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Autore: rainagain    19/06/2014    5 recensioni
Sono le 22:25 e io mi ritrovo qui,sola nella mia stanza e con una pagina bianca davanti,a trascrivere tutte quelle migliaia di parole che ormai,nella mia testa,non entrano più e che probabilmente non avrò mai ne il coraggio ne l'occasione per dirvi davvero.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Shelley, Jaymi Hensley, JJ Hamblett, Josh Cuthbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cari George,Jj,Josh e Jaymi. 
Sono le 22:25 e io mi ritrovo qui, sola nella mia stanza e con una pagina bianca davanti, a trascrivere tutte quelle migliaia di parole che ormai, nella mia testa, non entrano più e che probabilmente non avrò mai ne il coraggio ne l'occasione per dirvi davvero. Sento così tante cose, provo così tante emozioni diverse, che nemmeno io riesco a distinguere e a capire. Beh, probabilmente perchè, infondo, le cose più belle non sono quelle che vanno capite a pieno. Rimangono lì, vicino al nostro cuore e ci tengono compagnia, nascondendoci qualche segreto come un forziere aperto per metà. E voi siete esattamente così. Siete una cosa meravigliosa e piena di misteri che rimane accanto a me nei momenti più bui, illuminandoli con la vostra luce. Cosa siete voi per me? Un'altra domanda a cui non riesco ora e alla quale non sarò mai in grado di dare una risposta precisa. Nemmeno io so cosa rappresentate davvero, perchè siete praticamente tutto. Siete la prima cosa che mi fa sorridere alla mattina, anche in una di quelle più grigie e cupe, nelle quali avresti solo voglia di buttarti una coperta sopra alla faccia e non vedere più niente. Siete quella luce così lontana, ma allo stesso tempo così vicina, che mi guida attraverso il buio. Siete come quattro delle stelle più belle del cielo, che ogni notte riescono ad illuminare l'oscurità che ho dentro, rendendola meno spaventosa, o forse, più che semplici corpi luminosi, siete più simili ad una supernova. Un qualcosa che arriva all'improvviso, che accende il cielo e che lascia i segni del suo passaggio perchè voi siete arrivati esattamente allo stesso modo. Un giorno indefinito, uguale a tanti altri, a seguito di qualche ticchettio proveniente dalla tastiera e da semplici pixel che componevano il vostro nome all'interno di una barra di ricerca bianca. Siete diventati parte della mia vita, del mio cielo, da un attimo ad un altro, senza nemmeno la decenza di avvisare e avete illuminato il mio cuore. Quando mi sono sentita sola e spezzata, avete saputo rimettere insieme i pezzi di quella me stessa che si stava distruggendo pian piano. Avete preso la mia mano e mi avete dolcemente portata fuori da quel tunnel in cui mi stavo lentamente perdendo. E si, è strano. La maggior parte della gente ''normale'' o che semplicemente non ha avuto la fortuna di vivere tutto ciò che sto vivendo io con voi, se avesse la possibilità di leggere tutto ciò, probabilmente, mi prenderebbe per pazza, ma a me non importa, perchè quando provi qualcosa di così grande per qualcuno che non hai nemmeno mai visto, allora, non si può semplicemente fingere che non sia così. Si, qualcosa di grande, di enorme. Qualcosa di talmente importante che avrei voglia di urlarlo al mondo. Avrei voglia di urlare al mondo quanto quattro ragazzi inglesi abbiano cambiato la mia vita e l'abbiano resa migliore, quanto io vi ami e quanto io vi sia infinitamente grata per qualsiasi cosa. E sapete cosa fa più male? Cosa mi terrorizza più di tutto il resto? La paura di non potervi davvero mai vedere dal vivo, di non potervi sfiorare, di non poter abbattere la distanza e di distruggere questo maledetto schermo che ci separa, di non riuscire mai a sentire le vostre risate vicino alle mie orecchie, di non poter capire cosa davvero si prova a stringervi per qualche insulso minuto che rappresenterebbe la mia felicità eterna. E tutto questo mi distrugge e mi divora dentro come nient'altro al mondo. Ci sono sere in cui ci penso e le lacrime scendono da sole, incessantemente. Guardo i video dei vostri concerti, vedo quanto siete felici su quel palco, ma c'è quella voce odiosa nella mia testa che mi dice che io non sono parte di coloro che vi hanno reso felice in quel momento. Che mi dice che le mie urla non si uniranno mai a quelle grida e che le mie mani non saranno mai insieme a quelle che si trovano sotto a quel palco,pronte a toccarvi. Poi piango ancora e ancora e l'unica cosa in grado di consolarmi sono le vostre voci. E' vedervi felici, vedervi ridere e sorridere. Ci sono notti in cui guardo il cielo e mi faccio forza pensando che, infondo, mi trovo sotto a tutte quelle stelle che sovrastano anche voi e che, magari, anche voi lo state guardando in quel momento. 
Ci sono così tante cose che ancora vorrei riuscire a dirvi,o semplicemente a scrivere su questo maledetto foglio, ma la verità è che, se lo facessi, probabilmente comincerei a piangere e non smetterei mai più, questa volta. 
Quindi,non mi resta che concludere questa lettera dicendovi: As long as we're together,it's all good, perchè credo che non ci sia frase più vera di queste poche parole che avete scritto voi stessi. Perchè è vero. Finchè avrò voi, anche se da lontano, andrà tutto bene. 
Vi amo infinitamente,
Io. 
Ps: E...George, hai ragione: We are an army,perchè lo siamo per davvero. 

 
 





Spazio autrice: 
Sera a tutti. Volevo scusarmi,nel caso le mie parole vi abbiano annoiato,ma è solo ciò che è uscito dal mio cuore :). 
Tutto questo non è frutto della mia fantasia,ma semplicemente ciò che provo davvero e spero che anche voi possiate ritrovarvici. 
Detto questo,vorrei ringraziare Svampeeta Hamartia per avermi dato i primi pareri su questa lettera,convincendomi a pubblicarla.
Arigato go-sai mas,♥.

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