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Autore: falling_in_reverse    19/06/2014    3 recensioni
Era una mattina piuttosto soleggiata e Layla, appena quindicenne, di origini irlandesi, si sarebbe recata al coleggio fuori Gorey, città in cui è nata...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

-La borsa, Layla. Stai dimenticando di prendere la borsa.- disse sua madre.
Era una mattina piuttosto soleggiata e Layla, appena quindicenne, di origini irlandesi, si sarebbe recata al coleggio fuori Gorey, città in cui è nata.
Sudava e non sopportava l'idea di lasciare la sua amata camera ricoperta di poster di band come i Nirvana o la gignatesca sagoma di Michael Jackson che ogni mattina prima di recarsi a scuola osservava e le dava un po' di spinta per superare un altro maledetto giorno di scuola.
Dopo la morte del padre avvenuta quando lei era ancora molto piccola, la madre, per parecchio tempo era stata in Italia, luogo natale del padre. Al suo ritorno aveva ritrovato una ragazza, cresciuta, con gli occhi di un verde intenso e più rotondi, non quei piccoli occhietti da bambina-ruba-caramelle. Era diventata una ragazza. Con le sue forme, con  atteggiamenti tipici di un'adolescente alle prime prese con i rapporti sentimentali o con i troppi compiti a scuola o addirittura con le tipiche amiche false...
Non era sua intenzione trasferirsi al colleggio, anzi lei non riusciva a sopportare luoghi del genere. Sentire le chiacchierate o i pettegolezzi riguardanti altre ragazze, fino a tardi, non era proprio quello che desiderava. Ma purtroppo la madre non poteva più restare in Irlanda, i nonni ormai troppo anziani e in casa di riposo, non potevano più badare a lei, non che ne avesse molto bisogno, ma insisteva così tanto per restare in Irlanda che la madre non potè fare altro che inscriverla al  "BrooklynCollege", nome decisamente strano per un colleggio irlandese se solo non si praticassero arti come la danza, il teatro, l'attività multimediale, la pittura e altre cose del genere.

Layla si tolse le cuffiette da cui la musica a tutto volume trasmetteva "Do I Wanna Know" degli Arctic Monkeys, uno dei tanti gruppi che ormai ricoprivano la sua ex stanza con poster.
-Sì, ho preso la borsa mamma. Ora possiamo andare.- disse riponendo le cuffiette nella tasca interna della borsa e avviandosi verso la macchina.
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Prima di convincersi ad andare al colleggio passò circa un'estate. Ma poi, dopo le delusioni da parte di quel gruppo di amiche tanto amato e allo stesso tempo tanto sofferto. Dopo quel maledetto "Non ci sarò" o quel "Stupida", aveva capito che forse lasciare una volta per tutte quel posto, poteva veramente cambiarle il suo stato d'animo ormai troppo amareggiato.
-Senti Lay, devi sapere che potremmo comunque vederci in qualche week-end.- dice la madre a Layla guardandola negli occhi con una lacrima  che le scende velocemente giù per tutto il viso. Forse per la maliconia che la circonderà per il resto del ritorno in Italia ma che se pur essendo triste dimenticherà, proprio come ha dimenticato quel giorno.
Abbracciando forte la madre Layla le risponde:-Certo mamma, ma non preuccuparti, starò bene qui.- con quel tono freddo e pacato, proprio come il padre.
Layla non si commosse, non faceva parte di lei. Neanche guardando un film come Titanic piangeva. Le uniche volte che lo faceva era per motivi seri. Quando era nervosa l'unica cosa che faceva era piangere. Un carattere strano, proprio come lei.
 Entrando nell'enorme edificio circondato da un prato liscio e ben curato, ad accoglierla trovò una donna piuttosto bassa e i capelli un po' scompigliati ma dall'atteggiamento serio e professionale. Teneva in mano un blocco e una penna.
-Lei è la signorina?- disse rivolgendosi a Layla con un sorriso di benvenuto.
Trovando quel poco di coraggio che le rimaneva e abbandonando per un attimo la timidezza disse:- Layla Reale.-
Non sopportava il suo cognome. E ripeterlo ogni volta le provocava un po' di imbarazzo.
-Mmh, ecco qui.-disse porgendole il blocco con la penna. -Faccia una piccola firma qui, dopodichè l'accompagnerò nella sua stanza.-
Layla firmò e dopo si diresse all'interno del colleggio dove a prevalere erano gli schiamazzi dei ragazzi che correvano da una parte all'altra del corridoio d'ingresso.
Essendo un colleggio dove risiedevano anche i maschi, il dormitorio era diviso.
Quello femminile si trovava al terzo piano, mentre quello maschile al secondo.
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Durante i suoi 15 anni di vita, se pur pochi, Layla, ne aveva passate tante.
Sua madre che un giorno partendo, per uno dei suoi tanti viaggi con suo padre, ritornò da sola. Mai riuscì a capire cosa fosse successo veramente quel giorno e la madre mai seppe rivelarglielo, aveva paura. Paura di farla soffrire. Come era successo per lei...
-Ecco, qui, entra pure.- disse la signora del benvenuto che presumeva fosse la direttrice. Entrando notò che a prevalere erano gli enormi letti a castello lunghi per tutto il corridoio.  "Certo, non era proprio come me lo aspettavo" si disse fra se e se.
Appoggiò la valigia sul letto e incominciò a sistemare i vestiti come t-shirt, pantaloncini, canotte e infine sistemò il suo paio di Converse preferitto sotto il letto, in modo che nessuno potesse osservarle e magari portarle via con se.
-Oh, la nuova arrivata.- sentì come un colpo al cuore, quella voce non le era nuova e voltandosi, però, notò che quelle parole erano pronunciate da una ragazza dai lunghi capelli blu e stile dark, a lei sconosciuta.
-Emm...si?-disse alla ragazza dominata dal nero. -Penso proprio che tu abbia capito.- le canzonò la stessa.
La ragazza si avvicinò a Layla che però indietreggiò involontariamente. -C'è qualcosa che non va, biondina?-
-Oh, no..ecco, come ti chiami?- le rispose con tanto di timidezza, Layla.
-Hey, ti avrò mica spaventata? Comunque sono Jess, piacere, e bella maglietta.- disse accennando la maglietta dei Beatles e scomparendo nel nulla così come era venuta.




Autrice:
Ciao a tutti, dopo un mesetto di assenza su Efp, sono tornata con una nuova fan fiction.
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione...
Al prossimo vero e proprio capitolo.
-Bea
  
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