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Autore: wemetrighthere    19/06/2014    3 recensioni
Dopo anni di inferno, finalmente Kurt è alla NYADA con la sua migliore amica. Alla NYADA deve splendere e dimostrare a tutti le sue doti, non deve di certo unirsi al Glee Club della scuola, il club sfigato e in basso alla catena sociale, il quale leader è un certo Blaine Anderson.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, questa è la prima fanficton che scrivo. Non so nemmeno perchè ci stia provando, in effetti, però mi è venuta quest'idea e ho pensato di pubblicarla. A dire il vero, quello che ho scritto mi fa davvero schifo e non so neanche come si svolgarà la ff se decido di continuarla. Per ora ho scritto questo, se vi piace recensite o qualsiasi cosa :) Spero vi piaccia il capitolo. Have fun!




Capitolo uno.

Kurt viveva in quell’appartamento ormai da settimane, si era ormai quasi abituato a vivere lì con Rachel nonostante il pericolo, a detta di Rachel, mortale che si incontrava non appena si poggiava il piede fuori dalla porta. Quel quartiere, diciamo, non aveva la massima raccomandazione. Kurt, si era però abituato a quel buco e vivere con Rachel non era cosi male come pensava.

Quel giorno Kurt si svegliò con una strana sensazione nello stomaco, era il suo primo giorno alla NYADA e non c’è bisogno di dirlo, era agitato. Era agitato come non lo era da tempo. Ancora non ci credeva, era tutto surreale e incredibile e terribilmente spaventoso. Si alzò dal letto ed entrò in cucina, dove Rachel stava preparando dei fantastici cupcakes e del caffè. Kurt assaporò per bene l’odore del caffè, aveva bisogno di aiuto per superare quella giornata e il caffè, al contrario di molte persone, c’era sempre stato per lui.

“Hey, dormiglione, pronto per il primo giorno di scuola?” disse Rachel facendogli l’occhiolino. Kurt sbadigliò ampiamente e le rispose “ Non sono affatto un dormiglione...” Un altro sbadiglio. Un sopracciglio alzato di Rachel. “Emh…ok, lo sono. Comunque no, me la sto facendo addosso”.

“Perfetto, è così che deve essere. Altrimenti non c’è divertimento” disse Rachel ridacchiando e guardando la reazione di Kurt. “ Ah, beh grazie, perfetto. Sempre molto d’aiuto.” “Hey, non prendertela con me…dai andrà tutto bene. Sei fantastico Kurt, tutti se ne accorgeranno e chissà magari ti farai degli amici il primo giorno”. Kurt la guardò per un paio di secondi e scoppiò a ridere “ Okay, cos’è questo? Il discorso che si fa il primo giorno d’asilo?” Ora rideva ampiamente, quasi piangeva da quanto trovava comica la situazione. Anche Rachel scoppiò a ridere e rimasero li a ridacchiare fino a che non finirono la colazione.

Finita la colazione, si lavarono, vestirono e uscirono di casa in perfetto orario dirigendosi verso la NYADA.
                                                                                           
                                                                            *****************

Due ore e quarantacinque minuti bastarono a Kurt per capire come funzionava quell’accademia. Era tutto, tutto, esattamente uguale al liceo. Solo che non c’erano cheerleader o giocatori di football che potessero infastidirlo o scaraventarlo addosso ad un armadietto. Questo era di certo un progresso quindi Kurt non si lamentò affatto. C’era però questa stramaledetta gerarchia che lo fregava. I fighi in alto, i perdenti in basso, era quasi una persecuzione, pensò Kurt passando davanti a un gruppo sicuramente classificato come ‘popolare’ e quindi inavvicinabile per una matricola come lui.

Aveva già scelto le sue materie e i suoi professori preferiti, la lezione di recitazione era sicuramente la sua preferita. Si era trovato circondato da ragazzi gentili e come lui, chissà magari si sarebbe davvero fatto degli amici il primo giorno.

C’era però qualcosa che gli mancava, ed era cantare. Non cantava veramente da quando aveva lasciato il McKinley e il Glee Club a Lima, e gli mancava veramente un posto a cui appartenere come era stato in Ohio. Così si avvicinò alla bacheca della NYADA, più che altro per curiosità che per altro, e cominciò a leggere.

“Solo per curiosità” ripeté a sestesso. Mentre curiosava tra i fogli, i suoi occhi si posarono su un foglio, sicuramente prima accartocciato, poi riaperto e steso con le mani e poi riattaccato lì con una puntina gialla. Non appena lesse le prime parole del foglio, spalancò la bocca così tanto che se non l’avesse richiusa gli sarebbe caduta della bava dalla bocca, cosa che non poteva assolutamente succedere, così la richiuse immediatamente decidendo di dimostrare il suo sgomento solamente strabuzzando gli occhi ed emettendo un “Cosa??”.
Sul foglietto c’era scritto:



                                                                      GLEE CLUB   ‘ I Pomi di Blaine’
                                                   AUDIZIONI TUTTI I GIORNI IN AUDITORIUM ALLE 11:00


 
In basso a sinistra, scritte a penna, c’erano altre due frasi.
‘PS. Presentarsi alle audizioni con i capelli ingellati, o Blaine non vi guarderà nemmeno.’ E poi, ‘Non è vero!’

Kurt fissò quel foglio per un minuto intero, non sapendo se ridere per le scritte a fine foglio o piangere per il nome di quel Glee Club. I Pomi di Blaine, ma che diavolo significava? Chi potrebbe mai scegliere un nome del genere per un Glee Club? Sicuramente quel Blaine, a quanto pare.
“Hai intenzione di iscriverti al Glee Club?” Qualcuno pronunciò quelle parole dietro di lui, nel voltarsi Kurt si ritrovò di fronte al sorriso più luminoso e dolce che avesse mai visto. Già pensava fosse qualcuno che fosse venuto a prenderlo a pugni perché aveva in mano quel foglio, ma non appena vide quel ragazzo dai capelli neri sorridergli si ricredette, un ragazzo così carino non avrebbe fatto male a nessuno, forse.

“Emh.. In realtà non lo so.. cioè…emh, E’ il mio primo giorno qui, devo ancora decidere e…” Cominciò a balbettare come un bambino alla sua prima cotta. Non è possibile, Kurt, un ragazzo carino ti parla e subito impazzisci, regolati.
Il ragazzo di fronte a lui continuava a sorridergli e decise di non torturarlo più “Hey, non preoccuparti, era solo per curiosità. Sai il Glee Club di questa scuola è abbastanza figo” Kurt aveva i suoi dubbi “Davvero? Non sembrerebbe molto..” disse indicando il foglio completamente bianco e, quindi, senza alcuna iscrizione.

“Scherzi? I Pomi di Blaine sono come rockstars!!” Disse il ragazzo dal bel sorriso con un entusiasmo che Kurt non aveva mia visto nei ragazzi della loro età, forse in più piccoli, forse nei bambini di 6 anni. “ Si esibiranno tra pochi minuti, perché non vieni a vederli?”.
Kurt, ormai incuriosito da quel ragazzo che così tanto amava quel Glee Club e non avendo piani per quell’ora, accettò. Ormai era curioso, e Kurt non sapeva resistere alla curiosità, e ai ragazzi carini che gli sorridevano. “Okay, si… Non ho niente di meglio da fare” Il ragazzo sorrise ancora di più, cosa che Kurt non credeva fosse possibile, ed esultò “ Perfetto!! Seguimi”.

Entrarono in una stanza che Kurt poi riconobbe come ‘Auditorium’. Più che Auditorium sembrava uno sgabuzzino, ma non ci fece caso. Sul piccolo palco al centro della stanza vi erano già dei ragazzi che chiacchieravano tra loro e Kurt si fermò sul corridoio in corrispondenza delle poltroncine centrali insieme al ragazzo - del quale non sapeva ancora il nome, accidenti Kurt-. “Eccoci qui, che te ne pare?” disse quest’ ultimo.

“Carino… dopo la loro esibizione ti dirò meglio”. D’altronde non ce la faceva più a tenersi dentro un pensiero, lo aveva da quando aveva visto quel ragazzo e ormai stava scoppiando. Ogni cellula fremeva dentro di lui così finalmente lo disse “Ma si può sapere per quale dannato motivo questo Glee Club si chiama I Pomi di Blaine? E’ un nome orribile, insomma … che significato ha? Chi è questo Blaine che ha avuto quest’idea brillante? Dovrebbero arrestarlo per una cosa del genere”.

Il ragazzo scoppiò a ridere di gusto, aveva quasi le lacrime agli occhi, degli occhi stupendi appurò Kurt, così Kurt rise anche lui, pensando di aver ottenuto un po’ di punti su quel ragazzo tanto carino.

“Hey, dai Blaine corri, stiamo per iniziare!” Il ragazzo carino si voltò verso un altro ragazzo, eccessivamente biondo,  al centro del piccolo palco e gli urlò “Arrivo!” Si girò verso Kurt, gli fece l’occhiolino, rise e salì sul palco giusto in tempo per cominciare a cantare la canzone che stava partendo.
Oh.



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