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Autore: Loveless85    20/06/2014    2 recensioni
Dalle parole di una canzone di Tiziano Ferro, nasce la storia di Harry Potter e Severus Piton, che cercano la reciproca fiducia e la voglia di amarsi...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La tua vita io non la rassegno ad ogni fallimento
La tua vita la affido al vento Che cambia i termini e li deraglia
Prende la gente e l'abbaglia
Perché spesso il mondo sbaglia.

 

 

 

 

 

Ti vedo.

Sei seduto da solo, nell'ombra creata dal fuoco che non riesce ad allontanarla dagli angoli.

Sei sicuro che nessuno ti veda, ma io ci riesco.

So che nessun'altro sa farlo come lo faccio io.

Me lo hai detto tu stesso in uno dei tuoi rarissimi momenti di debolezza, quando sei venuto a cercarmi per chiedermi perdono ed implorarmi di donarti ancora una carezza.

Ed in quel momento sono stato perduto, perché ho capito quanto tu sia importante per me.

Con il tempo hai costruito di nuovo quella corazza che era stata distrutta quella sera.

Non mi hai più cercato ed hai continuato ad odiarmi per non destare sospetti davanti agli altri, anche se non ci siamo più visti da quella volta.

Poi gli eventi sono precipitati, hai ucciso Silente, ti hanno dato la caccia, sei stato catturato e torturato, ma alla fine ti hanno scagionato, trovando alcuni ricordi del Preside che ti scagionavano completamente dall'accusa di omicidio.

Purtroppo nessuno ti ha mai trattato più con gentilezza.

Sono mesi che li aiuti per combattere questa guerra, la mia guerra, ma loro si ostinano a trattarti come se fossi un assassino.

Vorrei tanto poterti prendere tra le braccia davanti a tutti e donarti tutto il calore di cui hai bisogno, ma so che non vorresti, quindi aspetto che sia tu a venire da me.

 

(_/¯) (_/¯)

 

Sono tre settimane che continui a cercare una via d'uscita per vincere la Guerra.

Non mangi, dormi pochissimo e sei diventato intrattabile e particolarmente chiuso in te stesso.

Alle riunioni dell'Ordine ti siedi da solo, in un angolo buio dove posso a stento vederti, non intervieni se non sei interpellato, e fai di tutto per far in modo che le tue idee valide siano accreditate ad altre persone. Non vuoi nessun tipo di attenzione, nemmeno la mia, ma io non mi arrendo.

 

(_/¯) (_/¯)

 

Ho vinto.

Voldemort è morto.

Con fatica sono riuscito ad ucciderlo. Con fatica ed il tuo aiuto.

Sei stato ferito, ma comunque tutti continuano a trattarti con freddezza.

La tua maschera è caduta per diversi minuti quando mi hai visto sorridente e vivo, un attimo prima di gridare di gioia per la morte di quel mostro, ma subito dopo è tornata al suo posto.

Al San Mungo ti hanno trattato malissimo, ma tu non hai detto niente, ti sei limitato ad incassare e ad andartene appena le tue forze te lo hanno consentito.

Ormai sono tre giorni che sono chiuso tra queste mura bianche per controlli sui controlli.

Sto bene, ma nessuno mi vuole stare a sentire.

La mia magia è tornata normale, nonostante il sovraccarico di quella notte.

Devo uscire per venire a cercarti e prenderti tra le braccia. Ne ho bisogno!

L'ennesima infermiera mi sta portando l'ennesimo mazzo di fiori con lettera di matrimonio allegata, e la mia pazienza si esaurisce.

Chiudo gli occhi e ti penso intensamente, ed un attimo dopo mi sono Smaterializzato nel salotto di casa tua a Spinner's End.

-Potter...- dici. Non sei nemmeno stupito di trovarmi qui?

-Snape...-

-Vattene- una parola che in pratica mi pugnala al petto.

-Ho bisogno di te. Non posso andarmene- lo dico piano.

-Sono io che non ho bisogno di te. Non ho bisogno di nessuno. Mi hanno abbandonato tutti, puoi farlo anche tu e senza nemmeno avere dei rimorsi di coscienza. Sono un assassino, e come tale devo rimanere da solo, ma forse il tuo animo Grifondoro è ancora troppo intontito dagli antidolorifici per comprendere la mia volontà-

Rimango in silenzio.

So che tutto quello che sta dicendo è per allontanarmi e non ferirmi con il suo amore, perché so che mi ama, ma comunque sento il mio cuore lacerarsi in piccoli pezzi.

-Io non sono tutti. Loro i sono sbagliati ed io non ti lascerò andare alla deriva da solo, solamente per seguire la nuova modo o la massa!- esclamo avvicinandomi di qualche passo. Sento la mia magia sfrigolarmi sotto la pelle. Forse i Medimaghi avevano ragione a dirmi di evitare qualsiasi emozione violenta, ma non m'interessa, riesco ancora a controllarla perfettamente.

-Potter, calmati, o comincerai a splendere come una dannata lampadina babbana. Dovevi startene in ospedale, buono buono- il sarcasmo gronda da ogni parola, ma questo vuol dire che ora sta cominciando a lottare.

-Severus...loro non sanno di cosa ho bisogno. Tu sì- gli dico convinto, il sorriso che spunta sulle mie labbra, piegandone leggermente gli angoli.

-Hai bisogno del mio sarcasmo? Delle mie punizioni? Della mia ira?-

-No. Di te- lo vedo mentre subisce questo piccolo colpo delle mie parole.

-Potter, non dica cavolate. Io non ho bisogno di Lei. Lei non ha bisogno di me. Punto. Questo è quanto, ora se ne vada da casa mia, o sarò costretto ad usare la forza- ora comincia ad irritarsi e prima ancora che faccia anche un solo piccolo movimento, lo raggiungo in poche rapide falcate e lo stringo tra le braccia, inspirando a fondo il suo odore di pozioni, che ormai è suo.

-Potter!- dice, ma non si muove e nemmeno mi allontana.

-Harry. Io sono solo Harry, non Potter il Salvatore o qualche altra baggianata. Sono quell'Harry che ti ha amato con tutto se stesso. Sono quell'Harry che ti ama ancora con tutta la sua anima...- dico, la voce che diventa sempre più bassa.

Lo sento tremare tra le mie braccia, e non capisco se è per lo sdegno del mio gesto o per qualcosa di più positivo.

Passa un minuto e lui non ha ancora detto niente. È così rigido tra le mie braccia...

Sento freddo all'altezza del petto. Ho capito il mio errore, ed abbasso lo sguardo insieme alle braccia che lo stringevano. Il mio torace è stretto in una morsa incredibile, riesco a malapena a respirare. Non riesco a dire niente, così mi limito a fare un passo indietro. Poi un altro, ed un altro ancora prima di girarmi e dirigermi alla porta. Sento che le lacrime stanno arrivando, ma ho sbagliato a credere che lui mi volesse, in fondo mi ha sempre odiato, e forse, quello che ho visto, che ho creduto di vedere quella notte, è solo quello che speravo di vedere e non la realtà.

Non si è ancora mosso.

Un singhiozzo mi scappa dalle labbra, ma sono veloce, e spalanco la porta, correndo fuori, cercando di raggiungere il cancello prima di scoppiare a piangere.

Addio amore mio.

Nemmeno la natura è misericordiosa con me. Il vento soffia violento contro di me, ed io sento le risate dei bambini che giocano al parco che c'è poco lontano da qui.

-Harry!- Severus ha urlato il mio nome? Mi fermo di colpo, le gambe che non vogliono ubbidire alla mia mente che gli ordina di continuare a dirigersi verso il cancello.

-Harry... Non andare...- non è possibile che sia veramente lui. Mi ha appena rifiutato...

Un altro singhiozzo mi sfugge dalle labbra quando lo sento dietro di me, poi le sue braccia mi circondano il torace, stringendomi con forza contro il suo petto. Il vento è ancora violento, ma ora non sento più i bambini, il rumore del mio cuore è troppo forte.

-Perdonami...- lo ha appena mormorato al mio orecchio, - Ho bisogno di te...come tu ne hai di me...non andare...-

Queste parole....queste parole sono così dolci, importanti ed incredibili per me, che le ginocchia mi si piegano, diventando di gelatina.

Immediatamente Severus mi sostiene, affiancandomi velocemente per poi prendermi tra le braccia.

-I Medimaghi avevano ragione, stupido testone!- dice mentre mi riporta dentro casa sua, il vento che soffia sulla sua schiena, quasi volesse dargli una mano.

-Severus...- lo chiamo, facendolo fermare, -Lascia che ti stia accanto...lascia che sia il tuo vento...- dico, guardandolo negli occhi, senza mai abbassarli.

-Il vento è troppo forte per me...- sussurra.

-No...affidati a lui, a me...vivi!-

Gli angoli della sua bocca si stanno piegando pianissimo...sta sorridendo!

Merlino santissimo!

Mi sta sorridendo!

Rispondo al suo sorriso, e in quel momento capisco.

Entrambi saremo il vento dell'altro.

  
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