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Autore: Larosaroja_    20/06/2014    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se, in un caso parallelo, Elena avesse scelto Stefan. Se Damon, distrutto, andasse via e conoscesse qualcun’altro. Magari qualcun’altro d’amare, da inseguire e conquistare. Qualcun’altro di dolce e ingenuo, il suo completo opposto. Magari qualcuno di normale, di non troppo incasinato, qualcuno da proteggere, da salvare, magari qualcuno di umano,Forse.
Tratto dalla storia:
“Non sottovalutare il fascino dell’oscurità. Persino il cuore più puro, ne è attratto.”
“Chi dice di avere un cuore puro?”
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cassie tentava, in tutti i modi, di seguire la lezione di storia, con scarsi, molto scarsi risultati. Guardò Lily cercando d’attirare la sua attenzione. Di canto suo,l’amica, aveva gli occhi fissi sul libro mentre, distratta, scarabocchiava qualcosa.   

Annoiata, la mora, afferrò il cellulare dalla tasca destra dei Jeans


“potresti almeno degnarmi di uno sguardo, mi sto sbracciando!” 

Inviò il messaggio aspettando una breve risposta, che ovviamente, non arrivò. Guardò scazzata l’amica che le sorrideva, complice. Alzò gli occhi al cielo e le mimò un “Vaffanculo!” con le labbra che però vennero intercettate dalla professoressa. 

“Signorina Wood le serve qualcosa?” Cassie strinse gli occhi imprecando verso se stessa, scosse la testa e si raddrizzò ormai beccata.
“Mi scusi professoressa Willis, non volevo” esclamò mimando un piccolo sorriso. Ricevette una brutta occhiata ma poi la professoressa di arrese e ricominciò a spiegare. Tirò un sospiro di sollievo, tutto ma non un’altro pomeriggio di punizione, suo padre l’avrebbe uccisa. 


Si distrasse di nuovo ma stavolta fu qualcosa ad attirare la sua attenzione. Alla sua destra, proprio sulla finestra, si era posato un corvo. L’animale la fissava imperterrito, quasi le metteva paura, cercò di scacciarlo con la mano, ma l’animale proprio non voleva saperne.
“Sciò” sussurrò muovendo ancora la mano, ma nulla, impassibile.
“va via” continuò, quasi si sbracciò attirando ancora l’attenzione della professoressa. 

 
La donna sbatté le mani sulla cattedra attirando l’attenzione di tutti.
“Signorina Wood cosa sta facendo?” urlò guardandola furiosa, Cassie indicò il corvo al suo fianco e vide la donna sbiancare.
Prima che la professoressa urlasse dal terrore, il corvo, piegò la testa di lato e volò via. 


La campanella suonò e Cassie corse via, quasi impaurita. Afferrò tutto e uscì dalla classe, i piedi le arrivarono quasi dietro la testa, o almeno era un modo di dire.

Raggiunse la mensa dove ritrovò Lily. Abbracciò l’amica e si sedette al suo fianco.
“Un corvo a Rosewood!” esordì l’amica, Cassie rise.
“Hai visto la Willis? Quasi moriva!” esclamò, ridendo sotto i baffi. L’amica annuì.
“Ci voleva solo uno svenimento!” Cassie annuì, ridendo di gusto. Il cellulare le vibrò in tasca, sul grande schermo c’era il nome di suo padre che lampeggiava.


“puoi prendere tu Hanna? Ti adoro, papà”

Cassie sbuffò, guardò l’orario e si rese conto del ritardo, era fuori da mezz’ora. Si alzò di fretta e furia correndo fuori dalla mensa.
“Ci vediamo stasera alla festa” urlò in direzione di Lily che annuì, scioccata.

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Parcheggiò l’auto uscendo da essa in modo veloce. Corse verso sua sorella, le lacrime agli occhi e le guanciotte rosse, spezzarono il cuore di Cassie.

S’inginocchiò al volo, abbracciandola.
“Sono qua, sono qua.” Sussurrò accarezzandole i capelli, guardò la maestra “doveva venire mio padre ma non poteva, un contrattempo all’ultimo minuto” la donna annuì e le lasciò andare. Cassie prese Hanna in braccio e la piccola allacciò le braccia al suo collo. Cassie avrebbe litigato, ne era sicura. Conosceva il nome di quel contrattempo, Lucinda.
 
Rincasò solo dopo aver comprato un gelato a Hanna. La piccola era completamente sporca ma poco le importava, continuava a mangiare il suo gelato, imperterrita.

Cassie rise mentre, con la mano destra, infilava la chiave nella toppa. Diede un ultimo sguardo al vialetto dove, vuoto, era parcheggiata solo la sua auto.

Sospirò, aveva ragione. Aprì la porta di casa e Hanna corse sul divano accendendo la tv. Aveva 4 anni ma era più astuta di qualsiasi bimba/o. Sorrise sfilando i libri dalla sua tracolla. Si sedette al fianco della sorella sfogliando qualche pagina e segnando appunti.

Sorrise ancora quando Hanna, innocentemente, la chiamò per la manica del maglione. Gennaio a Rosewood era infernale. La guardò per qualche secondo notando lo sguardo spaventato della bambina. Girò il volto notando, indisturbato, un corvo poggiato sul ripiano della cucina. Quasi urlò.

Si avvicinò con cautela e cerco di cacciarlo via con pochi risultati, un dejà vu.

Qualcuno suonò alla porta e il corvo volò via, come se Cassie non ci fosse mai stata. Uscì dalla finestra che Cassie chiuse non appena la bestia fu uscita. Corse alla porta aprendola di scatto, immaginandosi suo padre. Invece,Lucinda era ferma con un sorriso a 32 denti,Cassie storse il naso.

Suo padre arrivò pochi secondi dopo ed entrò senza neanche salutare. Alla vista di Lucinda, Hanna, corse via urlando in camera sua, Cassie quasi rise e la seguì.

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Si guardò allo specchio e pensò che il colore del suo abbigliamento rispecchiasse il suo umore in quel momento. Il jeans nero, il maglioncino grigio col cuore nero. Le scarpe grigie e il cappellino erano perfetti, per lei e per il  freddo di quella serata.

Afferrò le chiavi dell’auto, diede un bacio veloce ad Hanna ed uscì senza salutare nessun’altro.
Quando arrivò da Lily, l’amica, era ancora in pigiama.Cassie non si era mai annoiata così tanto. Uscì dall’auto per costatare il freddo della serata e si rese conto, con grande rammarico, che era peggio di quel che pensava. Sbuffò e una nuvoletta di freddo le si formò davanti alle labbra.

“Aspetti qualcuno?” chiese una voce. Cassie sobbalzò guardandosi attorno
“Chi è?” chiese a sua volta. Una figura maschile uscì alla luce della luna e a Cassie mancò il respiro. Un ragazzo alto, i capelli nero corvino, lo sguardo di ghiaccio,nel vero senso della parola. faceva quasi paura ma Cassie doveva ammetterlo, era affascinante e inquietante allo stesso tempo.
“Aspetti qualcuno?” chiese sorridendo appena
“Non credo debba interessarti!” esclamò Cassie
“Hai paura!” esclamò il ragazzo, piegò la testa di lato e l’osservò per qualche secondo “non devi” continuò tornando alla posizione normale
“Sei inquietante” sussurrò Cassie “c’è qualcosa di oscuro nei tuoi occhi, qualcosa che fa paura” sussurrò, quasi le sembrava di star osservando la scena e che, senza saperlo, non fosse lei a parlare
“Non sottovalutare il fascino dell’oscurità. Persino il cuore più puro, ne è attratto.” Il ragazzo sorrise
“Chi dice di avere un cuore puro?”  Chiese Cassie, titubante. La domanda giusta era: chi diavolo era? Ma non ebbe il coraggio di pronunciare quelle parole.

“Eccomi!” la voce squillante di Lily le giunse alle orecchie facendole distogliere lo sguardo
“Finalmente!” esclamò, riportò lo sguardo dove, pochi secondi prima era fermo quel ragazzo
“cosa guardi?” chiese  Lily, lui non c’era più e una sensazione di terrore attraversò Cassie
“Nulla!” rispose salendo in auto. Mise in moto ancor prima che Lily mettesse piede in auto, aveva una brutta sensazione e nessuno gli avrebbe scollato quegli occhi di ghiaccio dalla sua mente, ne era sicura.

 
Look Me:

Salve, allora, sono qui con questa storia nata da nulla, ho letto una frase ed ho pensato a Damon. Spero comunque che la cosa vi piaccia e voglio dirvi che non è tutto qui, ci sono molte cose che non conoscete ancora, leggete per scoprire.
Pace&Love, Miserys.

PS: immaginatevi Cassie come “Selena Gomez” ecco proprio lei. 
 
  
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