
In questi quindici anni ho visto di tutto. Ho visto ragazze andare e venire. Ho visto schiave ribellarsi e venire fucilate o violentate davanti ai nostri occhi. Ho visto quelle che dopo un po’ sono riuscita a considerare quasi delle amiche sparire per non fare più ritorno. Ho visto ragazze sfregiate dalla rabbia dei soldati Serket, schiave bellissime vendute al pezzo grosso di turno. Ma tutto questo invece che distruggere la mia voglia di ribellione l’ha solo alimentata.
Io non mi sono mai esposta, finora. Non ha senso ribellarsi alla luce del sole, loro quelle così le ammazzano subito. È stata Eileen a insegnarmelo: bisogna stare il più possibile nell’ombra, senza farsi notare. “Meno ti fai notare e meglio è”, diceva sempre. Le ragazze belle non durano molto, qui.
Per questo da quando ho cominciato a crescere mi sono sempre nascosta. Metto sempre gli abiti più brutti e sformati, per nascondere il mio corpo; tengo sempre uno strato di sporcizia e polvere sul viso, anche quando ci concedono la nostra doccia mensile. Da tanto tempo, ormai, tengo una striscia di terra raggrumata e olio di motore in bella mostra sul viso, ed è così ben fatta e loro sono così stupidi che la prendono per una lunga cicatrice informe.
Le altre ragazze tengono i capelli corti, perché danno meno fastidio nel lavoro e si sporcano meno, e anche perché a quegli stronzi piacciono le ragazze con i capelli lunghi. Ma io non ho mai voluto. Su Adiannon c’è la tradizione che i bambini tengano i capelli lunghi, senza tagliarli mai, fino ai vent’anni. Quando sono stata rapita e ho deciso che non mi avrebbero mai piegato al loro volere, ho scelto come simbolo della mia ribellione silenziosa i capelli. Non li ho mai tagliati, li tengo legati in un bruttissimo chignon sempre sfatto, con i ciuffi stopposi che mi finiscono perennemente davanti agli occhi. Sono così impregnati di polvere che sembrano quasi neri. Nemmeno io mi ricordo esattamente il loro colore originario.
Sono sempre stata brava e defilata. E ho fatto bene.
È successo verso i tredici anni. Quando il mio corpo ha cominciato a cambiare, ho scoperto di avere dei poteri. All’inizio erano poca cosa. Poi, mentre io crescevo, crescevano anche loro.
È stato un bene che io sia sempre stata nascosta. Se loro lo scoprono, mi uccideranno di certo. Lo so perché l’ho visto succedere.
Devo andarmene da qui.









 
******* Famigerato Angolino Buio *******
 
Oook, piccolo esperimento di fantascienza!
Non aggiornerò spesso, ci sono un sacco di storie che sto scrivendo, però volevo arrischiarmi a pubblicare il prologo, giusto così per sapere se è decente o no.
*prende l'ombrello per ripararsi dai pomodori marci virtuali*
Sì insomma, se vi va di lasciare un commento per farmi sapere, sarei contenta ;) ditemi anche che fa schifo se me lo merito, non mi offendo, sono qui per migliorare... so che del prologo è difficile trovare qualcosa da dire, e di questo si capisce anche pochino.
Beh, ciao, al prossimo capitolo! ^^

Vy
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Cygnus_X1