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Autore: ClaryMorgensternFray    19/06/2014    2 recensioni
Come potrebbe essere il matrimonio tra Clary e Jace? Una mia rivisitazione delle nozze della coppia più famosa dei The Mortal Instruments della mitica Cassandra Clare. Lievi SPOILER per chi non avesse letto tutti i libri. Spero vi piaccia ;)
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Clary POV: All'esterno, il tempo sembrava promettere bene, nel cielo già di prima mattina di un azzurro splendente, si levava un luminoso sole che con i suoi raggi scaldava la temperatura e faceva brillare le altissime torri anti demoni di Alicante. Proprio qui mi ero stabilita dal giorno dopo che Jace mi aveva fatto la proposta. Per l'Angelo, non ci credo neanch'ora. È stata la serata più bella che abbia mai vissuto, oltre a quella in cui ci siamo incontrati per la prima volta in quel club di New York. Abbiamo deciso di sposarci in questo periodo, giugno, nel modo più romantico possibile: in riva al lago Lynn (grazie ad Alec, il Conclave ha potuto fare questa piccola eccezione). 
Finalmente, il giorno tanto atteso è arrivato. Appena mi sveglio sento le farfalle nello stomaco e penso 'Oddio. Oggi mi sposo.' Faccio alcuni respiri profondi, cercando di calmarmi. All'improvviso la porta si spalanca ed eccole che entrano: Jocelyn ed Isabelle, nonché le mie wedding planners. Si, hanno voluto organizzare loro il mio matrimonio e non ho potuto oppormi dato che non saprei nemmeno da dove iniziare per organizzarlo. Mia mamma tiene tra le braccia quello che è il mio abito, acquistato in un negozio quando ero ancora nella grande mela. -Oggi è il gran giorno Clary!- Isabelle è molto entusiasta, anche perché è la prima volta a cui assiste al matrimonio di una sua amica. Devo dire che, più felice di così, si muore. Dopo aver fatto colazione mi trascina di nuovo in camera, verso la toilette, dove sono cosparsi i più svariati cosmetici: dai coloratissimi rossetti, lip gloss, a palette di ombretti dai più accesi ai quelli neutri, fard, mascara e altri trucchi che non conosco. Mentre mi siedo davanti alla specchiera, Jocelyn sistema il famoso vestito ai piedi del letto, poi viene da me guardando il mio riflesso: - Clary, sono molto felice per te. Oggi sarà il giorno più importante della tua vita perciò...beh- le scappa una lacrimuccia che asciuga con un dito- sii felice. Sorridi. L'attenzione sarà rivolta tutta verso di voi-. Viene da piangere anche a me, ma cerco di trattenermi. -Oh, mamma...- Mi volto e la abbraccio più forte che posso. Mia mamma, la mia mitica mamma. -Scusate se disturbo il momento madre-figlia ma abbiamo una tabella di marcia da seguire!- dice la mia amica battendo due volte le mani. -Okay, per primo facciamo una bella acconciatura alla sposa- mia madre mi mette le mani sulle spalle sorridendomi - Isabelle, mi passeresti i fermagli? Poi potrai dedicarti al trucco-. La mia parabatai, obbedisce. Alla fine, guardandomi allo specchio, vedo che i miei capelli sono raccolti tutti dietro in una crocchia e, ai lati del viso, ricadono delicati dei ricci. Come tocco finale mi vengono inseriti alcuni fiorellini bianchi. Isabelle procede, successivamente, al trucco, naturale e semplice come l'abito. Quest'ultimo, è senza spalline,  il bustino è decorato con perline, la vita è stretta da una fascetta da cui parte l'ampia gonna con un piccolo strascico decorata sul fondo da rune (dell'amore e del matrimonio) dorate. Tradizione vuole, che le donne shadowhunters indossino l'abito color oro e, anche qui, non possano vedere lo sposo prima della cerimonia. -Sei un'incanto, Clary!- dicono stupite. -Voi non andate a prepararvi?- chiedo curiosa. -Già fatto! Per l'acconciatura ci vorrà solo un attimo- Iz scosta la vestaglia lilla e mostra l'abito delle damigelle: anche questo è senza spalline, di color rosa pastello, con qualche decorazione qua e là. -Oh,ma sono splendidi!- dico meravigliata. -Oh no, tu sei splendida- ribatte la ragazza. Mia madre richiama la nostra attenzione:- Clary, queste sono per te. Sono state tramandate di madre in figlia nella famiglia dei fairchild. Ed io, ora, le do a te.- mi porge una scatolina di velluto blu al cui interno ci sono degli orecchini, perle bianche come nuove dopo tutto quel tempo. Le metto ai lobi e guardo per l'ultima volta allo specchio la mia figura. Ora sono perfetta, ora posso andare all'altare e sposare Jace, il mio Jace. 
Fuori della casa di Amatis, che aveva prestato - per così dire - perché mi preparassi al meglio, vedo Luke, mio padre. È elegantissimo come non mai, con quel completo grigio perla.  Gli corro incontro abbracciandolo e lui ricambia. Mi accorgo solamente dopo che, con una mano, sta tenendo le briglie di un magnifico destriero bianco. - Che ne dici di farci un giretto?- mi incita. -Cosa?- gli dico. -Sorpresa! Andremo fino al lago a cavallo. Ti ci porterò io, tranquilla. Non vorrai mica che quelle belle scarpette che indossi si rovinino- e fa l'occhiolino. Oh, Luke. Non sei cambiato di una virgola. Mi aiuta a salire, facendomi sedere sul dorso dell'animale coperto dalla sella in cuoio. -Il bouquet?- domando alle shadowhunters che mi stanno guardando. -Te lo darà Maia, quando arriveremo.- risponde una voce. É Amatis. Anche lei, impeccabile. 
Arriviamo, dopo pochi minuti, sulla riva del lago. Quando vedo quello che Isabelle e mia madre hanno fatto rimango per un attimo estasiata: delle panche di legno prese da una chiesa sono allineate in modo da formare, al centro, un piccolo corridoio cosparso da petali di rosa. Fiocchi, nastri, e molti fiori decorano le estremità delle sedute, mentre l'altare è ricoperto da una tovaglia ricamata e, ai piedi, vi è un grosso mazzo di dalie rosa chiaro, dei lilium bianchi e qualche rosa. Dietro, vi è un arco interamente ricoperto con foglie di edera rampicanti e qualche rosa bianca. 
Il sacerdote, un Nephilim, si posiziona nella parte retrostante dell'altare; tutti i presenti invitati   stanno chiacchierando. 
Ci fermiamo poco più lontano. Luke mi fa scendere e noto che Maia sta correndo verso di me con i fiori che porterò. È raggiante, emozionata pure lei. -Clary! Sei arrivata! A te il bouquet- mi porge il mazzo composto da rose bianche, dorate, e rosa, che richiama le tonalità delle vesti. -Isabelle ha detto di tenerlo nel modo giusto- mi raccomanda. -Certo, cercherò di farlo- affermo. In questo momento sto per scoppiare dalla gioia, e sono eccitata dalla voglia di vedere il mio futuro marito. -Andiamo, forza. Non sta bene che la sposa arrivi in ritardo- fa sorridendomi. Non appena arriviamo vicino all'ultima fila di sedute, mi accorgo di Jonathan al mio fianco. Indossa un completo di giacca e pantaloni nero dall'aria costosa che fa risaltare il biondo quasi bianco dei capelli ben pettinati. -Ciao, sorellina- mi porge il braccio che accetto volentieri. -Pronta, allora?-. -Si- rispondo convinta osservando il verde brillante nei suoi occhi senza più una traccia di nero. Faccio un lungo sospiro. -Solo...non farmi cadere- sussurro, guardando verso il basso. -Oh, questo mai- dice piano con un risolino. 
I presenti si alzano in piedi e rivolgono il loro sguardo nella mia direzione. Come questa mattina, ho lo stomaco in subbuglio. Una brezza leggera rinfresca l'aria. 
Alzo lo sguardo e scorgo appena, seduto su uno sgabello di velluto nero, Magnus mentre inizia a far scorrere le dita sui tasti. Si sente una lieve melodia che riconosco: è Moonlight di Yiruma, la mia preferita. 
Iniziamo a camminare lentamente, in direzione dell'altare. Guardo tutti, e vedo Aline assieme ai suoi genitori Jia e Patrick Penhallow, dall'altra parte Helen, Mark, Julian, Tiberius, Livia, Drusilla e Octavian Blackthorn più avanti si trovano Camille Belcourt, Catarina Loss, e Ragnor Fell. Ad una distanza di sicurezza c'è Jordan Kyle, Amatis Herondale, Robert e Maryse Lightwood ormai riappacificati. Simon, il mio migliore amico, che nonostante tutte le avventure passate ora è qui con me e mima con le labbra 'sei bellissima'; Emma Cairstairs, la ragazzina più coraggiosa che abbia mai conosciuto; mia madre e Luke, ormai novelli sposini. Isabelle Lightwood e Maia Roberts, le mie damigelle, sono dalla parte sinistra vicino a dove giungerò tra qualche momento, mentre dalla parte del sposo Alec e Magnus Bane fanno da testimoni. Man mano che procediamo, intravedo la figura di Jace farsi sempre più vicina. Eccolo, l'angelo mandato dal paradiso: ora mi guarda con quei suoi occhi dorati, i capelli biondi come fili d'oro; indossa giacca e pantaloni neri, la camicia bianca un po' sbottonata. Alla vita porta una cintura decorata e una spada angelica con rune dorate sull'elsa riflettente i raggi solari. Jonathan mi prende la mano - precedentemente stretta attorno al suo braccio - e la porge a Jace che la stringe abbozzando un sorriso. La musica finisce e il sacerdote inizia a parlare. Faremo una cerimonia normale, con gli anelli e, solo alla fine, ci scambieremo le rune del matrimonio. 
-Carissimi, siamo oggi riuniti qui per unire quest'uomo e questa donna nel sacro vincolo del matrimonio. Se una persona può mostrare giusta causa perché non debbano essere uniti, parli ora o mai più. - calò un silenzio di tomba, in cui si sentiva solamente il frusciare delle foglie degli alberi provocato dal vento. - Il matrimonio è l'unione di marito e moglie nel cuore, nel corpo e nella mente. È un atto di fede, di impegno personale, nonché un unione morale e fisica di due persone. - Dopodiché legge un pezzo dalla Bibbia, ed infine le promesse ed i marchi:- È ora giunto il momento delle promesse. Portate gli anelli. - 
Maia consegna il cuscino ricamato con sopra due fedi legate ciascuna da un nastrino di raso avorio. Appoggio il bouquet a terra. Sono la prima a slegare l'anello con all'interno incise le iniziali mie e di Jace. La frase la so ormai a memoria, grazie ad Isabelle. 
- Io, Clarissa Adele Morgenstern, prendo te Jonathan Christopher Herondale come mio legittimo sposo per amarti e onorarti, in salute e in malattia, in ricchezza ed in povertà, nella gioia e nel dolore finché morte non ci separi.- tolgo la fede, e la infilo ad dito di Jace. 
- Io, Jonathan Christopher Herondale, prendo te Clarissa Adele Morgenstern come mia legittima sposa per amarti e onorarti, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nella gioia e nel dolore finché morte non ci separi- lo stesso fa lui, mettendomi il simbolo di matrimonio dei mondani all'anulare. - E adesso, i marchi.- ci dice il pastore. 
Mio marito estrae lo stilo dalla tasca dei pantaloni mentre io... Un po' nel panico, guardo le damigelle e una delle due mi fa segno che è nel bouquet. Afferro quest'ultimo e noto che tra i gambi di fiori stretti nel cordino che li raduna, vi è il mio stilo. Questa volta, inizia Jace avvicinandosi al mio braccio pronunciando queste esatte parole mentre disegna la runa vincolante che avrò per tutta la mia vita:- Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come l'amore è la morte-. La stessa runa la disegna sul mio petto, sopra il cuore. Quando ha finito, lo imito. 
-Per il potere a me conferito, davanti alla legge, a Raziel, e a Nostro Signore, vi dichiaro marito e moglie- si vede che anche lui è contento. 
Scoppio a ridere dalla felicità, Jace mi attira a sé e mi bacia con passione. Le sue labbra aderiscono perfettamente sulle mie, è un bacio lungo ma desiderato da tempo. Tutt'intorno la folla inizia ad applaudire e a gridare 'Evviva! Evviva Clary e Jace!'. Ci stacchiamo sorridendo, e passando assieme dal corridoio, vengono lanciati petali di rosa in aria presi da dei sacchettini sicuramente distribuiti in precedenza. Si avvicinano in molti per farci i complimenti sul il matrimonio, le promesse, gli abiti. Devo dire, però, che il merito va tutto a mia madre ed Isabelle; non avrei fatto nulla senza di loro. Ci hanno svelato che il ricevimento si terrà nella nostra nuova tenuta, il grosso regalo di cui ci avevano parlato, situata nella campagna di Idris, poco distante dal centro. Mentre le feste continuano all'interno, Jace mi porta nel prato sul retro che offre un magnifico paesaggio. -Eccoci qua. Marito e moglie- scandisce bene le parole come a saggiarne il suono. -Già- confermo. -Perciò, è giusto che come novelli sposi...- lascia la frase a metà. Con espressione interrogativa chiedo:- Vai avanti, ti ascolto. Che noi..?-. -È giusto fare una bella luna di miele- accenna un sorriso entusiasta. 
-No. Non è possibile.- sono decisamente stupita. Mai mi sarei aspettata una cosa del genere. -Dove?-. A rispondere è una voce dietro di me che sbuca fuori, Izzy -A Rio, ovviamente!- sventola i due biglietti per aria. Mi metto le mani sulla faccia, riemergendone poi per incontrare un Jace allegro. -Per l'Angelo! Jace!- gli butto le braccia al collo e lo abbraccio. Vado anche dalla mia parabatai che ha contribuito a rendere questa giornata da sogno a realtà, sussurrandole mentre la abbraccio affettuosamente:- Grazie di cuore, per tutto, sul serio. Sei...non ci sono parole per descriverti. Grazie, grazie mille!-. 
Tre giorni più tardi, partimmo per Rio dove ci aspettavano un sacco di divertimenti e tenerezze solamente noi due. Noi due per sempre.
  
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