20/06/2014
1 recensioniUn giorno di pioggia per noi due...
Ormai non smetteva più di piovere quella mattina. Già da quando era sorto il sole c'èreno dei nuvoloni enormi, quasi come se stessero scoppiando a piangere proprio nel modo in cui fanno i bambini.
Così Paul e John avevano deciso di andare sulla casa sull'albero, che avevano costruito l'estate scorsa giusto per divertirsi, con lo scopo di guardare la pioggia che poi, quasi sicuramente, avrebbe regalato loro un arcobaleno grandissimo.
Lassù si erano portati solo qualcosa da mangiare ed una coperta in caso sentissero freddo,ma forse la coperta non sarebbe servita a molto perché i due si davano calore a vicenda visto che il chitarrista era steso sul "pavimento" della casetta mentre teneva saldamente Paul su di sé con le braccia incrociate.
Passò qualche minuto che John si sentì perso nei suoi pensieri . Il maggiore, infatti, non si immaginava di stare steso a guardare la pioggia scorrere lenta mentre quasta riaffiorava i loro ricordi, soprattutto quelli della madre, visto che nel giorno in cui lei morì John stava guardando proprio la pioggia insieme a Paul.
-Hei John? Mi passi qualcosa da sgranocchiare?- disse il minore alzando di qualche centimetro la testa dal petto di John.
Ma questo non rispose, così Paul cercò di alzarsi per vedere cosa avesse.
-John, amore, va tutto bene?-
John si destò dai propri pensieri, neanche si era accorto che Paul si era alzato e lo aveva stretto dalle spalle.
-Eh?..ah..si tutto bene Paul- disse John mentre una stupida, involontaria lacrima scendeva dal viso del maggiore facedo apparire l'ultima frase meno credibile del solito.
-No che non va bene, dimmi che hai, lo sai che con me puoi parlare- lo rimproverò Paul -è per tua madre vero?- aggiunse.
John rimase senza parole. Come faceva quel ragazzino a capirlo così? come? nemmeno suo padre o sua zia lo hanno mai capito in questo modo, guardandolo solo negli occhi.
-Io..sì è per mia madre, questo cielo mi ha ricordato il colore dei suoi occhi quando li ho visti spenti, davanti a me- rispose finalmente John.
-Lo so quello che provi, ma ci sono io e tu lo sai che ti amo più di chiunque altro- sussurrò il minore.
A John spuntò un sorriso sulle labbra -no, veramente non lo so, devi dimostrarmelo con un bacio, proprio come faceva mia madre quando mi dava la buonanotte prima di andare a dormire- .
-Mh ok, te la do vinta solo perché sei triste-
Paul, infatti si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, in modo molto dolce e calmo. Poi si rimise al suo posto sempre fissando il chitarrista.
-Ok Paulie, adesso dammi un bacio come solo noi due sappiamo fare- disse John con un sorriso.
-E cioè?-
-Vieni e te lo mostro-
Non diede neanche il tempo di rispondere che il maggiore prese il minore con entrambe le mani e lo trascinò dalla parte opposta della casetta, più precisamente, dove non c'èra coperto.
-John mi sto bagnando!-
-Shh, sta zitto- sussurrò John prima di dare un bacio appassionato a Paul, come quelli nei film.
Si staccarono per riprendere fiato e si guardarono negli occhi per poi iniziare a ridere di se stessi.
-Ti amo- si dissero all'unsono.
Salve! ringrazio tutti per aver letto questa storia e soprattutto delle mie care amiche che mi seguono sempre nei miei aggiornamente, oosia Chiara MIgrone e Chiara Lennon06.
Un bacione e a presto ;-)
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Così Paul e John avevano deciso di andare sulla casa sull'albero, che avevano costruito l'estate scorsa giusto per divertirsi, con lo scopo di guardare la pioggia che poi, quasi sicuramente, avrebbe regalato loro un arcobaleno grandissimo.
Lassù si erano portati solo qualcosa da mangiare ed una coperta in caso sentissero freddo,ma forse la coperta non sarebbe servita a molto perché i due si davano calore a vicenda visto che il chitarrista era steso sul "pavimento" della casetta mentre teneva saldamente Paul su di sé con le braccia incrociate.
Passò qualche minuto che John si sentì perso nei suoi pensieri . Il maggiore, infatti, non si immaginava di stare steso a guardare la pioggia scorrere lenta mentre quasta riaffiorava i loro ricordi, soprattutto quelli della madre, visto che nel giorno in cui lei morì John stava guardando proprio la pioggia insieme a Paul.
-Hei John? Mi passi qualcosa da sgranocchiare?- disse il minore alzando di qualche centimetro la testa dal petto di John.
Ma questo non rispose, così Paul cercò di alzarsi per vedere cosa avesse.
-John, amore, va tutto bene?-
John si destò dai propri pensieri, neanche si era accorto che Paul si era alzato e lo aveva stretto dalle spalle.
-Eh?..ah..si tutto bene Paul- disse John mentre una stupida, involontaria lacrima scendeva dal viso del maggiore facedo apparire l'ultima frase meno credibile del solito.
-No che non va bene, dimmi che hai, lo sai che con me puoi parlare- lo rimproverò Paul -è per tua madre vero?- aggiunse.
John rimase senza parole. Come faceva quel ragazzino a capirlo così? come? nemmeno suo padre o sua zia lo hanno mai capito in questo modo, guardandolo solo negli occhi.
-Io..sì è per mia madre, questo cielo mi ha ricordato il colore dei suoi occhi quando li ho visti spenti, davanti a me- rispose finalmente John.
-Lo so quello che provi, ma ci sono io e tu lo sai che ti amo più di chiunque altro- sussurrò il minore.
A John spuntò un sorriso sulle labbra -no, veramente non lo so, devi dimostrarmelo con un bacio, proprio come faceva mia madre quando mi dava la buonanotte prima di andare a dormire- .
-Mh ok, te la do vinta solo perché sei triste-
Paul, infatti si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, in modo molto dolce e calmo. Poi si rimise al suo posto sempre fissando il chitarrista.
-Ok Paulie, adesso dammi un bacio come solo noi due sappiamo fare- disse John con un sorriso.
-E cioè?-
-Vieni e te lo mostro-
Non diede neanche il tempo di rispondere che il maggiore prese il minore con entrambe le mani e lo trascinò dalla parte opposta della casetta, più precisamente, dove non c'èra coperto.
-John mi sto bagnando!-
-Shh, sta zitto- sussurrò John prima di dare un bacio appassionato a Paul, come quelli nei film.
Si staccarono per riprendere fiato e si guardarono negli occhi per poi iniziare a ridere di se stessi.
-Ti amo- si dissero all'unsono.
Salve! ringrazio tutti per aver letto questa storia e soprattutto delle mie care amiche che mi seguono sempre nei miei aggiornamente, oosia Chiara MIgrone e Chiara Lennon06.
Un bacione e a presto ;-)
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