Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Penna_gialla    19/06/2014    1 recensioni
Lucia è una giovane ragazza che come tutti si innamora..ma il suo non è un amore sano nè per lei nè per il suo ragazzo. Presto il sentimento si trasforma in una droga, in un'ossessione
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Giallo come te
1.

 
Erano passati due anni da quando Lucia aveva terminato le sedute periodiche dal suo psicologo, il Dottor Livieri. Era un tipo strano, sulla cinquantina. Non aveva l’aria da psicologo; né l’atteggiamento né la parlata e non sembrava in grado di risolvere i problemi altrui, se non prima di avere risolto i propri. Era decisamente alto, con la schiena larga e leggermente curvata, forse per le troppe ore passate chinato sulla scrivania. Le braccia talmente tanto lunghe che le sue camice, trascurate e chissà di quanti anni, non gli arrivavano ai polsi tanto che gli rimanevano scoperti. Portava degli occhiali spessissimi e non si potevano definire proprio all’ultima moda, non li puliva mai (ormai ai bordi delle lenti si stava formando uno strano giallume). La sua famiglia era paragonabile alle sue camice, alla sua schiena e ai suoi occhiali: decadente. Non c’era più amore fra lui e la moglie, non c’era più amore fra lui e i figli ormai adulti e nemmeno il cane gli scodinzolava più al suo rientro a casa; addirittura preferiva fare i suoi bisogni sul preziosissimo tappeto persiano piuttosto che farsi mettere un cappio al collo e andare a zonzo con il suo  triste padrone.
Poteva quindi costui risolvere i problemi di Lucia? Poteva ridonarle la lucidità mentale che aveva perso? No di certo.
Livieri aveva funzionato come l’anestetico durante un intervento chirurgico; Lucia stava meglio, appariva rilassata, ma quando si sarebbe risvegliata avrebbe iniziato a sentire il fastidio delle ferite, poi il lieve bruciore e poi di nuovo un dolore atroce che l’avrebbe accompagnata per sempre.
Chi era Lucia? Lucia era stata molte cose: dalla bambina di dieci anni legata alle sue compagne di scuola, a quella divertita dal costruire castelli di sabbia al mare durante le vacanze con la sua famiglia, all’adolescente fissata con la moda, presa solamente dal proprio aspetto, desiderosa di crescere, desiderosa di attenzioni da tutti, parenti, amici e sconosciuti. Fino a questo punto tutto normale: Lucia poteva apparire come una ragazza viziata e un tantino snob come ce ne sono tante in giro, ma non è da ricercare in questa fase della vita la causa dei suoi mali.
Tutto era iniziato il giorno del suo ventunesimo compleanno, una calda e piacevole domenica di maggio. Suo padre Lorenzo e sua madre Laura le avevano organizzato una festa nella tenuta famigliare della campagna appena fuori Roma, dove erano soliti trascorrere le belle giornate di primavera. Non badarono a spese per soddisfare i gusti della loro unica figlia, ma d’altra parte non era un problema per persone benestanti come loro: il padre era un dentista e la madre era nota nella Capitale per il confezionamento di abiti raffinati e unici nel loro genere. Tale attività aveva richiamato l’attenzione delle signore più benestanti della città;la maggior parte erano vedove che con la morte del marito avevano ereditato fortune immense che, effettivamente, sarebbe stato un gran peccato gettare in beneficenza o impiegare nell’istruzione dei nipoti.
Nel giro di pochi anni, Laura aveva acquisito grande notorietà e rispetto fra gli abitanti di Roma e dintorni, tanto che si era diffuso anche il nome del marito e della sua, fino ad allora sconosciuta, abilità nell’eseguire trapianti di denti.
Al compleanno di Lucia erano presenti molte tra le figure più rispettabili all’interno della società locale che a questi eventi, in cui bisognava sorridere e far finta di esser tutti grandi amici e non dimenticare l’accenno di inchino schifosamente solenne ai camerieri che porgono loro le coppe di Champagne, erano tutti dei grandi maestri. Non mancavano gli amici più intimi di Lucia, coloro che l’avevano vista crescere e che nonostante il suo carattere capriccioso e spesso intollerabile anche per un Santo, l’avevano accettata con i suoi difetti e le avevano sempre voluto bene e lei ne voleva a loro anche se non lo dava spesso a vedere. Non era una ragazza da “ti voglio bene” o da “non ci allontaneremo mai”, se le volevi stare vicina e apprezzarla come si presentava, con il passare del tempo, ti saresti abituato al suo finto atteggiamento freddo. Un volta aver imparato ad interpretare il suo sguardo, ti saresti reso conto anche tu di quanto superflue sarebbero state le parole.
Lucia era vestita in modo impeccabile: come voleva risaltare in giornate comuni, quella del suo compleanno era un’occasione imperdibile di dare il meglio di sé.
Con il suo vestito rosso fuoco che le modellava alla perfezione tutto il corpo magro e slanciato, dal seno fino ai fianchi e le lunghe gambe, che le metteva in risalto la carnagione chiara e brillante come il manto di un orso polare, cui portamento elegante e atteggiamento sicuro la ricordava molto, si addentrò in quella folla di bizzarre persone e diede inizio ai festeggiamenti.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Penna_gialla