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Autore: naruhinaxxx    20/06/2014    2 recensioni
"Un giorno. È tutto ciò che mi basterebbe per lasciare questo mondo felicemente." Questo pensava Naruto da suo letto. Era stato relegato dopo che gli avevano diagnosticato la leucemia e un tumore al cuore. Sarebbe morto presto. Voleva soltanto avere un'altro giorno per poter stare con la persona a cui teneva prima di sparire.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Naruto se ne stava sdraiato sul letto di casa sua. Ammirava il tramonto con le lacrime che cadevano senza ritegno dai suoi occhi
Gli avevano diagnosticato da una settimana la leucemia ed un tumore al cuore. Qualsiasi trattamento con la chemioterapia su uno dei cancri era futile, l'altro lo avrebbe ucciso immediatamente.
Ormai non lo volevano neanche in ospedale. Era un caso inutile, perso, incurabile. Sua madre Kushina non aveva retto, appena aveva sentito la spiacevole notizia era sprofondata nell'oblio della depressione.  Ormai non poteva parlare con nessuno tranne che i fantasmi nella propria mente. Minato aveva speso fior di milioni perché si facesse qualche cosa per salvare suo figlio. Tutto, alla fine s'era dimostrato vano. Ogni speranza era morta.
Tutti i cadetti erano venuti a salutarlo. Lee era stato il primo, aveva sperato talmente tanto nella sua ripresa che ora sembrava un predicatore preso. Sasuke non aveva avuto il coraggio di presentarsi, preferiva soffrire in silenzio il lento estinguersi dell'amico. Preferiva tenersi il ricordo di quando era ancora in forma e sorridente. Ino e Ten avevano fatto di tutto per aiutarlo assieme a Sakura, Shikamaru, Neji e Choji. Avevano provato ogni pozione possibile ed ogni piatto esotico e mistico pur di slavarlo. Ma avevano fallito. Kiba era venuto la prima settimana, dopo non riusciva più a sopportare la vista dell'amico rinsecchirsi mentre moriva.
L'unica che non si fosse fatta vedere era Hinata. Lei aveva già sofferto quando non poteva avvicinarsi a lui quando era sano. Ed adesso che lui stava spegnendosi, non aveva più lacrime da piangere. Si era rifugiata nella sua stanza e stava al buio meditando su ciò che avesse sbagliato.  Stava tutto il giorno a dondolarsi con le gambe strette al corpo.
Naruto odiava vedere le maschere dei suoi amici. Tutti si facevano vedere sorridenti ed ottimisti, ma lui poteva benissimo vedere il loro dolore nei loro occhi.
Gli avevano dato un'aspettative di vita di tre settimane.  Ora che ne era passata solo una sentiva che la fine sarebbe arrivata ancora più presto.
Non voleva andarsene ma non ci poteva fare molto.
La vita certe volte è solo crudele, ti fa morire lentamente soffrendo.  Questa era la sorte che era toccata a Naruto.
La luce moriva mentre le stelle cominciavano a luccicare nel cielo terso di blu notte. Poche stelle. Pure il manto stellato era in lutto per lui.
Un fiotto di sangue gli risalì la gola, tossì violentemente mentre sangue si spargeva di fronte a lui nella forma di un arco con l'ampiezza di 50°. La morte sarebbe arrivata tossendo. Avrebbe tossito sangue finché il colpo sarebbe stato fin troppo forte per lui ed in cuore lo avrebbe ripudiato.
Guardò la luna. Era la sua ultima possibilità per farlo.
Era tanto bella. Lá su, oltre alle nuovole. Lá voleva che la sua anima andasse guanda sarebbe morto.
Era un posto calmo e sereno, ma più di tutto le ricordava di Hinata.
Lacrime scesero ancora più forti di prima. La amava ma non avrebbe mai potuto rivederla.
Guardò un'altra volta malinconico la luna prima che i suoi occhi si chiudessero completamente per l'eternità.


 

Bianco. Sono morto? Sto sognando? Dove sono? C'è qualcuno qua con me? Sono solo? Mi giro a guardare ciò che mi circonda e lo vedo.
Uno sconosciuto dalla barba lunga è davanti a me. È anziano,  molto anziano. Ha un bastone che culmina con un cerchio e dei sonagli attaccati ad esso.
“Chi sei?”
“Qualcuno che ti ha ossevato per un po’ di tempo ormai”
“Sei Dio?
“Forse, ma adesso non è la più importante delle cose.”
“Sono morto?”
“Questo dipende da te. Ti reputi tale?”
“Non saprei.  Sono da sempre tormentato dai miei mali. Sono da qualche parte in bilico fra la vita e la morte e sto parlando con un estraneo. Secondo te come mi dovrei reputare?”
“Vivo? Morto? Ha differenza ormai? Allora dimmi... cos’è a cui davvero aspiri?”
“Vorrei soltanto poter togliere mia madre dalla sua miseria e rivedere una persona per l’ultima volta.”
Sospira stanco. È sorpreso? Annoiato?  Soddisfatto?
Mi guarda triste, sente il vuoto che c'è in me ed ha pietà per me. Mi porge la mano ed io l'afferro. Avvicina il viso al mio e mi bacia sulla fronte.
"Hai un giorno. Un giorno di vera vita a disposizione per far si che il tuo ricordo non svanisca. Ci sono persone che hanno bisogno di te ancora. Non mi ringraziare ora. Lo farai dopo." Mi dice prima di scomparire.


 
 
Naruto si svegliò alle prime luci dell'alba. Sentiva che il suo corpo stava benissimo. Non era più rinsecchito ma perfettamente sano, i tumori non facevano sentire la propria influenza sul suo corpo. Si alzò dal letto, si sentiva più sano che mai.
Si ricordò cosa gli avesse detto l'uomo nel suo sogno. Non voleva porsi domande sul perchè o altro su ciò che aveva sentito. Aveva una possibilità. Non l'avrebbe sprecata.
Si vestì con calma. Scese alla camera di sua madre. Lei era là dentro a contemplare la città mentre giocava con una moneta. Naruto le si avvicinò. Lei si girò di scatto come se fosse stata colta in fallo. Rimane sconvolta nel vederlo in piedi. È felice, suo figlio è davanti a lei. Vivo, non più moribondo.
S’incontrano in un abbraccio. Stanno lì, abbracciati. Lacrime le cadono dalgi occhi. Lacrime non amare per la disperazione, lacrime di gioia e di gratitudine. Naruto non le nasconde nulla. Lei s’incupisce ad ogni dettaglio a cui viene messa a conoscenza. Alla fine cade fra le sue braccia un’altra volta. Arriva Minato. Nessuno parla, bastano gli sguardi per chirarire tutto. La famiglia è riunita ma allo stesso tempo divisa come non mai.
Naruto non sa che fare, dovrebbe essere felice per l’occasione che ha di stare con la sua famiglia un’ultima volta però sente che ciò non farebbe altro che allargare le ferite nei loro cuori.
L’abbraccio si scioglie. Naruto bacia Kushina sulle guance e stringe la mano di Minato. Le parole sono inutili in questo momento, s’intendono perfettamente. Kushina ha smesso di piangere, ha capito che non può farci nulla ed adesso è fiera di Naruto. Minato sorride, il primo sorriso dopo mesi d’agonia, come Kushina vede che il proprio figlio è cresciuto. Ormai è un’uomo , e come tale affronta la propria morte a testa alta.
 
L’aria della città della foglia è fredda. Fredda come la solitudine e pungente come la morte. C’è poca gente per le strade, tutti sono impegnati nelle loro faccende personali. Tutti sono lugubri in viso, tutti sono stati contagiati dalla sensazione d’inutilità. Tutti conoscevano Naruto, tutti avrebbero voluto che si risollevasse ma alla fine hanno perso le speranze.
 
Villa Hyuuga. Hinata era uscita per fare delle compere per il padre. Il cielo grigio non l’era di compagnia. Voleva vedere i propri amici ma tutti s’erano segregati in casa propria per poter combattere il dolore. Avevano promesso a Naruto che solo se fossero riusciti a superare la sua perdita sarebbero ritornati a fargli visita per l’ultima volta. Lei che non si era mai data per vinta era riuscita a sostenere il dolore. Ogni giorno sentiva che una parte di sè si scoglieva nel dolore ma resisteva e cercava di titrare fuori i denti.
Cammina con gli occhi bassi. La neve ci comprime sotto i suoi stivali e rumoreggia compatta. Dalla sua bocca escono nubi di vapore. Bianchi come la poca speranza che ancora risiede nel suo cuore.
Cammina a testa bassa e sempre più le viene da piangere. È talmente triste che non si accorge che sta andando contro qualcuno. Cadono entrambi a terra. Lei in avanti su di lui.
È caldo e forte. Ha una giacca nera ed una sciarpa arancione di lana. Lui le tocca il viso con le sue grandi mani calde. Le alza il viso.
 
Lei imbarazzata si lascia guidare prima di rimanere a bocca aperta. Davanti a lei vi è la persona che ama e sempre amerà. Per via del caso si è prorpio scontrata con Naruto.
Si rialzano tutt’e due senza proferire parola. Lui le si avvicina e le prende le mani. Sono fredde. Le mette i suoi guanti. Lei è vestita con pantaloni neri di lana, giacca lilla e paraorecchie dello stesso colore. Lui invece è solo con un jeans blu, giacca nera e sciarpa arancio. Lei è senza parole, come fa ad essere così vivo se il giorno scorso era moribondo. Lui le sorride amorevolmente e la tira a sè. Lei si lancia fra le sue braccia.
È un abbraccio sincero. Un abbraccio di speranza ed amore. Lui le scosta i capelli di lato prima di baciarla.
Dura uno, due, tre minuti? Forse un’ora. Il tempo è irrilevante per loro. Si amano troppo per pensarci.
Lui le prende la mano e comincia a camminare verso la collina dietro alla città. Ci arrivano un’ora prima del tramonto. Lui la guarda negli occhi mentre lei vede il suo dolore.
Naruto le spiega tutto ma lei non perde la luce negli occhi che le si era accesa quando lo aveva rivisto. Allora lui l’abbraccia forte. Non vuole perderla ma sa che non ha più tempo. Deve sbrigarsi.
Si allontana tenedole le mani. Ora è sul ciglio della collina.
Lei lo guarda supplichevole, vuole che lui rimanga ancora qualche minuto. Il giusto per poterlo salutare per bene. Le mani si lasciano e cadono ai fianchi dei due. Lei si lancia subito per prendegli il viso con una mano. Lo trapassa. È come se avesse toccato l’aria. Lui è lì ma ormai non ha più sostanza, è diventatop un fantasma.
Le sorride e apre la braccia. Le dita cominciano a dissolversi in un fumo nero. Piano piano le braccia cominciano a seguire. Poi i piedi e le gambe. Lui se ne sta fermo mentre il corpo comincia a dissolversi sempre più. Ormai resta solo il viso. Sorride. Il suo sorrise è l’ultima cosa che scompare.
Hinata cade sulle ginocchia procinta a piangere. Sente un leggero tonfo e vede che d’avanti a lei c’è una rosa rossa con un bigliettino.

Cara Hinata
Non so se riuscirò a dirti tutto prima di andarmene
Vorrei esserti rimasto vicino per più tempo ma ahimè non ci sono riuscito
Peccato avrei voluto dirti molto
Avremmo potuto fare molte cose assieme
Ed essere molte cose
Non rimpiango nulla però
 
Ti amo
Non piangere per me
Io sarò sempre con te
Nel tuo cuore.
Naruto


Hinata sorride portandosi al cuore i due oggetti. Naruto è riuscito a lasciarle una parte di sé. Lei era l'ultima persona che aveva incontrato prima di svanire. Avrebbe conservato il suo ricordo per sempre.
Sorride al cielo, dovunque sia Naruto la sta guardando, sicuramente le sta gridando di andare oltre. Cosa che lei cercherà di fare.
Annusa la rosa, ha il profumo dell'estate e dell'amore. Due profumi per ricordarle di lui.

beh ci siamo. mi sono molto cimentato nello scrivere questa ff. spero che non mi odierete per ciò. ho voluto dire ciò che sento. Volevo liberarmi di un peso e Naruto mi ha dato una mano. ciao ^_^
  
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