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Autore: FeelingRomanova    19/06/2014    5 recensioni
Ora ho la certezza che questi versi non sono per me, anche se ancora una parte di me continua a sperarlo, non potresti mai continuare ad amarmi, nemmeno se te lo imponessi, credo.
Ma ormai ho paura di pensare a come potresti agire, perché ho davvero paura di scoprire di non conoscerti, ma allora vorrei ricominciare, come se nemmeno conoscessi il tuo nome.
Se i giorni ti sembrano tutti uguali, banali, cambia qualcosa, ti aiuterò io, perché non sei banale e non voglio che tu cada nel banale.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inevitable
 
 
Entro al karaoke, tenendo la mano di Violetta.
Siamo tornati insieme da un po’, ormai, e più la nostra storia va avanti, più mi sento che non è più come prima. Mi sento come se mi mancasse qualcosa, sento come un vuoto.
Ho paura che la relazione con Violetta finisca male, io non voglio ferirla, non vorrei ferire nessuno, in realtà, ma so di averlo fatto.
Ho ferito Lara.
Lara.
Solo il suo nome è come una pugnalata, non riesco a pensare a lei. Non mi sento più degno di farlo, non dopo quello che le ho fatto.
L’ho illusa, usata, ho giocato con lei. Ha finto di non aver sofferto, ma ho avuto modo di conoscerla.
E’ dolce, in realtà, anche sensibile. Ed io l’ho ferita.
Mi sono sentito un verme, pur sapendo di starle facendo del male ho continuato ad usarla. Non so perché lei me lo abbia permesso, forse sperava davvero che potesse nascere qualcosa, ma non posso far ricadere nemmeno una piccola parte della colpa su di lei. Lei non c’entra niente. E’ solo la vittima.
La mia vittima.
“Andiamo a sederci!” mi esortò Violetta, trascinandomi fino ad un tavolo.
Era sotto il palco, potevamo vedere perfettamente i ragazzi che si alternavano sul palco, nessuno dello Studio, infatti nessuno era bravissimo, e poi le basi del karaoke facevano abbastanza pena, ma erano discreti.
Violetta si stava per alzare ed andare a cantare come suo solito, cosa che, ogni tanto, mi dava fastidio, perché mi dava sempre più lì impressione che cercasse di mettersi in mostra, ma non ne ebbe l’occasione.
Sul palco salì una ragazza.
La conoscevo bene, infatti sarei voluto sparire.
Conoscevo i suoi capelli lunghi e mori, gli occhi chiari, il passo leggero.
Conoscevo il talento, la grazia con la quale sfiorava le corde della sua chitarra.
Era la mia vittima.
La mia Lara.
Cosa ci fai qui? Mi piacerebbe scappare, non voglio che tu mi veda, non voglio che tu soffra.
Eppure non posso muovermi, inchiodato alla sedia, fermo, impotente davanti a te.
Sfiori le corde della chitarra e prendi a cantare con la tua voce cristallina e perfetta.
 
Si es cuestión de confesar
No sé preparar café 
Y no entien
do de futbol 
 
Lo so, mi ricordo perfettamente che il calcio è l’ultima delle tue competenze, mentre al contrario sei un genio del motocross.
Pensa che ho lasciato questo sport per non rivederti, per non ferirti. Un po’ me lo ha chiesto Violetta, il motocross non è esattamente il suo sport preferito, e, nonostante non me lo abbia detto esplicitamente, mi invitava a lasciare perdere questo sport.
A lasciare te.
Io ti vorrei vedere felice, sai? Invece sei qui a cantare una canzone triste in questo altrettanto triste karaoke. Non devi star male per me. Non lo merito.

Creo que alguna vez fui infiel 
Juego mal hasta el parqués 
Y jamás uso reloj
 


No, tu non sei mai stata infedele, credimi. Ero io, l’infedele, non hai nessuna colpa, non c’entri niente. Io sono stato infedele, ti ho usata, raggirata e tu mi sei stata accanto lo stesso.
Perché? Perché mi hai fatto questo, Lara? So perfettamente di meritare tutto questo dolore, questa sofferenza, ma mi hai fatto provare anche gioia, amore, felicità.
Eri il mio tutto, e ti ho persa.

Y para ser más franca nadie 
Piensa en ti como lo hago yo
Aunque te dé lo mismo
 
Si es cuestión de confesar 
Nunca duermo antes de diez 
Ni me baño los domingos


La verdad es que también 
Lloro una vez al mes 
Sobre todo cuando hay frío 

Conmigo nada es fácil 
Ya debes saber 
Me conoces bien 
Y sin ti todo es tan aburrido

 Non oso nemmeno immaginare che pensi di me, mi reputerai uno stronzo, un traditore, ma una piccola parte di me spera che possa non essere così. E invece so che è così.
Fidati, milioni di volte ho provato ad amarti, e mai ci sono riuscito, solo ora che ti ho persa ho capito. Perché nella vita bisogna perdere qualcosa per capire quanto si tiene ad essa?
Ho perso te, ed ho capito che ti amo.
Non ti ho mai vista versare lacrime dagli occhi, ma ho visto il tuo cuore piangere, come ora. Non devi piangere, Lara. Non lo merito. Se sono io il motivo del tuo pianto, smetti, perché non devi piangere per me.
Ora mi ritrovo immancabilmente egoista, perché spero che il motivo del tuo pianto sia io, spero che, in un modo o nell’altro, tu stia ancora pensando a me, ma potrebbe benissimo essere così.
Non dovrei nemmeno sognare che tu stia ancora pensando a me, perché potrei provocarti solo dolore, e non voglio questo. Non di nuovo.
Lo so, non sei esattamente la ragazza dolce e femminile, ei più complicata, complessa, ma è per questo che mi sei piaciuta subito.
Volvo dimenticare Violetta ed ho pensato che il suo opposto potesse essere perfetto per farlo, ma poi mi sono innamorato della ragazza forte e determinata che sei, non eri indecisa, non eri fragile, eri esattamente il contrario, ed io ti ho ridotta ad esserlo.
E di nuovo, mi ritrovo egoista pensando di essere stato io ad averti reso così.
Mi chiedo perché quasi ogni nostro gesto o pensiero, alla fine, debba finire con l’egoismo. E’ una cosa che non mi spiego, ma l’ho sperimentato bene, l’egoismo, quando giocai con i tuoi sentimenti.



El cielo está cansado ya de ver 
La lluvia caer 
Y cada día que pasa es uno más 
Parecido a ayer 
No encuentro forma alguna de
Olvidarte porque 
Seguir amandote es inevitable



Ora ho la certezza che questi versi non sono per me, anche se ancora una parte di me continua a sperarlo, non potresti mai continuare ad amarmi, nemmeno se te lo imponessi, credo.
Ma ormai ho paura di pensare a come potresti agire, perché ho davvero paura di scoprire di non conoscerti, ma allora vorrei ricominciare, come se nemmeno conoscessi il tuo nome.
Se i giorni ti sembrano tutti uguali, banali, cambia qualcosa, ti aiuterò io, perché non sei banale e non voglio che tu cada nel banale.

Siempre supe es mejor 
Cuando hay que hablar de dos 
Empezar por uno mismo 

Ya sabrás la situación 
Aqui todo esta peor 
Pero al menos aun respiro

No tienes que decirlo 
No vas a volver 
Te conozco bien 
Ya buscare qué hacer contigo

 
Hai ragione, quando si parla di due bisogna cominciare da sé stessi, ed è per questo che dico che sono io ad aver sbagliato. E’ vero, e lo sarebbe anche se parlassi prima di te, ma parlando prima di me, blocco chiunque tenti di accusarti.
Non voglio farti soffrire ancora, ormai ho capito che questi versi non sono per me, però una tenue speranza, un barlume in soffocabile d’egoismo, ancora c’è.
Non mi conosci come credi, perché tornerei cento volte da te, implorando un perdono che molto probabilmente non arriverà mai.
Ti ho fatto troppo male, Lara, non voglio fartene ancora.
 
El cielo está cansado ya de ver 
La lluvia caer 
Y cada día que pasa es uno más 
Parecido a ayer 
No encuentro forma alguna de
Olvidarte porque 
Seguir amandote es inevitable


Siempre supe que es mejor 
Cuando hay que hablar de dos 
Empezar por uno mismo

 
E così finisci, mentre il pubblico esplode in un fragoroso applauso, Violetta compresa, che mi guarda con un sorriso ingenuo, molto probabilmente non ha capito che cosa sto pensando.
Io però non applaudo.
Non ci riesco.
Il mio cervello non può mandare l’impulso alle mani perché tutto il mio corpo è concentrato su di te.
Cerco il tuo profumo, ma non lo riesco a trovare, non avrò nemmeno un ultimo ricordo di te.
Cerco l’eco della tua voce nella mente, per aggrapparmi a quel po’ di te che ancora ho, ma scivola via, come l’acqua tra le dita.
Cerco i tuoi occhi, e tu ti giri.
Solo allora mi noti.
Gli occhi che già avevi velati di lacrime si gonfiano di liquido, ma riesci a non piangere, non davanti al pubblico.
Dopo quell’infinito istante, giri lo sguardo e te ne vai, lasciandomi solo con il tuo fantasma.

 
Angolo autrice:

Gente! 
Lo so, speravate fossi sparita, ma invece sono tornata all'attacco!
Bene, questa piccola Leonara è stata scritta pe non farvi dimenticare di me, im primis, anche se credo che lo abbiate fatto, per dare un piccolo sfogo alle mie crescenti riflessioni sull'inutilità dell'uomo (vedi parte sull'egoismo) e per... ok, non c'è un altro motivo.
Bene, a chi è piaciuta? Si lo so, ok, a nessuno, però almeno ascoltate la canzone, che è davvero bella, è di Shakira, la mia diosa (e di chi se no?).
Bene, detto questo volevo avvertirvi che se (con vostra immensa gioia) sparirò per un po' sarà perché, tra studio e viaggi vari, non sarò a casa e quindi sarò senza computer. :c
Bhé, dedico la OS a Jelena_99, grande fan della Leonara, alla quale mando un bacio enorme! Se avrai bisogno di contattarmi, tesoro mio, fallo sul telefono, altrimenti non mi troverai, come ti ho detto, non mi collegherò per un po'... :c
Ora vi lascio, e...


 
BUONVACANZE!!
  
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